OLIMPIADI, ITALIA SUL TETTO DEL MONDO NELL’INSEGUIMENTO
Filippo Ganna ha condotto ancora una volta l’Italia ad un incredibile impresa nell’inseguimento a squadre conquistando l’oro insieme a Simone Consonni, Francesco Lamon e Jonathan Milan. Per gli azzurri l’impresa è arrivata al termine di un’altra prova palpitante contro i super favoriti danesi, è servito migliorare il tempo di ieri con un nuovo record del mondo per trionfare sugli avversari scendendo quasi sotto il muro di 3:42, impensabile fino a qualche anno fa. Per i danesi l’argento, mentre l’Australia ha conquistato il bronzo ai danni dei neozelandesi complice una caduta. Il resto della giornata ha visto le fasi di qualificazioni del keirin femminile e della sprint maschile.
Nella terza giornata dell’Izu Velodrome tutta l’Italia aspettava l’unica gara con in palio medaglie, l’inseguimento a squadre maschile. Nella semifinale per il bronzo tra Australia e Nuova Zelanda una caduta molto evitabile di Regan Gough degli all blacks, dopo 2500 metri, rovinava le loro grandi chance di medaglia garantendo all’Australia un bronzo senza dover spingere al massimo. Nella finale per l’oro tra Italia e Danimarca ci si aspettava una partenza forte dei danesi, che però restavano sotto agli italiani per più di metà gara, uscendo forte nel terzo quarto di gara con quasi 9 decimi da difendere negli ultimi 1000 metri. A poco più di 3 giri dalla fine (750 metri), era Filippo Ganna a prendere in carico il compito della rimonta azzurra che ad ogni checkpoint vedeva gli azzurri recuperare circa un decimo. A 250 metri dalla conclusione mancavano esattamente 285 millesimi da colmare, in un’impresa che sembrava complicata, ma complice forse un piccolo calo dei danesi o più probabilmente un’impressionante trenata dell’immenso Ganna gli azzurri effettuavano il sorpasso negli ultimi 100 metri compiendo un’autentica impresa con un oro storico per l’Italia che mancava da Roma 1960 condito con un miglioramento del record del mondo (3:42.032). I danesi terminavano la prova in 3:42.198, anch’esso tempo migliore della prova azzurra nella giornata di ieri dovendo accontentarsi di un argento che sa di sconfitta visti i pronostici.
Nel resto della giornata andavano in scena i primi turni del keirin femminile e della sprint maschile. Nella qualificazione della sprint i duo olandesi Jeffrey Hoogland e Harrie Lavreysen facevano segnare il miglior tempo con il record olimpico in 9.215. Durante le prime prove a eliminazioni le principali eliminazioni erano quelle di Mateusz Rudyk (bronzo nei mondiali 2019 e sempre nei 5 nelle ultime tre edizioni) e del surinamese Jair Tjon En Fa ad essere escluso dopo aver terminato sesto nelle prove di qualificazione. Giornata complicata anche per Mohd Azizulhasni Awang, l’atleta malese bronzo mondiale in carica, che dopo una prova non brillante nella qualificazione ha dovuto sfruttare due round di ripescaggi per accedere agli ottavi in programma domani con le medaglie assegnate nella giornata di venerdì.
Nelle qualificazioni del kering femminile le eliminazioni a sorpresa erano quelle di Anastasiia Voinova e di Hyejin Lee (argento negli ultimi mondiali). Tante favorite si sono qualificate attraverso i ripescaggi con Emma Hinze (campionessa mondiale in carica), Wai Sze Lee e Kaarle McCulloch, rispettivamente oro e argento nei mondiali 2019, oltre alla bi-campionessa europea delle ultime due edizioni Mathilde Gros e Katy Marchant che era stata relegata nella sua batteria. Nella giornata di domani la fase conclusiva dai quarti di finale alle finali.
Giornata molto attesa per l’Italia anche quella di domani con l’Omnium maschile in programma dove Elia Viviani vorrà provare a difendere il titolo olimpico conquistato a Rio 5 anni fa.
Carlo Toniatti.

Prova di forza di Ganna per la conquista dell'oro olimpico (Getty Images Sport)