OLIMPIADI, RECORD DEL MONDO PER GANNA E COMPAGNI
Filippo Ganna ha guidato gli azzurri verso la finale per l’oro nell’inseguimento a squadre in programma domani, nel farlo ha fatto segnare un incredibile record del mondo. Contro di loro c’è però la Danimarca, autentica di un grande disastro nella semifinale dopo aver dimostrato però di essere superiori agli azzurri. Nella prova femminile vittoria dominante delle tedesche con le azzurre che si sono fermate al sesto posto facendo segnare il record italiano.
Nelle gare sprint a squadre successo per la Cina nella giornata di ieri al femminile e all’Olanda nella gara maschile di oggi.
All’Izu Velodrome sono andate in scena le prime due giornate di gara dei Giochi Olimpici di Tokyo 2020. Nella giornata di ieri, perlopiù dedicata alle qualificazioni sono andate in scena le qualifiche per gli inseguimenti a squadre dove Germania al femminile e Danimarca al maschile hanno dimostrato il loro valore di squadre favorite vincendo la prova. Per l’Italia femminile il quarto posto le costringeva ad affrontare la Germania nelle batterie, mentre al maschile Filippo Ganna ha portato gli azzurri al secondo posto con la ostica Nuova Zelanda come avversaria in batteria.
Il programma olimpico aveva anche le sprint a squadre femminile che assegnavano la prima medaglia. Nelle qualificazioni era la Germania a spuntarla in 32.102 con solo 33 millesimi di margine sulla compagine cinese, campionesse in carica di Rio 2016, mentre Olanda e il Comitato Olimpico Russo erano nettamente avvantaggiate per giocarsi il bronzo avendo un ritardo di 3 decimi dalle prime due squadre e 6 decimi di vantaggio sul Messico. Infatti le prove in batterie hanno confermato il passaggio del turno delle quattro formazioni con la Cina in grado di abbassare il record del mondo (appartenuto a loro dal 2015) a 31.804 con la Germania che con 31.905 segnava il secondo tempo migliore di sempre. Era quindi l’ora delle due finali con Comitato Olimpico Russo e Olanda a contendersi il bronzo con una partenza velocissima delle russe che garantiva loro la conquista della medaglia. A seguire lo showdown tra Germania e Cina con una partenza forte delle cinesi che riuscivano a difendersi per 85 millesimi dal ritorno delle tedesche. Il podio di Rio 2016 veniva quindi confermato con Russia e Germania ad invertirsi di medaglie, mentre la Cina si confermava la più forte.
Nella seconda giornata di pista si iniziava con l’inseguimento a squadre femminile dove il Canada riusciva ad effettuare un ottimo tempo, difficile da battere per le azzurre che avrebbero dovuto migliorare notevolmente (2 secondi) il record italiano. La sfida più attesa era quella tra Stati Uniti e Gran Bretagna con le atlete britanniche che finivano molto forte la loro prova vincendo con margine e distruggendo il record del mondo fatto segnare nella giornata precedente dalle tedesche (4:07.307) con 4:06.748. A seguire era il turno delle italiane contro la superpotenza tedesca, per il gruppo azzurro il record italiano non bastava andando a qualificarsi per la sfida per il 5°-6° posto. Contemporaneamente la Germania rispondeva immediatamente alle britanniche con un impressionante 4:06.159, la finale per il terzo posto vedeva quindi le statunitensi a dover sfidare le canadesi. L’Italia non riusciva a battere l’Australia nella lotta per il quinto posto, mentre gli Stati Uniti conquistavano il bronzo con margine. Nella finale per l’oro le britanniche pagavano la fatica accumulata nella semifinale non riuscendo minimamente a rispondere alle tedesche perdendo quindi il titolo conquistato a Rio, nel frattempo le tedesche si esibivano in una prova fantasmagorica andando a disintegrare il record del mondo con un impressionante 4:04.249, ben sei secondi più veloce della finale di cinque anni fa.
Nella stessa sessione erano previste anche le batterie dell’inseguimento maschile, con le finali però programmate per la giornata di domani, qui l’Australia riusciva a riscattarsi dalla controprestazione di ieri con il nuovo record olimpico in 3:44.902. A seguire erano gli azzurri che si affrontavano in una semifinale palpitante contro i neozelandesi. La sfida era rimasta molto equilibrata finché gli all blacks riuscivano ad andare in vantaggio di mezzo secondo a 750 metri dal termine della prova. In quel momento era Filippo Ganna a prendere le redini del terzetto azzurro (Francesco Lamon era già rimasto staccato) andando a compiere una rimonta impressionante che andava a colmare il gap a solo 150 metri dalla fine. L’Italia vinceva distruggendo il record del mondo in 3:42.307 ben 2 secondi e 3 decimi sotto il tempo fatto segnare dalla Danimarca nel 2020, mentre la Nuova Zelanda, incredibilmente, con 3:42.397 restava fuori dalla finale per l’oro, ma sicura di potersi giocare la medaglia. I danesi nell’ultima batteria dimostravano di essere i favoriti per la vittoria con una prova devastante, ai 3000 metri erano oltre al secondo di vantaggio sull’Italia. All’inizio del giro finale però avveniva il disastro. Il Regno Unito aveva sostituto Edward Clancy (che si è così ritirato definitivamente dalla pista) con Charlie Tanfield, il quale aveva perso le ruote dei compagni di squadra, ma essendo il terzo uomo aveva comunque da continuare la sua prova. Frederik Madsen, forse non aspettandosi questa situazione, stava gareggiando a testa bassa, andando ad impattare contro il britannico e creando una caduta, fortunatamente evitata dagli altri danesi. Dopo un’ora di discussioni è stato deciso di assegnare il passaggio in finale ai danesi perché avevano raggiunto la scia del terzo uomo dei britannici che nell’inseguimento a squadra garantisce il passaggio del turno. L’Italia ha provato a protestare chiedendo una squalifica per aver causato la caduta, ma non è stata ascoltata. Sarà quindi sfida Italia-Danimarca domani per la medaglia d’oro, mentre la medaglia di bronzo andrà ad una squadra oceanica con la sfida Australia-Nuova Zelanda. Per gli Azzurri e Ganna in primis, servirà un’impresa per battere i danesi, ma arrivati a questo punto è lecito sognare.
L’altra competizione in programma era la sprint a squadre maschile dove nelle qualificazioni gli olandesi miglioravano il record olimpico con 42.134 davanti a Gran Bretagna, Australia e Francia. Nelle batterie l’Australia riusciva a migliorare il tempo con un 42.103, che veniva però battuto in successione prima dai britannici con 41.829 e poi dagli olandesi in 41.431 (a due decimi dal record del mondo stabilito da loro nel 2020). La Francia era la quarta classificata contro gli australiani per il bronzo dove gli atleti del Down Under sbagliavano la partenza andando a compromettere la loro prova, i francesi erano bravi a sfruttare l’occasione conquistando il bronzo. Subito dopo era l’ora della battaglia per l’oro tra Olanda e Gran Bretagna con i britannici anche loro vittime di una partenza disastrosa, ma poco avrebbero potuto contro gli olandesi che riuscivano a limare ancora il record olimpico con un 41.369 che garantiva a loro l’oro, mentre per i campioni in carica di Rio della Gran Bretagna era un altro titolo olimpico perso.
Carlo Toniatti.

L'esultanza di Filippo Ganna dopo aver fatto segnare il record del mondo - Bettini Photo