OLANDA E SLOVENIA, DUE ORI STUPENDI. VAN VLEUTEN E ROGLIC DOMINANO LE PROVE A CRONOMETRO
Annemiek van Vleuten (Olanda) e Primoz Roglic (Slovenia) non danno scampo agli avversari essendo artefici di una prova a cronometro in cresendo che non dà adito a dubbi. L’olandese vince con quasi 1 minuto di vantaggio sulla svizzera Reusser, mentre la prova dello sloveno è ancora più ‘monstre’, visto che vince con oltre un minuto di vantaggio su Tom Dumoulin (Olanda), secondo. Bronzo per le donne Anna van der Breggen (Olanda) e per gli uomini Rohan Dennis (Australia). Deludono invece Filippo Ganna (Italia) e Wout van Aert (Belgio).
La prova a cronometro femminile alle Olimpiadi di Tokyo si svolge all’interno e nelle immediate vicinanze dell’International Fuji Speedway, per un totale di 22 km e 100 metri. La prova maschile si farà sullo stesso percorso, che però dovrà essere ripetuto una seconda volta. Il finale è identico a quello delle prove in linea della scorsa settimana. Tra le donne, finisce il dominio statunitense delle tre Olimpiadi consecutive vinte dalla statunitense Chloe Dygert. Torna in auge l’Europa con un podio tutto firmato Vecchio Continente. L’olanda è la grande protagonista, dopo la mezza delusione della prova in linea. Annemiek van Vleuten alla media di oltre 43 km e 800 metri all’ora, vola letteralmente tra le sinuosità dell’autodromo giapponese, facendo registrare un tempo di 30 minuti e 13 secondi. Nulla possono le sue dirette avversarie. La svizzera Marlen Reusser è argento con un ritardo di 56 secondi, mentre è ancora l’Olanda a salire sul gradino più basso del podio con Anna van der Breggen, a 1 minuto e 2 secondi di ritardo dalla connazionale. Chiudono la top five l’australiana Grace Brown, quarta a 1 minuto e 9 secondi di ritardo e la statunitense Amber Neben a 1 minuto e 13 secondi di ritardo. Elisa Longo Borghini non fa meglio della decima posizione a 2 minuti e 47 secondi di ritardo dalla van Vleuten. Nella prova maschile, dopo la leadership provvisoria del canadese Hugo Houle con 57 minuti e 56 secondi, entravano in scena i pezzi da novanta. Il primo a fare meglio di Houle era Remco Evenepoel (Belgio), che faceva segnare 57 minuti e 21 secondi. Poco dopo era la volta di Rigoberto Uran (Colombia), che faceva fermare il cronometro a 57 minuti e 19 secondi, facendo meglio di Evenepoel di 2 secondi. La corsa diventava incerta al primo passaggio sul traguardo. A metà corsa infatti Primoz Roglic aveva il miglio tempo con 27 minuti e 30 secondi, ma alle sue spalle, nel giro di 10 secondi, erano racchiusi cinque ciclisti: Tom Dumoulin (Olanda) con 27 minuti e 38 secondi, Filippo Ganna (Italia) e Rohan Dennis (Australia) con 27 minuti e 39 secondi e Wout van Aert (Belgio) con 27 minuti e 40 secondi. La proiezione e che Roglic andava ormai per l’oro, mentre era serratissima la battaglia per argento e bronzo. Dumoulin era il primo fare meglio di Uran con un perentorio 56 minuti e 6 secondi. Gli rispondeva poco dopo Roglic, unico a scendere sotto i 56 minuti con un clamoroso 55 minuti e 4 secondi. Lo sloveno vinceva l’oro con una facilità disarmante dopo una prova su strada incolore. Dumoulin si prendeva un argento meritato per il blasone e certificava il ritorno a grandi livelli dopo due anni bui dovuti all’infortunio al ginocchio al Giro 2019. Chiudeva terzo con un prestigioso bronzo l’ex campione del mondo Dennis, che aveva la meglio per una questione di centesimi su Stefan Kung (Svizzera), che chiudeva in crescendo ma non faceva meglio del quarto posto. Le note stonate venivano infine dai due ciclisti forse più attesi. Filippo Ganna era quinto, con un modesto 56 minuti e 10 secondi, a oltre 2 minuti di ritardo da Roglic. Ancora peggio faceva van Aert, sesto con il tempo di 56 minuti e 45 secondi. Dopo l’argento nella prova in linea e un Tour de France corso a tutta, era comunque da mettere in conto un po’ di stanchezza per il fenomeno belga. Il ciclismo alle Olimpiadi continuerà con le prove su pista, dove Filippo Ganna è atteso a un pronto riscatto, mentre per quanto riguarda le corse in linea si attende il week end con la Classica di San Sebastian.
Giuseppe Scarfone

Il podio della cronometro uomini (foto Bettini)