UN CARUSO IN PARADISO: DAMIANO VINCE SULL’ALPE MOTTA E BLINDA IL SECONDO POSTO IN CLASSIFICA GENERALE.

maggio 29, 2021
Categoria: News

Il sogno più bello da vivere ad occhi aperti in cima all’Alpe Motta per Damiano Caruso (Bahrain Victorious) autore di una prova da campione, la più bella vissuta dal Giro 104, di concerto con il compagno di squadra Pello Bilbao, riesce a conquistare il primo successo di tappa al Giro d’Italia consolidando così il secondo posto in classifica dietro alla maglia rosa Egan Bernal in controllo grazie ad un maestoso Daniel Martinez (Ineos Grenadiers) rispettivamente secondo a 24” e terzo a 35”, attardato invece Adam Yates (Team BikeExchange) che arriva a 51” ma riesce a conservare il terzo posto in classifica generale.

Ultima tappa in linea ed ultima occasione per portare via una fuga con la speranza di arrivare all’arrivo, l’azione si concretizza poco prima del chilometro 30 quando su un allungo di Dries De Bondt e Louis Vervaeke (Alpecin-Fenix), Simon Pellaud (Androni Giocattoli – Sidermec) si portando sotto anche Vincenzo Albanese (Eolo-Kometa), Giovanni Visconti (Bardiani-CSF), Matteo Jorgenson (Movistar) e Taco van der Hoorn (Intermarché-Wanty-Gobert Matériaux), seguiti successivamente da da Nico Denz (Team DSM) e Felix Grossschartner (Bora-Hansgrohe). Ben nove uomini a comporre la fuga di giornata. Gli attaccanti guadagnano subito oltre 5’ di vantaggio, fino a che la Deceuninck-Quick-Step e il Team BikeExchange, si alternano in testa al gruppo maglia rosa per tenere la situazione sotto controllo. E’ questa la mossa in testa al gruppo maglia rosa che preannuncia battaglia tra gli uomini di classifica, ed infatti all’attacco della prima salita di giornata il gruppo ci arriva con un ritardo già marginale di 3’30” dai battistrada e plotone. Appena iniziano le prime rampe del GPM, in testa De Bondt termina il proprio lavoro così da favorire l’allungo del compagno di squadra Vervaeke, sulla cui ruota rimane il solo Grossschartner, mentre gli altri fuggitivi decidono di salire con il loro passo. Questa scelta sembra pagare, almeno per Visconti e Albanese, che rientrano sulla testa dopo una decina di chilometri di scalata formando un quartetto al comando. Dopo qualche altro chilometro rientra da dietro anche Pellaud, rallentato da un problema meccanico nella prima parte della salita. Dietro gli inseguitori sono tirati dal Team BikeExchange, distanziati a circa 3 minuti dal quintetto, mentre riassorbe uno alla volta gli altri membri della fuga di giornata. La situazione in testa al gruppo maglia rosa cambia quando il Team DSM inizia a imprimere un’andatura sostenuta in testa al gruppo facendo così diminuire il distacco a 50″ allo scollinamento sul Passo San Bernardino, in cui al GPM Visconti vince la volata con Albanese passando in prima posizione. In discesa è sempre il Team DSM ad imprimere ancora un’accelerazione alla corsa infatti Michael Storer, Chris Hamilton e Romain Bardet allungano, al terzetto si aggiunge la coppia dalla Bahrain Victorious formata da Pello Bilbao e Damiano Caruso. L’azione è interessante, nonostante dietro Egan Bernal è ben scortato dalla corazata Ineos ora a fare l’andatatura in discesa e proteggere il capitano. I cinque contrattaccanti riescono a rientrare sui fuggitivi, formando un gruppetto di dieci uomini al comando della corsa. Il gruppo maglia rosa termina la discesa con 23” di ritardo. L’azione in testa è buona, sarebbe stata molto più interessante se a darne impulso ci fosse stato anche Adam Yates (Team BikeExchange) o João Almeida (Deceuninck-QuickStep) ma i due dopo le fiamme di ieri oggi sono apparsi con le polveri bagnate. Con l’ascesa al Passo dello Spluga, davanti restano in sei: la coppia Caruso e Bilbao, l’altra coppia Bardet e Storer, ed infine Vervaeke e Grosschartner. Il vantaggio del gruppetto in testa continua a salire fino a raggiungere i 52” sulle prime rampe della salita. Nel frattempo, Vervaecke perde contatto dai battistrada e viene ripreso dal gruppo dal quale si staccano in tantissimi sotto l’impulso di Jonathan Castroviejo (Ineos-Grenadiers). In vista del GPM perde contatto Grosschartner, davanti restano in quattro con un vantaggio che scende a 45”. Dietro il gruppo maglia rosa è composto ormai dai soli Aleksandr Vlasov (Astana-PremierTech), Egan Bernal e Jonathan Castroviejo (Ineos Grenadiers), João Almeida (Deceuninck-QuickStep), Hugh Carthy (EF Education-Nippo), Tobias Foss (Jumbo-Visma), Felix Großschartner (Bora-Hangrohe) e Simon Yates (Team BikeExchange). Resta leggermente attardato in discesa Daniel Martínez, dopo un allungo di Aleksandr Vlasov (Astana-PremierTech) se ne accorge Bernal e fa rallentare il ritmo così da consentire il rientro del preziosissimo compagno di squadra da “spendere” verso la salita all’Alpe Motta. Al termine della discesa la situazione in corsa è cristallizzata, le due coppie davanti conservano 42” sul gruppo maglia rosa che ha ancora a disposizione due compagni di squadra. Sulle prime rampe dell’Alpe Motta, dopo aver tirato a lungo, si staccano dalla testa della corsa sia Storer sia Bilbao, bellissimo il gesto di Damiano Caruso che con due pacche sulla spalla ringrazia lo spagnolo per il lavoro svolto, rimangono così al comando i loro capitani Bardet e Caruso rispettivamente per Team DSM e Bahrain Victorious. Dietro termina il lavoro di Jonathan Castroviejo ed inizia quello di Daniel Martínez con Egan Bernal scortato negli ultimi chilometri di salita senza alcun segno di cedimento. Dicevamo delle polveri bagnate dei protagonisti di ieri ed infatti va in difficoltà per primo il portoghese Joao Almeida Deceuninck-Quick-Step. Alle spalle della coppia al comando restano così solamente Daniel Martínez, Egan Bernal e Simon Yates, mentre Hugh Carthy, Aleksandr Vlasov e un Joao Almeida che fa l’elastico, perdono a loro volta contatto per il gran ritmo del corridore colombiano. Davanti chi ci crede di più è Damiano Caruso, sguardo avanti e pedalata rotonda che gli permette di conservare 30” dagli immediati inseguitori, Bardet incollato a ruota non dà un cambio. Subito dopo il traguardo volante ai meno 3 finali dove le rampe tornano in doppia cifra il siciliano continua nel suo ritmo e Bardet non riesce questa volta a stare dietro. E’ il là verso il primo successo al Gior d’Italia in mezzo a due ali di folla prima della zona transennata dell’ultimo chilometro. Nello stesso, dietro, anche Simon Yates perde contatto dalla Maglia Rosa, con Martinez che usa le sue ultime energie fino a scortare il proprio capitano fin dentro l’ultimo chilometro, qui Egan Bernal parte tutto solo andando a riprendere e superare Bardet mentre Caruso ormai comincia a gustarsi il sapore della vittoria arrivando sul traguardo a braccia alzate. Bellissimo il gesto tattico ed atletico di Caruso, forse l’azione più bella del Giro d’Italia 2021 che consacra una carriera sempre al servizio degli altri. Domani si parte per l’ultima frazione, una cronometro di 30 Km da Senago a Milano, Bernal la maglia rosa deve gestire 1’:59” su Damiano Caruso e 3’:23” su Simon Yates troppo lontani per impensierirlo, il podio della corsa rosa ormai è blindato ancor più lontano infatti Aleksandr Vlasov (Astana-PremierTech) a 7’:07, quinto Romain Bardet (Team DSM) a 7’:48”.

Antonio Scarfone

Caruso allattacco sullultima salita del Giro 2021 (Getty Images Sport)

Caruso all'attacco sull'ultima salita del Giro 2021 (Getty Images Sport)

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