FORTUNATO CONQUISTA LO ZONCOLAN MA LA BUONA SORTE NON C’ENTRA

maggio 22, 2021
Categoria: News

Ottima prova del venticinquenne della Eolo Cometa che, in fuga dal mattino, dopo aver raggiunto Tratnik, primo a provare ad avvantaggiarsi, lo ha staccato nei chilometri finali, dove le pendenze si facevano molto severe. Vlasov fa lavorare la squadra, ma perde nel finale. E’ Yates a provare un attacco ma, ancora una volta, Bernal dimostra di avere esplosività e guadagna ancora sugli avversari.

Quando Lorenzo Fortunato si è lanciato all’inseguimento di Jan Tratnik, primo a cercare di avvantaggiarsi sugli altri fuggitivi lungo le rampe dello Zoncolan, Davide Cassani, uno che se ne intende, dalla motocronaca esprimeva le proprie perplessità sulle possibilità di Fortunato di mantenere un buon ritmo sino al traguardo. Il CT della nazionale italiana ha avuto torto, il venticinquenne della Eolo non solo ha mantenuto bene il ritmo, ma ha pure staccato inesorabilmente Tratnik quando le pendenze hanno incominciato ad incattivirsi sotto le ruote dei corridori.
Fortunato ha così firmato una grande impresa, coronando positivamente una fuga partita dal mattino in una giornata in cui molti opinionisti avevano pronosticato una battaglia tra i big per la vittoria di tappa dopo tante frazioni conclusesi in modo positivo per gli attaccanti di giornata.
Oggi, effettivamente, non è stato molto facile né portare via la fuga, né riuscire a mantenere un vantaggio tale da permettere agli attaccanti di affrontare la salita finale senza essere raggiunti.
In effetti la maglia rosa, prima a tagliare il traguardo tra gli uomini di classifica, ha centrato la terza posizione, riuscendo a rimontare più della metà dei componenti dell’attacco iniziale.
Per avvantaggiarsi sul gruppo George Bennett ed Edoardo Affini (Jumbo-Visma), Nelson Oliveira (Movistar), Lorenzo Fortunato e Vincenzo Albanese (Eolo-Kometa), Bauke Mollema e Jacopo Mosca (Trek-Segafredo), Alessandro Covi (UAE Team Emirates), Rémy Rochas (Cofidis), Jan Tratnik (Bahrain-Victorious) e Andrii Ponomar (Androni Giocattoli-Sidermec) devono percorrere diversi chilometri a 60 orari, grazie alle trenate dei passistoni come Affini.
I cambi sono regolari e il tentativo è ben strutturato, tanto che i nove contrattaccanti che avevano tentato di unirsi al drappello devono rinunciare e le accelerate di Ganna in testa al gruppo non sono sufficienti a ricucire sugli 11.
Gli Ineos abbandonano abbastanza presto l’idea di chiudere, ma ci sono molte squadre rimaste escluse che non ci stanno e tentano sia di accelerare il passo del gruppo, sia di mandare in avanscoperta degli uomini: tutto inutile i battistrada vanno fortissimo ed il gruppo deve rassegnarsi a lasciarli andare.
Il vantaggio arriva rapidamente ai 7 minuti e così gli uomini dell’Astana si incaricano di prendere in mano la situazione, segno che Alexander Vlasov, secondo in generale, ha buone sensazioni.
Il ritmo degli uomini di Martinelli è elevato, ma non riesce a far scendere più di tanto il vantaggio dei fuggitivi che continuano d buona lena con cambi regolari.
Sulla salita verso la Forcella di Monte Rest, il gruppo accelera sempre sotto l’azione degli Astana e riesce a guadagnare circa 2 minuti e mezzo sui battistrada, ma allo scollinamento il gap è ancora superiore a 6 minuti.
La formazione kazaka quindi forza anche in discesa e, a un certo punto, spezzano il gruppo con il primo drappello formato solo da Aleksandr Vlasov, Gorka Izagirre , Luis León Sánchez, Harold Tejada (Astana – Premier Tech), Pello Bilbao (Bahrain-Victorious) ed Egan Bernal (Ineos Grenadiers), con il solo Jonathan Castroviejo.
Il gruppo comunque si ricompatta grazie al lavoro delle squadre rimaste dietro, in particolare quella di Remco Evenepoel,
Nel tratto tra la fine della discesa della Forcella i Monte Rest e l’inizio della salita dello Zoncolan, i battistrada recuperano un po’ del divario perso a causa del forcing dell’Astana ed attaccano le prime rampe con circa 6 minuti di vantaggio.
Jan Tratnik, da grande passista qual è, alza il ritmo in modo graduale, senza mai alzarsi sui pedali, ma riesce comunque ad avvantaggiarsi sugli altri uomini delle fuga, nel frattempo ridottosi a causa delle defezioni di quelli che avevano lavorato di più, come ad esempio un ottimo Affini che si era speso in favore di Bennet.
Fortunato decide in breve di uscire dal drappello e portarsi all’inseguimento di Tratnik, mentre Bennett, Covi, Mollema e Oliveira proseguono regolari.
In gruppo, gli astana vengono rilevati dagli Ineos e sulla salita iniziano man mano a staccarsi le vittime dell’elevato ritmo imposto: Nibali, Attila e poco dopo anche Evenepoel.
All’inizio del tratto duro ai – 3, Fortunato si alza sui pedali e riesce a staccare Tratnik che tenta difendersi col ritmo su pendenze non molto adatte a lui.
In gruppo invece Vlasov, che con la sua condotta d gara aveva dato ad intendere di essere intenzionato a sferrare un grande attacco, comincia ad indietreggiare nelle posizioni, mentre invece Yates risale tutto il gruppo e prova addirittura ad allungare, con il solo Bernal che gli rimane attaccato. I vari Buchman, Caruso, Ciccone, Carthy e Martin sono costretti a tentare di limitare i danni alla meno peggio.
Mentre davanti Covi accelera in un tentativo davvero tardivo di recuperare, Bernal nelle ultime rampe stacca Yates che è non ha l’esplosività del finale e finisce ad 11 secondi dal capoclassifica che taglia il traguardo poco più di un minuto dopo il passaggio di Fortunato braccia al cielo.
Ciccone e Caruso chiudono a 40 secondi dalla maglia rosa, mentre gli atri uomini di classifica arrivano subito dopo un po’ alla spicciolata fino a Vlasov che paga 1 minuti e 9 a Bernal.
Yates con il suo attacco si è preso la seconda posizione in generale, mentre grazie alla debalce di Vlasov, Caruso riesce a mantenere la terza.
Bernal ha indubbiamente dimostrato un’altra volta di non avere rivali su tratti esplosivi e grandi pendenze, anche la squadra ha dimostrato di essere in grado di pilotare il capitano perfettamente con Martinez che è arrivato insieme a Ciccone e Caruso, nonostante il lavoro svolto per il capitano.
Tutti gli altri hanno provato a limitare i danni, andando al massimo possibile su pendenze sulle quali non c’è alternativa a quella di trovare il proprio ritmo e seguire quello.
Yates però ha dimostrato di esserci e le tappe che arriveranno nei prossimi giorni, in particolare quella prevista per lunedì, potrebbero rivelarsi maggiormente adatte alle sue caratteristiche.
Purtroppo, come ha sottolineato Copeland nel corso del processo alla tappa, si sente la mancanza d un corridore come Mikel Landa in grado di inventarsi azioni per mettere in difficoltà le tattiche de team Ineos.
Diciamo purtroppo non perché non si apprezzino i pregevoli gesti atletici di Egan Bernal ma perché si spera di vedere un giro incerto e combattuto sino all’ultima tappa e perché per il Giro è davvero un peccato aver perso un protagonista come Landa in grado di scompligliare le carte.
L’appuntamento con la battaglia tra i big è probabilmente per Lunedì, ma attenzione ala tappa di domani che nasconde trabocchetti ed è adatta per organizzare imboscate da parte di chi si sente battuto in una sfida testa a testa.

Benedetto Ciccarone

Lorenzo Fortunato esulta sulla vetta dello Zoncolan (Getty Images Sport)

Lorenzo Fortunato esulta sulla vetta dello Zoncolan (Getty Images Sport)

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