BERNAL VOLA ANCHE SUGLI STERRATI DI MONTALCINO, CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE SUL PRIMATO IN CLASSIFICA
La prima non si dimentica mai, ed è speciale per Mauro Schmid (Qhubeka Assos) la prima vittoria in carriera perché la conquista in una tappa epica contraddistinta dagli sterrati toscani verso Montalcino. Il giovane 21enne svizzero grazie ad una corposa fuga da lontano è il più forte e si impone su un ottimo Alessandro Covi (UAE Team Emirates). Tra i big cede, e scivola in classifica generale, Remco Evenepoel (Deceuninck-QuickStep) per lui indigesti i settori in sterrato mentre la maglia rosa Egan Bernal (Ineos-Grenadiers) rafforza il primato.
Attesissima la tappa degli sterrati concentrati negli ultimi 70 km di corsa per un totale di 35, 2 Km in quattro distinti settori con il Passo del Lume Spento, GPM di terza categoria, da affrontare due volte prima della rampa su verso Montalcino. La partenza è da Perugia sotto un bel sole dopo il giorno di riposo, il primo del Giro 104. La fuga si forma subito dopo il Km zero ed è composta da ben 11 corridori, questi sono: Lawrence Naesen (Ag2r Citroen), Francesco Gavazzi (Eolo-Kometa), Alessandro Covi (UAE Team Emirates), Harm Vanhoucke e Roger Kluge (Lotto Soudal), Simon Guglielmi (Groupama-FDJ), Enrico Battaglin (Bardiani-CSF), Mauro Schmid e Bert-Jan Lindeman (Team Qhubeka-Assos), Taco Van Der Hoorn (Intermarché-Wanty Gobert Matériaux), Dries De Bondt (Alpecin-Fenix). Dietro, alla Ineos-Grenadiers della maglia rosa, la condizione di corsa sta bene tanto che nessuno si porta avanti a tirare. E’ la quiete prima della tempesta in attesa dell’ingresso nel primo settore di strade bianche. Il gruppetto degli undici va via di comune accordo arrivando ad avere un vantaggio massimo di 14’.30” a 72 Km dalla conclusione. Sarà corsa nella corsa con gli uomini in fuga a giocarsi la vittoria di tappa e gli uomini di classifica a darsi battaglia nella polvere. Il vantaggio dei fuggitivi si riduce a 12’:20” quando il gruppo inizia ad affrontare il primo settore di sterrato, velocità aumentata dagli uomini più fidati di Egan Bernal a condurlo davanti infatti sono Gianni Moscon e Filippo Ganna. In località Torrenieri il primo settore è il più facile dei quattro previsti, 9,1 Km, è qui grazie soprattutto alle trenate di Filippo Ganna che il gruppo dei migliori inizia a polverizzarsi frazionandosi in più tronconi. All’uscita dello sterrato davanti, tra i migliori, restano una ventina di uomini tra cui: Gianni Moscon, Jhonatan Narváez ed Egan Bernal (Ineos-Grenadiers), (Ineos-Granadiers), Peter Sagan (Bora-Hansgrohe), Giulio Ciccone, Vincenzo Nibali e Gianluca Brambilla (Trek-Segafredo), Attila Valter e Antoine Duchesne (Groupama-FDJ), Matteo Jorgenson, Albert Torres, Marc Soler e Nelson Oliveira (Movistar), Romain Bardet (Team DSM), Ruben Guerreiro (EF-Nippo), George Bennett (Jumbo-Visma), Gorka Izagirre (Astana-Premier Tech) e Quinten Hermans (Intermarché-Wanty Gobert Matériaux. Restano attardati tra i capitani, Aleksandr Vlasov (Astana Premier Tech), Simon Yates (Team BikeExchange), Remco Evenepoel (Deceuninck-Quick-Step) apparso in difficoltà a condurre la bici su questo tipo di terreno sempre in fondo al gruppo dei migliori e Hugh Carthy (EF Education-Nippo); per loro la fortuna è avere ancora a disposizione compagni di squadra in un gruppo inseguitore numeroso. Il ritardo dal gruppo maglia rosa è di 30”, l’inseguimento è portato a termine anche grazie al tratto di pianura prima del secondo settore di sterrato. Tra i primi dieci della classifica generale pagano il primo tratto di strade bianche Davide Formolo (UAE Team Emirates) e Daniel Martin (Israel Start-Up Nation), i due scompaiono letteralmente tra la polvere, pagheranno all’arrivo oltre 9’. In testa alla corsa gli uomini più freschi sembrano essere Kluge, Schmid, Covi e Guglielmi che iniziano a testare la gamba con qualche allungo subito riassorbito mentre il primo a staccarsi è Lindeman. Stessa sorte, ma dietro, per la maglia ciclamino Peter Sagan che lascia sfilarsi dal gruppo degli uomini di classifica nel secondo settore di sterrato di Castiglion di Bosco con l’ultimo tratto in salita del Passo del Lume Spento dove al traguardo volante intanto in testa è transitato per primo Francesco Gavazzi. La discesa successiva è velocissima ed in pratica piomba ai piedi dello strappo di Castelnuovo dell’Abate prima dell’ingresso nel terzo settore di strade bianche nella frazione Tavernelle. Soprattutto da qui in poi è un calvario per Remco Evenepoel (Deceuninck-QuickStep), sia la discesa, sia la strada bianca mettono in difficoltà il belga apparso anche nervosissimo, simbolico il gesto con cui si toglie gli auricolari della radiolina, innervosito forse anche dalla gestione della corsa da parte della sua squadra, spesso infatti João Almeida è rimasto lontano lasciandolo al suo destino. In gruppo maglia rosa il primo vero affondo, nel tratto in salita, è di Egan Bernal (Ineos Grenadiers) accortosi dell’assenza di Evenepoel, a dar man forte al colombiano è ancora Gianni Moscon con un ritmo indiavolato. Solo adesso la Deceuninck-Quick-Step ferma João Almeida per aspettare il capitano, inghiottito dalla polvere, e cercare così di limitare i danni. Nel frattempo in testa alla corsa Van der Hoorn e Kluge, perdono contatto, mentre gli altri otto si apprestano ad entrare nell’ultimo settore di sterrato, il quarto, con il gruppo Maglia Rosa distante a circa cinque minuti. Da segnalare una caduta per Gavazzi, Battaglin e Kluge che li mette fuori dai giochi per la vittoria di tappa, mentre Covi e Schmid proseguono di comune accordo, scollinando assieme al secondo passaggio del Passo del Lume Spento. Nel gruppo dei big, invece, è la EF Education-Nippo a prendere adesso l’iniziativa forte di Bettiol e Guerreiro per il capitano Carthy il ritmo della formazione statunitense miete alcune vittime tra cui Soler, Nibali e Ciccone. Davanti a ciò che resta del gruppo maglia rosa Emanuale Buchmann (Bora–Hansgrohe) riesce a prendere qualche secondo di vantaggio ma in prossimità dello scollinamento il primo a portarsi sotto è Vlasov con dietro Bernal che risponde al russo, lo stacca, e va a riprendere Buchmann. Ancora dietro Evenepoel grazie al lavoro di Almeida, che nel frattempo recupera altri corridori per strada, tra cui Attila Valter (Groupama – FDJ) è riuscito a contenere i danni con un ritardo attestatosi a 1’.40” dalla maglia rosa Bernal. La testa della corsa intanto entrata a Montalcino si appresta ad affrontare lo strappo in vista del traguardo dove Schmid con più energie lancia la volata e stacca Covi. Per il giovane svizzero della Qhubeka Assos è un giorno da incorniciare, prima vittoria in carriera in una tappa dantesca! Dietro, via via arrivano gli altri uomini della fuga con VANHOUCKE Harm Vanhoucke (Lotto Soudal) in terza posizione. Poco dietro Buchmann e Bernal giungono insieme all’ultimo chilometro, ma la maglia rosa è incontenibile, attacca e si toglie di ruote il tedesco negli ultimi metri, mentre ancor più dietro gli altri uomini di classifica giungono uno ad uno all’arrivo con ritardi compresi tra i 30″ per Aleksandr Vlasov (Astana-Premier Tech) e i 2′: 03” di Remco Evenepoel (Deceuninck-QuickStep) e Romain Bardet (Team DSM), nel mezzo tutti gli altri. Una classifica generale che vede la maglia rosa sempre sulle spalle di Egan Bernal che rafforza il vantaggio su Aleksandr Vlasov (Astana-Premier Tech) nuovo secondo posto della generale, terzo Damiano Caruso (Bahrain – Victorious) a 1.12”. Domani in scena la tappa numero 12, da Siena a Bagno di Romagna con 4 GPM di seconda e terza categoria, l’ultimo con l’ascesa al passo del Carnaio posto a meno di 10Km dall’arrivo, sarà una frazione che può ancora condizionare la classifica generale.
Antonio Scarfone

Egan Bernal si fionda come un ariete alla carica sugli sterrati del senese (Getty Images)