MERLIER, UN BELGA IN PARADISO NEL GIORNO DEL RICORDO DI WEYLANDT

maggio 9, 2021
Categoria: News

La prima volata del Giro d’Italia sorride a Tim Merlier. Nel giorno in cui ricorre il 10 anniversario della morte di Wouter Weylandt, il belga in forza all’Alpecin-Fenix, al suo esordio assoluto al Giro d’Italia, centra subito il bersaglio grosso a Novara al termine di una volata senza storia in cui ha battuto un buon Giacomo Nizzolo (Team Qhubeka-Assos) e il redivivo Elia Viviani (Cofidis). Alle loro spalle Dylan Groenewegen (Jumbo-Visma), rientrato proprio ieri alle corse al termine della lunga squalifica dovuta ai fatti dell’ultimo Giro di Polonia, e Peter Sagan (Bora-Hansgrohe). Pochi cambiamenti nella classifica generale, che vede sempre in testa Filippo Ganna (Ineos Grenadiers) con 13″ su Edoardo Affini (Jumbo-Visma) e 16″ su Tobias Foss, altro corridore della Jumbo.

La seconda tappa del Giro, da Stupinigi a Novara per un totale di 179 km, rappresenteva la prima grande occasione per i velocisti. Il percoso, che si articolava attraverso ben 6 province piemontesi, era un lungo piattone interrotto da qualche breve strappetto nell’Astigiano. Su uno di questi, a Montechiaro d’Asti (km 95,2), era posto l’unico gpm di giornata (4 categoria). Gli ultimi 70 km tornavano ad essere completamene piatti fino al traguardo di Novara. L’ultima curva, posta ai 1500 metri, immetteva in un tratto finale non del tutto privo di insidie: un sottopasso a 1 km dal traguardo, una rotonda ai -700m e un’ultima semicurva ai 300m dall’arrivo.

La tappa è stata caratterizzata dalla lunga fuga di 3 corridori italiani: Filippo Tagliani (Androni Giocattoli-Sidermec), Umbergo Marengo (Bardiani-CSF-Faizanè) e Vincenzo Albanese (Eolo-Kometa). Il terzetto è partito poco dopo il via ufficiale e grazie al disinteresse del gruppo è riuscito a guadagnare un margine rassicurante nel giro di poche pedalate: al km 4 il loro vantaggio aveva già superato il limite psicologico del minuto.
Lo scenario è cambiato intorno al km 10, quando gli uomini della Ineos hanno preso decisamente la testa del gruppo con l’intenzione di non lasciare troppo vantaggio alla fuga e il distacco si è così stabilizzato per qualche chilometro intorno ad 2′45”. Nelle fasi successive però i fuggitivi hanno ricominciato a guadagare toccando un vantaggio massimo di 5′15” intorno al km 50. Proprio a quel punto in testa al gruppo hanno fatto capolino Thomas De Gendt (Lotto-Soudal) e alcuni uomini di Alpecin-Fenix e Jumbo-Visma. L’andatura del plotone è aumentata visibilmente e come diretta conseguenza il vantaggio dei tre battistrada è crollato al di sotto dei 3 minuti nel giro di 10 km.

La corsa si è quindi nuovamente stabilizzata con i 3 fuggitivi costretti a difendere un margine per niente rassicurante. Consci del fatto che l’azione non aveva possibilità di giungere al traguardo, i battistrada hanno gestito le forze in vista del gpm di Montechiaro d’Asti che assegnava la prima maglia blu del Giro. Lo sprint è stato vinto da Vincenzo Albanese che ha regalato la prima soddisfazione alla Eolo-Kometa, squadra all’esordio assoluto al Giro d’Italia. Dietro, il gruppo procedeva tranquillamente con un gap ormai inferiore ai 2 minuti.
A 76 km dall’arrivo, proprio Albanese è stato vittima di una foratura che lo ha costretto a perdere contatto dagli altri due fuggitivi e ad essere poi ripreso dal gruppo.
Tagliani e Marengo hanno invece proseguito la loro azione guadagnando addirittura qualche secondo (2′20” ai -70), prima di essere nuovamente riavviciniati dal plotone (1′35” ai -50) che però non era intenzionato a riprendere subito la coppia di testa. E così il duo è riuscito a giocarsi anche il primo traguardo voltante di giornata, posto a Tricerro (a 39,6 km dall’arrivo) e che assegnava punti validi per la maglia ciclamino. Ad avere la meglio è stato Tagliani, mentre poco dietro la volata per la terza posizione veniva vinta da Fernando Gaviria (UAE Team Emirates) davanti ad Elia Viviani (Cofidis).
I due battistrada sono stati ripresi ai -26 poco prima del secondo traguardo volante, posto a Vercelli e che al contrario del primo assegnava abbuoni per la classifica generale. La volata ha coinvolto direttamente I primi della generale e ha visto prevalere la maglia rosa di Filippo Ganna (Ineos Grenadiers) che così ha conquistato I 3” di abbuono transitando davanti a Remco Evenepoel (Deceunick-Quick Step) e Gianni Moscon (Ineos Grenadiers).

Negli ultimi 20 chilometri si è assistito al solito lavoro di preparazione per la volata che ha coinvolto le formazioni dei principali velocisti: la Lotto-Soudal (con il solito De Gendt protagonista) di Caleb Ewan, l’Alpecin-Fenix per Tim Merlier, la Bora-Hansgrohe per Peter Sagan, la Jumbo-Visma per Dylan Groenewegen e la Cofidis di Elia Viviani.
Una violenta accelerazione di Edoardo Affini ai -2, ha decisamente allungato il gruppo sgretolando i vari treni che si erano appena composti. Ne è così venuto fuori uno sprint decisamente confuso e privo di punti di riferimento. Ai 700 metri dall’arrivo Simone Consonni (Cofidis) si è portato in testa col fine di tenere alta l’andatura con a ruota Juan Sebastian Molano (UAE Team Emirates), Elia Vivani e Fernando Gaviria. Ai 350 metri, terminato il lavoro di Consonni, è partito proprio Molano, intenzionato a lanciare il compagno Gaviria, ma alla sua ruota vi era Viviani e non il connazionale. Molano si è così rialzato, finendo tra l’altro per ostacolare proprio Gaviria. Dalla ruota di Viviani è invece partito Tim Merlier (Alpecin-Fenix). Il belga ha guadagnato il centro della sede stradale e si è prodotto in una volata che non ha lasciato scampo ad un ottimo Giacomo Nizzolo (Team Qhubeka-Assos) e ad Elia Viviani che è riuscito a superare in extremis il rientrante Dylan Groenewegen (Jumbo-Visma). Alle loro spalle Peter Sagan (Bora-Hansgrohe), Matteo Moschetti (Trek-Segafredo), Filippo Fiorelli (Bardiani-CSF-Faizanè) e Lawrence Naesen (Ag2r Citroen Team). Chiudono la top ten di giornata Davide Cimolai (Israel Start Up Nation) e un deludente Caleb Ewan (Lotto-Soudal).

Poche variazioni in classifica generale. Filippo Ganna resta in maglia rosa e grazie all’abbuono conquistato al traguardo intermedio porta il suo vantaggio a 13” su Edoardo Affini, 16” su Tobias Foss (Jumbo-Visma) e 20” sulla coppia della Deceuninck-Quick Step formata da Remco Evenepoel e Joao Almeida. Seguono altri due corridori di Deceunick e Jumbo, ovvero Remi Cavagna e Jos Van Emden, entrambi a 21” di ritardo da Ganna.

Domani, la terza tappa porterà i corridori da Biella a Canale al termine di 190 km particolarmente mossi nel finale. I primi 110 km saranno quasi completamente piatti. Dopo lo sprint intermedio di Canelli (km 114) inizierà la prima vera salita di questo Giro, l’ascesa di Piancanelli (3a categoria, 4,9 km al 7,5% di pendenza media). Entrati in provincia di Cuneo, i corridori dovranno affrontare altri due gpm di 4 categoria in rapida successione: Castino (ai -45,5) e Manera (-36,2). Infine, prima del traguardo di Canale, vi sarà un ultimo strappetto, quello di Guarene (2,6 km al 7,1%), posto ad appena 15 km dal traguardo.
E’ probabile un arrivo in volata di una gruppo non eccessivamente folto, ma non sono da escludere colpi di mano e arrivi in solitaria.

Pierpaolo Gnisci

Merlier nel giorno di Weylandt (fonte:Getty Images)

Merlier nel giorno di Weylandt (fonte:Getty Images)

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