CARAPAZ ATTACCA, ROGLIČ SI DIFENDE E RESTA PRIMOŽ

novembre 7, 2020
Categoria: News

Primož Roglič (Jumbo-Visma) ipoteca la Vuelta 2020, Richard Carapaz (Ineos Grenadiers) attacca in ritardo e riesce a recuperare solo una ventina di secondi. David Gaudu (Groupama – Fdj) vince la tappa partendo dalla fuga di giornata.

Diciassettesima e penultima tappa della Vuelta a Espagna, frazione montana di 178 chilometri con arrivo sull’Alto de la Covatilla, una salita di Horse Category lunga più di 11 chilometri e una pendenza media del 6,9%, uno scenario ideale per attaccare la maglia roja di Primož Roglič (Jumbo-Visma), e così è stato. Bravo lo sloveno a gestire e a difendersi dagli attacchi del rivale Richard Carapaz (Ineos Grenadiers, secondo in classifica generale con 45 secondi di ritardo.
Subito dopo il via iniziavano gli attacchi in testa al gruppo, con una fuga ben numerosa di ben 34 ciclisti che prendevano il largo. Tra i fuggitivi una serie di ciclisti delusi dalle loro prestazioni di questo 2020 come Rui Costa (UAE Team Emirates) unica vittoria al prologo della Saudi Tour a febbraio, e il compagno di team Sergio Henao ancora a secco questa di vittorie quest’anno. Tra gli attaccanti il vincitore di giornata David Gaudau (Groupama – FDJ), con lui anche corridori che erano ormai degli abitueé della fuga di giornata come il duo Astana Omar Fraile e Ion Izagirre. Gli altri ciclisti che componevano la fuga erano: Hofstede (Jumbo-Visma), Cavagna (Deceuninck-Quick Step) De la Cruz e Ivo Oliveira (UAE Team Emirates), Lopez (Trek-Segafredo), Donovan, Storer e Sütterlin (Sunweb), Ackermann e Schwarzmann (Bora-Hansgrohe), Van den Berg (EF Pro Cycling), Wright (Bahrain-McLaren), Godon (AG2R La Mondiale), Schultz e Smith (Mitchelton-Scott), Armirail (Groupama-FDJ), Dewulf e Van der Sande (Lotto Soudal), Herrada, Martin e Lafay (Cofidis), De Bod e Mäder (NTT), Arcas, Erviti e Oliveira (Movistar), Bagües e Lastra (Caja Rural) e Molenaar (Burgos-BH). La Ineos Grenadiers non mandava nessun ciclista in fuga, un’errore tattico che poteva far guadagnare qualche secondo in più sulle pendenza dell’Alto de la Covatilla.
Alle loro spalle il gruppo principale veniva controllato dalla Jumbo-Visma di Roglič e dalla Movistar di Enric Mas, quinto con oltre minuti di ritardo dalla maglia Roja ma con tre compagni in fuga, situazione che gli poteva permettere anche qualche azione da lontano. Chilometro dopo chilometro, mentre i big si guardavano tra loro, i fuggitivi vedevano i loro sogni di gloria realizzarsi. David Gaudu, già vittorioso in questa edizione della Vuelta, attaccava e staccava gli ex compagni della fuga di giornata sull’Alto de la Covatilla. Il francese della Groupama FDJ, il quale gestiva con grande intelligenza la salita finale, tagliava il traguardo con 28 secondi di vantaggio dallo svizzero Gino Mäder. Terzo posto per Ion Izagirre che precedeva il connazionale David de la Cruz.
La situazione nel gruppo cambiava sugli ultimi chilometri di salita della Covatilla con Carapaz che attaccava tardi, troppo tardi per voler ribaltare le sorti della Vuelta. Hugh Carthy (Ef Pro Cycling), terzo in classifica generale con 8 secondi di ritardo da Carapaz, era il primo a dar fuoco alle polveri con l’ecuadoriano che rispondeva prontamente con a ruota Roglič e Mas. Ai meno 4 chilometri dal traguardo l’azione che ha fatto tremare Roglič: nuovo attacco di Carthy, Carapaz reagisce e contrattacca lasciandosi tutti alle alle spalle.
Roglič non era nella sua giornata migliore, si difenva salendo col suo passo, sulla sua strada trovava anche Lennard Hofstede, compagno di squadra mandato in fuga ad inizio tappa, purtroppo per lo sloveno però il contributo del compagno dura poco. Hugh Carthy non collaborava, con la speranza che lo sloveno crollasse per poter attaccare nuovamente e scalare una posizione sul podio. Mas con la speranza di recuperare il gap di 1′30” dal quarto posto occupato da Daniel Martin (Israel Start-Up Nation), si metteva in testa al terzetto a fare l’andatura. Carapaz dava il tutto per tutto, purtroppo in ritardo nonostante il terreno favorevole, ma la differenza tra lui e Roglič si stabilizzava sui 20 secondi e non si muoveva più fino al traguardo.
Per Roglič una seria ipoteca per la vittoria della Vuelta a Espana 2020, un risultato giusto e meritato per quello che ha fatto vedere. Per Carapaz tanta amarezza per qualche disattenzione di troppo e il ritardo nell’attaccare nella tapa odierna, 28 secondi di differenza tra i due che sono stati frutto più della testa e sagacia tattica che dalle gambe.

Luigi Giglio

Roglič esulta al traguardo della Covatilla: è stato staccato di 21 secondi da Carapaz ma la Vuelta è definitivamente sua (Getty Images)

Roglič esulta al traguardo della Covatilla: è stato staccato di 21 secondi da Carapaz ma la Vuelta è definitivamente sua (Getty Images)

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