GAUDU BATTE SOLER A LA FARRAPONA. NO CONTEST TRA I BIG

ottobre 31, 2020
Categoria: News

L’11a tappa della Vuelta a Espana, 170 km da Villaviciosa a l’Alto de LA Farrapona, sorride a David Gaudu (Groupama-FDJ). Il corridore Bretone ha alzato le braccia al cielo al termine di una fuga nata quasi a metà tappa, davanti ad un generoso Marc Soler (Astana Pro Team) e ai due alfieri del Team Sunweb, Michael Storer e Mark Donovan. No contest tra gli uomini della generale che si sono controllati in vista della tappa di domani. La classifica è sempre guidata da Primoz Roglic (Jumbo-Visma) a pari tempo con Richard Carapaz (Ineos Grenadiers) e con 25” su Daniel Martin (Israel Start-Up Nation).

La 11a frazione, disegnata per intero nel Principato delle Asturie, era una delle più esigenti da un punto di vista altimetrico visti i quasi 4800 metri di dislivello e ben 5 gran premi della montagna, di cui 4 di prima categoria. La prima salita di giornata, l’Alto de la Campa (3a cat) era posta immediatamente dopo il via, antipasto di una giornata molto dura. Arrivati al km 50 iniziava l’Alto de la Colladona (7,4 km al 6,7%), quindi in successione i corridori dovevano affrontare l’Alto de la Cobertoria (10 km al 8,7%) e il Puerto de San Lorenzo (10 km al 8,6%) prima di incontrare l’ascesa che porta a l’Alto de la Farrapona (16,5 km al 6,2%). La salita finale era caratterizzata da un andamento discontinuo e da un tratto finale lungo 4 km con pendenze sempre attorno all’8-9%.

La bagarre per andare in fuga è iniziata sin dal via, ma vista la voglia di tanti di andare in avanscoperta, il ritmo del gruppo nei primissimi chilometri è stato altissimo e non ha consentito a nessuno di sganciarsi.
Il primo ad evadere è stato Tim Wellens (Lotto-Soudal), partito ad 1,5 km dalla vetta del primo gpm di giornata, l’Alto de la Campa. Il fiammingo è scollinato in testa e ha poi proseguito in solitaria in attesa dell’arrivo di altri attaccanti, raggiungendo circa 15” di vantaggio sul gruppo che continuava a marciare ad andatura elevata. Dopo una ventina di chilometri Wellens è stato raggiunto da altri 7 corridori: Clement Champoussin (Ag2r La Mondiale), Magnus Cort (EF Pro Cycling), Ion Izagirre (Astana Pro Team), Pierre-Luc Perichon (Cofidis), Jose Joaquin Rojas (Movistar Team), Gonzalo Serrano (Caja Rural-Seguros RGA) e Tosh Van der Sande (Lotto-Soudal).
Gli 8 battistrada non hanno avuto vita facile visto che il gruppo, tirato dagli uomini del UAE-Team Emirates, non accennava a desistere. Il ritmo è leggermente calato soltanto quando altri 4 uomini sono riusciti ad evadere portandosi all’inseguimento dei battistrada: Ivo Oliveira (UAE-Team Emirates), Juan Pedro Lopez (Trek-Segafredo), Gino Mader (NTT Pro Cycling) e Tsgabu Grmay (Mitchelton-Scott). I contrattaccanti sono riusciti a rientrare sui battistrada poco prima del km 30, andando a formare un gruppo di testa composto da 12 corridori.
Il gruppo però non ha mollato la presa ed ha continuato a viaggiare ad alta velocità grazie all’andatura imposta da una Cofidis evidentemente non contenta della composizione del gruppo di testa. Di conseguenza il vantaggio dei fuggitivi non è decollato. Dopo 50 km di corsa, quandi i corridori stavano per iniziare la scalata dell’Alto della Colladona, il gap era di appena 35”.

Sulle prime rampe della salita è immediatamente scattato Tim Wellens alla cui ruota si è prontamente riportato Perichon. Gli altri fuggitivi, ad eccezione di Gino Mader, sono stati subito ripresi dal gruppo sempre tirato dalla Cofidis. Dopo un paio di chilometri di salita il plotone era già letteralmente frantumato in una diversi drappelli. A far esplodere ulteriormente il gruppo della maglia rossa è stata un’accelerazione di Guillaume Martin (Cofidis), intenzionato a riprendere Wellens, suo rivale nella classifica dei gpm. Nel giro di poche centinaia di metri la l’azione di Wellens è stata definitivamente neutralizzata.
Approfittando del successivo rallentamento, poco prima dello scollinamento si sono avvantaggiati Niklas Eg (Trek-Segafredo), Mark Donovan e Michael Storer (Team Sunweb), Bruno Armirail (Groupama-FDJ) e Nelson Oliveira (Movistar Team). Alle loro spalle nel frattempo era ripreso il duello tra Wellens e Guillaume Martin portatisi all’inseguimento dei 5 di testa poco prima del gpm.
La corsa si è finalmente stabilizzata lungo la successiva discesa quando Wellens, Martin e David Gaudu (Groupama-FDJ) sono rientrati sui 5 battistrada, dando vita ad un drappello di 8 corridori. Il ritmo del gruppo tirato da Jumbo-Visma e Ineos Grenadiers non ha però concesso ai fuggitivi di guadagnare un margine rassicurante. Ad 85 km dall’arrivo il gap era di appena 2’35”.

Di li a poco I corridori hanno imboccato la terza salita di giornata, il gpm di 1a categoria de l’Alto de la Corbetoria (10 km al 8,7%). Sulle prime rampe è arrivato un pò a sorpresa lo scatto di Marc Soler (Movistar Team) 10° in classifica generale e clamorosamente in difficoltà lunga la precedente salita. L’iberico è evaso dal gruppo lanciandosi all’inseguimento dei battistrada e rientrando quando mancavano 4,8 km allo scollinamento. Il distacco del gruppo era sceso nel frattempo ad 1’45”.
Una volta rientrato Soler, Nelson Oliveria si è sacrificato alla sua causa imponendo un ritmo piuttosto elevato nel gruppetto di testa. A pagarne le consequenze è stato Tim Wellens, che si è staccato a circa 3 km dalla vetta.
Il gpm è stato vinto da Guillaume Martin che ha così potuto incrementare il vantaggio in classifica su un Wellens ormai irrimediabilmente staccato, mentre il gruppo è transitato con oltre 2’30” di distacco.
Nel successivo fondovalle, Marc Soler, Nelson Oliveira e Guillaume Martin hanno provato ad avvantaggiarsi, approfittando di un battibecco tra Armirail e Donovan. I Fuggitivi si sono ricompattati dopo un paio di chilometri. Ciò nonostante i battistrada sono riusciti ad aumentare nuovamente il vantaggio arrivato a 3’15” ai -50. Poco più avanti (ai -44) iniziava la penultima salita di giornata, il Puerto di San Lorenzo (10 km al 8,6%).
Nel gruppo di testa, così come nella precedente salita, è stato Oliveira a fare un ritmo che ha consentito ai fuggitvi di non perdere troppo rispetto ad un gruppo che nel frattempo aveva aumentato l’andatura grazie al lavoro della Jumbo-Visma.
Lungo le rampe più dura della salita (pendenze costantemente superiori al 9% negli ultimi 6 km) l’unico a perdere contatto tra i battistrada è stato il danese Eg. Gli altri 7 hanno preseguito regolari fino al gpm dove per primo è transitato nuovamente Guillaume Martin, ormai involato verso la conquista della maglia a pois. Il gruppo, sempre meno folto, è scollinato con un ritardo di 2’20”.
I fuggitivi hanno guadagnato qualche secondo lungo la discesa e nel successivo fondovalle, presentandosi all’imbocco della salita finale (16,5 km al 6,2%) con 3’ di vantaggio sul gruppo.

Il primo a staccarsi lungo la salita che porta in cima a l’Alto de la Farrapona è stato Bruno Armirail. Poco più tardi (ai –11,6) è stato il turno di un bravissimo Olivera ormai esausto dopo aver a lungo tirato il drappello di testa. Rimasto senza il compagno, Soler si è dovuto sobbarcare gran parte del lavoro, specialmente lungo i tratti di falsopiano incontrati nella fase centrale della salita. Nel gruppo maglia roja è invece andato in difficoltà Esteban Chaves (Mitchelton-Scott) che ha perso contatto ai -9.
Il vantaggio dei fuggitivi è diminuito poco alla volta senza però crollare (2’03” ai -6). La situazione è cambiata a 5,1 km dal traguardo quando Marc Soler, stanco di dover tenere alta l’andatura, ha piazzato uno scatto deciso che ha subito mandato in difficoltà Mark Donovan e Guillaume Martin. David Gaudu è invece riuscito a rientrare sul corridore della Movistar nel giro di un centinaio di metri. Alle loro spalle, già visibilmente staccato, il primo inseguitore era l’australiano Michael Storer. L’accellerazione prodotta da Soler e Gaudu ha consentito di conservare il vantaggio sul gruppo (2’03” ai -4), mentre Storer, primo degli inseguitori ha rapidamente accumulato mezzo minuto di ritardo.
Si è così entrati nel tratto finale caratterizzato da pendenze intorno al 10%. La coppia di testa ha proceduto di comune accordo passando ai -2 con 40” su Donovan e Storer e 2’15” sul gruppo. Proprio a 2 km dall’arrivo è arrivata la violenta accelerazione di Mikel Nieve (Mitchelton-Scott) che ha ulteriormente ridotto il gruppo maglia rossa. Poco dopo Alexandre Vlasov (Astana Pro Team) è riuscito a sganciarsi dai big e a guadangare rapidamente un discreto margine sul gruppo.

Davanti, una volta entrati nell’ultimo chilomentro, Gaudu e Soler hanno iniziato a controllarsi, ormai decisi a giocarsi la tappa allo sprint: ai 150 metri dall’arrivo il francese della Groupama-FDJ ha piazzato uno scatto secco a cui Marc Soler non è riuscito a rispondere. Gaudu ha così tagliato il traguardo a braccia alzate con 4” di vantaggio sullo spagnolo del Movistar Team. Nel gruppo maglia rossa gli uomini di classifica non si sono dati battaglia, probabilmente anche in virtù dell’arrivo in cima all’Alto de l’Angliru in programma domani.
Dietro a Gaudu e Soler sono giunti i due corridori del Team Sunweb, Michael Storer e Mark Donovan, rispettivamente 3° e 4° a 52”. Poco dopo è arrivato Guillaume Martin (55”) che ha anticipato Vlasov (58”). I big sono stati regolati da Daniel Martin (Israel Start-Up Nation), 7° a 1’03” davanti a Enric Mas (Movistar Team), Richard Carapaz (Ineos Grenadiers) e Primoz Roglic (Jumbo-Visma).

La classifica generale resta pressochè invariata. Primoz Roglic è primo a pari tempo con Richard Carapaz (2° per la somma dei piazzamenti). Dietro di loro Daniel Martin (3° a 25”), Hugh Carthy (EF Pro Cycling), 4° a 58”, ed Enric Mas che occupa la quinta posizione con 1’54” di ritardo. Marc Soler è risalito in 6a posizione (a 2’44”) superando Felix Grossscharnter, ora 7° a 3’31”. Chiudono la top ten Alejandro Valverde (Movistar Team), 8° a 3’44”, Wout Poels (Bahrain-McLaren), a 3’54”, e Mikel Nieve, 10° a 4’43”.

Domani è in programma l’arrivo più atteso dell’intera Vuelta, al termine della 12a tappa da La Pola Llaviana a l’Alto de l’Angliru. La frazione sarà particolarmente breve (solo 109,4 km) ma presenterà ben 4 gran premi della montagna (due di 3a e due di 1a categoria) prima della terribile ascesa finale: 12,2 km con una pendenza media del 10,2%. I primi 4 km sono caratterizzati da un andamento a gradoni e da una pendenza media non eccessiva. Subito dopo un km di falsopiano, iniziano gli ultimi terribili 7 km, costantemente al di sopra del 10% e con punte che arrivano al 23,5%
Potrebbe essere la tappa decisiva dell’edizione 2020 della Vuelta, alla vigilia di un’ultima settimana non particolarmente dura. I big dovranno necessariamente uscire allo scoperto. Nel 2017 l’Angliru fu teatro dell’ultima grande vittoria di Alberto Contador.

Pierpaolo Gnisci

Gaudu esulta a la Farrapona (Foto: Getty Images)

Gaudu esulta a la Farrapona (Foto: Getty Images)

Commenta la notizia