LA ETAPA DEL DÍA: LA POLA LLAVIANA / POLA DE LAVIANA – ALTO DE L’ANGLIRU

novembre 1, 2020
Categoria: Approfondimenti

Tocca allo Zoncolan di Spagna decretare altri duri verdetti alla Vuelta perchè è arrivato il momento di confrontarsi con la salita più ripida della penisola iberica, quell’Alto de Angliru che già in sette occasioni ha detto legge nella corsa spagnola

Se la frazione della Farrapona era un tappone in formato leggermente ridotto, ora i corridori si troveranno di fronte ad una versione “mignon” di una tappa d’alta montagna, che concentrerà tutto il suo succo in soli 110 Km. Anzi, in soli 83 Km perchè rispetto alla giornata di ieri non ci sarà una salita da affrontare in partenza e l’approccio alle difficoltà avverà con un tratto perfettamente pianeggiante lungo poco più di 25 Km. Terminata questa fase d’avvio le salite, anche oggi previste nel numero di cinque, si succederanno quasi senza momenti per rifiatare tra un colle e l’altro. Bisognerà attendere il 60° Km di gara per vedere i corridori affrontare le prime pendenze interessanti di giornata, i 6.6 Km all’8.4% dell’Alto de la Mozqueta, terzultima salita di giornata, seguita una trentina di chilometri più avanti dai 5.4 Km al 9.3% dell’Alto del Cordal. Nonostante questi numeri c’è il rischio concreto che nessuno tra i big in gara decida di sfruttarli per mettere in difficoltà la maglia “roja”, tutti attenti a non sprecare energie in vista della tremenda ascesa finale dell’Angliru, il Mortirolo di Spagna, che la corsa iberica affronterà per l’ottava volta nella storia: i suoi 12.4 Km al 9.9%, con una punta al 23% nel cosiddetto tratto della “Cueña les Cabres”, ne faranno uno dei momenti salienti dell’edizione 2020 della Vuelta.

METEO

La Pola Llaviana / Pola de Laviana: cielo coperto, 19.3°C (percepiti 15°C), vento moderato da SSW (20-27 Km/h), umidità al 75%
Mieres (35.5 Km): cielo coperto, 21.4°C (percepiti 19°C), vento moderato da SSW (13-14 Km/h), umidità al 75%
Figaredo (traguardo volante – 77 Km): cielo coperto, 21.6°C (percepiti 19°C), vento moderato da SSW (13-14 Km/h), umidità al 74%
La Vega de Riosa (inizio salita – 96.3 Km): cielo coperto, 20.8°C (percepiti 19.5°C), vento debole da SSW (9-15 Km/h), umidità al 81%
Alto de l’Angliru : previsioni non disponibili

GLI ORARI DELLA VUELTA

Segnaliamo che la corsa non sarà seguita dalla RAI

13.50: inizio diretta su Eurosport 1 (15 minuti prima della partenza)
14.08: partenza da La Pola Llaviana / Pola de Laviana
14.50-14.55: inizio salita Alto del Padrún
14.55-15.05: scollinamento Alto del Padrún
15.10-15.15: inizio salita Alto de Santo Emiliano
15.15-15.30: scollinamento Alto de Santo Emiliano
15.35-15.45: inizio salita Alto de la Mozqueta
15.45-16.00: scollinamento Alto de la Mozqueta
16.10-16.30: traguardo volante di Figaredo
16.20-16.40: inizio salita Alto del Cordal
16.30-16.50: scollinamento Alto del Cordal
16.45-17.05: inizio salita finale
17.05-17.30: arrivo sull’Alto de l’Angliru

UN PO’ DI STORIA

L’Angliru ha un “papà” e questo padre risponde al nome di Miguel Prieto, uno dei dirigenti della ONCE, l’organizzazione nazionale dei ciechi spagnoli che dal 1989 al 2003 sponsorizzò l’omonima formazione professionistica. Non vedente anch’esso, ci vide benissimo quando intuì il potenziale della tremenda salita asturiana e nel 1996 non esitò a contattare i dirigenti di Unipublic, l’agenzia organizzatrice della Vuelta, i quali colsero subito la palla al balzo. Fattane sistemare la strada, la “Gamonal” (così veniva fino ad allora la montagna asturiana che oggi conosciamo come Angliru) vide ciclisticamente la luce il 12 settembre del 1999, quando lassù giunse per primo lo scalatore spagnolo José María Jiménez assieme al russo Pavel Tonkov. Fu amore a prima vista poichè ci si tornerà anche l’anno successivo, quando ci fu quello che a tutt’oggi è ancora l’unico successo italiano sull’Angliru, firmato dal trentino Gilberto Simoni, solitario al traguardo con più di due minuti sul ceco Jan Hruska. Nel 2002 toccherà allo spagnolo Roberto Heras, che due anni prima aveva fatto registrare il miglior tempo di scalata (41 minuti e 55 secondi, primato ancora oggi imbattuto) e che questa occasione in cima al “monstruo” asturiano riuscirà a levare al connazionale Óscar Sevilla quella maglia amarillo (la “roja” sarà introdotta nel 2010) che terrà fino alla penultima tappa e che gli sarà definitivamente tolta nella crono madrilena da un altro spagnolo, Aitor González. Nel 2008 sarà Alberto Contador a tagliare per primo il traguardo e questo è anche l’unico caso nel quale il nome del vincitore di tappa sull’Angliru coincide con quello del corridore che si imporrà nella classifica finale. Alta vittoria iberica nel 2009, stavolta per opera di Juan José Cobo Acebo, al quale parecchi anni dopo saranno levate sia la vittoria parziale, sia il successo finale in classifica: se il secondo sarà assegnato a posteri al britannico Chris Froome, non verrà ufficialmete considerato vincitore di quella tappa il corridore che era giunto secondo sull’Angliru, l’olandese Wout Poels. Infine, i più recenti vincitori in vetta alla tremenda salita iberica sono stati il francese Kenny Elissonde nel 2013 e ancora Contador, che il 9 settembre del 2017 otterrà lassù l’ultima vittoria della sua luminosa carriera, che concluse il giorno successivo sul traguardo finale della Vuelta a Madrid, dopo 14 anni di professionismo.

Un momento di corsa sulle infide pendenze dellAngliru e, in trasparenza, laltimetria della dodicesima tappa (www.eurosport.it)

Un momento di corsa sulle infide pendenze dell'Angliru e, in trasparenza, l'altimetria della dodicesima tappa (www.eurosport.it)

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