ANDERSEN FIABESCO A LIONE, BAGARRE TRA I BIG

settembre 12, 2020
Categoria: News

Con un gran colpo da finisseur Søren Kragh Andersen trionfa nella 14a tappa del Tour de France, al termine di un finale di corsa decisamente scoppiettante. Il danese del Team Sunweb ha sorpreso tutti con una fucilata a 3 km dall’arrivo, giungendo a braccia alzate sotto il traguardo di Lione. A 15” di distanza Luka Mezgec (Mitchelton-Scott) ha vinto la volata dei battuti davanti a Simone Consonni (Cofidis) e al solito Peter Sagan (Bora-Hansgrohe). Resta inalterata la classifica generale che vede sempre in maglia gialla lo sloveno Primož Roglič (Jumbo-Visma) davanti a Tadej Pogačar (UAE Team Emirates).

Dopo la dura e avvincente tappa del Puy Mary, la frazione odierna prevedeva un percorso decisamente più morbido, nonstante la presenza di 5 GPM. Le difficoltà maggiori previste lungo i 194 km che separavano Clermont-Ferrand da Lione erano concentrate nella prima metà del percorso e in particolare i corridori dovevano scalare il GPM di 2a categoria del Col du Béal (10,2 km al 5,6%), posto al km 68,5, e la Côte de Courreau (4 km al 5,7%) al km 93. Nel tratto finale erano, invece, collocati due GPM di 4a categoria, la Côte de la Duchère e la Cote de la Croix-Rousse, posti rispettivamente al km 184,5 e al km 189,5 e che potevano fungere da rampe di lancio verso il traguardo.
Come d’abitudine, i primi tentativi partivano già subito dopo il via ufficiale della corsa. Dopo una serie di attacchi neutralizzati dal gruppo, al km 3 riusciva ad avvantaggiarsi Cees Bol (Sunweb), al quale subito si univa Edward Theuns (Trek-Segafredo) mentre dietro tanti altri corridori provavano ad evadere senza successo.
Poco dopo sulla coppia di testa rinveniva Stefan Küng (Groupama-FDJ), già attivo nei primissimi chilometri.
Il trio, nonostante la grande animosità del gruppo, riusciva poco alla volta a guadagnare spazio arrivando ad un vantaggio di 35” al km 15. Quando finalmente l’andatura del gruppo si rilassava, un altro uomo del Team Sunweb, Casper Pedersen, fuorisciva dal plotone. A questo punto Bol si fermava per attendere il compagno, mentre Küng e Theuns portavano il vantaggio a 1′30″ al km 20.
Ne veniva fuori un siparietto surreale: mentre i battistrada cercavano di capire se era il caso di aspettare il rientro dei due inseguitori, i due uomini della Sunweb rallentavano vistosamente scivolando a un minuto di ritardo. Küng e Theuns decidevano così di tirare dritto e, grazie al ritmo blando del gruppo,
man mano incrementavano il gap, che raggiungeva i 2′45” al km 25. Pedersen e Bol, invece, venivano riassorbiti dal gruppo.
Intorno al km 30, quando lo svantaggio sfiorava i 4 minuti, davanti al gruppo arrivavano le maglie della Bora-Hansgrohe, intenzionate a sfruttare il primo GPM di giornata per mettere in difficoltà la maglia verde Sam Bennett (Deceuninck-Quick Step) in vista del traguardo volante posto al km 38.
Proprio in vista del Côte du Château d’Aulteribe (km 32), vinto da Küng, dal gruppo evadeva il duo della Bora formato da Peter Sagan e Maximilian Schachmann. Alle loro spalle si creava un gruppetto di una decina di inseguitori, comprendente tra gli altri Matteo Trentin (CCC Team) e Bennett, che aveva però vita breve.
Lo sprint di Courpière andava a Theuns davanti a Küng, mentre Sagan si classificava terzo prima di rialzarsi e farsi raggiungere dal gruppo insieme a Schachmann.
A questo punto la corsa si è stabilizzava e il vantaggio dei battistrada sul gruppo, tirato dalla Deceuninck-Quick Step, tornava ad aumentare, arrivando fino a 5′50” al km 60.
Lungo le prime rampe del Col du Béal la Bora-Hansgrohe riprendeva la testa del gurppo, imponendo un ritmo che mandava in difficoltà diversi velocisti, tra i quali la maglia verde Bennett.
A 1,5 km dalla vetta Theuns perdeva le ruote di Küng, che così riusciva a passare per primo sul secondo GPM con circa 25” sul fiammingo, mentre il gruppo, allungato a causa dell’azione della Bora, transitava con un gap di 2′50”, 45 secondi in meno rispetto al gruppetto di Bennett, sempre scortato dai compagni della Deceuninck.
Theuns continuava a perdere terreno lungo la successiva discesa, finendo per essere ripreso dal gruppo al km 83, quando Küng segnalato a 2′10”. Bennett, invece, scivolava a 1′10” dal gruppo della maglia gialla.
Küng riusciva vincere anche il successivo GPM posto su la Côte de Courreau ( ai -100), transitando al comando con 48” sul gruppo maglia gialla, nel quale anche il CCC Team era arrivato a dare manforte alla Bora, e 2′25” sul gruppo Bennett.
Il possente passista elvetico veniva ripreso ai -80, ma il gruppo accennava a ridurre il ritmo e così il plotoncino dei velocisti, sempre dagli uomini della Deceuninck, decideva di alzare bandiera bianca.
Solo a questo punto il gruppo maglia gialla calava notevolmente calato il ritmo e ne conseguiva una fase di corsa decisamente più rilassata, che si protraeva senza particolari eventi fino allo striscione degli ultimi 20 km, quando la velocità tornava a decollare, prima per effetto delle trenate della Jumbo-Visma e poi grazie al lavoro della Ineos Grenadiers.
Lungo il primo dei due strappi finali, la Côte de la Duchère (1,4 km al 5,6%), Tiesj Benoot (Sunweb) sfruttava un rallentamento del gruppo e andava via da solo. Il belga raggiungeva un vantaggio di una dozzina di secondi, mentre al suo inseguimento si lanciava Valentin Madouas (Groupama-FDJ). Poco dopo l’azione del fiammingo veniva neutralizzata e partiva in contropiede Lennard Kamna (Bora-Hansgrohe), già secondo ieri sul Puy Mary. Al suo inseguimento si lanciava Thomas De Gendt (Lotto-Soudal) e successivamente Julian Alaphilippe (Deceuninck-Quick Step) con Egan Bernal (Ineos Grenadiers), scatenando la reazione degli uomini di classifica.
Alaphilippe rientrava su Kamna insieme a De Gendt e Marc Hirschi (Sunweb), ma il quartetto di lì a poco veniva riassorbito dal gruppo in una fase di corsa a dir poco concitata.
Era quindi Hirschi a riprovare l’allungo decisivo, ma lo svizzero è veniva ancora ripreso a 3,5 km dall’arrivo grazie all’azione di Sagan e di Greg Van Avermaet (CCC Team).
Proprio sotto lo striscione dei -3 Søren Kragh Andersen partiva con una fucilata degna dei migliori finisseur. La reazione del gruppo mancava e così il danese faceva rapidamente il vuoto. Nessuna squadra riusciva ad inscenare un vero inseguimento e il corridore della Sunweb portava a termine la sua cavalcata vincendo a braccia alzate la sua prima tappa al Tour de France. La volata del gruppo, giunto a 15” dal vincitore, era vinta da Luka Mezgec (Mitchelton-Scott) davanti a Simone Consonni (Cofidis) e Sagan, che guadagna così punti per la classifica della maglia verde, anche se oggi non è riuscito a vincere.
Completano la top ten di giornata Casper Pedersen (TeamSunweb), Jasper Stuyven (Trek-Segafredo), Trentin, Oliver Naesen (Ag2r La Mondiale), Sonny Colbrelli (Bahrain-McLaren) e Hirschi.
Resta invece immutata la classifica generale che vede sempre in testa Primož Roglič (Jumbo-Visma) con 44” sul connazionale Tadej Pogačar (UAE-Team Emirate) e 59” sul colombiano Egan Bernal (Ineos Grenadiers). Alle sue spalle si trovano altri tre colombiani, ovvero Rigoberto Urán (EF Pro Cycling) a 1′10″, Nairo Quintana (Arkéa-Samsic) a 1′12” e Miguel Ángel López (Astana) a 1′31”.
Domani è in programma la 15a tappa, una delle più dure di questa edizione del Tour, che condurrà da Lione al Grand Colombier in 174,5 km.
I corridori affronteranno nel finale la salita de la Montée de la Selle de Fromentel (11,1 km al 8,1%), la cui cima è posta al km 111, e quuindi la scalata del Col de la Biche (6,9 km al 8,9%) al km 129 prima del gran finale che prevede l’arrivo in cima al Grand Colombier, salita “Hors Catégorie” lunga ben 17,4 km e caratterizzata da una pendenza media del 7,1% e da lunghi tratti al 10%.
Gli uomini di classifica non potranno certamente nascondersi e non sono assolutamente esclusi i colpi di scena.

Pierpaolo Gnisci

Il danese Søren Kragh Andersen vittorioso sul traguardo di Lione (Getty Images Sport)

Il danese Søren Kragh Andersen vittorioso sul traguardo di Lione (Getty Images Sport)

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