LARUNS FEUDO SLOVENO: POGAČAR VINCITORE, ROGLIČ E MAGLIA GIALLA

settembre 6, 2020
Categoria: News

A Laruns la fuga sperava di avere le stesse possibilità di ieri e, pur formandosi soltanto a metà del percorso, Marc Hirschi (Sunweb) era artefice di un’azione solitaria che per ampi tratti gli faceva accarezzare la sua prima grande affermazione in carriera. Ma gli attacchi incrociati dei big sul durissimo Col de Marie-Blanque faceva perdere terreno al coraggioso svizzero, che veniva ripreso da un gruppetto risicato di ciclisti a soli 2 km dal traguardo. La volata ristretta premiava Tadej Pogačar (UAE-Team Emirates), che aveva la meglio su Primož Roglič (Jumbo Visma), vincitore su questo stesso traguardo nel 2018 e nuova maglia gialla dopo la défaillance di Adam Yates (Mitchelton-Scott). Domani è in programma il primo giorno di riposo dopo due tappe pirenaiche tutto sommato godibili.

L’immancabile Pau è sede di partenza della nona tappa del Tour 2020 che termina a Laruns dopo 153 km. Come ieri si corre con un chilometraggio piuttosto ridotto ma che comunque potrebbe riservare qualche sorpresa visto che sono in programma cinque GPM, l’ultimo dei quali a 18 km dall’arrivo. Sulla carta sembra una tappa adatta ancora ad una fuga di uomini fuori classifica, ma potrebbe dire la sua anche chi ha nel mirino la classifica GPM. Per quanto riguarda la lotta per la maglia gialla, sarà interessante vedere cosa succederà sui colli dell’Hourcère e di Marie-Blanque, due ascese di prima categoria con tratti in doppia cifra di pendenza. Dopo la partenza da Pau il gruppo restava compatto e manteneva un’andatura ordinaria; sulla facile Côte d’Artiguelouve, posta dopo soli 9 km, Benoît Cosnefroy (AG2R) transitava in prima posizione conquistando l’unico punto a disposizione della speciale classifica. Si segnalava molto attivo il Team Sunweb che, prima con Marc Hirschi e poi con Nicolas Roche, cercava vanamente di portare via la fuga. Altri attacchi venivano portati nel tratto pianeggiante che precedeva il Col de la Hourcère, secondo GPM in programma. Tra i ciclisti all’attacco si segnalavano tra gli altri Julian Alaphilippe (Deceuninck-Quick Step), Daniel Martin (Israel StartUp Nation), Matteo Trentin (CCC), Hugh Carthy (EF Education First) e Tiesj Benoot (Sunweb), ma il gruppo non dava ancora il via libera e dopo 40 km era ancora compatto. La situazione cambiava sull’Hourcère, quando riuscivano ad evadere Davide Formolo (UAE-Team Emirates), Lennard Kamna (Bora Hansgrohe), David Gaudu e Sébastien Reichenbach (Groupama FDJ), Warren Barguil (Arkéa-Samsic), Jonathan Castroviejo (INEOS Grenadiers) e Marc Hirschi (Sunweb). Era quest’ultimo a rompere gli indugi e a provare l’azione individuale nel tratto più duro della salita. Lo svizzero scollinava con 1 minuto e 20 secondi sui diretti inseguitori, mentre il gruppo maglia gialla, tirato dal Team Jumbo Visma, era segnalato a oltre 2 minuti di ritardo. Nel frattempo si registrava il ritiro di Fabio Aru (UAE-Team Emirates), che si era staccato dal gruppo nel tratto pianeggiante che precedeva l’Hourcère in seguito ad una accelerazione e che viaggiava da solo in ultimissima posizione, con un ritardo che si faceva sempre più elevato. Hirschi scollinava tutto solo anche sul successivo Col de Soudet e si lanciava nella lunga discesa che portava ad Arette, località in cui era posto il traguardo volante. Hirschi continuava imperterrito verso il traguardo di Laruns e faceva suo anche il Col d’Ichère. A 37 km dalla fine il vantaggio dello svizzero sul gruppo maglia gialla era sceso a 4 minuti e 10 secondi. Il Team Jumbo Visma aumentava il ritmo sul Col de Marie-Blanche e tra i primi i big a cedere si segnalava Emanuel Buchmann (Bora Hansgrohe), ancora non al meglio dopo la caduta al recente Giro del Delfinato. Gli attacchi ed i controattacchi tra gli uomini di classifica facevano diminuire il vantaggio di Hirschi, che scollinava con soli 45 secondi sui più diretti inseguitori. Anche la maglia gialla Adam Yates (Mitchelton Scott) si segnalava in difficoltà. A 15 km dal termine Hirschi aveva 15 secondi di vantaggio su un quartetto formato da Tadej Pogačar (UAE-Team Emirates), Primož Roglič (Jumbo Visma), Mikel Landa (Bahrain McLaren ) ed Egan Bernal (INEOS Grenadiers). Lo svizzero veniva ripreso a 2 km dall’arrivo e la volata ristretta la vinceva Pogačar su Roglič, con Hirschi che doveva accontentarsi della terza piazza. Bernal e Landa chiudevano la top five mentre 11 secondi più tardi Bauke Mollema (Trek Segafredo) regolava un gruppetto con Guillaume Martin (Cofidis), Romain Bardet (AG2R), Richie Porte (Trek Segafredo), Rigoberto Urán (EF Education First) e Nairo Quintana (Arkéa-Samsic). Yates chiudeva con 54 secondi di ritardo e doveva dire addio alla maglia gialla. La nuova classifica generale vede Roglič al comando con 21 secondi di vantaggio su Bernal e 28 secondi su Martin. Domani il primo giorno di riposo consentirà a molti di rifiatare, in un Tour che finora è stato abbastanza stressante, soprattutto in queste ultime due tappe pirenaiche. Si riparte martedì per la decima tappa, disegnata tra l’Île d’Oléron e l’Île de Ré. La frazione si snoderà quasi costantemente lungo la costa atlantica e i ventagli saranno praticamente all’ordine del chilometro, per cui i big di classifica dovranno sempre tenere gli occhi aperti.

Giuseppe Scarfone

Pogačar si impone nellultima tappa pirenaica sullo stesso traguardo che due anni aveva visto vincitore il suo connazionale Roglič, oggi terzo e nuova maglia gialla (Getty Images Sport)

Pogačar si impone nell'ultima tappa pirenaica sullo stesso traguardo che due anni aveva visto vincitore il suo connazionale Roglič, oggi terzo e nuova maglia gialla (Getty Images Sport)

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