ASGREEN, NUMERO D’ALTA SCUOLA A KUURNE

marzo 1, 2020
Categoria: News

Così come nel 2019, anche quest’anno la Kuurne-Bruxelles-Kuurne termina con un numero d’alta scuola di un corridore della Deceuninck-Quick Step. Nel 2019 fu Bob Jungels a mettere la firma sulla semiclassica fiamminga con un’azione in solitaria nel finale. Stavolta tocca al danese Kasper Asgreen vincere la corsa con un’altra azione altamente spettacolare, nata ai -30 e conclusa a braccie alzate davanti al gruppo in rimonta.

Il percorso della semiclassica che chiude il primo weekend fiammingo – 202 km con partenza ed arrivo a Kuurne – presentava una parte centrale caratterizzata da alcuni muri, gli ultimi dei quali erano il Kruisberg-Hotond (km 125), l’Oude Kwaremont (km 143) e il Kluisberg (km 150). Gli ultimi 50 km, che presentavano un circuito finale di 15 km da percorrere una sola volta, erano invece completamente piatti e quindi favorevoli ai ricongiungimenti e ad una probabile volata.
La fuga di giornata parte dopo circa 40 km ed è composta dal canadese Hugo Houle (Astana), dal danese Mikkel Bjerg (UAE Team Emirates), dal norvegese Jonas Abrahamsen (Uno-X Norwegian Development Team) e dai belgi Roy Jans (Alpecin-Fenix) e Boris Vallée (Bingoal-Wallonie Bruxelles).
Ai -65 il danese è costretto a perdere contatto dagli altri quattro a causa di una foratura. Poco dopo nel gruppo avviene una caduta che coinvolge direttamente una decina di corridori e costringe molti altri a rallentare. Il gruppo si spezza in due tronconi principali e in altri più piccoli che cercano di rientrare.
Tra i corridori caduti, alcuni dei quali finiti dentro un fosso, c’è anche Gianni Moscon (Ineos) che, evidentemente innervosito, lancia una bici colpendo in pieno un corridore della NTT Pro Cycling: l”intervento della giuria ne sancirà la squalifica – l’ennesima per il trentino – per condotta violenta.
All’imbocco del Oude Kwaremont, i 4 fuggitivi possono vantare ancora 4′20” di vantaggio su un gruppo che man mano va ricomponendosi e che nel frattempo ha già riassorbito Bjerg.
A prendere la testa del gruppo sul muro è l’EF Pro Cycling, ma è la successiva azione di Matteo Trentin (CCC) a produrre una decisa selezione del gruppo, che si riduce ad una ventina di unità e scollina con uno svantaggio di circa 3′40”. La corsa si accende anche sull’ultimo muro di giornata, il Kluisberg, con la formazione di un gruppo di contrattaccanti nel quale, oltre al già citato Trentin sono presenti tra gli altri Greg Van Avermaet (CCC), Oliver Naesen (Ag2r La Mondiale), Heinrich Haussler e Sonny Colbrelli della Bahrain-Merida, Tim Merlier (Alpecin-Fenix), Cees Bol e Tiesj Benoot della Sunweb, Zdeněk Štybar (Deceuninck-Quick Step), Jens Keukeleire (EF Pro Cycling), Alexander Kristoff (UAE Team Emirates), Luke Rowe (Team Ineos) e Jasper Stuyven (Trek-Segafredo), fresco vincitore della Omloop Het Nieuwsblad .
Dopo l’ultimo muro i fuggitivi conservano solo 2′30” sul gruppo dei venti contrattaccanti, a loro volta inseguiti da un secondo drappello, formato da una dozzina di corridori, tra i quali si segnala Mads Pedersen (Trek-Segafredo). L’aggancio però non riesce e il gruppetto del campione del mondo viene riassorbito dal gruppo principale guidato dalla Israel Start-Up Nation.
Ai -40 i contrattaccanti hanno ridotto lo svantaggio dalla testa della corsa ad 1′30” e viaggiano con circa 30 secondi sul gruppo, in testa al quale è nel frattempo arrivata la Deceuninck-Quick Step, evidentemente intenzionata a ricucire sia sui fuggitivi, sia sui contrattaccanti. Il ricongiungimento, figlio anche della scarsa collaborazione nel gruppetto davanti, avviene ai -35.
Nonostante siano finiti i muri, la bagarre continua grazie ad una sequenza di attacchi che vedono protagonisti, tra gli altri, Stuyven, Van Avermaet, Štybar e Bob Jungels (Deceuninck – Quick Step).
Ai -30 è Kasper Asgreen (Deceuninck – Quick Step) a provarci. Il danese riesce ad andare via tutto solo e riprende i fuggitivi, due dei quali, ce Jans, gli restano incollati a ruota. Abrahamsen e Houle vengono invece ripresi dal gruppo che, a causa della fase di corsa convulsa, si è prima spezzato e poi ricomposto.
I tre fuggitivi guadagnano rapidamente una ventina di secondi, mentre il gruppo prova ad organizzare l’inseguimento. Poco prima dei -25 Julien Vermote (Cofidis) si muove a caccia del terzetto di testa che continua a guadagnare sul gruppo principale fino ad avere 44” ai -23. A quel punto è il Team Ineos, col barbuto Ian Stannard, ad alzare l’andatura del plotone. Di lì a poco, oltre alla Ineos, inizierà a tirare anche la Sunweb, presente con tanti uomini nel gruppo, composto da una quarantina di corridori.
Ai -20 Vermote viene ripreso da un gruppo, adesso tirato anche dagli uomini della Lotto-Soudal, che ha ridotto lo svantaggio dalla testa della corsa a circa 30”.
Asgreen capisce che è il momento di aumentare l’andatura e con una poderosa accelerazione riesce a staccare Jans, mentre Vallée riesce a fatica a rimanergli a ruota.
Si arriva così al primo passaggio sulla linea d’arrivo (-15km) con il duo di testa che viaggia con 35” di vantaggio sul primo gruppo inseguitore, tirato da Sunweb ed Ineos. Sono principalmente gli uomini della formazione tedesca a fare l’andatura, grazie ad uno straordinario Tiesj Benoot. Il vantaggio scende a circa 17” quando mancano ancora 10 km al traguardo.
A questo punto Asgreen si esibisce in una nuova accelerazione che stavolta fa fuori Vallée e riporta il vantaggio a 20”. Asgreen inizia a perdere qualche secondo ma, complice anche lo sfaldamento degli inseguitori, riesce a mantenere un margine ancora rassicurante: ai -2 sono ancora 12 i secondi che lo separano dal gruppo.
Il danese riesce a gestire il vantaggio negli ultimi due chilometri, chiudendo a braccia alzate in un finale fotocopia del 2019; dopo tre secondi piomba sulla linea d’arrivo il gruppo, regolato da un Giacomo Nizzolo (NTT Pro Cycling) particolarmente arrabbiato che batte di poco Alexander Kristoff (UAE Team Emirates). Quarta piazza per Fabio Jakobsen (Deceuninck-Quick Step) davanti a Stuyven e Sonny Colbrelli (Bahrain-Merida), 6°. Chiudono la top ten nell’ordine Ben Swift (Ineos), Jurgen Roelandts (Movistar), Kristoffer Halvorsen (EF Pro Cycling) e Fabian Lienhard (Groupama-FDJ).
Per Asgreen, già 2° all’ultimo Giro delle Fiandre (alla sua prima partecipazione), è la prima vittoria in una corsa fiamminga. Considerato quanto già messo in mostra nei primi due anni di professionismo, c’è da immaginare che non sarà l’ultima e che già nell’immediato futuro il danese potrà essere protagonista nelle classiche del nord.
La Deceuninck-Quick Step ha interpretato la corsa imponendo la sua supremazia tecnica e tattica, preludio di una primavera in cui continuerà ad essere la squadra di riferimento in tutte le classiche del pavè.

Pierpaolo Gnisci

Asgreen in azione verso Kuurne (Getty Images)

Asgreen in azione verso Kuurne (Getty Images)

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