A DEVENYNS LA CORSA DI CADEL EVANS

febbraio 2, 2020
Categoria: News

La prima corsa in linea del World Tour termina con il successo del belga della Deceuninck-Quick Step, che precede il russo Pavel Sivakov sul traguardo di Geelong conquistando così la corsa voluta dall’ex professionista Cadel Evans

Dries Devenyns?!? Forse scomodare il Don Abbondio manzoniano con il suo “chi era costui?” è troppo ma di certo nella galassia Deceuninck-Quick Step il trentaseienne belga non è classificato certamente come una delle stella di prima grandezza. Sicuramente però è uno di sostanza che sui percorsi vallonati, tanto cari ai suoi compagni di squadra, si è sempre fatto trovare pronto per svolgere il suo operato, e poco importa se l’ultima vittoria risale al Tour de Wallonie del 2016 quando si prese la 5a tappa e la classifica generale difendendo ancora i colori della IAM Cycling.
Fatto sta che nella notte italiana, il belga si è trovato unico della sua squadra all’interno di un gruppetto ben assortito ed è stato il più lesto e scaltro a riportarsi su Pavel Sivakov (Team INEOS), che sembrava ben intenzionato ad andarsene al traguardo con un’azione solitaria ai meno 5.
Insomma tanto di cappello al belga che ha fatto da eco, come sanno far bene nel team di Lefevere, al successo del ceco Zdeněk Štybar nella penultima tappa della Vuelta a San Juan, disputata quasi in contemporanea pur con una data diversa a causa del fuso orario tra Australia e Argentina.
L’andamento della corsa andata all’esperto belga ha dimostrato che la Cadel Evans Great Ocean Road Race può entrare a pieno titolo nelle novero delle classiche, anche se le manca il background e la tradizione delle “consorelle” europee. La prima trentina di chilometri veniva senza risparmiarsi, con l’intento del plotone di dare subito l’impronta alla gara. Così dopo un susseguirsi di ventagli, scatti e tutto il resto del “catalogo” ciclistico, ci pensavano due giovanissimi nazionali australiani a dare una calmata alle scalmane del gruppo impegnato in terra australe.
Elliott Schultz e Carter Turnbull, entrambi in forze alla Korda Mentha Real Estate Australia, si avvantaggiavano e, pur sapendo di ricoprire il ruolo di agnello sacrificale, non si risparmiavano arrivando ad avere un vantaggio di sei minuti ai meno 100.
La reazione del gruppo non si faceva attendere e il lavoro di Lotto Soudal, Cofidis, EF e Bora – pur portato avanti senza frenesie e fregole varie – teneva due diciannovenni sotto controllo e incominciava a dare una “pettinata” al gruppo, che si presentava così sul circuito finale da affrontare per quattro volte già ridotto nel numero.
Mentre davanti i due si separavano con Schultz che si avvantaggiava sul compagno, dietro la corsa esplodeva letteralmente. Ai meno  39 si assisteva al tentativo di cinque attaccanti – Kiel Reijnen (Trek-Segafredo), Fabian Lienhard (Groupama-FDJ), Geoffrey Bouchard (AG2R La Mondiale), Alexander Cataford (Israel Start-Up Nation) e Jonas Rutsch (EF) – che si riportavano prontamente sul fuggitivo cambiando il volto alla corsa, ormai entrata nel vivo.
Ai cinque rispondeva soprattutto la Mitchelton-Scott, che prendeva in mano la corsa e grazie al forcing in salita scremava il gruppo, riducendolo a coloro che poi si sarebbero giocati il tutto per tutto sul traguardo di Geelong. Il gruppo di testa era ora formato da corridori con varie caratteristiche e non mancavano neanche due ruote veloci come Caleb Ewan (Lotto Soudal) ed Elia Viviani (Cofidis).
L’ultimo passaggio sulla salita di Challambra dava la definitiva settacciata ai battistrada e a quel punto il primo a tentare l’azione di forza era Simon Yates (Mitchelton-Scott), ma per il britannico non c’era fortuna poichè veniva raggiunto poco dopo da Sivakov e ancora successivamente da Dries Devenyns (Deceuninck – Quick Step), Daryl Impey (Mitchelton-Scott), Jay McCarthy (Bora – Hansgrohe) e Jens Keukeleire (EF). L’azione del suddito di sua maesta britannica era il preludio all’azione tutt’altro che velleitaria del russo Sivakov; tra lui e il successo però metteva lo zampino il meno quotato dei presenti, il belga Devenyns, che non solo si riportava sull’attaccante ma si toglieva anche il lusso di andare a cogliere il successo nel duello a due sul traguardo, facendo pesare a suo vantaggio l’esperienza accumulata in quasi tredici anni di professionismo. Dopo quattro secondi Impey aveva la meglio su Keukeleire, Dylan Van Baarle (INEOS) e McCarthy. A seguire con tempi diversi tutti gli altri protagonisti del finale di gara. Nei primi venti si piazzavano anche gli italiani Simone Consonni (Cofidis), 17esimo, e Andrea Vendrame (AG2R La Mondiale), 19esimo.

Mario Prato

Dries Devenyns sbaraglia la concorrenza nella corsa australiana di Cadel Evans (Getty Images Sport)

Dries Devenyns sbaraglia la concorrenza nella corsa australiana di Cadel Evans (Getty Images Sport)

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