VOLATA TRA LE STEPPE
Assegnata la prima maglia rosa con la cronometro d’apertura sulle strade di Budapest, l’Ungheria ospiterà altre due frazioni della corsa rosa, entrambe destinate ai velocisti. La terra magiara è notoriamente pianeggiante, ma la tappa che condurrà il gruppo a Győr proporrà anche alcune difficoltà altimetriche, dotate di pendenze interessanti, che però difficilmente impediranno l’epilogo allo sprint.
Dopo la breve cronometro d’avvio si comincia a pedalare su chilometraggi più consistenti – oggi si sfioreranno i 200 Km – anche se le due tappe in linea ungheresi non saranno particolarmente “saporite” sul piano altimetrico, pur sfatando il luogo comune di una nazione caratterizzata da sconfinate steppe pianeggianti. Ciò corrisponde al vero ma lo stato europeo presente anche aree collinari e lo dimostrerà in particolare proprio la frazione di Győr, nella quale s’incontreranno tratti in salita talvolta caratterizzati da pendenze non trascurabili. La pianura la farà comunque da padrona in questa giornata e, grazie alla quasi totale assenza di difficoltà negli ultimi 100 Km (brevissimo muretto di Pannonhalma a parte), molto difficilimente i velocisti si faranno scappare quella che è la prima delle sette occasioni di vittoria che gli organizzatori hanno riservato loro al Giro d’Italia 2020.
La seconda giornata di gara della 103a edizione della Corsa Rosa prenderà il via in pianura, assetto di gara nei primi 12 km verso Szentendre, centro noto con il soprannome di “città dei musei” per le numerose esposizioni che offre ai turisti, d’arte e non solo (per i golosi ce n’è uno dedicato al marzapane), come quello etnografico all’aperto che il gruppo si trova proprio ai piedi della prima salita di giornata, diretta al gran premio della montagna di Svábvár. Superata questa collina alta 450 metri, che i “girini” raggiungeranno scavalcheranno con 3 Km di strada inclinata al 7% medio, si planerà verso le rive del Danubio, nella cui valle si pedalerà in perfetta pianura per una trentina di chilometri, costeggiando il fiume nel tratto dove questo funge da confine la Repubblica Slovacca, in direzione di Esztergom, la capitale religiosa della nazione magiara. Qui ha sede l’arcivesco primate d’Ungheria – dal 2002 tale ruolo è rivestito dal cardinale Péter Erdő – e, infatti, il principale monumento cittadino è la Cattedrale di Nostra Signora e di Sant’Adalberto, che è anche la più grande chiesa ungherese, la cui pala dell’altar maggiore, opera dell’italiano Michelangelo Grigoletti, è la più grande del mondo tra quelle realizzate su un solo pezzo di tela.
Successivamente il gruppo saluterà il “Duna” (così gli ungheresi chiamano il “bel fiume blu”) per inoltrarsi in una zona di basse collinette, inizialmente incontrando dislivelli quasi impercettibili mentre si pedalerà alla volta di Bajna, villaggio di circa 2000 abitanti presso il quale si trova un castello che appartenne alla famiglia Sándor- Metternich, il casato del celebre cancelliere austriaco Klemens von Metternich, tra i principali protagonisti del Congresso di Vienna che nel 1815 ridisegnò il volto dell’Europa politica dopo la fine dell’era napoleonica.
Non hanno un disegno particolarmente deciso i successivi 25 km, movimentati da una serie di facili salitelle che porteranno i corridori sino a 388 metri di quota per poi iniziare la dolce discesa verso Tata, cittadina affacciata su due piccoli laghi, nel più grande dei quali si specchia un castello costruito nel XIV secolo come residenza estiva dei sovrani ungheresi.
Imboccati i 100 conclusivi chilometri di gara la corsa andrà quindi a toccare Kocs, la patria del cocchio, il mezzo di trasporto che prende il nome proprio da questo comune ungherese, dove ne fu iniziata la produzione nel XV secolo. Una decina di chilometri più avanti si giungerà quindi alle porte di Nagyigmánd, villaggio natale di Lajos Tóth, cestista che nel 1956 prese la cittadinanza italiana dopo esser fuggito come profugo dall’Ungheria e che gareggiò in serie A per il Varese dal 1957 al 1959 e dal 1961 al 1963.
Cambiata improvvisamente direzione di marcia, si prenderà verso sud in direzione di Kisbér, centro dove è possibile visitare l’Ungheria in pochi minuti grazie al piccolo Mini Magyarország Makettpark (un parco simile alla nostra Italia in Miniatura), mentre con una deviazione dal percorso di gara di una ventina di chilometri è possibile raggiungere prima l’Henryxcity di Császár, inaspettata ricostruzione di un villaggio western, e poi il lago Bokodi, costruito per scopi industriali e poi, dopo la chiusura della vicina centrale per la quale fungeva da bacino di raffreddamento, diventato uno dei più pittoreschi dell’Ungheria per il suo villaggio galleggiante abitato da pescatori.
Un altro cambio di direzione porterà i corridori verso l’ultima difficoltà altimetrica di giornata, un microscopico muro di 600 metri all’8,5% che, con tratti a doppia cifra di pendenza, terminerà alle soglie della storica abbazia benedettina di Pannonhalma, fondata nel 996 dal principe Géza, seconda al mondo per dimensioni dopo quella di Montecassino e inserita nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.
Superato quest’ultimo, piccolo scoglio mancheranno 26 Km al traguardo, fissato a Győr, il capoluogo della regione del Transdanubio Occidentale dove vedremo per la prima volta gli assi dello sprint contendensi la vittoria in questa edizione del Giro, al termine d’una tappa che per loro non dovrebbe proporre soverchie difficoltà.
Mauro Facoltosi
FOTOGALLERY
Szentendre, museo etnografico all’aperto
La cattedrale di Esztergom vista dalla sponda slovacca del Danubio
La pala d’altare di Michelangelo Grigoletti all’interno della cattedrale di Esztergom

Bajna, Castello Sándor- Metternich (www.szepmagyarorszag.hu)
Bajna, Castello Sándor- Metternich (www.szepmagyarorszag.hu)
Il castello di Tata
Kisbér, Mini Magyarország Makettpark
Császár, Henryxcity
Il villaggio galleggiante di pescatori sul lago Bokodi
Abbazia di Pannohalma
Győr, la centralissima Piazza Széchenyi

Un cavallo sfreccia nella steppa e, in trasparenza, l’altimetria della seconda tappa del Giro 2020 (www.famigliaesploramondo.com)