VUELTA 2019 – LA ETAPA DEL DÍA: JURANÇON – PAU

settembre 2, 2019
Categoria: Approfondimenti

Trascorso il primo giorno di riposo la Vuelta si rimette in viaggio dalla Francia, per la precisione dalla cittadina di Pau che, un mese e mezzo dopo la tappa a cronometro del Tour, tornerà a ospitare una sfida contro il tempo di un grande giro. Pur snonandosi su tracciati totalmente differenti, che avranno in comune solamente i 250 metri del rettilineo d’arrivo, le due cronometro si assomigliano molto per caratteristiche tecniche, entrambe movimentate da una fase iniziale tormentata che poco agevola le grandi cilindrate dei cronoman, mentre il finale più filante strizza maggiormente loro l’occhio. Le fasi d’avvio saranno le più problematiche perché appena 500 metri dopo esser scesi dalla rampa di lancio si dovrà affrontare la breve ma ostica Côte de Beauvallon, che si arrampica per 2000 metri al 7.4%. Si “galleggerrà” in quota nei successivi 10 Km che condurranno al primo punto di rilevamento dei tempi intermedi, passato il quale ci si porterà ai piedi della seconda e ultima salita prevista dal tracciato, la Côte de l’Église, più pedalabile della precedente (1.7 Km al 5.9%). A quel punto mancheranno 15 Km al traguardo, privi d’ulteriori difficoltà (se s’esclude il chilometro conclusivo in dolce ascesa), che consentiranno ai passisti di allungare maggiormente sugli scalatori, con passivi per questi ultimi più “pesanti” rispetto a quelli accusati nella crono del Tour, che era più corta di una decina di chilometri. Un corridore come lo sloveno Primož Roglič, attualmente secondo in classifica a 6” dal colombiano Nairo Quintana, dovrebbe aver gioco facile nel distanziare i rivali e andare a indossare la maglia rossa.

METEO VUELTA

Jurançon – partenza primo corridore: cielo sereno, 21.7°C, vento debole da ENE (8-11 Km/h), umidità al 56%
Pau – arrivo ultimo corridore: cielo sereno, 23.7°C, vento debole da ENE (8-11 Km/h), umidità al 50%

UN PO’ DI STORIA

Pau debutta alla Vuelta, gara che nel corso di 74 edizioni ha finora proposto un traguardo in terra di Francia in 12 occasioni. La regina tra le cittadine “transpirenaiche” ad aver ospitato la corsa spagnola è Bayonne, che è stata sede di tappa cinque volte tra il 1955 e il 1965, con il francese Gilbert Bauvin a imporsi in quello che, nel 1955, fu il primo arrivo fuori dai confini nazionali spagnoli; qui ci sarà gloria anche per l’Italia con il successo di Giancarlo Astrua nel 1956. Due volte si è arrivati nella stazione di sport invernali di Luz-Ardiden, storica meta di tapponi pirenaici del Tour, che alla Vuelta ha visto trionfare lo spagnolo Laudelino Cubino nel 1992 e il francese Laurent Jalabert nel 1995, l’anno della prima edizione disputata in estate. Altre mete pirenaiche della corsa iberica sono state Cauterets nel 2003 (Michael Rasmussen), Peyragudes nel 2013 (Alexandre Geniez) e il Col d’Aubisque nel 2016 (Robert Gesink). Completano questo elenco Nîmes e Gruissan, che nel 2017 ospitarono gli arrivi delle prime due tappe, la cronosquadre d’apertura vinta dalla BMC Racing Team e una frazione per velocisti conquistata dal belga Yves Lampaert.

Mauro Facoltosi

Il castello di Pau e, in trasparenza, laltimetria della 10a tappa della Vuelta 2019 (wikipedia)

Il castello di Pau e, in trasparenza, l'altimetria della 10a tappa della Vuelta 2019 (wikipedia)

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