LA NATURA E I SUOI ELEMENTI: LA GRANDINE FA NEUTRALIZZARE LA TAPPA SULL’ISERAN, BERNAL NUOVA MAGLIA GIALLA

luglio 26, 2019
Categoria: News

Una grandinata eccezionale tra l’Iseran e la salita finale verso Tignes costringe gli organizzatori a neutralizzare i tempi in cima al Col de l’Iseran, a poco più di 30 km dall’arrivo reale. Egan Bernal (Team INEOS), primo ciclista ad aver scollinato a seguito di un attacco portato a 4 km dalla vetta, viene così accreditato del tempo finale della tappa, pur non risultandone il vincitore. In classifica generale il giovane colombiano ha ora 48 secondi di vantaggio su Julian Alaphilippe (Deceuninck Quick Step) alla vigilia dell’ultima tappa alpina. Thibaut Pinot (Groupama FDJ) è costretto al ritiro per i postumi di una botta al ginocchio.

Sono soltanto 126 i km da percorrere tra Saint-Jean-de-Maurienne e Tignes ma la seconda delle tre tappe alpine può dire molto in ottica cassifica generale, in un Tour dove Julian Alaphilippe (Deceuninck Quick Step) stringe ancora i denti e ieri ha rispedito al mittente gli attacchi della coppia INEOS, dove le gerarghie si stanno delineando, anche se siamo ormai quasi alla fine del Tour, con Egan Bernal che sembra essere il prescelto per attaccare la maglia gialla del francese e Geraint Thomas per fare il ruolo di stopper. Il colombiano, dopo l’allungo di ieri sulle ultime rampe del Galibier, è ora secondo in classifica generale a 1 minuto e 35 secondi da Alaphilippe e punta col cerchio rosso la tappa odierna e quella di domani per tentare il sorpasso. Oggi sono cinque i GPM che i ciclisti dovranno affrontare. Dopo gli antipasti, della Côte de Saint-Andrè, della Montée d’Aussois e Col de la Madeleine, rispettivamente di terza, seconda e terza categoria, la vera battaglia dovrebbe scatenarsi sul Col de l’Iseran: 13 km al 7,5% la dicono lunga sulla durezza della salita e ci vorrà un Alaphilippe in gran forma per stoppare gli attacchi che gli verranno portati inevitabilmente. Al termine della tappa, infine, da non sottovalutare la salita verso Tignes, oltre 7 km al 7% di pendenza media che potrebbero rivelarsi ancora più incisiva e decisiva della precedente salita. Dopo la partenza da Saint-Jean-de-Maurienne il primo attacco veniva portato da Vincenzo Nibali (Bahrain Merida), Pello Bilbao (Astana), Jesús Herrada (Cofidis) e Daniel Martin (UAE team Emirates). Mantenendo un vantaggio non superiore ai 30 secondi la fuga si presentava compatta allo scollinamento della Côte de Saint-Andrè, sulla quale Martin transitava in prima posizione. I quattro fuggitivi venivano raggiunti sulla successiva Montèe d’Aussois da un’altra ventina di ciclisti, che il gruppo manteneva a 1 minuto circa. Nel frattempo Thibaut Pinot (Groupama FDJ), quinto della classifica generale, era costretto al ritiro a causa di un problema muscolare alla coscia sinistra, dovuto a una botta accusata l’altro ieri al ginocchio sinistro contro il manubrio della sua bici. Damiano Caruso (Bahrain Merida) scollinava in prima posizione sulla Montèe d’Aussois. Il gruppo maglia gialla non lasciava troppo spazio alla fuga, anche perchè tra i suoi componenti era presente Rigoberto Urán (EF Education First), il più vicino ad Alaphilippe con un ritardo di 5 minuti e 33 secondi. Caruso scollinava in prima posizione anche sul Col de la Madeleine, mentre Alexey Lutsenko (Astana) faceva suo il traguardo volante di Bessans. Sul successivo Col de l’Iseran era il Team INEOS a fare il forcing ed a tenere a debita distanza la fuga. A 7 km dalla vetta Geraint Thomas (Team INEOS) scattava per la prima volta. Gli rispondeva Steven Kruijswijk (Jumbo Visma) e questi attacchi mettevano in difficolta Alaphilippe, che restava indietro. In testa restavano i big, dopo che la fuga era stata ripresa a 5 km dallo scollinamento. Poco dopo attaccava Bernal e con lui riuscivano a restare quattro reduci della fuga del mattino, Simon Yates (Mitchelton Scott), Warren Barguil (Total Direct Énergie), Urán e Nibali. Il giovane colombiano staccava tutti nel giro di 3 km e scollinava tutto solo sull’Iseran. Yates riusciva a riprendere le ruote di Bernal in discesa poi un’altro colpo di scena si abbatteva sulla tappa quando un’improvvisa grandinata rendeva impraticabile un tratto della strada verso Tignes, sulla quale si riversava anche una frana. Gli organizzatori erano costretti a fermare i corridori, decidendo di prendere i tempi per la classifica in vetta all’Iseran e di non assegnare la vittoria di tappa. Così Egan Bernal è la nuova maglia gialla con 48 secondi di vantaggio su Alaphilippe ed 1 minuto e 16 secondi su Geraint Thomas. Domani mini tappa bis, ancora più esplosiva di quella odierna, con partenza da Albertville ed arrivo a Val Thorens. Sono in tutto 130 i km che si dovranno affrontare e sono tre i GPM da scalare; si inizia con il Cormet de Roselend, in mezzo troviamo la Côte de Longefoy e si chiude in bellezza con la scalata verso Val Thorens, 33 km di salita al 5,5 % di pendenza media, dove si metterà la parola fine ad un Tour ancora non del tutto chiuso.

Giuseppe Scarfone

Una ruspa al lavoro nel vano tentativo di liberare la strada dalla grandine e dal fango (foto AP)

Una ruspa al lavoro nel vano tentativo di liberare la strada dalla grandine e dal fango (foto AP)

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