MAZZUCCO E GLI STERRATI CAMBIANO IL VOLTO AL GIRO
L’attesa tappa degli sterrati chiantigiani ha rivoluzionato la classifica del Giro d’Italia Under23 con l’uscita di scena dei dominatori britannici delle prime frazioni e l’ingresso in campo di Fabio Mazzucco, il più fortunato e resistente tra i dieci corridori che avevano promosso la fuga di giornata. Ma da domani si cambia nuovamente musica con la prima tappa di montagna
C’è voluto il bianco mangiare degli sterrati del Chianti per spazzar via d’un soffio l’egemonia britannica dal Giro d’Italia Under23. La nazionale proveniente dalla terra d’Albione aveva monopolizzato i piani più alti di ordini d’arrivo e classifica generale nei primi tre giorni di corsa, prima con le vittorie di Ethan Hayter nel cronoprologo di Riccione e nella frazione con arrivo a Santa Sofia, poi con l’affermazione allo sprint di Matthew Walls in quel di Pescia, ottimamente pilotato dallo stesso Hayter. Oggi, invece, nella corsa rosa tutto è cambiato e ben prima di giunger a mettere le ruote sui cinque settori di “strade bianche” che caratterizzavano gli ultimi 45 Km della Sesto Fiorentino – Gaiole in Chianti. La chiave di volta della tappa, dopo una partenza priva di grandi note di cronaca, si aveva con l’approdo della corsa tra i colli del Chianti quando, trascorsi una sessantina di chilometri dal via, prendeva forma una fuga a dieci voci dalla quale sarebbe uscito sull’ultimo tratto di sterrato il vincitore di quest’attesa frazione, che sarebbe andato a prendere anche la maglia rosa. Gli ardimentosi erano Theo Nonnez della Groupama-FDJ Continental, Henri Vandenabeele della Lotto Soudal Under 23, il figlio d’arte Alexander Konychev della Dimension Data for Qhubeka, Davide Casarotto della General Store, Fabio Mazzucco della Sangemini-Trevigiani, Andres Ardila della nazionale colombiana, Filippo Conca della Biesse Carrera, Nicolas Dalla Valle, Markus Wildauer e Georg Zimmermann, questi ultimi affiliati al Tirol KTM Cycling Team. La maglia rosa Ethan Hayter non riusciva a reagire e nemmeno a infilarsi nel nutrito plotone di quaranta corridori che sulla salita di Radda andava a interporsi tra gli uomini di testa e il resto del gruppo e che dopo un centinaio di chilometri dalla partenza viaggiava con 1’15” di ritardo dai fuggitivi, mentre Hayter arrivava ad accusare un passivo superiore ai 4 minuti. Terminata la discesa da Castellina si giungeva sul primo settore di sterrato, percorrendo il quale dal gruppo di testa si staccavano Nonnez e Casarotto; all’attaco del secondo settore, il più impegnativo poiché coincidente con la salita verso Vagliagli (4.2 Km al 5.4%), riusciva a raggiungere la testa della corsa – unico tra i 40 corridori inseguitori – Alessandro Covi (Team Colpack), ma proprio in quel momento si verificava il decisivo attacco di Mazzucco e Zimmermann, che salutavano i compagni di viaggio e insieme percorrevano i successivi settori di strade bianche. La coppia, però, era destinata a “scoppiare” e ciò accadeva nell’affrontare l’ultimo settore di sterrato, a causa di una foratura che attardava il corridore tedesco, mentre Mazzuco non subiva intralci e andava a percorrere in beata solitudine gli ultimi 11 Km, giungendo al traguardo di Gaiole con 1’03” su Wildauer, che nel frattempo aveva ripreso lo sfortunato compagno di squadra Zimmermann, terzo con lo stesso distacco. Gli altri componenti della fuga nata molti chilometri prima erano stati nel frattempo raggiunti dai più immediati inseguitori e con loro giungevano al traguardo, all’interno di un gruppo di 25 corridori che si classificava con 1’11” di ritardo. Bisognerà attendere quasi 4 minuti e mezzo per vedere tagliare la linea d’arrivo Hayter, per ovvie ragioni con la maglia rosa fisicamente sulle spalle, ma che nel dopo tappa sarà costretto a cederla proprio a Mazzucco, nuovo leader del Giro Under23 con un minuto esatto di vantaggio sul compagno d’avventura Zimmermann e 1’04” sul francese Alexys Brunel (Groupama-FDJ Continental), mentre Hayter sprofonda dal primo al ventisettesimo posto della classifica con 4’08” di ritardo. Domani entreranno per la prima volta in scena gli scalatori sul palco del Monte Amiata, che attende la corsa a 1653 metri di quota, al termine di un’ascesa lunga una dozzina di chilometri e caratterizzata da una pendenza media del 6.7%.
Mauro Facoltosi

Fabio Mazzucco vince l'attesa tappa degli sterrati chiantigiani (foto IsolaPress)