IMPRESA DI FUGLSANG, FUNAMBOLO DELLE ARDENNE

aprile 28, 2019
Categoria: 7) LIEGI - BASTOGNE - LIEGI, News

Jakob Fuglsang, sfruttando una grande condizione e un Team Astana in versione corazzata, vince la sua prima Classica Monumento. “Doyenne” ancora indigesta per Julian Alaphilippe. Buona prova di Vicenzo Nibali e soprattutto di Davide Formolo, secondo al traguardo.

Si è corsa oggi l’ultima classica di primavera, la Liegi-Bastogne-Liegi, la più antica tra le classiche, disputata interamente nella regione della Vallonia fin dal 1892. La “Doyenne” (in italiano la “Decana”) è anche l’ultima corsa del trittico delle Ardenne, dopo Freccia Vallone e Amstel Glod Race. È La corsa che racchiude tutto, l’Alfa e l’Omega, la prima delle Classiche come anzianità e l’ultima di primavera, disputata quando si chiude la pagina delle grandi classiche del Nord e si comincia a pensare ai Grandi Giri. È la centocinquesima edizione, 256 chilometri da percorrere e undici “côtes” da superare con un finale innovativo perchè la corsa è tornata a concludersi a Liegi e non più sulla collina di Ans, in quella Liegi dove abitano molti emigrati italiani e proprio per questo la “Doyenne” è stata definita anche come la “corsa degli italiani, nonostante l’ultima vittoria azzurro risalga oramai al 2007 quando fu vinta da Danilo Di Luca.
Sotto un cielo grigio e plumbeo, con una temperatura fredda e qualche goccia di pioggia, i corridori partivano da Liegi alle 10:30. Al via non c’era il campione uscente Bob Jungels (Deceuninck – Quick Step), assente per scelta di squadra, mentre erano presenti Alejandro Valverde (Movistar), Wout Poels (Sky), Daniel Martin (UAE-Team Emirates) e Philippe Gilbert (Deceuninck – Quick Step), corridori che avevano vinto in passato la Liegi e in particolare lo spagnolo ambiva al quinta successo in carriera nella “Decana”.
Subito dopo la partenza si susseguivano numerosi tentivi di attacco. Tra i tanti, alla fine riuscivano ad evadere dal controllo del gruppo Julien Bernard (Trek-Segafredo), Lilian Calmejane (Total Direct Énergie), Tobias Ludvigsson (Groupama-FDJ), Andrea Pasqualon (Wanty-Gobert), Jérémy Maison (Arkéa-Samsic), Kevin Deltombe (Sport Vlaanderen Baloise), Kenny Molly e Mathijs Paaschens (Wallonie Bruxelles). Fabio Felline (Trek-Segafredo) era, invece, il primo corridore costretto al ritiro, in una stagione piuttosto deludente per il piemontese, lontana dai fasti che lo avevano portato a vincere la classifica a punti alla Vuelta di Spagna del 2016, dove aveva preceduto nella speciale classifica Nairo Quintana di 3 punti. Si ritiravano anche Martin e soprattutto Valverde, che alzava bandiera bianca quando di chilometri al traguardo ne mancavano 103, mentre sfumava per lui il sogno di eguagliare il record di successi di Eddy Merckx alla Liegi.
I fuggitivi riuscivano a raggiungere un vantaggio di 10 minuti, ma sotto l’impulso della Deceuninck, il gap accumulato si andava via via riducendo chilometro dopo chilometro. Mentre il gruppo principale si allungava pericolosamente, i fuggitivi perdevano pezzo dopo pezzo. Tra gli attaccanti allungava un vivacissimo Julien Bernard, che andava a scollinare da solo sulla salita dello Stockeau.
Con Bernard da solo in testa alla corsa e i suoi ex compagni di fuga assorbiti dal gruppo, quando mancavano 74 chilometri alla linea d’arrivo iniziavano le scaramucce tra i big. Si avvantaggia un gruppetto di una ventina di ciclisti tra i quali c’erano Greg Van Avermaet (CCC Team), Cesare Benedetti (Bora-Hansgrohe), Enric Mas e Philippe Gilbert (Deceuninck – Quick Step), Sergio Henao (Team-UAE Emirates) e Antonio Nibali (Bahrein-Merida), i quali riprendevano un coriaceo Bernard. Dopo qualche centinaio di metri, però, il gruppo si ricongiungeva grazie all’impulso della Movistar, annullando così l’azione di un Van Avermaet propositivo. Il belga non era riuscito a portare via un gruppetto di attaccanti a causa anche del team spagnolo che dopo l’abbandono di Valverde lavorava per Mikel Landa.
Ai meno 64 scattava Tanel Kangert (Ef Education First); l’estone, che fino ad oggi aveva corso una prima parte di stagione anonima, veniva seguito dall’ex compagno di squadra Omar Fraile (Astana), che si metteva alla sua ruota con la funzione di stopper, non offrendo nessun cambio. I due sulla Côte du Maquisard venivano raggiunti da un gruppettino di attaccanti composto da Michael Albasini (Mitchelton-Scott), Benoît Cosnefroy (Ag2r La Mondiale), David De La Cruz (Sky), Winner Anacona e Carlos Verona (Movistar), Bjorg Lambrecht (Lotto Soudal), Alessandro De Marchi (CCC Team) e Damiano Caruso (Bahrein Merida). La Bahrein stava entrando in ogni tentativo di attacco di giornata, segno della buona condizione fisica di Vincenzo Nibali. Lo “Squalo” non era mai riuscito a vincere la Liegi, andandoci vicino nel 2012, quando arrivò secondo, beffato all’ultimo chilometro dal kazako Maxim Iglinsky. Non facevano parte nel gruppetto i corridori della Deceuninck, che si trovavano invece in testa al secondo gruppo a guidare l’inseguimento. A causa di un problema meccanico era costretto a staccarsi De La Cruz, mentre i suoi ex compagni d’avventura raggiungevano i 50” di vantaggio quando di chilometri al traguardo ne mancavano 43.
Senza grossi scossoni – fin qui dove le notizie più importanti erano state il ritiro di Valverde e una Bahrein-Merida ”elettrica” con Vincenzo Nibali attento sempre nelle prime parti del gruppo – si giungeva a 37 chilometri dal traguardo sulla mitica Côte de la Redoute, salita simbolo della Liegi. Kangert allungava ulteriormente tra gli attaccanti, mentre Anacona veniva ripreso dal gruppo, che inseguiva a 35” di ritardo e nel quale si vedevano in testa uomini della Movistar, della Deceuninck e della Bahrein. La Redoute, intanto, rischiava di mietere una vittima illustre, nientemeno che Philippe Gilbert. Il campione belga, nativo proprio del paese dove ha inizio la salita, riusciva a resitere in coda al gruppo aggrappandosi con le unghie e con i denti al corridore che lo precedeva. Resistevano anche corridori veloci, ma non proprio ”passisti-scalatori”, come Michael Matthews (Team Sunweb) e Van Avermaet, segno che l’andatura non era delle più intense. Infatti, nessuno dei favoriti di giornata aveva provato ad inventarsi qualcosa sulla Redoute, asciando i favoriti principali di giornata, Jakob Fuglsang (Astana) e Julian Alaphilippe (Deceuninck Quick-Step) al coperto tra i propri gregari.
Sulla Côte des Forges attaccava Patrick Konrad (Bora-Hansgrohe), che raggiungeva Kangert in testa alla corsa; successiva i due venivano raggiunti da Daryl Impey (Mitchelton-Scott) e Tim Wellens (Lotto Soudal). Il quartetto acquisiva 15” di vantaggio dal plotone guidato dall’Astana, che nel frattempo aveva ripreso Albasini, Caruso, De Marchi e Anacona. Con questa composizione della corsa e con la pioggia che aveva ripreso a bagnare i corridori, a 16 chilometri dall’arrivo iniziava l’ultima côte di giornata, la Roche-aux-Faucons.
Sulla “salita dei falchi” un’Astana in versione tritacarne guidava il gruppo all’inseguimento del quartetto. Una volta ripresi partiva Fuglsang e solo Michael Woods (EF Education First) e Davide Formolo (Bora-Hansgrohe) riuscivano a tenere le ruote del danese, mentre Alaphilippe si faceva sorprendere. Perdevano terreno, staccandosi definitivamente, Matthews e Van Avermaet. L’azione dell’Astana aveva sparigliato la corsa e gli inseguitori non riuscivano ad organizzarsi, mentre Fuglsang accellerava nuovamente staccando prima Woods e poi Formolo, restando da solo a 13 chilometri dalla fine.
Alaphilippe usciva mestamente dalla corsa mentre da dietro, Landa, Nibali, Adam Yates (Mitchelton-Scott), Dylan Teuns (Bahrein-Merida), David Gaudu (Groupama-Fdj) e Maximilian Schachmann (Bora-Hansgrohe) avevano trovato la giusta collaborazione per provare un disperato inseguimento. Fuglsang dimostrava, però, di avere una condizione e una lucidità straordinaria, quest’ultima palesatasi a 3 Km dal traguardo quando il danese slittava sul cordolo in cemento a bordo strada e riusciva a non cadere con un’impresa degna di un equilibrista. E intanto guadagnava anche terreno sugli inseguitori, arrivando ad avere 25” di vantaggio su un generoso Davide Formolo, saliti poi a 27″ sul ritrovato traguardo di Liegi mentre terzo a quasi un minuto era un altro uomo della Bora-Hansgrohe, il tedesco Schachmann, che batteva Adam Yates allo sprint. Poco più dietro si piazzava ottavo Nibali, prestazione non male in chiave Giro d’Italia per il siciliano, reduce da un grande Tour of the Alps.
Come detto all’inizio, la “Doyenne” è l’Alfa e l’Omega, la corsa dove i nodi vengono al pettine. All’Amstel Fuglsang e Alaphilippe vennero beffati da Mathieu Van Der Poel in un finale beffardo. Alaphilippe si riscattava alla Freccia Vallone, mentre Fuglsang si prendeva oggi la sua personale rivincita. Il ciclismo toglie, il ciclismo da, specie ai coraggiosi e agli avventurieri come un grande Jakob Fuglsang.

Luigi Giglio

ORDINE D’ARRIVO

1 Jakob Fuglsang (Den) Astana Pro Team 6:37:37
2 Davide Formolo (Ita) Bora – Hansgrohe 0:00:27
3 Maximilian Schachmann (Ger) Bora – Hansgrohe 0:00:57
4 Adam Yates (GBr) Mitchelton – Scott
5 Michael Woods (Can) EF Education First
6 David Gaudu (Fra) Groupama – FDJ
7 Mikel Landa Meana (Spa) Movistar Team
8 Vincenzo Nibali (Ita) Bahrain – Merida 0:01:00
9 Dylan Teuns (Bel) Bahrain – Merida 0:01:05
10 Wout Poels (Ned) Team Sky 0:01:26
11 Tim Wellens (Bel) Lotto Soudal 0:01:29
12 Michal Kwiatkowski (Pol) Team Sky
13 Patrick Konrad (Aut) Bora – Hansgrohe
14 Jay Mc Carthy (Aus) Bora – Hansgrohe
15 Carlos Betancur (Col) Movistar Team
16 Julian Alaphilippe (Fra) Deceuninck – Quick – Step
17 Laurens De Plus (Bel) Team Jumbo – Visma
18 Tadej Pogačar (Slo) Uae Team Emirates
19 Guillaume Martin (Fra) Wanty – Gobert Cycling Team
20 Daniel Felipe Martinez Poveda (Col) EF Education First
21 Romain Bardet (Fra) AG2R La Mondiale
22 Ilnur Zakarin (Rus) Team Katusha Alpecin
23 Daryl Impey (RSA) Mitchelton – Scott 0:02:09
24 Anthony Perez (Fra) Cofidis, Solutions Credits
25 Rudy Molard (Fra) Groupama – FDJ
26 Toms Skujins (Lat) Trek – Segafredo
27 Bjorg Lambrecht (Bel) Lotto Soudal
28 Jesus Herrada (Spa) Cofidis, Solutions Credits
29 Sergio Luis Henao Montoya (Col) UAE Team Emirates 0:02:12
30 Jan Bakelants (Bel) Team Sunweb 0:02:13
31 Valentin Madouas (Fra) Groupama – FDJ 0:02:15
32 Tanel Kangert (Est) EF Education First 0:02:17
33 Gorka Izagirre Insausti (Spa) Astana Pro Team 0:02:26
34 Giulio Ciccone (Ita) Trek – Segafredo 0:02:28
35 Michael Matthews (Aus) Team Sunweb 0:03:03
36 Matej Mohoric (Slo) Bahrain – Merida 0:03:15
37 Odd Christian Eiking (Nor) Wanty – Gobert Cycling Team 0:03:34
38 Enrico Battaglin (Ita) Team Katusha Alpecin
39 Diego Ulissi (Ita) UAE Team Emirates
40 Simon Clarke (Aus) EF Education First
41 Alessandro De Marchi (Ita) CCC Team 0:03:37
42 Eliot Lietaer (Bel) Wallonie Bruxelles 0:04:11
43 Tom-Jelte Slagter (Ned) Team Dimension Data
44 Carlos Verona Quintanilla (Spa) Movistar Team
45 Benoit Cosnefroy (Fra) AG2R La Mondiale
46 G Lawson Craddock (USA) EF Education First
47 Davide Villella (Ita) Astana Pro Team 0:06:05
48 Quentin Pacher (Fra) Vital Concept – B&B Hotels 0:06:53
49 Tao Geoghegan Hart (GBr) Team Sky 0:06:56
50 Tom Dumoulin (Ned) Team Sunweb
51 Marc Hirschi (Swi) Team Sunweb
52 Greg Van Avermaet (Bel) CCC Team
53 Cesare Benedetti (Ita) Bora – Hansgrohe 0:08:22
54 Omar Fraile Matarranz (Spa) Astana Pro Team 0:09:20
55 Luis León Sanchez (Spa) Astana Pro Team
56 Ion Izaguirre Insausti (Spa) Astana Pro Team
57 Damiano Caruso (Ita) Bahrain – Merida
58 Philippe Gilbert (Bel) Deceuninck – Quick – Step
59 Enric Mas Nicolau (Spa) Deceuninck – Quick – Step
60 Damien Howson (Aus) Mitchelton – Scott
61 Nicola Conci (Ita) Trek – Segafredo
62 Thomas Sprengers (Bel) Sport Vlaanderen – Baloise 0:09:48
63 Louis Vervaeke (Bel) Team Sunweb
64 Aurélien Paret Peintre (Fra) AG2R La Mondiale
65 Dmitrii Strakhov (Rus) Team Katusha Alpecin 0:10:36
66 Lawrence Warbasse (USA) AG2R La Mondiale
67 David De La Cruz Melgarejo (Spa) Team Sky 0:11:32
68 Winner Andrew Anacona (Col) Movistar Team 0:11:59
69 Maxime Monfort (Bel) Lotto Soudal
70 Michael Albasini (Swi) Mitchelton – Scott
71 Andrey Amador (CRc) Movistar Team
72 Antonio Nibali (Ita) Bahrain – Merida
73 José Gonçalves (Por) Team Katusha Alpecin 0:13:11
74 Michal Golas (Pol) Team Sky
75 Edward Dunbar (Irl) Team Sky
76 Mikael Cherel (Fra) AG2R La Mondiale
77 Jonas Koch (Ger) CCC Team
78 Koen Bouwman (Ned) Team Jumbo – Visma
79 Roman Kreuziger (Cze) Team Dimension Data
80 Salvatore Puccio (Ita) Team Sky
81 Nils Politt (Ger) Team Katusha Alpecin
82 Luis Angel Mate Mardones (Spa) Cofidis, Solutions Credits
83 Paul Martens (Ger) Team Jumbo – Visma
84 Bert-Jan Lindeman (Ned) Team Jumbo – Visma
85 Benjamin King (USA) Team Dimension Data 0:17:39
86 Nathan Haas (Aus) Team Katusha Alpecin
87 Justin Jules (Fra) Wallonie Bruxelles
88 Josef Černý (Cze) CCC Team
89 Michael Gogl (Aut) Trek – Segafredo
90 Tomasz Marczynski (Pol) Lotto Soudal
91 Pieter Serry (Bel) Deceuninck – Quick – Step
92 Imanol Erviti (Spa) Movistar Team
93 Romain Sicard (Fra) Total Direct Energie
94 Petr Vakoč (Cze) Deceuninck – Quick – Step
95 Clément Chevrier (Fra) AG2R La Mondiale 0:24:12
96 Romain Hardy (Fra) Team Arkea – Samsic
97 Luka Pibernik (Slo) Bahrain – Merida
98 Pavel Kochetkov (Rus) Team Katusha Alpecin
99 Arnaud Courteille (Fra) Vital Concept – B&B Hotels
100 Jacques Willem Janse Van Rensburg (RSA) Team Dimension Data
101 Marcus Burghardt (Ger) Bora – Hansgrohe

La Liegi 2019 porta la firma di un grande Jakob Fuglsang (foto Bettini)

La Liegi 2019 porta la firma di un grande Jakob Fuglsang (foto Bettini)

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