BETTIOL COLORA D’AZZURRO IL FIANDRE

aprile 7, 2019
Categoria: 3) GIRO DELLE FIANDRE, News

Vittoria di classe e potenza di Alberto Bettiol (EF Education First), che sfrutta il lavoro dei compagni di squadra Vanmarcke e Langeveld per attaccare e fare il vuoto a 18 chilometri dall’arrivo. Spezzato il digiuno tricolore che durava dal 2007. Secondo Asgreen ( Deceuninck – Quick Step), terzo Kristoff ( UAE-Team Emirates), fuori dal podio un generoso Van der Poel (Coredon-Circus).

Può una corsa di ciclismo trasformarsi in una festa nazionale? Si, e succede in Belgio ogni anno la prima domenica di Aprile. La Ronde van Vlaanderen, le Tour des Flandres, il Giro delle Fiandre o semplicemente il ”Fiandre”, è uno degli appuntamenti più importanti della stagione ciclistica, un evento sportivo-culturale-popolare senza paragoni in Belgio, una festa che un’intera nazione aspetta con gioia e trepidazione, un evento che come ogni anno è stato onorato dallo spettacolo offerto dai corridori protagonisti dove, con spirito di sacrifico e abnegazione, hanno dato il massimo per vincere la prima classica monumento del Nord. È la classica del pavé e dei ”Muur”, i più famosi dei quali – Grammont escluso, messo fuori dai tratti chiave della corsa – sono l’Oude Kwaremont (2200 metri al 4% con punte all’11.6%, da ripetere tre volte), il Koppenberg (600 metri all’11.6% – max 22%) e il Paterberg (360 metri al 12.9% – max 20.3%, da percorrere due volte), nomi leggendari che richiamano ad imprese epiche. Impresa oggi fatta da Alberto Bettiol (EF Education First), alla sua prima vittoria da professionista, che sull’ultimo passaggio dell’Oude Kwaremont staccava tutti, percorrendo al massimo delle sue energie, in solitaria, i 18 chilometri che lo portavano alla linea d’arrivo. Dopo dodici anni, tanto è passato dalla vittoria di Alessandro Ballan, un italiano ritornava a vincere La Ronde van Vlaanderen.

LA CRONACA

I 175 ciclisti iscritti partivano come programma da Anversa alle ore 10:45. Il dorsale numero 1 era sulle spalle del campione in carica Niki Terpstra (Direct Énergie), che l’anno scorso riuscì a sfruttare a suo favore il marcamento asfissiante tra Peter Sagan (Bora-Hansgrohe) e Greg Van Avermaet (CCC Team) e, partito a sorpresa, vinse battendo negli ultimissimi chilometri un esausto Mads Pedersen (Trek-Segafredo), che faceva parte della fuga di giornata. Rispetto all’anno scorso, però, Terpstra aveva cambiato compagine e non aveva al suo fianco uno squadrone come la Deceuninck – Quick Step, che oggi si presentava al via con più punte come Zdeněk Štybar, Philippe Gilbert, Bob Jungels e Yves Lampaert. La Deceuninck, tra l’altro, era stata presente e attenta in quasi tutte le fasi della corsa, tranne sull’ultimo passaggio dall’Oude Kwaremont, dove si faceva rubare la scena dall’EF Education First.

Subito dopo la partenza si susseguivano diversi tentativi di attacco. Dopo qualche chilometro riuscivano a partire Hugo Houle (Astana), Zico Waeytens (Cofidis), Kenneth Van Rooy (Sport Vlaanderen – Baloise) e Jesper Asselman (Roompot Charles). A parte l’inconveniente di un passaggio a livello chiuso, che aveva bloccato il gruppo per circa quindici secondi, il plotone controllava a distanza gli attaccanti che avevano persino toccato i 7′ di vantaggio. Deceuninck – Quick Step, Jumbo Visma e Ag2r La Mondiale, con un uomo a testa in prima fila, guidavano attentamente l’inseguimento. L’asfalto reso viscido dalla pioggia dei giorni scorsi e il nervosismo che regna sempre in questo tipo di corsa causavano varie scivolate e cadute nel gruppo. In una di queste restava coinvolto il campione in carica Terpstra che, a 157 chilometri dal traguardo, era già costretto ad abdicare. Nel frattempo Houle anticipava i tre compagni di fuga passando per primo sul primo passaggio sull’Oude Kwaremont, conquistando così il premio intitolato a Stig Broeckx, che valeva 5000 € da destinare a un’associazione benefica belga a scelta.

LA CORSA ENTRA NEL VIVO

Sul Muro di Grammont provava l’allungo Magnus Cort Nielsen (Astana). Il corridore danese, in ombra alla Milano-Sanremo, cercava di portare via un gruppetto di ciclisti, ma la sua azione veniva annullata dalla corazzata Deceuninck Quick-Step, la quale spezzava il gruppo in due tronconi grazie all’alta velocità e alle strade strette. Molti ciclisti – tra i quali Sep Vanmarcke (EF Education First), Tiesj Benoot (Lotto Soudal), Matej Mohorič (Bahrein Merida), Štybar, Yves Lampaert (Deceuninck – Quick-Step), Oliver Naesen (Ag2r La Mondiale), Alejandro Valverde (Movistar), Michael Matthwes (Sunweb), Mathieu Van der Poel (Coredon-Circus) e gli italiani Gianni Moscon (Team Sky), Daniel Oss (Bora-Hansgrohe), Sonny Colbrelli (Bahrein Merida) e Matteo Trentin (Mitchelton-Scott) – si trovavano nel primo spezzone composto da una quarantina di corridori, gruppo che aveva ripreso i fuggitivi di giornata e si trovava con quasi un minuto di vantaggio dal secondo gruppetto. In quest’ultimo erano rimasti Philippe Gilbert (Deceuninck – Quick Step), Tim Wellens (Lotto Soudal) e soprattutto un deludentissimo Peter Sagan (Bora-Hansgrohe). Lotto Soudal, Cofidis, e Katusha Alpecin guidavano l’inseguimento alla prima parte del gruppo, inseguimento che avrebbe dato i suoi frutti solo ai piedi del Kanarieberg, a 72 km dal traguardo. Dalla testa della corsa evadevano per pochi chilometri Nelson Olivera (UAE-Team Emirates), Matti Breschel (EF Education First), Lukas Pöstlberger (Bora-Hansgrohe), Danny Van Poppel (Jumbo-Visma) e un attivissimo Lampaert. Nemmeno il tempo di dire gruppo compatto che partiva all’attacco in solitaria Mohorič. Lo sloveno, con un’azione velleitaria, si avvantaggiava di una ventina di secondi prima di essere ripreso ai piedi dell’Oude Kwaremont da un’attentissima Deceuninck, sempre presente fin lì nelle azioni principali di giornata.

In una fase apparentemente tranquilla, sul tratto d’asfalto che collegava il Kanarieberg all’Oude Kwaremont un’altra caduta rischiava di mettere fuori gioco uno dei favoriti di giornata, l’olandese Van der Poel, un po’ distratto nell’occasione. Mentre stava per fermarsi per una foratura, il capitano della Coredon-Circus non si accorgeva di un tombino sul quale “inciampava” con la bici e cadeva malamente a terra, sbattendo la spalla destra. Il giovane ciclista si rialzava con varie escoriazioni e con cautela si rimetteva in sella: sarebbe rientrato solo dopo tanti chilometri d’inseguimento e tante energie sprecate.

Al secondo passaggio sull’Oude Kwaremont, sbucando da dietro le maglie color arancio del CCC Team, forzava il belga Stijn Vandenberg (AG2R La Mondiale), che prendeva alcuni metri di vantaggio prima di venire raggiunto da Vanmarcke. In mezzo al gruppo si poteva ben notare la maglia del campione del mondo di Alejandro Valverde, alla prima partecipazione al Giro delle Fiandre, che stava correndo con molta attenzione sempre nelle prime posizioni del gruppo. I due all’attacco venivano raggiunti da Kasper Asgreen (Deceuninck – Quick-Step) e ancora una volta il team di Patrick Lefrevere si dimostrava all’altezza della situazione, riuscendo ad entrare in ogni azione d’attacco di giornata. Ai tre si sarebbe aggiunto Dylan Van Baarle (Team Sky) ai -45 km. Il quartetto raggiungeva il massimo vantaggio ai -40 km, all’uscita del tratto di pavè dello Steenbeekdries, quando arrivava ad avere circa 30” sul gruppo inseguitore.

Perso per strada Vandenberg dopo aver superato il Taaienberg, i tre rimasti all’attacco non collaboravano tra loro perchè Asgreen era costretto dagli ordini di scuderia a rimanere ”fermo” a ruota, dato i vari Lampaert e Jungels presenti nel gruppo inseguitore. Dietro molti ciclisti provavano a muoversi, tra i quali un acciaccato Van der Poel e un’attivissima Lotto-Soudal con Tim Wellens e Jens Keukeleire. Sulla terzultima salita di giornata, il Kruisberg, Vanmarcke si staccava lasciando soli i due battistrada con 18” di vantaggio sul gruppo inseguitore, dove si aumentava ancora l’andatura, con uno strepitoso Van der Poel che, alla sua prima partecipazione al Giro delle Fiandre, cercava più volte di fare la differenza. Nessuna iniziativa veniva presa da Peter Sagan, il quale non poteva nemmeno più contare sull’apporto di Daniel Oss e di Greg Van Avermaet, che sulla salita precedente aveva sfinito gli ultimi due compagni di squadra che gli erano rimasti.

L’AZIONE DECISIVA

La Deceuninck – Quick-Step, la squadra faro della corsa fino a quel momento, veniva meno nel momento topico della corsa. All’ultimo passaggio sull’Oude Kwaremont il colore che catturava di più l’attenzione nel gruppo inseguitore, formato da una trentina di unità, era il rosa della EF Education First, dove Bettiol e Sebastian Langeveld si trovavano a ruota di un generoso Vanmarcke che, staccatosi dai fuggitivi, si era messo a lavorare in testa al gruppo per i compagni di squadra. Ripresi i due fuggitivi e finito il lavoro di un grande Vanmarcke, forzava Keukeleire ma, una volta raggiunto il corridore belga, a 18 km dal traguardo partiva all’attacco l’Alberto Bettiol. Il ciclista nativo di Poggibonsi faceva il vuoto sulle pietre del “vecchio Kwaremont” e all’uscita dal tratto in porfido faceva segnare un vantaggio di 15”, che avrebbe portato invariato fino al Pateberg. Sull’ultimo muro di giornata i big si guardavano ancora con i soli Van Avermaet e Van der Poel che cercavano, in colpevole ritardo, di attaccare. Sotto il loro attacco il gruppo all’inseguimento si era spaccato in due tronconi, con Sagan, Van Avermaet, Lampaert, Wout Van Aert (Team Jumbo-Visma), Van der Poel, Benoot, Valverde e Bob Jungels (Deceuninck – Quick Step) presenti nel primo.

Terminati i muri e il pavé Bettiol si ritrovava con quasi 30” di vantaggio da gestire. Al suo inseguimento non c’era collaborazione e la stessa Decuninck – anche se in numero maggiore – non riusciva ad organizzare l’inseguimento, tra un Lampaert stremato e un Jungels costretto a mettersi di lato a causa di un principio di crampi. Solo ai -5 km si vedeva il tre volte campione del mondo Sagan ma, non trovando collaborazione, si rimetteva nella pancia del gruppetto, mentre Langeveld svolgeva con dedizione e intelligenza la funzione di stopper, mettendosi a ruota di cercava di evadere dal gruppetto. Bettiol proseguiva nella sua cavalcata trionfale, passando sotto l’arco dei -3 km con 20” di vantaggio. La Lotto-Soudal provava nuovamente ad attaccare con Bennot, ma ancora senza successo. L’unico che riusciva ad uscire dal controllo di Langeveld era Asgreen, ma il suo attacco arrivava troppo tardi. Alberto Bettiol giungeva, infatti, all’ultimo chilometro con ancora 18” sul corridore della Deceuninck – Quick-Step. Il toscano con grinta, intelligenza tattica e anche grazie ad una EF Education First oggi impeccabile, poteva così tagliare in solitaria il traguardo di Oudenaarde e alzare le braccia al cielo. Era dal 2007 che un italiano non vinceva il Giro delle Fiandre, l’ultimo fu Alessandro Ballan, mentre il primo a trionfare nel 1949 fu un correggionale di Bettiol: Fiorenzo Magni, il Leone delle Fiandre. Magni vinse tre edizioni consecutive della classica belga: che sia d’ottimo auspicio per il giovane leoncino di Poggibonsi?

Secondo al traguardo, a 14”, si piazzava il giovane danese Asgreen. Tre secondi più tardi il norvegese Alexander Kristoff (UAE-Team Emirates) vinceva lo sprint del gruppetto per il terzo posto, mettendosi alle sue spalle un generoso e talentuoso Van der Poel. Ottavo Valverde, solo decimi ed undicesimi Van Avermaet e Sagan. Negativa la prova del campione slovacco, mai nelle prime posizioni del gruppo sui muri, nessun acuto, solo un timido tentivo d’inseguimento quando la corsa era già segnata: per lui, finora, una primavera molto deludente.

LE DICHIARAZIONI DEL VINCITORE

Incredulo all’arrivo per la vittoria prestigiosa, considerando anche che è stata la sua prima vittoria da professionista, Bettiol non nascondeva la sua gioia, emozione ed incredulità: «Mamma mia, non ci credo! È la mia prima vittoria, ci pensate? La squadra mi ha detto di provarci se ne avevo, così sul Vecchio Kwaremont ho chiuso gli occhi e sono partito. Vi garantisco che sono stati i 14 chilometri più lunghi della mia vita. Grazie di cuore a tutta la squadra, che mi ha supportato in maniera perfetta».

Luigi Giglio

ORDINE D’ARRIVO

1 Alberto Bettiol (Ita) EF Education First 6:18:49
2 Kasper Asgreen (Den) Deceuninck-QuickStep 0:00:14
3 Alexander Kristoff (Nor) UAE Team Emirates 0:00:17
4 Mathieu van der Poel (Ned) Corendon-Circus
5 Nils Politt (Ger) Katusha-Alpecin
6 Michael Matthews (Aus) Team Sunweb
7 Oliver Naesen (Bel) AG2R La Mondiale
8 Alejandro Valverde (Spa) Movistar Team
9 Tiesj Benoot (Bel) Lotto Soudal
10 Greg Van Avermaet (Bel) CCC Team
11 Peter Sagan (Svk) Bora-Hansgrohe
12 Jens Keukeleire (Bel) Lotto Soudal
13 Dries Van Gestel (Bel) Sport Vlaanderen-Baloise
14 Wout Van Aert (Bel) Team Jumbo-Visma
15 Sebastian Langeveld (Ned) EF Education First
16 Bob Jungels (Lux) Deceuninck-QuickStep
17 Yves Lampaert (Bel) Deceuninck-QuickStep
18 Dylan van Baarle (Ned) Team Sky 0:00:24
19 Jasper Stuyven (Bel) Trek-Segafredo 0:01:19
20 Stijn Vandenbergh (Bel) AG2R La Mondiale 0:01:58
21 Matteo Trentin (Ita) Mitchelton-Scott
22 Jasha Sütterlin (Ger) Movistar Team
23 Damien Gaudin (Fra) Direct Energie 0:02:15
24 Ivan Garcia (Spa) Bahrain-Merida 0:02:18
25 Sep Vanmarcke (Bel) EF Education First 0:02:20
26 Adrien Petit (Fra) Direct Energie
27 Luke Rowe (GBr) Team Sky
28 Arnaud Demare (Fra) Groupama-FDJ
29 John Degenkolb (Ger) Trek-Segafredo
30 Sonny Colbrelli (Ita) Bahrain-Merida
31 Mike Teunissen (Ned) Team Jumbo-Visma
32 Edvald Boasson Hagen (Nor) Dimension Data
33 Heinrich Haussler (Aus) Bahrain-Merida
34 Tim Wellens (Bel) Lotto Soudal
35 Jens Debusschere (Bel) Katusha-Alpecin
36 Zdenek Stybar (Cze) Deceuninck-QuickStep
37 Aime De Gendt (Bel) Wanty-Gobert
38 Sven Erik Bystrøm (Nor) UAE Team Emirates
39 Loïc Vliegen (Bel) Wanty-Gobert
40 Lilian Calmejane (Fra) Direct Energie
41 Matej Mohoric (Slo) Bahrain-Merida
42 Gianni Moscon (Ita) Team Sky
43 Imanol Erviti (Spa) Movistar Team
44 Stefan Küng (Swi) Groupama-FDJ
45 Nelson Oliveira (Por) Movistar Team
46 Pieter Weening (Ned) Roompot-Charles
47 Kristijan Koren (Slo) Bahrain-Merida
48 Christian Knees (Ger) Team Sky 0:05:47
49 Daniel Oss (Ita) Bora-Hansgrohe 0:06:09
50 Tom Scully (NZl) EF Education First
51 Stijn Devolder (Bel) Corendon-Circus
52 Julien Vermote (Bel) Dimension Data 0:06:13
53 Marco Haller (Aut) Katusha-Alpecin 0:06:17
54 Silvan Dillier (Swi) AG2R La Mondiale
55 Reinardt Janse Van Rensburg (RSA) Dimension Data
56 Boy van Poppel (Ned) Roompot-Charles
57 Edward Theuns (Bel) Trek-Segafredo
58 Andrea Pasqualon (Ita) Wanty-Gobert
59 Taco van der Hoorn (Ned) Team Jumbo-Visma
60 Piet Allegaert (Bel) Sport Vlaanderen-Baloise
61 Nathan Van Hooydonck (Bel) CCC Team
62 Pascal Eenkhoorn (Ned) Team Jumbo-Visma
63 Marcel Sieberg (Ger) Bahrain-Merida
64 Olivier Le Gac (Fra) Groupama-FDJ
65 Frederik Backaert (Bel) Wanty-Gobert
66 Michael Schär (Swi) CCC Team
67 Thomas Sprengers (Bel) Sport Vlaanderen-Baloise
68 Jurgen Roelandts (Bel) Movistar Team
69 Gianni Vermeersch (Bel) Corendon-Circus
70 Bert De Backer (Bel) Vital Concept-B&B Hotel
71 Lukasz Wisniowski (Pol) CCC Team
72 Laurens De Vreese (Bel) Astana Pro Team
73 Guillaume Van Keirsbulck (Bel) CCC Team
74 Lukas Pöstlberger (Aut) Bora-Hansgrohe
75 Jack Bauer (NZl) Mitchelton-Scott
76 Ian Stannard (GBr) Team Sky
77 Xandro Meurisse (Bel) Wanty-Gobert
78 Fernando Gaviria (Col) UAE Team Emirates
79 Viacheslav Kuznetsov (Rus) Katusha-Alpecin 0:08:32
80 Matti Breschel (Den) EF Education First 0:08:46
81 Jimmy Turgis (Fra) Vital Concept-B&B Hotel
82 Reto Hollenstein (Swi) Katusha-Alpecin
83 Owain Doull (GBr) Team Sky
84 Marcus Burghardt (Ger) Bora-Hansgrohe
85 Hugo Houle (Can) Astana Pro Team
86 Dorian Godon (Fra) AG2R La Mondiale
87 Jan Tratnik (Slo) Bahrain-Merida
88 Jonas Van Genechten (Bel) Vital Concept-B&B Hotel
89 Alexandre Pichot (Fra) Direct Energie
90 Jaime Castrillo (Spa) Movistar Team
91 Otto Vergaerde (Bel) Corendon-Circus
92 Cyril Lemoine (Fra) Cofidis, Solutions Credits
93 Senne Leysen (Bel) Roompot-Charles
94 Daniil Fominykh (Kaz) Astana Pro Team
95 Luka Mezgec (Slo) Mitchelton-Scott
96 Christopher Juul Jensen (Den) Mitchelton-Scott
97 Anthony Turgis (Fra) Direct Energie
98 Filippo Ganna (Ita) Team Sky
99 Amund Grøndahl Jansen (Nor) Team Jumbo-Visma
100 Antoine Duchesne (Can) Groupama-FDJ
101 Koen de Kort (Ned) Trek-Segafredo
102 Michael Valgren Andersen (Den) Dimension Data
103 Maarten Wynants (Bel) Team Jumbo-Visma
104 Marco Marcato (Ita) UAE Team Emirates
105 Iljo Keisse (Bel) Deceuninck-QuickStep 0:10:14
106 Damien Touze (Fra) Cofidis, Solutions Credits
107 Roy Curvers (Ned) Team Sunweb
108 Magnus Cort Nielsen (Den) Astana Pro Team
109 Benjamin Declercq (Bel) Sport Vlaanderen-Baloise
110 Stijn Steels (Bel) Roompot-Charles
111 Bert Van Lerberghe (Bel) Cofidis, Solutions Credits
112 Casper Pedersen (Den) Team Sunweb
113 Tim Declercq (Bel) Deceuninck-QuickStep
114 Ramon Sinkeldam (Ned) Groupama-FDJ
115 Juraj Sagan (Svk) Bora-Hansgrohe
116 Jordi Warlop (Bel) Sport Vlaanderen-Baloise
117 Bernhard Eisel (Aut) Dimension Data
118 Edward Planckaert (Bel) Sport Vlaanderen-Baloise
119 Gijs Van Hoecke (Bel) CCC Team
120 Alex Kirsch (Lux) Trek-Segafredo
121 Vegard Stake Laengen (Nor) UAE Team Emirates
122 Nico Denz (Ger) AG2R La Mondiale
123 Luis Mas Bonet (Spa) Movistar Team
124 Maciej Bodnar (Pol) Bora-Hansgrohe
125 Lars Bak (Den) Dimension Data 0:10:49

Bettiol in azione sul Paterberg, vanamente inseguito dagli avversari (Getty Images)

Bettiol in azione sul Paterberg, vanamente inseguito dagli avversari (Getty Images)

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