MONDIALE ÉLITE 2018 – I FAVORITI

settembre 29, 2018
Categoria: Approfondimenti

Chi indosserà per la prossima stagione la prestigiosa maglia iridata? Ci siamo muniti della classifica sfera di cristallo e abbiamo annalizato le possibilità dei principali indiziati di vittoria in quel di Innsbruck

Quando si parla di mondiali di ciclismo su strada ”duri”, quelli per intenderci disegnati per gli scalatori, in mente fa subito capolino Duitama 1995, in Colombia, dove lo spagnolo Abraham Olano batté Miguel Indurain e il nostro Marco Pantani. Indimenticabile, invece, l’impresa di Bernard Hinault a Sallanches 1980, dove diede un minuto a Baronchelli e oltre quattro minuti al terzo classificato Juan Fernández Martín. Domenica, dopo oltre vent’anni, si correrà un altro Mondiali ”duro”, quello di Innsbruck. Percorso pieno di asperità, dove ad aprire le danze ci sarà la salita di Gnadenwald (2.4 km, pendenza media al 10.5%), dopo di ché si entrerà nel circuito finale con la salita di Igls (7.9 km al 5.7% di pendenza media) da percorrere sei volte. Terminati i sei giri, si affronterà ancora un giro da 31 km con l’ascesa di Igls seguita dal muro di Gramartboden (2.8 km all’11.5% medio). Ci sarà tanto dislivello, lo spettacolo è assicurato.

Dalla cima del Gramartboden all’arrivo ci saranno 8 chilometri, quasi completamente tutti in discesa, perciò, tenendo conto anche del tracciato completo, il primo dei favoriti non può che essere il francese Julian Alaphilippe. Il ciclista della Quick-Step Floors viene da un mese di Agosto dove ha praticamente vinto ogni corsa alla quale ha partecipato: San Sebastián, Tour of Britain e Giro di Slovacchia portate a casa per lui. L’arrivo in discesa ricorda anche le tappe del Tour de France da lui conquistate, la decima da Annecy a Le Grand-Bornand e la sedicesima da Carcassonne a Bagnères-de-Luchon. Tenendo conto della sua forma e della nazionale francese, che è una delle formazioni più attrezzate in questo Mondiale (avrà al suo fianco ciclisti come Gallopin, Barguil, Bardet e Pinot) Alaphilippe sarà sicuramente l’uomo da battere.
Ha dato filo da torcere a tutti in questo 2018, finendo anche per vincere la Vuelta di Spagna: stiamo parlando del ciclista inglese Simon Yates. Il corridore della Mitchelton-Scott è uscito vittorioso dalla corsa iberica e sicuramente avrà il morale alle stelle. A lavorare per lui il gemello Adam, che dovrà ben figurare in una Gran Bretagna che non sembra all’altezza delle selezioni più quotate come quella francese e colombiana.

Non è riuscito a far classifica alla Vuelta, ma il polacco Michał Kwiatkowski un Mondiale l’ha già vinto, quello di Ponferrada nel 2014. Il corridore in forza al Team Sky ha raccolto vittorie come una Tirreno-Adriatico e il Giro di Polonia quest’anno, ma ha anche svolto un lavoro di gregariarato al Tour de France che ha fatto stropicciare gli occhi al suo connazionale Sylwester Szmyd, gregario storico di Ivan Basso. La condizione mostrata alla cronomentro di mercoledì è un campanello d’allarme per gli altri pretendendi alla medaglia d’oro. Da non sottovalutare.

Il suo curriculum parla da solo, non c’è bisogno di riepilogare le Liegi-Bastogne-Liegi e tutte le altre corse vinte, senza dimenticare i vari podi mondiali. Alejandro Valverde, anche se è uscito malconcio dall’ultima tappa montana della Vuelta di Spagna è sicuramente uno dei favoriti per l’iride. Il mondiale austriaco sarebbe il coronamento di una carriera fantastica, dove alle medaglie vinte ai mondiali su strada dal corridore della Movistar si uniscono classiche, semiclassiche, podi in tutti e tre i Grandi Giri e una Vuelta.

Primož Roglič è una delle sorprese più belle di quest’anno: Giro dei Paesi Baschi, Tour de Romandie, Giro di Slovenia e il podio al Tour de France dove ha dimostrato una costanza notevole. Lo sloveno del Team Lotto NL-Jumbo ha mostrato di aver ancora una buona forma al recente Tour of Britain e la decisione di non correre la cronometro per concentrarsi solo sulla gara in linea è un bel segnale. Matej Mohorič, Simon Špilak e Jan Polanc completeranno una nazionale slovena tutt’altro che sguarnita.

Miguel Ángel López si dividerà i gradi di capitano con Rigoberto Urán nella nazionale colombiana, formazione tra quelle più attrezzate ad Innsbruck. Il ciclista dell’Astana ha dimostrato ques’anno di aver fatto finalmente quel salto di qualità che tutti si aspettavano da quando vinse il Tour de l’Avenir. Per lui un terzo posto nella classifica generale del Giro d’Italia e della Vuelta di Spagna quest’anno. Il percorso gli si addice, potrebbe essere lui il primo colombiano a vincere un Mondiale su strada?

Vincenzo Nibali è un’incognita. Il percorso del mondiale austriaco sembrava disegnato apposta per il messinese della Bahrain-Merida, ma la caduta al Tour de France ha purtroppo rovinato i piani. In Spagna ha provato a testarsi, ma la condizione è apparsa lontana, troppo lontana per chi vuol vincere un mondiale di ciclismo su strada. Tutta l’italia ciclista sarà al suo fianco, sperando che il dolore alla schiena sia solo un brutto ricordo e che la condizione cercata nell’ultimo mese sia finalmente raggiunta.

Per un italiano che piange ce n’è un altro che ride, Gianni Moscon. Dopo la squalifica dal Tour si erano perse le tracce per il corridore trentino del Team Sky. Il ritorno vittorioso alla Coppa Agostoni, il bis al Giro della Toscana – Memorial Alfredo Martini e il terzo posto alla Sabatini sono un biglietto da visita da non sottovalutare per il C.T. Davide Cassani. Moscon ha mostrato una condizione ottimale, migliore di quella di Nibali, e potrebbe essere lui il faro per la nazionale azzurra.

Tom Dumoulin ha collezionato secondi posti a non finire in questa stagione. Battuto da Chris Froome al Giro d’Italia, beffato da Geraint Thomas al Tour de France, praticamente Tom vs Team Sky. L’olandese del Team Sunweb ha dimostrato comunque di essere un osso duro e di non temere nessuno, difficilmente lo si riesce a staccare in salita. L’ennesimo secondo posto alla cronometro mondiale alle spalle del vincitore Rohan Dennis, però, è un campanello d’allarme da non sottovalutare. Che sia in fase calante dopo una stagione corsa a tutta?

Dopo il flop al Giro d’Italia, il francese Thibaut Pinot è uscito dalla Vuelta di Spagna in ottime condizioni fisiche. La vittoria ai Lagos de Covadonga e ad Andorra hanno constatato il recupero mentale e fisico dello scalatore transalpino della Groupama-FDJ. Il percorso è nelle sue corde e anche i chilometri finali prevalentemente in discesa sono proprio perfetti per lui. Potrebbe rientrare, come il connazionale Bardet, in interessanti sviluppi tattici in corsa, specie se gli altri big si concentreranno solo su Alaphilippe.

Non è un percorso disegnato su misura per lui, ma il tri-campione in carica Peter Sagan va tenuto obbligatoriamente in considerazione, dato il fuoriclasse che è, anche se la condizione atletica dello slovacco della Bora-Hansgroe non sembra delle migliori.

Come sempre in un Mondiale, i favoriti possono essere tanti. Wout Poels (Team Sky) e Bauke Mollema (Trek – Segafredo) sono le altre punte della nazionale olandese, pronti a dire la loro nei vari momenti della corsa. Il Belgio può contare su Greg Van Avermaet (BMC Racing Team), che vinse a Rio de Janeiro una gara olimpica tutt’altro che pianeggiante. L’altro belga Tim Wellens (Lotto Soudal), l’irlandese Daniel Martin (UAE-Team Emirates), i francese Romain Bardet (AG2R La Mondiale) e Tony Gallopin (AG2R La Mondiale), il colombiano Rigoberto Urán (Team EF Education First-Drapac), lo sloveno Matej Mohorič, (Bahrain Merida), e il danese Jakob Fuglsang (Astana Pro Team) saranno gli altri ciclisti da tenere sotto controllo.

Luigi Giglio

LE PERCENTUALI

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