TRENTIN SUL TETTO D’EUROPA

agosto 12, 2018
Categoria: News

Primo titolo europeo su strada per l’Italia. Il 29enne di Borgo Valsugana, lanciato da un grande Cimolai, precede Van der Poel, Van Aert e Herrada. Decisivo un attacco nato a 55 km dall’arrivo su impulso del Belgio.

È Matteo Trentin il primo italiano a laurearsi campione europeo di ciclismo su strada. Un titolo colto a scapito dei due ragazzi prodigio del ciclismo mondiale, Mathieu Van der Poel e Wout Van Aert, costretti ad accontentarsi di argento e bronzo. Con uno sprint perfetto, il 29enne di Borgo Valsugana diventa così il terzo campione continentale della storia: Peter Sagan e Alexander Kristoff gli unici e illustrissimi predecessori.
Il successo di Glasgow è arrivato in fondo a una corsa molto più dura di quanto preventivato alla vigilia. Il freddo e la pioggia hanno flagellato la gara per tutti i 230 km, ma più ancora ha potuto l’andatura, elevata sin dai primi giri. Su un tracciato nervoso, con quattro strappi per ciascuna delle 16 tornate, ma soprattutto sovrabbondante di curve che obbligavano a continui rilanci, molti dei favoriti si sono arresi prima che la corsa si accendesse. È stato il caso di Peter Sagan, rientrato ai box a 80 km dal traguardo, e di Alexander Kristoff, per tutto il giorno in coda al gruppo e regolarmente indietro a ogni frammentazione del plotone.
Il merito di avere reso la giornata più selettiva del previsto va attribuito soprattutto al Belgio, che già a 80 km dal termine, dopo avere messo in fila il gruppo per decine di chilometri, ha dato il via agli attacchi. Tosh Van der Sande e Jelle Wallays sono stati i primi a muoversi, con l’Italia pronta a rintuzzare l’azione inserendo nell’attacco Davide Cimolai. La sortita è durata una ventina di chilometri, durante i quali due outsider come Magnus Cort Nielsen e Christophe Laporte sono stati tagliati fuori da forature intempestive.
Germania e Francia hanno ricompattato il plotone, finché, a 55 km dal traguardo, i belgi hanno spedito in avanscoperta Xandro Meurisse. Sulla sua ruota si sono riportati in nove: due olandesi (Van der Poel insieme a Maurits Lammertink), due italiani (Trentin e ancora Cimolai), un francese (Pierre-Luc Périchon), un tedesco (Nico Denz), uno spagnolo (Jesus Herrada), uno svizzero (Michael Albasini) e un secondo belga (Van Aert). I dieci hanno trovato subito collaborazione, mentre dietro mancavano formazioni in grado di organizzare un inseguimento. La Francia ha capito troppo tardi che Périchon non forniva garanzie sufficienti, e ha comunque potuto schierare in testa al plotone il solo Samuel Dumoulin. La Germania, capitanata da John Degenkolb, ha invece scelto a sorpresa di puntare tutto sul giovane Denz.
Forti ormai di oltre due minuti di vantaggio su un gruppo rassegnato, i battistrada si sono potuti permettere di amministrare le energie fino all’ultima tornata. Prima che le manovre per anticipare la volata potessero iniziare, però, a produrre ulteriore selezione ha provveduto una caduta. A 10 km dal traguardo, Lammertink è finito lungo in una svolta a destra ed è stato scaraventato a terra dal piede di una transenna; Denz, nel tentativo di frenare per non tamponare l’olandese, è scivolato, e ha rallentato la seconda metà del gruppetto. Davanti si sono così trovati i soli Trentin, Herrada, Van der Poel e Van Aert, ben presto raggiunti da un inesauribile Cimolai, il più pronto a scappare dal groviglio innescato da Lammertink.
Gli azzurri hanno gestito al meglio la superiorità numerica. Prima Cimolai, con un allungo, ha costretto Van Aert a reagire. Poi, con attente marcature, la coppia ha scongiurato attacchi nel finale da parte degli avversari. Soprattutto, malgrado entrambi gli italiani fossero dotati di spunto veloce, i ruoli sono stati subito definiti, senza bisogno di interventi dall’ammiraglia resi impossibili dal divieto di utilizzo delle radioline: Trentin deputato alla volata, Cimolai al lancio.
In vista dell’ultimo chilometro, Meurisse è rientrato sui leader, senza comunque scombinare il copione della volata. Cimolai ha aperto la strada al meglio a Trentin, che ha fermato sul nascere il tentativo di rimonta dei due giovani fenomeni. Kristoff si è ripreso in tempo per vincere la volata del gruppo, davanti a Stuyven, Zabel e Colbrelli, quando il clan italiano aveva ormai già avviato i festeggiamenti.

Matteo Novarini

Matteo Trentin regala allItalia la prima affermazione nel campionato europeo professionisti (foto Bettini)

Matteo Trentin regala all'Italia la prima affermazione nel campionato europeo professionisti (foto Bettini)

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