AGOSTO, NIENTE VACANZE PER IL GRUPPO

agosto 1, 2018
Categoria: Approfondimenti

Agosto non è il mese delle meritate ferie per il gruppo che, nei trenta giorni che i comuni mortali trascorrono in “panciolle”, hanno in calendario una lunga serie di corse a tappe che tirano idealmente la volta all’ultimo grande giro della stagione, la Vuelta a España.

L’ombrellone, la passeggiata sulla battigia, il tuffo in mare…. Sono tutte cose tipiche di agosto, ma non per il gruppo che non si ferma nemmeno nel mese delle vacanze dei comuni mortali e già è pronto per rimettersi in sella subito dopo la conclusione della Grande Boucle, a cavallo della quale si disputerà in Belgio il Tour de Wallonie, quest’anno interessante per i colori italiani perché rappresenterà la prima corsa di Fabio Aru dopo il ritiro dal Giro d’Italia: cinque le tappe in programma tra il 28 luglio e il primo agosto, del tutto inadatte alle caratteristiche dello scalatore sardo che avrà così il tempo per riacquistare con calma il “feeling” con il gruppo prima di tornare a gareggiare in una gara World Tour come il Giro di Polonia, che scatterà il 4 agosto da Cracovia e che pure presenterà un percorso non particolarmente in linea con le doti di Aru. A dare il via alla corsa polacca sarà una tappa interamente in circuito di 132 Km adatta ai velocisti, a favore dei quali sono state disegnate anche la seconda frazione, 156 Km da Tarnowskie Góry a Katowice, e la terza, che terminerà a Zabrze dopo la partenza dallo Stadio Śląski di Chorzów e aver percorso 140 Km. La prima tappa nella quale entreranno in azione i corridori che puntano alla vittoria finale sarà la quarta, che scatterà da Jaworzno per andare ad affrontare le salite di Zameczek e Szczyrku – entrambe da ripetere due volte – prima dell’arrivo, dopo aver percorso 179 Km, nella piccola stazione di sport invernali di Szczyrk, dove il traguardo sarà collocato al termine di un muro di 900 metri al 12,4% in cima al quale lo scorso anno s’impose colui che porterà a casa anche la vittoria in classifica, il belga Dylan Teuns. Un tracciato collinare caratterizza la successiva frazione di 152 Km che prenderà le mosse dalla cittadina mineraria di Wieliczka per raggiungere Bielsko-Biała dove, dopo aver affrontato la salita del Passo Przegibek (3,9 Km al 6,5%), si chiuderà la corsa con un circuito cittadino di 8 Km, da ripetere tre volte e il cui finale tende dolcemente a salire. Come lo scorso anno sarà la località termale di Bukowina Tatrzańska ad accogliere il gran finale della corsa e stavolta ci sarà una novità rispetto al passato perché saranno ben due le frazioni a terminare in questo centro, con la prima inserita all’ultimo momento in sostituzione di quella che avrebbe dovuto concludersi nella cittadina slovacca di Poprad. Come nel percorso originariamente prestabilito la penultima frazione prenderà il via dalla nota Zakopane, la “Cortina d’Ampezzo della Polonia”, e presenterà un tracciato di 129 Km movimentato da ben 12 GPM, tutti abbastanza brevi e non particolarmente difficili, e da una tredicesima salita di 3 Km al 6,5% sulla quale si scollinerà a soli 2,5 Km dal traguardo. Quest’ultimo sarà il medesimo della conclusiva frazione di 136 Km ma stavolta si arriverà dal lato opposto e l’arrivo sarà, quindi, proprio in cima alla salita, lunga 3,5 Km (media del 5,3%) e collocata al termine di un frastagliato circuito di 136 Km che prevede 8 ascese, simili a quelle delle frazione precedente, e che ricalca il percorso dell’ultima tappa dell’edizione 2017, conquistata dall’olandese Wouter Poels.

In precedenza, tra il primo giorno del mese e il 5 agosto, si era disputata la 28a edizione del Giro di Danimarca, corsa di categoria H.C. che – come il Polonia – scatterà con una frazione per velocisti tracciata attorno alla città di Aalborg. Il luogo comune che il territorio danese sia esclusivamente pianura sarà “sbugiardato” dal finale della tappa numero 2, che prenderà il via da Viborg per terminare a Vejle dopo aver pedalato su di un tracciato che negli ultimi venti chilometri ha l’aspetto dei denti di una sega e, in particolare, farà la gioia dei finisseur lo strappo in cima al quale sarà collocato il traguardo. Ancora spazio ai velocisti nella terza tappa da Næstved a Vordingborg, che prevede anche un tratto sterrato di 3,3 Km ad una settantina di chilometri dall’arrivo, poi si disputerà la tappa decisiva, una cronometro individuale totalmente pianeggiante di 19 Km con partenza e arrivo fissate a Nykøbing Falster. L’ultimo atto della corsa sarà una tradizionale tappa-passerella lunga poco meno di 200 Km che partirà da Faxe per terminare a Frederiksberg, comune situato all’interno della capitale Copenaghen.

Negli stessi giorni del Polonia l’attenzione degli appassionati volerà oltreoceano per la 14a edizione del Giro dello Utah che, tra i campioni al via, avrà un altro dei grandi sconfitti del Giro d’Italia, il colombiano Johan Esteban Chaves. Sette le tappe in programma, anticipate da un cronoprologo di 5,3 Km che si disputerà sulle strade di Saint George, pianeggiante ma a un’altitudine di poco superiore ai 900 metri. Con un paio di eccezioni tutte le tappe si snoderanno in circuito e la prima avrà come campo base Cedar City, alla quale si farà ritorno dopo aver percorso 162,5 Km ed essere saliti fino ai 3229 metri di North View (21 Km al 5,8%). La corsa statunitense si sposterà poi a Payson per una frazione di 142,6 Km che prevede nella seconda parte del circuito la salita ai 2852 metri del Mount Nebo, lunga 17 Km e caratterizzata da una pendenza media del 5,7%: pur non presentando grandi inclinazioni, questi chilometraggi e le alte quote potrebbero già strizzare l’occhio agli scalatori e in particolare proprio ai colombiani come Chaves, che sono abituati ad allenarsi a queste altitudini. Dal parco naturale di Antelope Island scatterà la terza tappa, una delle meno impegnative, che si concluderà 167,4 Km più avanti a Layton e che dovrebbe essere alla portata dei velocisti, così come la successiva che avrà come terreno di gara gli ampi viali del capoluogo dello stato, Salt Lake City, anche se la presenza di alcuni saliscendi potrebbe dare filo da torcere alle loro formazioni alla vigilia della tappa più attesa. L’indomani, infatti, è in programma il difficile arrivo in salita alla stazione sciistica di Snowbird, a quasi 2500 metri di quota, che lo scorso anno portò bene ai colori italiani perché la tappa si concluse con il successo di Giulio Ciccone, che precedette di 35” Simone Sterbini: 152,6 Km saranno i chilometri da percorrere per arrivare all’appuntamento con l’ascesa finale, 12 Km al 7,1% che saranno preceduti dai quasi 3000 metri del Guardsmans Pass. A decidere il Tour of Utah, però, potrebbe essere la conclusiva tappa di Park City, che non sarà la solita passerella di fine corsa ma un’altra tappa di montagna di 123 Km che prevede a meno di 10 Km dall’arrivo lo scollinamento dell’Empire Pass (2720 metri), 11,5 Km all’8,3% con punte fino al 20% che nel recente passato della corsa americana sono sempre stati determinanti, anche se per la prima volta quest’anno i corridori troveranno l’asfalto su questa ripida salita.

Le stesse date saranno quelle nelle quali, in Spagna, si svolgerà la Vuelta a Burgos, nel 2018 giunta al traguardo della 40a edizione e che dodici mesi fa era terminata con il successo del basco Mikel Landa. Gli organizzatori hanno optato per riproporre, salvo qualche piccola variazione, lo stesso tracciato del 2017, che aveva i suoi punti di forza negli arrivi in salita del Picón Blanco (8 Km all’8,9%), allora inedito, e al tradizionale traguardo finale delle Lagunas de Neila (13,3 Km al 5,8%, ultimi 2,5 Km al 10,3%), dove si erano rispettivamente imposti lo stesso Landa e il colombiano Miguel Ángel López.

Il secondo appuntamento agostano del circuito World Tour sarà il Binck Bank Tour, noto fino al 2016 come Eneco Tour e che, di fatto, è una sorta di Giro del Benelux a metà perché, fin dalla prima edizione (2005), la corsa s’è snodata esclusivamente tra Belgio e Paesi Bassi, lasciando sempre fuori dal percorso il Lussemburgo. La corsa negli anni era andata spesso a ricalcare tratti delle grandi classiche ma stavolta si assisterà a un netto impoverimento del tracciato che, tolte le decisive tappe a cronometro e del Muro di Grammont, presenterà ben cinque frazioni che ben difficilmente scapperanno alla legge dello sprint e nelle quali i momenti che determineranno i distacchi saranno i tre traguardi volanti ad abbuoni del “Golden Kilometre”, collocati nel breve spazio di un chilometro e che quest’anno potrebbero anche risultare fondamentali per la classifica finale. La corsa scatterà dal suolo olandese il 13 agosto con una prima frazione totalmente pianeggiante di 177 Km che condurrà il gruppo da Heerenveen a Bolsward e che avrà la principale insidia nel vento, essendo previsto un lungo tratto da percorrere in prossimità della costa dell’Ijsselmeer, vasto lago artificiale separato dal Mare del Nord da una diga lunga ben 32 Km. Come lo scorso anno al secondo giorno di garà andrà in scena la cronometro individuale, che prevede di percorrere un veloce circuito di circa 13 Km attorno alla cittadina limburghese di Venray, rallentato al massimo da una dozzina di curve. Si passerà quindi in Belgio dove, per la prima volta nella giovane storia di questa gara, la città di Anversa ospiterà l’arrivo di una tappa, che prenderà il via da Aalter e misurerà anch’essa circa 177 Km. L’indomani arriverà il turno di Aardoie, presenza fissa nel tracciato dell’ex Eneco Tour fin dal 2008, punto d’arrivo di una tappa di 174 Km che partirà da Blankenberge e presenterà un tratto di pavè collocato lontano dalle fasi calde della tappa, a un’ottantina di chilometri dal traguardo. Totale pianura caratterizzava le frazioni precedenti e sarà così anche per la quinta da Sint-Pieters-Leeuw a Lanaken, i cui 209 Km presenteranno solo un paio di facilissimi strappetti nei primi 50 Km, che prevedono un altro tratto in pavè subito dopo la partenza. Si tornerà in Olanda per la penultima tappa che, partendo dalla cittadina belga di Riemst, si concluderà dopo 182 a Sittard-Geleen, altra sede d’arrivo abituale di questa competizione, che solitamente ospitava l’approdo di nervose frazioni disegnate sulle colline del Limburgo ricalcando tratti dell’Amstel Gold Race. Non sarà così stavolta perché gli organizzatori hanno deciso di togliere dal tracciato le colline più celebri e insidiose, come il Cauberg, disegnando un percorso movimentato da leggeri saliscendi che difficilmente impediranno l’arrivo allo sprint anche su questo traguardo. Tornati in Belgio, a decidere la corsa sarà la conclusiva tappa di 209 Km che scatterà dai laghi dell’Eau d’Heure per giungere a Geraardsbergen dopo esser saliti per tre volte sul mitico Muro di Grammont e altrettante sul vicino Bosberg, in corrispondenza del quale ci sarà anche l’ultimo dei succulenti “Golden Kilometre”.

Nel frattempo si tornerà a gareggiare sulle strade della Scandinavia con la sesta edizione dell’Arctic Race of Norway, il Giro nella Norvegia Artica, che quest’anno si annuncia più “aperto” rispetto agli ultimi anni perché gli organizzatori, che sono gli stessi del Tour de France, hanno deciso di togliere dal percorso l’arrivo in salita divenuto tradizionale nelle ultime stagioni per allestire una gara nervosa che si deciderà solo all’ultimo colpo di pedale. La prima tappa si svolgerà all’estremità nordorientale della nazione, con partenza da Vadsø e arrivo a Kirkenes, cittadina situata al confine con la Russia e alla quale si giungerà dopo aver percorso 184 Km frastagliati e caratterizzati da 4 GPM di 2a categoria (ma, se si fosse al Tour, sarebbero conteggiati di terza). La frazione altimetricamente più impegnativa sarà la seconda, che da Tana condurrà a Kjøllefjord affrontando lungo il cammino una quindicina di ascese tra le quale tre considerate di 1a categorie, anche se non particolarmente difficili nelle pendenze. Da Honningsvåg, il comune più settentrionale dello stato, prenderà le mosse la prima delle due frazioni più interessanti, che terminerà ad Hammerfest con circuito di 8 Km, da ripetere due volte, che prevede il traguardo posto in vetta a un breve strappo. Il ruolo di giudice della corsa spetterà, infine, alla conclusiva tappa che da Kvalsund porterà alla città di Alta, celebre per le incisioni rupestri inserite nel 1985 nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO. Ad “incidere” la classifica saranno le due difficoltà altimetriche inserite nel circuito finale di 10 Km (da inanellare tre volte), lo strappo della Thomasbakken – 600 metri al 6% – e quello che terminerà proprio in corrispondenza della linea d’arrivo.

In un continuo accavallarsi di corse lo stesso giorno della prima tappa della gara “artica”, negli States sarà allestita la seconda edizione della Colorado Classic, inaugurata lo scorso anno con il successo di un corridore italiano, il romagnolo Manuel Senni. Se l’edizione 2017 si era dislocata fra tre sedi di gara, quest’anno saranno due i centri del Colorado ad accogliere la competizione, sempre strutturata su quattro tappe. La corsa partirà ad altissima quota perche sarà la nota stazione di sport invernali di Vail, situata a un’altitudine di poco inferiore ai 2500 metri, a ospitare le prime due frazioni: la prima sarà costituita da un circuito semicittadino di 28 Km da ripetere quattro volte, la seconda sarà la più impegnativa dell’intera corsa poiché si tratterà di una cronoscalata di una quindicina di chilometri che condurrà sino a 2904 metri sul livello del mare e presenterà una pendenza media del 4,5% negli ultimi 6,5 Km. Lasciata Vail, la carovana della Colorado Classic si trasferirà a Denver per le ultime due giornate di gara, la prima costituita da un anello di media montagna di 159 Km – le quote di gara condurranno i corridori sino a 2600 metri, ma non si affronteranno mai grandi pendenze – mentre l’atto finale sarà una classifica passerella di fine corsa interamente tracciata sulle strade del capoluogo del Colorado.

A questo punto ci sarà una novità nel calendario professionistico che, proprio a ridosso della Grande Partenza della Vuelta a España (prevista il 25 agosto da Málaga), accoglierà con squilli di tromba il ritorno del Giro di Germania, affrontato per l’ultima volta dieci anni fa e in seguito uscito di scena per volontà degli stessi organizzatori, disgustati dalle positività all’antidoping di alcuni corridori tedeschi riscontrare in quella stagione. La rinascita della corsa è partita lo scorso anno quando Düsseldorf aveva accolto la tappa d’apertura del Tour de France e saranno, infatti, gli stessi organizzatori della Grande Boucle ad allestire il palcoscenico della competizione che, a livello difficoltà, può essere paragonato a quello dell’Arctic Race of Norway. Si comincerà giovedì 23 con l’unica delle quattro tappe in programma a essere destinata ai velocisti, 157 Km da Coblenza a Bonn affrontando qualche unica difficoltà la salita di Hohn (2,8 Km al 4,5%) a 41 Km dal traguardo. Alla frazione più semplice seguirà quella più impegnativa, congegnata come una sorta di classica delle Ardenne nei 196 Km che condurrano a Treviri, dove si giungerà dopo aver superato 4 GPM negli ultimi 70 Km – il più impegnativo è la salita di Korlingen, 2,5 Km al 7,6% – mentre il traguardo sarà preceduto di 6,5 Km dalla cima del Petrisberg, in vetta al quale s’incontrerà un “Bonus Point”, lo speciale traguardo volante ad abbuoni che è stato proposto per la prima volta al Tour di quest’anno. Altimetricamente simile alla seconda sarà anche la tappa che, l’indomani, terminerà a Merzig dopo 177 Km e altri 4 GPM a punteggiare il finale di gara, disegnato in circuito con la doppia ascesa a Nohn (2 Km al 7,1%) e Mettlach (1,3 Km al 7,9%) e il “Bonus Point” anche stavolta collocato al termine di un tratto in salita. Gran finale del risorto Giro di Germania il 26 agosto a Stoccarda, dove si percorreranno due giri di un circuito che ricalcherà in piccola parte l’anello che ospitò i campionati del mondo del 2007 vinti da Paolo Bettini, con la salita dell’Herdweg (1,5 Km al 7,3%) da scavalcare l’ultima volta a 6500 metri dal traguardo.

Mauro Facoltosi

I SITI DELLE CORSE

Tour de Wallonie

www.trworg.be

Tour de Pologne

www.tourdepologne.pl/en

PostNord Danmark Rundt – Tour of Denmark

www.postnorddanmarkrundt.dk

The Larry H.Miller Tour of Utah

www.tourofutah.com

Vuelta a Burgos

www.vueltaburgos.com

Binck Bank Tour

www.sport.be/binckbanktour/2018/nl

Arctic Race of Norway

www.arctic-race-of-norway.com/en

Colorado Classic

www.coloradoclassic.com

Deutschland Tour

www.deutschland-tour.com/en/home.html

Vuelta a España

www.lavuelta.es/en

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