GROENEWEGEN VINCE SOTTO LE PALME DI DUBAI

Dylan Groenewegen (LottoNL-Jumbo) vince in volata la prima tappa del Dubai Tour 2018 battendo Magnus Cort Nielsen (Astana) ed Elia Viviani (Quick-Step Floors). Delusione per Marcel Kittel (Katusha) che, a causa di un problema meccanico, non riesce a disputare lo sprint. Groenewegen indossa la maglia azzurra e domani dovrà subito difenderla in un’altra tappa che si concluderà quasi certamente in volata

Il Dubai Tour giunge nel 2018 alla sua quinta edizione. La breve corsa degli Emirati Arabi, organizzata da RCS, ha una tradizione “veloce”, visto che in tre occasioni su quattro sono stati dei velocisti ad imporsi nella classifica generale. Dopo Taylor Phinney, primo vincitore nel 2014 grazie alla presenza di una lunga cronometro, fu la volta di Mark Cavendish nel 2015 e successivamente di Marcel Kittel nel 2016 e nel 2017. Proprio il tedesco della Katusha riveste il ruolo di principale favorito anche per l’edizione 2018 poichè il percorso resta sostanzialmente invariato rispetto agli anni precedenti, con cinque tappe in linea favorevoli alle ruote veloci sebbene la quarta tappa, con l’arrivo sullo strappetto della diga di Hatta, potrebbe riservare qualche sorpresa. Sono 16 le squadre al via, nove World Tour, cinque Professional, una Continental e una rappresentativa nazionale degli emirati. Tutte le tappe partono da Dubai e terminano in differenti località dello stato dopo aver affrontati percorsi più o meno lunghi. La prima tappa era lunga 167 km e terminava a Palm Jumeirah, la spettacolare isola artificiale a forma di palma costruita sul Golfo Persico. Dopo la partenza si formava la fuga di giornata composta da cinque ciclisti: Mohammed Al Mansoori (nazionale degli Emirati Arabi Uniti), Andrew Fenn (Aqua Blue Sport), Charles Planet (Novo Nordisk), Daniel Teklehaimanot (Cofidis) e Nathan Van Hooydonck (BMC). Il gruppo inizialmente lasciava fare, pur non facendo lievitare troppo il vantaggio del quintetto. Al Mansoori si aggiudicava il primo sprint intermedio, previsto presso l’Al Qudra Cycletrack dopo 47 km di gara. Dopo una sessantina di chilometri la fuga aveva 2 minuti e 40 secondi di vantaggio. In testa al gruppo erano presenti uomini della Katusha, della Quick-Step Floors e della Bahrain Merida. A 60 km dall’arrivo il gruppo aveva ridotto il ritardo sui fuggitivi a 1 minuto e 50 secondi, mentre ai meno 50 il distacco era sceso di 25 secondi. Ai meno 25 il vantaggio della fuga si era ulteriomente ridotto a 30 secondi, mentre Quick-Step Floors e Katusha dettavano il ritmo in testa al gruppo. Fenn e Planet provavano ad andarsene insieme e guadagnavano qualche secondo sui compagni di fuga che, invece, si rialzavano. La coppia al comando aumentava di poco il vantaggio a 45 secondi quando mancavano 20 km all’arrivo. Ai meno 18 Fenn restava da solo in testa con un vantaggio di poco superiore al minuto sul gruppo. Il tentativo del ciclista dell’Aqua Blue Sport si concludevano ai meno 9, quando il gruppo rinveniva definitivamente sul ciclista britannico. Ai meno 8 una caduta in mezzo al gruppo coinvolgeva una decina di ciclisti. La volata si disputava con il vento che spirava dal mare e che disturbava non poco i ciclisti. Era l’olandese Dylan Groenewegen (LottoNL-Jumbo) ad imporsi sul danese Magnus Cort Nielsen (Astana) e su Elia Viviani (Team Quick Step). Nella top ten da segnalare anche l’ottavo posto di Sonny Colbrelli (Bahrain Merida) e il nono di Andrea Peron (Novo Nordisk), mentre Marcel Kittel (Katusha) non riusciva a disputare al meglio la volata a causa di un problema meccanico. Groenewegen ottiene così la prima vittoria stagionale e in classifica generale conduce con 4 secondi di vantaggio su Cort Nielsen e 6 secondi su Viviani. Domani è in programma la seconda tappa da Dubai a Ras Al Khaimah per un totale di 190 km. E’ la tappa più lunga del Dubai Tour 2018 ma, a meno di clamorose sorprese, assisteremo ad un altro arrivo in volata. I delusi di oggi – come Kittel, Degenkolb e Cavendish – vorranno sicuramente rifarsi sullo stesso traguardo che lo scorso anno vide imporsi il tedesco della Katusha precedendo proprio Groenewegen

Giuseppe Scarfone