LA LEGGENDA SI IMPONE ALLA STORIA. ALBERTO GRAZIE PER L’ULTIMO ANGLIRU

settembre 10, 2017
Categoria: News

È possibile rubare la scena alla prima doppietta di GT consecutivi in quasi vent’anni? Volere è potere, per Alberto Contador, e nell’inquadratura dell’ultimo durissimo arrivo in quota di questa Vuelta c’è solo lui, fotograficamente e metaforicamente.

Oggi Chris Froome ha fatto storia. Si è levato di dosso l’ombra scomoda di Armstrong, almeno per quanto concerne la monomania da Tour, e vincendo la propria prima Vuelta (una gara a lungo inseguita a suon di secondi posti che già dimostravano il suo potenziale in questo senso) ha realizzato una doppietta di GT consecutivi a quasi vent’anni dall’impresa di Pantani fra Giro e Tour. Che, anche se la sola idea pare blasfema, potrebbe essere nel mirino per l’anno prossimo, con gli organizzatori del Giro senz’altro più proni e propensi che mai al momento di disegnare un tracciato che attiri il fenomeno del momento, specialmente in termini di peso economico e ancor più politico. Vero è che la doppietta fra Tour e Vuelta non è nemmeno lontanamente paragonabile a quella fra Giro e Tour: molto più abbordabile e storicamente pure meno cercata dai grandi campioni; i due fattori si compensano nel farne una vera rarità, ottenuta – ma con un calendario un po’ diverso – solo da Hinault e Anquetil. Comunque due grandissimi.
Un’opzione, in ogni caso, ragionieristica, com’è nello stile di Froome e del Team Sky: un approccio da marketing, che propone per ogni stagione, gradualmente, degli stimoli nuovi alla platea di tifosi – anzi calcistici “fanboys” – del di per sé poco carismatico corridore inglese. Invece che scannarsi al Giro con i pezzi da novanta, programmare un Tour ai minimi termini, in cui domare grazie al proprio team più stratosferico che mai una concorrenza francamente non all’altezza, che sia per motivi anagrafici o tecnici; il tutto evitando accuratamente grandi exploit fisici: di questa doppietta non si ricorda una impresuccia che sia una, nemmeno di quelle imprese “froomiane” di venti minuti a tutto gas in cui rifilare un minuto o due a tutti. Una difesa impeccabile che, senza mai brillare se non per brevi frullate di recupero, ha costruito la propria fortuna sui cedimenti altrui, il mal di stomaco di Contador ad Andorra o l’appannamento di Nibali nelle ultime tappe (lasciando da parte il britannico, basta confrontare le performance di Nibali con il benchmark costituito dagli altri rivali per capire come il siciliano, caso più unico che raro, non abbia trovato il suo abituale colpo di coda nella terza settimana).
I numeri, però, resteranno in archivio e faranno storia. L’impresa è materializzare l’impresa stessa, non sta nel come la si sia materializzata. Non c’è Montecampione e non ci sono Les Deux Alpes, nemmeno come pallido riflesso. Ci sono le statistiche, le “stats”.
Ma la strada, oggi, ha raccontato un’altra storia, una storia che sa di leggenda. Il tipo di storia che non si conta ma si racconta: i numeri, forse, sono più sintetici e dureranno di più – ma la leggenda continuerà a dire di più, fintantoché ci sarà qualcuno a ricordarla e, di nuovo, raccontarla.
La leggenda è quella di Alberto Contador, non più onnipotente, non più imbattibile, ma sempre irriducibile, indomabile, inestinguibile. Dopo il suo ultimo Giro, quello 2015 dominato dando spettacolo pur mostrando le prime crepe di attaccabilità nelle ultime tappe, si era concentraato sul Tour, e il Tour l’ha respinto a più riprese in questi due anni che paiono un’eternità. E solo tre anni fa Contador batteva seccamente Chris Froome proprio alla Vuelta.
Ma nemmeno il grande Contador può annullare il tempo, dei calendari e dei cronometri: e se i numeri prodotti, ancora numeri, cioè i wattaggi, sono tra i suoi migliori di sempre, quel che viene meno è la concentrazione, da cui le tante cadute, i riflessi, la solidità (il problema di salute ad Andorra), l’esplosività istantanea per fare il vuoto. Fattori impalpabili che si sono tradotti, attraverso labirinti di cause, concause e causali assortite, nell’invalicabile muro di minimi secondi che, gara dopo gara, lo relegava da più di un anno sempre al secondo posto in classifica generale, ancora e ancora, proprio lui per cui contava solo la vittoria. Secondo alla Vuelta a Andalusía (per un secondo), secondo in quella a Catalunya, secondo al País Vasco (17 secondi), secondo alla Parigi-Nizza (due secondi). Troppa secondità. E secondo Alberto lo finiva per essere anche nelle frazioni parziali: podi di tappa a non finire, mai un’esultanza.
Quella di oggi era l’ultima occasione, dato che dopo la Vuelta lo attende il ritiro e domani c’è solo la passerella di Madrid con la rituale volata. E di che occasione stiamo parlando: il trittico asturiano con Cobertoria, Cordal e il culmine sull’Angliru, behemoth delle montagne over 20%.
Sulla sua ultima montagna, Alberto Contador ha spezzato l’incantesimo e si è preso di forza una vittoria incredibile. Forte del fatto di aver espresso i valori migliori in salita durante questa terza settimana, superiore anche allo stesso Froome, avrebbe ben potuto studiare gli eventi, aspettare, giocare di rimessa. Ma non è così che è andata, non era quello l’epilogo che per sé voleva un corridore che ha fatto dello spettacolo e dell’emozione la propria ragion d’essere. Un corridore che ancora ieri attaccava per puro divertimento e gratuito dispendio sull’unico muro disponibile, a venti km dal traguardo, senza pensare a quel che l’avrebbe atteso l’indomani, cioè oggi. Insomma, l’ultima vittoria di Alberto Contador non poteva essere una prova di forza banale, watt contro watt nell’ormai abusato e stantio rush finale. Doveva essere “bigger than life”. E così è stato.
Le montagne asturiane erano fredde, piovose, spazzate dal vento, come quasi sempre da queste parti. Le discese veloci e implacabili. La tappa, breve, prometteva durezza da subito, con una fuga robusta (Bardet, ancora una volta: in fuga dal via, tappa al vento più che mai, e chiude in top ten a un minutino da Froome! Una prova eccezionale che passa inavvertita, come già nei suoi precedenti simili in questa stessa Vuelta). Ma alla fuga non viene lasciato nessuno spazio, a stento ci si avvicina ai due minuti. Bahrain e Trek ci danno dentro, con lo sporadico sostegno della Bora per Majka. Le premesse per mettere in qualche difficoltà Froome ci sono tutte: un passo non dettato dalla sua squadra, un meteo impegnativo che annacqua le polveri di chi ama le sparate. La ciambella però non esce col buco perfetto: la corsa intercetta una rara tregua di sole, e le squadre rivali sono ben lungi dall’avere il potenziale necessario ad imporre un ritmo che mandi in tilt la locomotiva Sky, specialmente al penultimo giorno di gara. I Gpm che precedono l’Angliru si scalano forte, in termini astratti, ma piano comparativamente ad altre scalate in edizioni anche più dure. È in discesa dove si riesce a imporre una certa qual maggiore selezione: ne fanno le spese gli Astana, e purtroppo viene così meno l’unico altro team che avrebbe potuto far male agli Sky in salita. Entrambi i capitani restano indietro quando i Bahrain sferzano il gruppo giù dalla prima discesa: Miguel Ángel López conterrà un minimo il distacco, finendo a quattro minuti e salvando la top in classifica generale. Aru invece va alla deriva, imbarca un quarto d’ora e rivive tal quale il Tour 2016, crollando dopo una strenua resistenza proprio nella tappa di montagna del penultimo dì, alla vigilia della passerella celebrativa, sperperando nella pioggia e nel freddo tanti denti stretti e tanti sforzi agonici per finire al tredicesimo posto in CG. Pure Zakarin soffre, ma lui riesce a rientrare.
La successiva e ultima discesa è il letale Cordal, con numerose vittime al proprio attivo: oggi non fa eccezione, il bravo e volenteroso De la Cruz perde il controllo e la clavicola, addio alla Vuelta che stava chiudendo con una meritata top ten. Scivolone senza troppi danni per Marc Soler, che resisterà, ultimo fra i fuggitivi, con Contador fino a oltre metà Angliru. E va per terra pure Nibali. Botte alla costole, forse incrinate, ma pochi se ne accorgono: grazie a un encomiabile Pellizotti, il siciliano rientra e poi camuffa il proprio disagio fisico – probabilmente non limitato alla caduta ma parte di una più generale opacità in questi giorni.
Negli ultimi km del Cordal, invisibile alle telecamere, Contador prende il largo e raggiunge il gregario Pantano che era evaso non molto tempo prima. Si tratta di affrontare l’intero Angliru quasi in solitaria: e la sezione iniziale del mostro favorisce i gruppetti, ancora le velocità non scendono sotto i 20 km/h. Contador approfitta bene di Pantano, poi in un momento altamente simbolico trova la collaborazione del giovanissimo Enric Mas, che era in fuga, uscito dal vivaio della squadra giovanile creata proprio da Contador stesso alcuni anni fa.
A circa sei km dalla vetta la sfida è già Contador contro il mondo. Tutti i membri della fuga sono stati raggiunti, portati in scia e infine uno per uno staccati, di forza, senza strappi, perché la tipologia di sforzo protratto vieta le fiammate.
Dietro il gruppetto si screma fino a includere una dozzina di uomini (cinque gli Sky! Moscon, Nieve, Poels, Rosa e Froome…). Lavorano molto i Sunweb, sorprendentemente carichi per difendere il podio di Kelderman. Di tanto in tanto va davanti Pellizotti a intimorire la compagnia. L’equilibrio si incrina con un forcing di Zakarin, che intuisce la difficoltà del rivale olandese a parte ai – 3 km. Nibali cede, scortato da Pellizotti. Per lui la lotta sarà la difesa del secondo posto, e probabilmente nella sua testa così era già da qualche tempo, visto il sorrisone che sfodererà all’arrivo, mezzo minuto dietro Froome. Poels e Froome si avvantaggiano con la solita pedalata ultrafluida. In mezzo, Zakarin e Kelderman duellano, il primo aggrappato alle ruote dei due Sky, il secondo disperatamente cercando di non far sfuggire il russo. Ma gli Sky accelerano in maniera crescente e sempre più quasi sovrannaturale man mano il traguardo si avvicina: pare che a ogni km stacchino fette sempre più consistenti di distacco a Contador.
In breve risulta chiaro che l’intenzione è dare la caccia al madrileno: tatticamente è una follia, ma questo è l’intento dei britannici, con Poels straripante e Froome che a tratti pare sul punto di crollare e l’attimo dopo sta frullando a pieni giri.
Quella di Contador è una vera e propria agonia, sui muri over 20% che si succedono uno dietro l’altro e paiono non finire mai.
Ma alla fine l’arrivo è suo, e nel rettilineo alle sue spalle non si affaccia nessuno mentre si batte con la palma il grandissimo cuore esibito ancora una volta e poi spara dritto in telecamera con l’indice da pistolero. Quasi un’ora all’attacco, a pieni giri, pressoché in solitaria, e lo strapotere Sky gli recupera solo 10” in tutto l’Angliru. Commovente.
Ecco la coppia Poels e Froome che giunge tra i sorrisi (Poels finirà sesto in generale, come già Landa quarto al Tour, a dispetto di un gregariato sfacciato e sfinente. Cinque Sky nella top 20 di tappa e tre nella top 20 della CG…). Poi Zakarin, giubilante, lanciatissimo verso il terzo posto strappato a Kelderman, quindi la coppia, pure allegra del Delfino e dello Squalo, unitamente a Kruijswijk che ha trovato infine la sua tipica forma da terza settimana (e conquista la top ten). Quindi il disperato Kelderman, crollato dopo una resistenza eroica. Verrà scavalcato da Contador in classifica finale, ma è comunque nei cinque: condirà molte altre top ten in futuro.
Tanti campioni in scena a recitare la propria parte a proprio modo in una Vuelta nel complesso bella. Ma la classe e l’emozione vera ce le ha messe ancora una volta, l’ultima, Alberto Contador. Froome ha in carniere la sua doppietta, vedremo se ne cercherà altre approfittando degli ultimi scampoli di vuoto generazionale, un regalo della sorte di cui non parleranno la storia e le statistiche. Contador non sale sul podio, e per i romantici è più bello così: in carriera sul podio dei Grandi Giri c’è salito solo per vincerli. Giocandosi tutto.
Alla fin fine – per ora, almeno – le imprese memorabili di Froome, se così vogliamo chiamarle, si riducono a quell’Ax3 Domains, quel Ventoux (ambedue nel 2013), quel La-Pierre-Saint-Martin (nel 2015): insomma attacchi veementi, impressionanti, sconvolgenti, tutti in linea di massima su pochi km di salita. Simili alla Verbier di Contador, o il suo Etna, o il suo Grössglockner, il suo Angliru vintage 2008… e tante altre. Idem dicasi per le rispettive grandi cronometro, almeno nei momenti d’oro. Ma dove saranno per Froome le Fuente Dé, le Guardiagrele, i Grand Bornand solo contro tutto il proprio team, i Mortirolo in recupero folle e disperato, gli Aramón Formigal, le tappe di Nizza sempre prevedibilmente imprevedibili, le Verbania improvvisate alla cieca, le sconfitte epiche e memorabili come la leggendaria tappa dell’Alpe 2011? Riuscirà un giorno Froome, nella sua ultima tappa di montagna di sempre, l’ultima dell’intera carriera, a prendere di petto la salita più assassina di tutte, più ripida del Mortirolo, più irregolare dello Zoncolan, attaccando da solo a quasi un’ora dal traguardo, senza fughe da lontano, con un guanto di sfida in faccia ai migliori (mentre “i migliori” non riescono a reagire se non stringendosi fra i propri gregari, facendosi forti dello spirito di gruppetto) – e poi, tra l’altro, andare a vincere? Speriamo, per lui e per noi, tifosi di ciclismo. Che alla grandezza di Contador si avvicini Froome, o eventualmente qualcun altro visto che per ora i guizzi d’inventiva di Froome si riducono a una strampalata posizione in discesa, a un ventaglio (gran bello, comunque) nel finale di una tappa in pianura, a un’abbuffata di barrette in piena crisi di fame nella zona no feed e al suo vero capolavoro, la corsa a piedi sul Ventoux. Ma la doppietta, evidentemente, non gliela toglie nessuno.
La scena, quella sì, gliel’ha rubata il pistolero Alberto, sparandoci in pieno schermo l’ennesima esibizione di ciclismo fuori dagli schemi, fuori dai numeri. Dopotutto i GT di Contador non si contano, non si riescono più a contare, non c’è modo di concordarne il computo: per abbondanza, certo, ma soprattutto per le convulsioni di un potere sportivo che ancora non aveva raggiunto l’attuale pax britannica. Non importa: se non si contano, si raccontano. E si continueranno a raccontare finché il ciclismo vivrà di leggenda. Cioè, finché vivrà il ciclismo – o finché il ciclismo rimarrà vivo.

Gabriele Bugada

ORDINE D’ARRIVO

1 Alberto Contador Velasco (Spa) Trek-Segafredo 3:31:33
2 Wout Poels (Ned) Team Sky 0:00:17
3 Christopher Froome (GBr) Team Sky
4 Ilnur Zakarin (Rus) Katusha-Alpecin 0:00:35
5 Franco Pellizotti (Ita) Bahrain-Merida 0:00:51
6 Vincenzo Nibali (Ita) Bahrain-Merida
7 Steven Kruijswijk (Ned) Team LottoNL-Jumbo
8 Wilco Kelderman (Ned) Team Sunweb 0:01:11
9 Romain Bardet (Fra) AG2R La Mondiale 0:01:25
10 Michael Woods (Can) Cannondale-Drapac 0:01:36
11 Richard Carapaz (Ecu) Movistar Team 0:01:46
12 Mikel Nieve Ituralde (Spa) Team Sky 0:02:15
13 Gianni Moscon (Ita) Team Sky 0:03:16
14 Tejay van Garderen (USA) BMC Racing Team 0:03:43
15 Louis Meintjes (RSA) UAE Team Emirates 0:03:56
16 Miguel Angel Lopez (Col) Astana Pro Team
17 Enric Mas (Spa) Quick-Step Floors
18 Marc Soler (Spa) Movistar Team
19 Diego Rosa (Ita) Team Sky 0:04:12
20 Simon Yates (GBr) Orica-Scott 0:04:18
21 Johan Esteban Chaves Rubio (Col) Orica-Scott 0:04:48
22 Luis Angel Maté Mardones (Spa) Cofidis, Solutions Credits 0:04:54
23 Nicholas Schultz (Aus) Caja Rural-Seguros RGA 0:05:23
24 Pello Bilbao (Spa) Astana Pro Team 0:05:45
25 Jose Joaquin Rojas Gil (Spa) Movistar Team 0:06:29
26 Koen Bouwman (Ned) Team LottoNL-Jumbo 0:06:40
27 Nicolas Roche (Irl) BMC Racing Team 0:07:05
28 Sergio Pardilla Bellon (Spa) Caja Rural-Seguros RGA 0:07:17
29 Odd Christian Eiking (Nor) FDJ
30 Pawel Poljanski (Pol) Bora-Hansgrohe 0:07:33
31 Rafal Majka (Pol) Bora-Hansgrohe
32 Jan Polanc (Slo) UAE Team Emirates 0:07:43
33 Stefan Denifl (Aut) Aqua Blue Sport 0:08:19
34 Antwan Tolhoek (Ned) Team LottoNL-Jumbo 0:08:26
35 Tomasz Marczynski (Pol) Lotto Soudal 0:08:34
36 Jaime Roson Garcia (Spa) Caja Rural-Seguros RGA 0:08:47
37 Hector Sáez Benito (Spa) Caja Rural-Seguros RGA 0:09:16
38 Jack Haig (Aus) Orica-Scott 0:09:35
39 Sander Armee (Bel) Lotto Soudal
40 Bart De Clercq (Bel) Lotto Soudal 0:09:53
41 Ricardo Vilela (Por) Manzana Postobon
42 Daniel Moreno Fernandez (Spa) Movistar Team 0:09:54
43 Jeremy Maison (Fra) FDJ 0:10:17
44 David Lopez Garcia (Spa) Team Sky 0:10:54
45 Darwin Atapuma (Col) UAE Team Emirates
46 Peter Stetina (USA) Trek-Segafredo 0:11:00
47 Matej Mohoric (Slo) UAE Team Emirates 0:11:23
48 Hernán Aguirre (Col) Manzana Postobon 0:11:28
49 Francisco Ventoso (Spa) BMC Racing Team 0:11:57
50 Antonio Pedrero (Spa) Movistar Team 0:11:58
51 Chad Haga (USA) Team Sunweb 0:12:52
52 Adam Yates (GBr) Orica-Scott 0:13:11
53 Stéphane Rossetto (Fra) Cofidis, Solutions Credits 0:13:23
54 Giovanni Visconti (Ita) Bahrain-Merida
55 Christopher Juul Jensen (Den) Orica-Scott 0:13:25
56 Bernardo Suaza (Col) Manzana Postobon 0:14:05
57 Søren Kragh Andersen (Den) Team Sunweb 0:14:17
58 Anthony Roux (Fra) FDJ 0:14:56
59 Luis León Sánchez (Spa) Astana Pro Team 0:15:07
60 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team
61 Anthony Perez (Fra) Cofidis, Solutions Credits
62 Patrick Konrad (Aut) Bora-Hansgrohe 0:15:15
63 Aldemar Reyes (Col) Manzana Postobon
64 Tobias Ludvigsson (Swe) FDJ 0:16:07
65 Loic Vliegen (Bel) BMC Racing Team 0:16:47
66 Damiano Caruso (Ita) BMC Racing Team 0:16:50
67 Anthony Turgis (Fra) Cofidis, Solutions Credits 0:17:10
68 Floris De Tier (Bel) Team LottoNL-Jumbo 0:17:39
69 Ivan Garcia Cortina (Spa) Bahrain-Merida 0:17:44
70 Carlos Verona Quintanilla (Spa) Orica-Scott 0:17:52
71 Sam Bewley (NZl) Orica-Scott
72 Christian Knees (Ger) Team Sky 0:17:59
73 Adam Hansen (Aus) Lotto Soudal
74 Lasse Norman Hansen (Den) Aqua Blue Sport
75 Igor Anton Hernandez (Spa) Dimension Data
76 Jetse Bol (Ned) Manzana Postobon
77 Jarlinson Pantano (Col) Trek-Segafredo 0:18:33
78 Jesus Hernandez Blazquez (Spa) Trek-Segafredo
79 Daan Olivier (Ned) Team LottoNL-Jumbo
80 Peter Koning (Ned) Aqua Blue Sport
81 Nelson Oliveira (Por) Movistar Team 0:18:35
82 Rui Alberto Faria da Costa (Por) UAE Team Emirates 0:19:06
83 Chris Hamilton (Aus) Team Sunweb 0:19:23
84 Julien Bernard (Fra) Trek-Segafredo 0:19:26
85 Bob Jungels (Lux) Quick-Step Floors
86 Daniel Navarro Garcia (Spa) Cofidis, Solutions Credits
87 Fernando Orjuela (Col) Manzana Postobon
88 Przemyslaw Niemiec (Pol) UAE Team Emirates 0:19:44
89 Clement Chevrier (Fra) AG2R La Mondiale
90 Fabricio Ferrari (Uru) Caja Rural-Seguros RGA 0:20:01
91 Sergei Chernetckii (Rus) Astana Pro Team
92 Diego Rubio (Spa) Caja Rural-Seguros RGA 0:20:32
93 Emanuel Buchmann (Ger) Bora-Hansgrohe 0:20:38
94 Alberto Losada Alguacil (Spa) Katusha-Alpecin 0:20:48
95 Stef Clement (Ned) Team LottoNL-Jumbo 0:20:58
96 Manuele Boaro (Ita) Bahrain-Merida 0:21:01
97 Jacques Janse van Rensburg (RSA) Dimension Data
98 Jelle Wallays (Bel) Lotto Soudal 0:21:29
99 Mark Christian (GBr) Aqua Blue Sport 0:21:37
100 Alexey Lutsenko (Kaz) Astana Pro Team 0:21:41
101 Lluís Guillermo Mas Bonet (Spa) Caja Rural-Seguros RGA
102 Guillaume Bonnafond (Fra) Cofidis, Solutions Credits 0:21:52
103 Koen de Kort (Ned) Trek-Segafredo 0:21:56
104 Daniel Hoelgaard (Nor) FDJ
105 Salvatore Puccio (Ita) Team Sky 0:22:05
106 Eros Capecchi (Ita) Quick-Step Floors
107 Bert-Jan Lindeman (Ned) Team LottoNL-Jumbo
108 Remy Mertz (Bel) Lotto Soudal 0:22:11
109 Alexis Gougeard (Fra) AG2R La Mondiale 0:22:41
110 Rafael Reis (Por) Caja Rural-Seguros RGA 0:22:43
111 Julien Duval (Fra) AG2R La Mondiale
112 Julian Alaphilippe (Fra) Quick-Step Floors
113 Arnaud Courteille (Fra) FDJ 0:22:46
114 Alessandro De Marchi (Ita) BMC Racing Team
115 Thomas De Gendt (Bel) Lotto Soudal
116 Niki Terpstra (Ned) Quick-Step Floors
117 Federico Zurlo (Ita) UAE Team Emirates
118 Marco Haller (Aut) Katusha-Alpecin 0:22:57
119 Juan Felipe Osorio (Col) Manzana Postobon
120 Michael Schwarzmann (Ger) Bora-Hansgrohe 0:23:01
121 Sacha Modolo (Ita) UAE Team Emirates
122 Domen Novak (Slo) Bahrain-Merida 0:23:27
123 Antonio Nibali (Ita) Bahrain-Merida
124 Johannes Fröhlinger (Ger) Team Sunweb 0:23:31
125 Christoph Pfingsten (Ger) Bora-Hansgrohe 0:24:01
126 Toms Skujins (Lat) Cannondale-Drapac 0:24:50
127 Simon Clarke (Aus) Cannondale-Drapac
128 Hugo Houle (Can) AG2R La Mondiale 0:25:06
129 Yves Lampaert (Bel) Quick-Step Floors 0:25:13
130 Edward Theuns (Bel) Trek-Segafredo
131 Tim Declercq (Bel) Quick-Step Floors
132 Markel Irizar Aranburu (Spa) Trek-Segafredo 0:25:17
133 William Clarke (Aus) Cannondale-Drapac 0:25:32
134 Brendan Canty (Aus) Cannondale-Drapac 0:25:33
135 Davide Villella (Ita) Cannondale-Drapac
136 Aaron Gate (NZl) Aqua Blue Sport 0:25:42
137 Thomas Scully (NZl) Cannondale-Drapac 0:25:56
138 Tom Van Asbroeck (Bel) Cannondale-Drapac
139 Lorrenzo Manzin (Fra) FDJ
140 Magnus Cort (Den) Orica-Scott
141 Hernando Bohórquez (Col) Manzana Postobon
142 Andreas Schillinger (Ger) Bora-Hansgrohe 0:26:09
143 Lachlan Morton (Aus) Dimension Data 0:26:27
144 Conor Dunne (Irl) Aqua Blue Sport
145 Rein Taaramäe (Est) Katusha-Alpecin
146 Ian Stannard (GBr) Team Sky 0:26:29
147 Michael Mørkøv (Den) Katusha-Alpecin 0:26:40
148 Maxim Belkov (Rus) Katusha-Alpecin
149 Laurens De Vreese (Bel) Astana Pro Team
150 Matteo Trentin (Ita) Quick-Step Floors
151 Sebastián Molano (Col) Manzana Postobon
152 Valerio Agnoli (Ita) Bahrain-Merida
153 Kenneth Van Bilsen (Bel) Cofidis, Solutions Credits
154 Juan José Lobato (Spa) Team LottoNL-Jumbo
155 David Arroyo Duran (Spa) Caja Rural-Seguros RGA
156 Joe Dombrowski (USA) Cannondale-Drapac 0:26:44
157 Michel Kreder (Ned) Aqua Blue Sport 0:26:48
158 Adam Blythe (GBr) Aqua Blue Sport
159 Nikita Stalnov (Kaz) Astana Pro Team 0:27:24

CLASSIFICA GENERALE

1 Christopher Froome (GBr) Team Sky 79:23:37
2 Vincenzo Nibali (Ita) Bahrain-Merida 0:02:15
3 Ilnur Zakarin (Rus) Katusha-Alpecin 0:02:51
4 Alberto Contador Velasco (Spa) Trek-Segafredo 0:03:11
5 Wilco Kelderman (Ned) Team Sunweb 0:03:15
6 Wout Poels (Ned) Team Sky 0:06:45
7 Michael Woods (Can) Cannondale-Drapac 0:08:16
8 Miguel Angel Lopez (Col) Astana Pro Team 0:08:59
9 Steven Kruijswijk (Ned) Team LottoNL-Jumbo 0:11:04
10 Tejay van Garderen (USA) BMC Racing Team 0:15:36
11 Johan Esteban Chaves Rubio (Col) Orica-Scott 0:16:32
12 Louis Meintjes (RSA) UAE Team Emirates 0:17:15
13 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team 0:21:27
14 Nicolas Roche (Irl) BMC Racing Team 0:21:46
15 Sergio Pardilla Bellon (Spa) Caja Rural-Seguros RGA 0:22:45
16 Mikel Nieve Ituralde (Spa) Team Sky 0:27:16
17 Romain Bardet (Fra) AG2R La Mondiale 0:31:07
18 Daniel Moreno Fernandez (Spa) Movistar Team 0:42:02
19 Sander Armee (Bel) Lotto Soudal 0:58:47
20 Darwin Atapuma (Col) UAE Team Emirates 1:02:44
21 Jack Haig (Aus) Orica-Scott 1:04:34
22 Jose Joaquin Rojas Gil (Spa) Movistar Team 1:05:02
23 Pello Bilbao (Spa) Astana Pro Team 1:06:08
24 Franco Pellizotti (Ita) Bahrain-Merida 1:12:38
25 Luis Angel Maté Mardones (Spa) Cofidis, Solutions Credits 1:13:13
26 Jaime Roson Garcia (Spa) Caja Rural-Seguros RGA 1:16:46
27 Gianni Moscon (Ita) Team Sky 1:21:04
28 Antwan Tolhoek (Ned) Team LottoNL-Jumbo 1:21:38
29 Stef Clement (Ned) Team LottoNL-Jumbo 1:25:59
30 Matej Mohoric (Slo) UAE Team Emirates 1:31:24
31 Peter Stetina (USA) Trek-Segafredo 1:36:21
32 Luis León Sánchez (Spa) Astana Pro Team 1:36:36
33 Jarlinson Pantano (Col) Trek-Segafredo 1:38:53
34 Adam Yates (GBr) Orica-Scott 1:39:05
35 Igor Anton Hernandez (Spa) Dimension Data 1:42:19
36 Richard Carapaz (Ecu) Movistar Team 1:43:45
37 Hernán Aguirre (Col) Manzana Postobon 1:49:12
38 Jan Polanc (Slo) UAE Team Emirates 1:52:00
39 Rafal Majka (Pol) Bora-Hansgrohe 1:53:01
40 Bart De Clercq (Bel) Lotto Soudal 1:54:05
41 Koen Bouwman (Ned) Team LottoNL-Jumbo 1:54:46
42 Rui Alberto Faria da Costa (Por) UAE Team Emirates 1:56:31
43 Bob Jungels (Lux) Quick-Step Floors 1:57:19
44 Simon Yates (GBr) Orica-Scott 2:02:29
45 Aldemar Reyes (Col) Manzana Postobon 2:03:11
46 Giovanni Visconti (Ita) Bahrain-Merida 2:10:14
47 Nelson Oliveira (Por) Movistar Team 2:15:54
48 Odd Christian Eiking (Nor) FDJ 2:16:49
49 Marc Soler (Spa) Movistar Team 2:18:22
50 Bernardo Suaza (Col) Manzana Postobon 2:22:47
51 Ricardo Vilela (Por) Manzana Postobon 2:25:07
52 Antonio Pedrero (Spa) Movistar Team 2:26:19
53 Anthony Roux (Fra) FDJ 2:27:50
54 Diego Rosa (Ita) Team Sky 2:31:02
55 Stéphane Rossetto (Fra) Cofidis, Solutions Credits 2:32:25
56 Tomasz Marczynski (Pol) Lotto Soudal 2:33:28
57 Stefan Denifl (Aut) Aqua Blue Sport 2:38:38
58 Thomas De Gendt (Bel) Lotto Soudal 2:39:07
59 Fabricio Ferrari (Uru) Caja Rural-Seguros RGA 2:39:38
60 Tobias Ludvigsson (Swe) FDJ 2:41:30
61 Floris De Tier (Bel) Team LottoNL-Jumbo 2:41:33
62 Daan Olivier (Ned) Team LottoNL-Jumbo 2:42:21
63 Clement Chevrier (Fra) AG2R La Mondiale 2:42:27
64 Jeremy Maison (Fra) FDJ 2:44:27
65 Jesus Hernandez Blazquez (Spa) Trek-Segafredo 2:44:58
66 Alessandro De Marchi (Ita) BMC Racing Team 2:55:10
67 Emanuel Buchmann (Ger) Bora-Hansgrohe 2:55:53
68 Enric Mas (Spa) Quick-Step Floors 2:57:59
69 David Lopez Garcia (Spa) Team Sky 2:58:03
70 Pawel Poljanski (Pol) Bora-Hansgrohe 2:58:21
71 Jetse Bol (Ned) Manzana Postobon 2:59:03
72 Julian Alaphilippe (Fra) Quick-Step Floors 2:59:06
73 Alberto Losada Alguacil (Spa) Katusha-Alpecin 3:06:25
74 Carlos Verona Quintanilla (Spa) Orica-Scott 3:06:26
75 Simon Clarke (Aus) Cannondale-Drapac 3:07:00
76 Alexey Lutsenko (Kaz) Astana Pro Team 3:07:57
77 Hector Sáez Benito (Spa) Caja Rural-Seguros RGA 3:08:52
78 Valerio Agnoli (Ita) Bahrain-Merida 3:08:57
79 Koen de Kort (Ned) Trek-Segafredo 3:09:03
80 Salvatore Puccio (Ita) Team Sky 3:09:15
81 Anthony Perez (Fra) Cofidis, Solutions Credits 3:12:18
82 Daniel Navarro Garcia (Spa) Cofidis, Solutions Credits 3:16:51
83 Jacques Janse van Rensburg (RSA) Dimension Data 3:17:01
84 Lluís Guillermo Mas Bonet (Spa) Caja Rural-Seguros RGA 3:18:15
85 Matteo Trentin (Ita) Quick-Step Floors 3:18:54
86 Julien Bernard (Fra) Trek-Segafredo 3:21:20
87 Przemyslaw Niemiec (Pol) UAE Team Emirates 3:25:19
88 Juan Felipe Osorio (Col) Manzana Postobon 3:27:27
89 Guillaume Bonnafond (Fra) Cofidis, Solutions Credits 3:28:03
90 David Arroyo Duran (Spa) Caja Rural-Seguros RGA 3:31:36
91 Lachlan Morton (Aus) Dimension Data 3:31:59
92 Edward Theuns (Bel) Trek-Segafredo 3:33:03
93 Francisco Ventoso (Spa) BMC Racing Team 3:33:37
94 Fernando Orjuela (Col) Manzana Postobon 3:33:40
95 Sergei Chernetckii (Rus) Astana Pro Team 3:34:46
96 Patrick Konrad (Aut) Bora-Hansgrohe 3:35:42
97 Davide Villella (Ita) Cannondale-Drapac 3:36:54
98 Adam Hansen (Aus) Lotto Soudal 3:36:57
99 Chad Haga (USA) Team Sunweb 3:43:54
100 Alexis Gougeard (Fra) AG2R La Mondiale 3:45:40
101 Joe Dombrowski (USA) Cannondale-Drapac 3:46:36
102 Ivan Garcia Cortina (Spa) Bahrain-Merida 3:47:27
103 Eros Capecchi (Ita) Quick-Step Floors 3:47:45
104 Antonio Nibali (Ita) Bahrain-Merida 3:48:57
105 Arnaud Courteille (Fra) FDJ 3:49:08
106 Christopher Juul Jensen (Den) Orica-Scott 3:51:30
107 Domen Novak (Slo) Bahrain-Merida 3:51:51
108 Søren Kragh Andersen (Den) Team Sunweb 3:53:02
109 Damiano Caruso (Ita) BMC Racing Team 3:53:18
110 Nicholas Schultz (Aus) Caja Rural-Seguros RGA 3:53:31
111 Bert-Jan Lindeman (Ned) Team LottoNL-Jumbo 3:53:33
112 Julien Duval (Fra) AG2R La Mondiale 3:54:03
113 Loic Vliegen (Bel) BMC Racing Team 3:56:01
114 Brendan Canty (Aus) Cannondale-Drapac 3:56:33
115 Manuele Boaro (Ita) Bahrain-Merida 4:01:59
116 Juan José Lobato (Spa) Team LottoNL-Jumbo 4:02:01
117 Hugo Houle (Can) AG2R La Mondiale 4:02:26
118 Anthony Turgis (Fra) Cofidis, Solutions Credits 4:06:13
119 Marco Haller (Aut) Katusha-Alpecin 4:06:31
120 Markel Irizar Aranburu (Spa) Trek-Segafredo 4:07:02
121 Johannes Fröhlinger (Ger) Team Sunweb 4:07:21
122 Toms Skujins (Lat) Cannondale-Drapac 4:11:07
123 Chris Hamilton (Aus) Team Sunweb 4:12:28
124 Laurens De Vreese (Bel) Astana Pro Team 4:12:32
125 Christian Knees (Ger) Team Sky 4:12:41
126 Tim Declercq (Bel) Quick-Step Floors 4:16:45
127 Daniel Hoelgaard (Nor) FDJ 4:17:04
128 Magnus Cort (Den) Orica-Scott 4:17:37
129 Michel Kreder (Ned) Aqua Blue Sport 4:19:13
130 Diego Rubio (Spa) Caja Rural-Seguros RGA 4:19:32
131 Niki Terpstra (Ned) Quick-Step Floors 4:22:56
132 Rafael Reis (Por) Caja Rural-Seguros RGA 4:26:16
133 Sacha Modolo (Ita) UAE Team Emirates 4:27:08
134 Maxim Belkov (Rus) Katusha-Alpecin 4:28:56
135 Tom Van Asbroeck (Bel) Cannondale-Drapac 4:29:59
136 Hernando Bohórquez (Col) Manzana Postobon 4:31:10
137 Yves Lampaert (Bel) Quick-Step Floors 4:31:48
138 Michael Mørkøv (Den) Katusha-Alpecin 4:32:47
139 Mark Christian (GBr) Aqua Blue Sport 4:35:21
140 Peter Koning (Ned) Aqua Blue Sport 4:36:25
141 Lasse Norman Hansen (Den) Aqua Blue Sport 4:38:06
142 Christoph Pfingsten (Ger) Bora-Hansgrohe 4:39:53
143 Aaron Gate (NZl) Aqua Blue Sport 4:40:07
144 Sam Bewley (NZl) Orica-Scott 4:42:41
145 Nikita Stalnov (Kaz) Astana Pro Team 4:43:02
146 Andreas Schillinger (Ger) Bora-Hansgrohe 4:43:26
147 Kenneth Van Bilsen (Bel) Cofidis, Solutions Credits 4:44:33
148 Rein Taaramäe (Est) Katusha-Alpecin 4:45:18
149 Ian Stannard (GBr) Team Sky 4:46:08
150 Federico Zurlo (Ita) UAE Team Emirates 4:46:18
151 Remy Mertz (Bel) Lotto Soudal 4:49:21
152 Jelle Wallays (Bel) Lotto Soudal 4:52:33
153 Sebastián Molano (Col) Manzana Postobon 4:54:27
154 Thomas Scully (NZl) Cannondale-Drapac 4:55:40
155 Michael Schwarzmann (Ger) Bora-Hansgrohe 4:57:10
156 Adam Blythe (GBr) Aqua Blue Sport 4:58:02
157 William Clarke (Aus) Cannondale-Drapac 5:01:01
158 Lorrenzo Manzin (Fra) FDJ 5:01:35
159 Conor Dunne (Irl) Aqua Blue Sport 5:13:46

Sulle aspre rampe dellAngliru lultima impresa targata Contador (Tim de Waele/TDWSport.com)

Sulle aspre rampe dell'Angliru l'ultima impresa targata Contador (Tim de Waele/TDWSport.com)

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