AGOSTO, VACANZE MIE NON TI CONOSCO!

luglio 28, 2017
Categoria: Approfondimenti

Non vanno in vacanza i corridori ad agosto. Il mese delle ferie dei “comuni mortali” per i “forzati del pedale” è quello della Vuelta di Spagna e delle brevi corse a tappe che l’anticipano. Nella prima metà del mese se ne concentreranno ben cinque, per tutti i gusti: chi ama le salite punterà sulla Tour of Utah o sulla Vuelta a Burgos, mentre chi preferirà un approccio meno “aggressivo” avrà l’imbarazzo della scelta tra le strade della Polonia, della Norvegia o, ancora, quelle delle classiche del Nord, che si ritroveranno in occasione del BinckBank Tour.

Agosto è, per i più, il mese delle ferie. Ma non lo è certo per i professionisti del pedale, le cui agognate vacanze arriveranno solo in autunno, una volta terminata la stagione, ed ora si accingeranno ad affrontare una serie di brevi ma interessanti corse a tappe che faranno da “trait d’union” tra il Tour de France e la Vuelta a España, la cui 72a edizione scatterà sabato 19 agosto da Nîmes.

Quando ancora il mese di luglio non avrà chiuso i battenti – sabato 29, appena sei giorni dopo la conclusione della Grande Boucle – scatterà il Giro di Polonia, corsa che schiererà al via tra gli altri “big” il campione del mondo Peter Sagan, reduce dall’espulsione dal Tour, e il nostro Vincenzo Nibali. Non appare, però, molto adatto allo “Squalo dello Stretto” il percorso della corsa polacca, comunque intrigante perché gli organizzatori sono riusciti a imbastire un tracciato non banale nonostante la mancanza di grandi salite in terra di Polonia. Anche per questo motivo s’è optato per la cancellazione dal percorso della tappa a cronometro dell’ultimo giorno, che si disputava dal 2013 in quel di Cracovia. Quest’ultima ospiterà stavolta la giornata d’apertura con una breve frazione in circuito di 137 che dovrebbe terminare allo sprint, poi l’indomani si disputerà una nervosa tappa di 142 Km disegnata tra Tarnowskie Góry – centro che festeggia nel 2017 l’ingresso delle sue miniere di piombo, argento e zinco nella lista dei patrimoni mondiali dell’umanità dell’UNESCO – e la città di Katowice, dove si affronterà un circuito di 17,5 Km che sarà ripetuto tre volte e che non proporrà nemmeno un metro di pianura. Prima giornata interessante per chi punta alla classifica sarà la terza, quando si percorreranno i 161 Km che da Jaworzno conducono alla stazione sciistica di Szczyrk, dove si giungerà dopo aver affrontato quattro ascese classificate di prima categoria, anche se i loro “numeri” sarebbero più da seconda: ai fini del risultato di tappa i giochi dovrebbero aver luogo sull’ultimo GPM, quello del Passo Salmopolska (927 metri, 6 Km al 6,2%), dalla cui cima mancheranno una dozzina di chilometri al traguardo, posto in cima a un breve ma arcigno muro lungo quasi un chilometro e caratterizzato da una pendenza media superiore al 12%. La successiva frazione da Zawiercie a Zabrze sarà la più lunga (238 Km) ma, di là di quest’aspetto, anche la più facile di tutte poichè, tolti i saliscendi che movimentano i primi 50 Km, si snoderà quasi totalmente in pianura. Le tre frazioni rimanenti saranno quelle decisive, introdotte dalla tappa che partirà da Nagawczyna per concludersi dopo 130 Km a Rzeszów, il capoluogo della Precarpazia, dov’è previsto un circuito finale di 28 Km con la salita di Łany (2a categoria) da ripetere due volte, ma da due versanti differenti. Le ultime due frazioni costituiscono punti fissi della corsa polacca a cominciare dall’arrivo nella principale stazione invernale dello stato, quella Zakopane dove si giungerà dopo esser partiti dalle celebri miniere di sale di Wieliczka e aver percorso 199 Km, lungo i quali spiccano 5 GPM di 1a categoria: a decidere la corsa saranno verosimilmente le salite di Bustryk (1002 metri, 4,5 Km al 6,2%) e di Butorowy Wierch (1124 metri, 4,8 Km al 6,1%) perché, oltre ad essere le più impegnative, saranno anche quelle più vicine al traguardo con la vetta dell’ultima situata a 9 Km dalla linea d’arrivo, disegnata al termine di un tratto conclusivo in leggero falsopiano. Quasi sicuramente il nome del vincitore del 74° Giro di Polonia lo conosceremo solo il giorno dopo, al termine della conclusiva tappa che si snoderà attorno alla località termale di Bukowina Tatrzańska, dove lo scorso anno la frazione “regina” della corsa, allora prevista al penultimo giorno di gara, fu annullata a causa del maltempo che aveva reso impraticabili le strade. Il percorso non è lo stesso di dodici mesi fa, una vera e propria “grandinata” di brevi ascese (15 in 194 Km), ma sarà ugualmente molto complicato perché in 132 Km si dovranno superare sei salite ufficiali di 1a categoria, alle quali aggiungere quella che condurrà al traguardo, da ripetere due volte, presenza fissa nel tracciato del Tour de Pologne dal 2010.

Sempre alla fine di luglio, proprio il 31 per la precisione, i riflettori del circo mediatico del ciclismo si accenderanno anche oltreoceano poiché negli USA si disputerà la 13a edizione del Tour of Utah, corsa dove alle difficoltà tipiche delle gare disegnate a favore degli scalatori si aggiungeranno quelle dovute alle alte quote perché in tre delle sette tappe previste si supereranno abbondantemente i duemila metri. Si comincerà a salire sin dalla prima tappa che proporrà la doppia ascesa verso i quasi 2400 metri del Logan Canyon, affrontata prima dal versante di Logan – la cittadina che ospiterà partenza e arrivo di questa prima frazione – e poi da quello più impegnativo di Garden City (10,3 Km al 5,4%), in cima al quale si scollinerà quando al traguardo mancheranno 60 dei 212 Km previsti. Il giorno successivo si disputerà il primo dei tre arrivi in salita, che vedrà i corridori arrampicarsi verso la stazione sciistica di Snowbasin Resort, dove si farà tappa dopo aver percorso 152 Km e superate le salite di Sardine Canyon (1793 metri, 11,9 Km al 3,6%) e di North Ogden Divide (1879 metri, 4 Km al 9,6%) prima dell’ascesa finale, costituita da due rampe non particolarmente impegnative separate da una breve discesa intermedia. La prima delle due tappe “forti” sarà, l’indomani, la cronoscalata del Big Cottonwood Canyon, 9 Km per giungere sino alla ski area di Brighton, a poco più di 2600 metri di quota, dopo aver affrontato una pendenza media complessiva (su 8 Km) del 5,4%. Le due frazioni successive (circuito di South Jordan e Layton – Bountiful) si svolgeranno a quote più basse e rappresenteranno entrambe succulente occasioni per i cacciatori di tappe e i finisseur poi entrerà in scena il tradizionale “giudice” del Tour of Utah, anche nel 2017 costituito dall’ascesa ai 2446 metri di Snowbird, la più difficile della corsa in virtù dei suoi 12 Km al 7,1%, proposta al termine di una frazione lunga soli 99 Km e che proporrà poco dopo la partenza anche la salita ai 2455 metri dell’American Fork Canyon. Infine, l’atto conclusivo della corsa sarà una tappa-passerella interamente disegnata sulle strade della celebre Salt Lake City ma che potrebbe anche non essere il classico epilogo allo sprint per la presenza di alcuni, seppur lievi, dislivelli e perché l’arrivo sarà posto al termine di un breve zampellotto.

Contemporaneamente a queste due gare in Spagna si svolgerà la 39a edizione della Vuelta a Burgos che prenderà il via martedì primo agosto con una tappa di 151 Km che prevede partenza e arrivo nella città titolare della corsa, percorso prevalentemente pianeggiante e traguardo fissato in cima allo strappo del castello di Burgos, da prendere di petto due volte negli ultimi 10 Km e che dovrebbe costuire un invito a nozze per i finisseur, anche se potrebbero dire la loro pure i velocisti che sanno resistere a queste rampe finali (come lo spagnolo Lobato, che si impose su questo traguardo nel 2015). La prima occasione “pura” per gli sprinter arriverà al termine della facile seconda frazione, da Oña a Belorado per 153 Km, poi si disputerà la prima delle due tappe di montagna, che scatterà dal complessivo carsico di Ojo Guareña per concludersi dopo 173 Km – massima distanza prevista in questa edizione della corsa iberica – con l’inedito arrivo in salita al Picón Blanco: il traguardo sarà collocato a 1486 metri di quota, dopo aver affrontato un’ascesa lunga 8 Km e caratterizzata da una pendenza media dell’8,9%. La penultima tappa che condurrà il gruppo dalle cantine Bodegas Nabal di Gumiel de Izán all’area archeologica della colonia romana di Clunia Sulpicia, presso Peñalba de Castro, è una sorta di fotocopia della prima frazione con il percorso pressochè privo di difficoltà e i chilometri finali in leggera ascesa verso il traguardo. L’ultimo giorno l’appuntamento sarà con la salita simbolo della breve corsa spagnola, quella che conduce alle Lagunas de Neila e che dal 2008 – con l’eccezione del 2014 – ospita l’approdo della decisiva frazione conclusa, che quest’anno scatterà dal Comunero de Revenga e terminerà dopo appena 136 Km ai 1824 metri del luogo dove nel 1998 si concluse anche una tappa della Vuelta di Spagna vinta dall’indimenticato José Maria Jiménez, percorsi 13,3 Km al 5,8% e con le pendenze più rilevanti concentrate negli ultimi 2500 metri che salgono al 10,3% medio.

Pochi giorni dopo la conclusione di questa prima terna di corsa il calendario internazionale segnala una corsa a tappe all’apparenza inedita, iscritta nell’UCI World Tour (così come il Polonia): il BinckBank Tour. In realtà questa è semplicemente la nuova denominazione della gara che fino all’anno scorso si è chiamata Eneco Tour e che è nata nel 2005 dall’evoluzione dello scomparso Giro dei Paesi Bassi in una sorta del Giro del Benelux a metà, perché la corsa nei suoi primi dodici anni di vita s’è sempre disputata a cavallo di Olanda e Belgio, tagliando completamente fuori il Lussemburgo. Cambia il nome della gara, dunque, ma non l’aspetto tecnico della stessa, che vivrà le sue fasi salienti nella parziale riproposizione di alcune delle rotte di tre grandi classiche del nord, l’Amstel, la Liegi e il Fiandre. A dare il “la” alla corsa sarà una frazione totalmente pianeggiante da disputarsi tra Breda e Venray, 180 Km non privi d’insidie perché a queste latitudini la mancanza di elevazioni espone più che altrove all’azione del vento con il concreto rischio d’incappare in ventagli che “ingabbino” anche pesci grossi della classifica. Tutta in pianura si svolgerà anche la seconda tappa, decisamente più selettiva della precedente anche se non si potranno scavare enormi distacchi nei 9 Km della cronometro individuale prevista sulle strade di Voorburg, rese comunque “spigolose” dalla presenza di oltre venti curve. L’indomani la corsa traslocherà temporaneamente dai Paesi Bassi al Belgio per un’altra frazione destinate alle ruote veloci e che si correrà sulla distanza di 186 Km tra Blankenberge e Ardooie, comune fiammingo che è presente nel tracciato dell’ex Eneco sin dalla quarta edizione (2008), sempre come arrivo di tappa. Sulle strade belghe si svolgerà interamente anche la quarta giornata di gara, in circuito per 155 attorno a Lanaken e ancora votata ad un arrivo allo sprint, poi si tornerà in terra d’Olanda per la prima delle tre frazioni altimetricamente più impegnative, che, considerata la brevità della cronometro affrontata pochi giorni prima, decideranno le sorti della classifica generale. Saranno le strade annualmente percorse all’Amstel Gold Race a essere solcate nel corso della tappa n° 5, che partirà da Sittard-Geleen – cittadina che è stata sede in tappa in tutte e dodici le edizioni finora disputate – per farvi ritorno dopo aver percorso 165 Km e scavalcato 19 “côtes”, la più celebre delle quali è il Cauberg (800 metri all’8%), che però sarà del tutto ininfluente collocata com’è a soli 43 Km dalla partenza: le più interessanti in chiave vittoria di tappa e classifica saranno la Bergstraat (1 Km al 7%) e il cortissimo strappo della Weg langs Stammen, 350 metri all’8% su strada molto molto stretta che sarà affrontato due volte, la prima a 49 Km dall’arrivo e la seconda quando di chilometri al traguardo ne mancheranno 12, all’interno dei quali s’incontreranno altre due brevi zampelotti (700 metri al 4,5% ai – 8 e 400 metri al 4% ai – 6 Km). Sbarcato definitivamente sulle strade del Belgio, il 12 agosto il BinckBank Tour proporrà quello che è il “tappone” dell’edizione 2017, sia per il chilometraggio, sia per l’altimetria. Infatti, i quasi 200 Km della Riemst-Houffalize si disputeranno nelle Ardenne affrontando 14 salite e incrociando il percorso della Liegi-Bastogne-Liegi esclusivamente in corrispondenza della breve ma durissima Côte de la Ferme Libert (1,2 Km al 12,1%), che è stata affrontata per la prima volta nell’ultima edizione della Doyenne e che stavolta sarà superata a un centinaio di chilometri dalla conclusione. Più vicina al traguardo sarà la non meno scoscesa Côte Saint-Roch (1 Km all’11%) che sarà superata all’inizio del circuito finale di 29 Km che poi proporrà nelle fasi finali la Côte de Rue de le State (1,2 Km al 3%) e poi quella del Vieux Chemin (400 metri al 5%). Dopo la partenza da Essen, infine, la tappa conclusiva si concluderà per il sesto anno consecutivo nel comune fiammingo di Geraardsbergen, famoso in campo ciclistico perché vi si trova il tremendo Grammont, il muro simbolo del Giro delle Fiandre che i corridori dovranno ripetere due volte nel circuito che chiuderà questa frazione lunga complessivamente 186 Km e che proporrà anche il Bosberg, con l’ultimo passaggio in vetta al “Kapelmuur” quando mancheranno 25 Km al traguardo.

Ultima corsa a tappe di un certo livello prima della partenza della Vuelta sarà l’Arctic Race of Norway, ovvero il Giro della Norvegia Artica, che si disputerà dal 10 al 13 agosto. Giunta alla 5a edizione, la corsa scandinava non proporrà grandissime difficoltà ma frazioni dai finali nervosi che vedono favoriti per la vittoria finale gli uomini delle sparate brevi e violente, i “finisseur”, mentre si annuncia impegnativo ripetersi per Gianni Moscon, che lo scorso anno s’impose grazie alla vittoria nella tappa con arrivo in salita, presente anche in questa edizione ma che prevede un’ascesa finale molto più facile rispetto a quella affrontata dodici mesi fa. Sulla distanza di 156 Km, il primo atto della corsa organizzata da ASO – lo stesso gruppo che “imbandisce” il Tour de France – sarà una frazione che dal piccolo villaggio di pescatori di Engenes, situato sull’isola di Andørja, condurrà il gruppo a Narvik, attorno alla quale si dovrà effettuare un circuito di 10,5 Km che proporrà la principale insidia altimetrica di giornata, la salita verso Skistua Summit, 2300 metri al 6,6% che si concluderanno a 5,5 Km dal traguardo, a sua volta collocato in vetta a un breve strappo. L’unica occasione ai velocisti sarà offerta al termine della seconda frazione, 184,5 Km per andare da Sjøvegan a Bardufoss dove il traguardo sarà collocato sulla pista dell’aeroporto che ospita la Sesta Divisione dell’Esercito Norvegese. La terza tappa sarà quella dell’arrivo in salita, parte integrante del tracciato dell’Arctic Race fin dalla seconda edizione, quando lo sloveno Špilak si impose a Kvænangsfjellet; l’anno successivo a Målselv sarà il belga Hermans a trionfare poi arriverà la citata affermazione di Moscon a Korgfjellet, percorsa un’ascesa lunga 9 Km e caratterizzata da una pendenza media del 6,4%. Come segnalato in precedenza, stavolta il finale sarà meno favorevole agli scalatori perché, dopo la partenza da Lyngseidet si arriverà in 185,5 Km a Finnvikdalen, dopo aver affrontato una salita finale di 4 km al 5,5% il cui scollinamento coinciderà con lo striscione dell’ultimo chilometro, anche se poi la strada continuerà a salire in maniera ancor più blanda verso il traguardo. A due giorni da Ferragosto la corsa vivrà il suo gran finale sulle strade di Tromsø, palcoscenico di una nervosa frazione di 160,5 Km interamente tracciata in circuito, composta da un primo anello prevalentemente snello e da un secondo di 13 Km che dovrà essere ripetuto tre volte e che porterà a superare prima l’ascesa di Røstbakken (1,3 Km al 7,5%) e poi quella di Prestvannet, gemella della precedente sotto l’aspetto dei “numeri” e che è piazzata a soli 3 Km dal traguardo.

E poi verrà l’ora di “bailare” il Ritmo Vuelta!

Mauro Facoltosi

I SITI DELLE CORSE

GIRO DI POLONIA

www.tourdepologne.pl/en

TOUR OF UTAH

www.tourofutah.com

VUELTA A BURGOS

www.vueltaburgos.com/es

BINCKBANK TOUR

www.sport.be/binckbanktour/2017/nl

ARCTIC RACE OF NORWAY

www.letour.fr/arctic-race-of-norway/2017/us

VUELTA DI SPAGNA

www.lavuelta.com

Lo scollinamento del muro di Grammont, che ad agosto tornerà ad accogliere il grande ciclismo durante la frazione conclusiva del BinckBank Tour (foto greggranato.files.wordpress.com)

Lo scollinamento del muro di Grammont, che ad agosto tornerà ad accogliere il grande ciclismo durante la frazione conclusiva del BinckBank Tour (foto greggranato.files.wordpress.com)

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