CLASSICHE E PAESI BASCHI: APERTE LE ROTTE VERSO IL GIRO

aprile 2, 2017
Categoria: Approfondimenti

Si avvicina a piccoli passi il Giro d’Italia e, a un mese dalla partenza da Alghero, è giunta l’ora di fare il tagliando ai motori dei pretendenti al successo nella 100a edizione della corsa rosa. Il mese di aprile proporrà diversi appuntamenti per prepararsi al meglio a quest’appuntamento e il primo di questi sarà il Giro dei Paesi Baschi, quest’anno meno incline del solito agli scalatori, che comunque avranno dalla loro parte il tradizionale arrivo in salita al santuario di Arrate e l’ascesa di Karabieta da affrontare nel corso dell’insidiosa cronometro dell’ultimo giorno. Poi l’attenzione tornerà a puntare verso le terre delle grandi classiche con la “Settimana Santa” del ciclismo che vedrà i corridori in azione prima alla Parigi-Roubaix e poi all’Amstel Gold Race.

Aprile è il mese delle grandi classiche del nord, ma non solo. Sono, questi, i trenta giorni nei quali cominciano ad aprirsi con più decisione le rotte verso il Giro d’Italia con una serie di brevi ma intense corse a tappe che consentono di affinare la gamba a chi punta a presentarsi al via della corsa rosa al top della condizione e mai come quest’anno sarà necessario, con l’arrivo sull’Etna già al quarto giorno di gara. La fase più intensa si vivrà nella seconda metà del mese quando il calendario proporrà nel volgere di 15 giorni ben quattro corse a tappe – prima il Tour of the Alps (l’ex Giro del Trentino) e il Giro di Croazia, che vedranno rispettivamente al via Aru e Nibali, poi il Tour de Romandie ed infine il Tour de Yorkshire, corsa organizzata dal Tour de France che, giunta alla sua terza edizione, quest’anno dovrebbe avere al via uno dei grandi protagonisti dell’ultima edizione della corsa rosa, l’olandese Kruijswijk. Più scarno, invece, è il programma offerto nella prima parte del mese, nella quale alle grandi classiche si affiancherà una sola corsa a tappe di rilievo, il Giro dei Paesi Baschi, che scatterà lunedì 3 aprile, poche ore dopo la conclusione del Giro delle Fiandre. Sarà un’edizione, la 57a della corsa spagnola, che non andrà molto a genio agli scalatori per la scelta degli organizzatori di raddopiare la lunghezza della tradizionale cronometro dell’ultimo giorno e di addolcire il percorso per quanto riguarda le frazioni in linea. Il paragone con le edizioni più recenti è lampante: se negli scorsi anni le tappe apparivano come vere e proprie “grandinate” di salite – tante, brevi e talvolta molto impegnative – e alla fine si affrontavano una quarantina d’ascese per volta, quest’anno il percorso si presenta decisamente più “glabro” con il numero delle salite da superare che è stato dimezzato. Il risultato finale, però, potrebbe non cambiare perché il favorito n°1 per il successo finale sarà ancora Alberto Contador, che dodici mesi fa s’impose in classifica prendendo le insegne del primato proprio nella frazione contro il tempo dell’ultimo giorno, strappandole per appena 12” al colombiano Sergio Luis Henao, che le aveva conquistate poche ore prima nel tappone con arrivo in salita al santuario di Arrate, che anche nel 2017, per il nono anno consecutivo, ospiterà il traguardo della frazione più impegnativa. A gioire per il nuovo corso adottato alla “Euskal Herriko Itzulia”, come questa gara è chiamata dai baschi, saranno i velocisti che l’anno passato non ebbero a disposizione nemmeno un traguardo e nel 2017 troveranno pane per i loro denti in almeno un paio d’occasioni, se non tre. La frazione d’apertura sarà una di queste poiché lungo i 153 Km che da Pamplona condurranno a Sarriguren s’incontreranno tre salite nella fase centrale e nessun’altra difficoltà altimetriche negli ultimi 60 Km di gara. Un pelo più impegnativo sarà il finale della successiva tappa che, partendo sempre da Pamplona, terminerà dopo 173 Km a Elciego, dove si percorrerà un mosso circuito di circa 25 Km le cui ondulazioni potrebbero tagliar fuori dai giochi i velocisti meno resistenti. La prima delle frazioni da classifica sarà la terza, che da Vitoria-Gasteiz, il capoluogo della comunità dei Paesi Baschi, porterà il gruppo a San Sebastián superando lungo i 160 Km in programma complessivamente sei ascese, sulle quali spicca l’Alto de Santa Águeda per quota (701 metri) e categoria (8 Km al 6,6%) mentre la più vicina al traguardo sarà l’Alto de Mendizorrotz (4 Km al 5,7%), da superare quando mancheranno poco più di 10 Km alla linea d’arrivo: delle sei frazioni previste è quella che più incarna le caratteristiche delle tappe “tipo” di questa corsa, anche se – purtroppo – qualche giorno dopo la presentazione ufficiale del tracciato gli organizzatori hanno deciso di modificare il percorso e levare la settima ascesa, che sarebbe stata sicuramente la più spettacolare di tutte, l’aspro muro di Aia, un chilometro al 12,7% in cima al quale terminò una frazione della corsa iberica nel 2015, vinta dallo spagnolo Mikel Landa.
“Ambiguo” può essere definito il tracciato della tappa n°4 che terminerà a Bilbao ricalcando il solito finale che tradizionalmente si compie giungendo in questa cittadina, con la scalata all’Alto del Vivero al 160° dei 174 Km previsti. Ambiguo perché la salita promette bene con i suoi 4,5 Km al 7,8%, ma sull’esito di questa frazione penderà come una spada di Damocle la voglia di belligerare che ci sarà in gruppo e non bisognerà dunque stupirsi se sul traguardo si presenterà un gruppo piuttosto folto e a tagliarlo per primo sarà un velocista: è proprio quello che è successo al Giro di Spagna dell’anno scorso quando, arrivando a Bilbao con il Vivero da scalare non una ma due volte, a giocarsi la tappa furono in 42, con il successo andato al belga Jens Keukeleire.
Per ultimi si disputeranno i due momenti forti di quest’edizione del Giro dei Paesi Baschi e così venerdì 7 aprile ci sarà il consueto arrivo al santuario di Arrate, meta di una frazione breve ma “concentrata” che proporrà in 140 Km sei ascese e in particolare si affronteranno la doppia scalata all’Alto de Ixua (4,5 Km al 6,4%) e infine l’Alto de Usartza, 4 durissimi chilometri all’11,2% che costituiscono di fatto un arrivo in salita essendo lo scollinamento collocato a soli due chilometri dal traguardo che lo scorso anno aveva visto vincitore Diego Rosa.
Come nel 2016 sarà il centro di Eibar a ospitare l’ultimo giorno di gara, quando andrà in scena una frazione a cronometro individuale di quasi 28 Km, una decina in più rispetto a quella con la quale Contador vinse la scorsa edizione, lungo un percorso scorrevole nella seconda parte mentre in partenza dovrà essere superata la salita dell’Alto de Karabieta, 6 Km al 6,6% che potrebbero avere un peso non indifferente sull’esito della corsa.

Nel frattempo continuerà la “Campagna del Nord” che il 5 aprile avrà in calendario lo Scheldeprijs, la più anziana tra le corse fiamminghe – la prima edizione si corse nel 1907, lo stesso anno nel quale fu proposta per la prima volta la Milano-Sanremo – e una delle più facili poiché i 200 Km che si dovranno percorrere tra Mol e Schoten non presenteranno nemmeno una salita e saranno al massimo “insaporiti” da qualche tratto in pavè: inevitabilmente l’uomo da battere sarà un velocista e quel velocista risponde al nome di Marcel Kittel, detentore del record di successi in questa gara che lo scorso anno ha vinto per la quarta volta in carriera.

Il 9 aprile cadrà quest’anno la Domenica della Palme ma per i corridori quello sarà eccezionalmente il giorno della Via Crucis, quella rappresentata dai 257 Km della 115a Parigi-Roubaix. Sulla carta si dovrà percorrere mezzo chilometro in meno rispetto alla scorsa edizione, ma in realtà il percorso sarà complessivamente più impegnativo per l’aggiunta di due tratti di pavè che non venivano affrontati dal lontano 1986. Aumenteranno, dunque, i chilometri da percorrere sulle pietre, 55 in totale, mentre saranno confermati i settori storici dell’”Inferno del Nord”, come quello che taglia nel mezzo la Foresta dell’Arenberg e quelli di Mons-en-Pévèle e del Carrefour de l’Arbre, l’ultimo tra i tre classificati a cinque stelle di difficoltà, dal quale si uscirà quando mancheranno altri tre più facili settori di pavè e una quindicina di chilometri al traguardo, come sempre fissato sulla pista del velodromo di Roubaix.

Lo stesso giorno della “corsa delle pietre” in Liguria si correrà uno storico appuntamento del calendario italiano, il Giro dell’Appennino che anche nel 2017 terminerà a Chiavari, dove si era arrivati per la prima volta l’anno scorso, quando si era imposto il russo Sergej Firsanov. Il percorso – che dopo tanti anni rinuncerà alla storica ascesa al Passo della Bocchetta – proporrà la partenza dal Retail Park di Serravalle Scrivia e riserverà le fasi più interessanti negli ultimi 50 dei 199 Km in programma, quando dovranno essere affrontate le salite di Monte Domenico (6 Km al 6,2%, max 19%) e di Leivi (5,4 Km al 4,8%, max 14%), quest’ultima collocata a 9 Km dall’arrivo.

Il giovedì santo la stagione delle classiche continuerà con la Freccia del Brabante, gara che non vinciamo dal 2004, quando s’impone Luca Paolini, e che si disputerà sui 205 Km predisposti dagli organizzatori tra la storica città di Lovanio e Overijse, dove si giungerà dopo aver superato ben 26 “helling”, brevi salitelle sull’ultima delle quali si scollinerà ad appena 200 metri dal traguardo dove lo scorso anno s’impose il ceco Petr Vakoč.

Il giorno di Pasqua, infine, sarà festeggiato in sella dai partecipanti all’unica grande classica prevista sul suolo olandese, l’Amstel Gold Race. Giunta alla 52a edizione, la corsa che a fu lungo stregata per gli italiani (prima edizione nel 1966, prima vittoria azzura nel 1996) quest’anno presenterà un finale meno impegnativo rispetto a quello delle ultime edizioni per la scelta degli organizzatori di togliere l’ultima delle quattro scalate al Cauberg (1,5 Km al 7%), piazzata a 2,6 Km dal traguardo. La salita simbolo della corsa olandese verrà, dunque, affrontata per la terza e ultima volta a 16 Km dal tradizionale arrivo di Valkenburg mentre il ruolo di ultima difficoltà altimetrica – in complesso saranno 35 – toccherà al più pedalabile Bemelerberg (1,2 Km al 4,4%), situato a poco più di 5 Km dalla linea d’arrivo.

Il giorno dopo si tornerà a respirar aria di Giro con il Tour of the Alps, ma di questa corsa e delle successive del mese di aprile vi parleremo più avanti.

Mauro Facoltosi

I SITI DELLE CORSE

Qui trovate i siti internet delle corse citate nell’articolo

VUELTA CICLISTA AL PAÍS VASCO

www.itzulia.eus/en/2017

SCHELDEPRIJS

www.scheldeprijs.be/nl/sp/elite-mannen

GIRO DELL’APPENNINO

www.uspontedecimo.it/giro-dell-appennino/edizione-2017

PARIGI-ROUBAIX

www.letour.fr/paris-roubaix

FRECCIA DEL BRABANTE

www.debrabantsepijl.be/nl/dbp/elite-mannen

AMSTEL GOLD RACE

www.amstel.nl/agecheck

Un suggestivo scorcio del Carrefour de lArbre, lultimo tra i più impegnativi tratti di pavè della Parigi-Roubaix (Panoramio)

Un suggestivo scorcio del Carrefour de l'Arbre, l'ultimo tra i più impegnativi tratti di pavè della Parigi-Roubaix (Panoramio)

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