DIDERIKSEN D’ORO, BASTIANELLI QUINTA
La prova in linea delle donne elite si è conclusa con una volata condotta dall’Olanda ma che ha premiato la Danimarca. La vittoria è andata ad Amalie Dideriksen sulla Wild e sulla Lepistö. Forfait mattutino della Bronzini a causa di una indisposizione.
La penultima gara in programma della rassegna iridata qatariota è iniziata con la notizia del forfait di Giorgia Bronzini che, bloccata da una indisposizione, non viene sostituita dall’atleta di riserva.
La prima parte di gara viene affrontata con una certa circospezione, con la sola giapponese Yonamine a tentare l’azione solitaria. La giapponese riesce così ad entrare nel circuito con un vantaggio di 37”sul gruppo compatto. La corsa sembra ad una svolta quando la svizzera Nicole Hanselmann riesce a portarsi sulla battistrada, ma è solo un’illusione. Nessuna delle squadre più blasonate prova a seguirne l’azione e l’unico cambiamento si ha quando la nazionale olandese comincia ad organizzarsi. Il canovaccio tipico del modo di correre delle olandesi è quello di scattare a rotazione, con l’intenzione di far alzare l’andatura del plotone e sfiancare così le avversarie, costrette ad un continuo rintuzzarne gli attacchi.
Con l’intenzione di porre un freno all’irruenza “orange”, anche le altre nazionali più accreditate cominciano ad attuare una certa marcatura stretta nella parte alta del plotone. Questi continui scatti e relativi inseguimenti, tenendo alta l’andatura, provocano solamente la più classica delle selezioni da dietro, con un continuo staccarsi di atlete impossibilitate a seguire il ritmo del plotone.
L’unico vero attacco degno di nome, escludendo quanto fatto vedere dalla giapponese in avvio, è quello portato dalla statunitense Amber Neben, che va allo scoperto ai meno 42 con la non peregrina idea di compiere l’impresa e di fare doppietta con il mondiale a cronometro conquistato pochi giorni prima.
Le buone intenzioni della battistrada si scontrano, però, con le ambizioni delle restanti componenti il plotone inseguitore. Nel frattempo l’americana accumula, a due giri dal termine, un vantaggio massimo di 50”, un gap considerevole viste anche le caratteristiche e l’esperienza della fuggitiva. La continua tattica olandese e l’inseguimento più regolare condotto da Australia e Belgio impediscono, però, alla Neben di prendere letteralmente il volo. Il suono della campana dell’ultimo giro, infatti, sancisce la fine del sogno della Neben. La situazione in gruppo, invece, non si tranquillizza in attesa della volata finale ma, al contrario, si accende. Danielle King si involta seguita prontamente da Amy Pieters e la cosa non passa inosservata alla nostra Elisa Longo Borghini che con una progressione di tutto rispetto si riporta sulla coppia di testa. Il gruppo allungato, però, segue a breve distanza e riporta tutto alla calma.
Le ultime sporadiche sparate di chi vuole evitare lo sprint non portano frutti, lasciando così in mano alle onnipresenti olandesi l’onere di organizzare il treno che avrebbe portato il gruppo all’arrivo.
Il treno arancione svolge il proprio lavoro fino in fondo ma senza fare i conti con la danese Dideriksen, che le salta tutte e, nonostante uno sprint lunghissimo, si dimostra irraggiungibile. Seconda piazza per una delusa Wil, e terzo posto per la finlandese Lepistö, bronzo anche nella prova contro il tempo.
Nelle congestionate fasi che hanno preceduto la volata, nel tentativo di prendere la ruota migliore le ragazze azzurre hanno corso un bel rischio. Elena Cecchini e Marta Bastianelli si sono, infatti, sfiorate ai meno 1500 perdendo entrambe un pedale, con la prima che ha anche rischiato di cadere. Tutto però è rientrato nella normalità e ciò non ha impedito alla Bastianelli, velocista deputata al ruolo di capitano dopo il forfait della Bronzini, di battezzare la ruota giusta. La campionessa mondiale di Stoccarda 2007 ha mancato, però, di esplosività nel momento topico, raccogliendo comunque un più che onorevole quinto posto. Nulla da imputare, quindi, alle ragazze di Dino Salvoldi, che nonostante abbiano corso “sottotraccia” sono sempre state presenti nelle zone calde del plotone.
Mario Prato
ORDINE D’ARRIVO
1 Amalie Dideriksen (Denmark) 3:10:27
2 Kirsten Wild (Netherlands)
3 Lotta Lepistö (Finland)
4 Elizabeth Deignan (Great Britain)
5 Marta Bastianelli (Italy)
6 Roxane Fournier (France)
7 Chloe Hosking (Australia)
8 Sheyla Gutierrez Ruiz (Spain)
9 Joelle Numainville (Canada)
10 Jolien D’hoore (Belgium)
11 Emilie Moberg (Norway)
12 Lisa Brennauer (Germany)
13 Katarzyna Pawlowska (Poland)
14 Leah Kirchmann (Canada)
15 Christine Majerus (Luxembourg)
16 Coryn Rivera (United States Of America)
17 Sara Mustonen (Sweden)
18 Mia Radotic (Croatia)
19 Rasa Leleivyte (Lithuania)
20 Barbara Guarischi (Italy) 0:00:04
21 Miho Yoshikawa (Japan)
22 Marianne Vos (Netherlands)
23 Alison Jackson (Canada)
24 Jelena Eric (Serbia)
25 Barbora Prudkova (Czech Republic)
26 Ashleigh Moolman-Pasio (South Africa)
27 Megan Guarnier (United States Of America)
28 Christina Perchtold (Austria)
29 Carmen Small (United States Of America)
30 Alexis Ryan (United States Of America)
31 Eugenia Bujak (Poland)
32 Amy Pieters (Netherlands)
33 Polona Batagelj (Slovenia)
34 Alena Amialiusik (Belarus)
35 Katarzyna Niewiadoma (Poland)
36 Maria Giulia Confalonieri (Italy)
37 Aude Biannic (France) 0:00:12
38 Nicolle Bruderer (Guatemala)
39 Katrine Aalerud (Norway)
40 Olena Pavlukhina (Azerbaijan)
41 Samantha Sanders (South Africa)
42 Diana Peñuela (Colombia)
43 Ganna Solovei (Ukraine)
44 Yusseli Mendivil (Mexico)
45 Ursa Pintar (Slovenia)
46 Alice Barnes (Great Britain)
47 Julie Leth (Denmark)
48 Tiffany Cromwell (Australia)
49 Emma Johansson (Sweden)
50 Chantal Blaak (Netherlands)
51 Katrin Garfoot (Australia)
52 Stephanie Pohl (Germany)
53 Annemiek Van Vleuten (Netherlands)
54 Natalya Saifutdinova (Kazakhstan)
55 Sara Penton (Sweden) 0:00:18
56 Dani King (Great Britain)
57 Eileen Roe (Great Britain)
58 Heidi Dalton (South Africa)
59 Cecilie Gotaas Johnsen (Norway)
60 Ting Ying Huang (Chinese Taipei)
61 Emilia Fahlin (Sweden)
62 Cecilie Uttrup Ludwig (Denmark)
63 Sarah Rijkes (Austria)
64 Yumi Kajihara (Japan)
65 Alicia Gonzalez Blanco (Spain)
66 Kaat Van Der Meulen (Belgium)
67 Chantal Hoffmann (Luxembourg)
68 Valerie Demey (Belgium)
69 Lauren Kitchen (Australia) 0:00:22
70 Romy Kasper (Germany)
71 Karol-Ann Canuel (Canada)
72 Mieke Kroeger (Germany)
73 Trixi Worrack (Germany) 0:00:27
74 Tatiana Guderzo (Italy)
75 Lotte Kopecky (Belgium) 0:00:30
76 Hannah Barnes (Great Britain) 0:00:39
77 Olga Shekel (Ukraine)
78 Rosa Törmänen (Finland)
79 Abby-Mae Parkinson (Great Britain)
80 Lisa Klein (Germany)
81 Elise Maes (Luxembourg)
82 Annasley Park (Great Britain)
83 Lauren Stephens (United States Of America)
84 Anna Plichta (Poland)
85 Ellen Van Dijk (Netherlands)
86 Eri Yonamine (Japan)
87 Anna Van Der Breggen (Netherlands) 0:01:00
88 Audrey Cordon (France)
89 Elisa Longo Borghini (Italy)
90 Elena Cecchini (Italy)
91 Sara Bergen (Canada)
92 Gracie Elvin (Australia)
93 Roxane Knetemann (Netherlands) 0:01:43
94 Sofie De Vuyst (Belgium)
95 Anisha Vekemans (Belgium) 0:02:30
96 Wehazit Kidane (Eritrea) 0:03:42
97 Zhao Juan Meng (Hong Kong, China)
98 Amber Neben (United States Of America) 0:06:46
99 Sarah Roy (Australia)
100 Eugénie Duval (France)
101 Nicole Hanselmann (Switzerland) 0:10:31
102 Alba Teruel Ribes (Spain)
103 Paz Bash (Israel) 0:11:48

La danese Dideriksen sconfigge la nazionale olandese nella prova mondiale riservata alle donne elite (Tim de Waele/TDWSport.com)