TINKOFF, INFERNO E PARADISO: CONTADOR CROLLA, A SAGAN TAPPA E MAGLIA

luglio 3, 2016
Categoria: News

Giornata in chiaroscuro per la corazzata russa, protagonista assoluta nel bene e nel male: Sagan spezza il digiuno e torna a vincere al Tour dopo tre anni, conquistando anche la maglia gialla; Contador cade di nuovo, sulla spalla già ammaccata ieri, e paga negli ultimi 3 km, cedendo 48’’ ai migliori. Ancor più pesante il passivo di Porte, che perde 1’45’’ a causa di una foratura. In lieve ritardo (11’’) anche Nibali e Pinot.

Dopo un digiuno durato 57 tappe, dove vittorie annunciate sono sfumate in ogni modo immaginabile, è stato lo strappo verso Cherbourg-en-Cotentin a riportare Peter Sagan al successo sulle strade del Tour de France, con annessa prima maglia gialla in carriera. Una giornata perfetta macchiata soltanto dalla mancata soddisfazione dell’alzata di braccia sul traguardo. Non perché esistessero dubbi sull’esito dello sprint, nel quale Sagan, facendo tesoro della sconfitta di ieri, ha saggiamente atteso che fosse Alaphilippe ad uscire dalla sua ruota e a prendere l’iniziativa, per poi incollarsi al francese e saltarlo negli ultimi 50 metri; bensì perché, nella confusione degli ultimi chilometri, il campione del mondo non si era reso conto che tutti i fuggitivi della prima ora erano stati riassorbiti, ed era convinto di lottare per la terza piazza.
Un dubbio in realtà più che legittimo, poiché per molti chilometri si è creduto che l’azione di Paul Voss – già all’attacco ieri e in cerca di punti per conservare la maglia a pois –, Vegard Breen, Cesare Benedetti e Jasper Stuyven fosse destinata al successo. Il gruppo ha infatti aspettato i 50 km all’arrivo per avviare un inseguimento convinto, quando i battistrada potevano gestire ancora quasi 6 minuti, su un terreno nervoso e tortuoso. Ci sono voluti quasi 30 km per dimezzare quel margine, e in cima allo strappo di Octeville, a meno di 8 km dal traguardo, Stuyven, sbarazzatosi nel frattempo dei compagni di viaggio, vantava ancora 90 secondi circa.
Tinkoff, BMC, Etixx e Lotto-Soudal, su tutte, hanno contribuito a rimettere in gioco le sorti della tappa, che ai piedi della Côte de La Glacerie, a 3 km e spiccioli dal termine, sembravano comunque ancora pendere dalla parte del leader, in vantaggio di un minuto abbondante.
L’azione di Stuyven, però, si è arenata sul più bello, e in vetta, a 1400 metri dal traguardo, il forcing di Roman Kreuziger aveva ridotto il divario a poche decine di metri, colmate nel breve tratto di lieve discesa precedente l’ultima rampa di 700 metri.
Nessuno – tralasciando un timido allungo sulla Glacerie di Slagter, forse intenzionato soltanto ad alzare il ritmo e lasciato solo dall’affanno di chi gli era a ruota – ha provato ad anticipare la volata, e così è stata questione fra i soliti sospetti. Alaphilippe è stato il primo a lanciare lo sprint, Sagan lo ha marcato e saltato, relegandolo alla piazza d’onore; Valverde, che in finali del genere sospettiamo possa essere competitivo fino a 55 anni e con una gamba sola, ha completato il podio; Daniel Martin, che avrebbe avuto forse bisogno di salite un po’ più esigenti per esprimersi al meglio, ha chiuso quarto; Matthews, per il quale vale il discorso opposto, si è dovuto accontentare del quinto.
Malgrado il bottino pieno di Sagan, dubitiamo che in casa Tinkoff sarà festa grande questa sera; perché se il grande vincitore di giornata è lo slovacco, il grande sconfitto è Alberto Contador. Dopo la caduta di ieri, lo spagnolo ha bissato oggi, finendo a terra e battendo la stessa spalla ammaccata ventiquattro ore fa quando all’arrivo mancavano 122 km, in un tratto dove il gruppo viaggiava fortunatamente ad andatura contenuta.
Il massiccio lavoro profuso dalla Tinkoff aveva autorizzato ad ipotizzare che il madrileno fosse in condizioni almeno discrete; invece, subito dopo la volata, la regia francese ha mostrato la mesta immagine di un Contador in evidente difficoltà, scortato dai pochi compagni che non erano rimasti al fianco di Sagan e non avevano perso contatto in precedenza. Il ritardo di 48’’, se maturato in altre circostanze, non comprometterebbe nulla in chiave successo finale, ma la chiara sofferenza fisica fa pensare che servirà un recupero prodigioso per evitare di salutare ogni ambizione di maglia gialla già mercoledì, sul Massiccio Centrale.
Il campione di Pinto non è il solo a vedere crollare le proprie quotazioni dopo la tappa di oggi: peggio ancora – almeno a livello cronometrico – è andata infatti a Richie Porte, vittima di una foratura a 5 km e mezzo dall’arrivo e incredibilmente abbandonato a se stesso dalla BMC, che sembra dunque aver già compiuto la propria scelta fra il tasmaniano e Van Garderen.
Undici secondi li hanno lasciati per strada anche Nibali, forse più sincero di quanto si sperasse circa le due modeste ambizioni per questo Tour, e Pinot, più a sorpresa. Per loro vale un discorso analogo a quello fatto per Contador: il distacco cronometrico è di per sé quasi irrilevante, ma una conferma della tendenza mercoledì potrebbe già significare una prematura uscita dai piani alti della classifica.

Matteo Novarini

ORDINE D’ARRIVO
1 Peter Sagan (Svk) Tinkoff Team 4:20:51
2 Julian Alaphilippe (Fra) Etixx – Quick-Step
3 Alejandro Valverde (Spa) Movistar Team
4 Daniel Martin (Irl) Etixx – Quick-Step
5 Michael Matthews (Aus) Orica-BikeExchange
6 Wilco Kelderman (Ned) Team LottoNl-Jumbo
7 Tony Gallopin (Fra) Lotto Soudal
8 Greg Van Avermaet (Bel) BMC Racing Team
9 Bauke Mollema (Ned) Trek-Segafredo
10 Christopher Froome (GBr) Team Sky
11 Simon Gerrans (Aus) Orica-BikeExchange
12 Pierre Rolland (Fra) Cannondale-Drapac
13 Adam Yates (GBr) Orica-BikeExchange
14 Warren Barguil (Fra) Team Giant-Alpecin
15 Joaquin Rodriguez (Spa) Team Katusha
16 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team
17 Nairo Quintana (Col) Movistar Team
18 Rui Costa (Por) Lampre – Merida
19 Tejay Van Garderen (USA) BMC Racing Team
20 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Team Katusha
21 Mikel Landa Meana (Spa) Team Sky
22 Arthur Vichot (Fra) FDJ
23 Roman Kreuziger (Cze) Tinkoff Team
24 Romain Bardet (Fra) AG2R La Mondiale
25 Tom Dumoulin (Ned) Team Giant-Alpecin
26 Sergio Henao (Col) Team Sky
27 Mathias Frank (Swi) IAM Cycling 0:00:10
28 Sébastien Reichenbach (Swi) FDJ 0:00:11
29 Vincenzo Nibali (Ita) Astana Pro Team
30 Thibaut Pinot (Fra) FDJ

CLASSIFICA GENERALE
1 Peter Sagan (Svk) Tinkoff Team 8:34:42
2 Julian Alaphilippe (Fra) Etixx – Quick-Step 0:00:08
3 Alejandro Valverde (Spa) Movistar Team 0:00:10
4 Warren Barguil (Fra) Team Giant-Alpecin 0:00:14
5 Christopher Froome (GBr) Team Sky
6 Greg Van Avermaet (Bel) BMC Racing Team
7 Nairo Quintana (Col) Movistar Team
8 Roman Kreuziger (Cze) Tinkoff Team
9 Simon Gerrans (Aus) Orica-BikeExchange
10 Daniel Martin (Irl) Etixx – Quick-Step
11 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team
12 Pierre Rolland (Fra) Cannondale-Drapac
13 Tony Gallopin (Fra) Lotto Soudal
14 Tom Dumoulin (Ned) Team Giant-Alpecin
15 Wilco Kelderman (Ned) Team LottoNl-Jumbo
16 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Team Katusha
17 Romain Bardet (Fra) AG2R La Mondiale
18 Tejay Van Garderen (USA) BMC Racing Team
19 Michael Matthews (Aus) Orica-BikeExchange
20 Rui Costa (Por) Lampre – Merida
21 Adam Yates (GBr) Orica-BikeExchange
22 Sergio Henao (Col) Team Sky
23 Bauke Mollema (Ned) Trek-Segafredo
24 Mikel Landa Meana (Spa) Team Sky
25 Arthur Vichot (Fra) FDJ
26 Joaquin Rodriguez (Spa) Team Katusha
27 Mathias Frank (Swi) IAM Cycling 0:00:24
28 Vincenzo Nibali (Ita) Astana Pro Team 0:00:25
29 Jarlinson Pantano (Col) IAM Cycling
30 Sébastien Reichenbach (Swi) FDJ

Sagan e Alaphilippe spalla a spalla sul rettilineo finale (foto Getty Images Sport)

Sagan e Alaphilippe spalla a spalla sul rettilineo finale (foto Getty Images Sport)

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