NORVEGIA PIGLIATUTTO IN OMAN MA NIBALI CONQUISTA LA GENERALE
Anche l’ultima tappa del Tour dell’Oman è andata ad un norvegese che, come Boasson Hagen ieri, ha bissato il successo ottenuto nella terza tappa. Così, su sei tappe complessivamente disputate, gli scandinavi se ne sono aggiudicate quattro, lasciando solo la prima a Jungels e la quarta a Vincenzo Nibali che, grazie a quella bella vittoria, è riuscito a portare per la prima volta in Italia il vessillo del primato della corsa omanita, aggiungendo il proprio nome a quello degli altri illustri che hanno vinto questa gara.
Cala il sipario sul Tour dell’Oman e, come era ormai scontato, Nibali porta a casa la vittoria, inserendosi come primo italiano nell’albo d’oro dopo il secondo posto centrato nel 2012.
L’ultima tappa, invece, è andata al velocista norvegese Alexander Kristoff, che si era già aggiudicato la terza tappa. Sono quindi due i corridori norvegesi che hanno fatto il bis, regalando al loro paese quattro vittorie su un totale di sei tappe. Boasson Hagen si è aggiudicato le tappe un po’ più ostiche, mentre Kristoff ha conquistato quelle più adatte agli sprinter.
La cronaca della tappa non è ricca di colpi di scena, poiché la frazione si è svolta, come da copione, con una fuga tenuta sempre sotto tiro dalle squadre dei velocisti che hanno poi raggiunto gli attaccanti nell’ultimo giro del circuito finale per lanciare la volata.
Il primo tentativo di evasione va in scena già nelle battute iniziali, con Adrian Kurek (CCC Sprandi Polkowice), Daniel Martin (Etixx – Quick Step) e Alexis Gougeard (AG2R La Mondiale) che tentano la sortita senza trovar fortuna, dato che il gruppo non sembra intenzionato a lasciare che i tre prendano il largo e, difatti, il tentativo si spegne senza durare lo spazio di un mattino.
Migliore sorte ha, invece, il secondo tentativo di fuga, composto stavolta da sette uomini: Sébastien Minard (AG2R La Mondiale), Gregor Mühlberger (Bora – Argon 18), Gianni Meersman (Etixx – QuickStep), Pieter Vanspeybrouck (Topsport Vlaanderen – Baloise), Daniel Eaton (UnitedHealthcare Pro Cycling Team) e Jaroslaw Marycz (CCC Sprandi Polkowice), con Jesper Asselman (Roompot – Oranje Peloton) che si accoda in un secondo momento.
Come si diceva, questi uomini riescono ad andare in fuga, ma il loro vantaggio rimane sempre molto limitato nel corso di tutta la gara, tanto che non arriverà mai a toccare i 2 minuti e mezzo.
Con le squadre dei velocisti davanti, il destino degli avventurieri è segnato e, dietro, il gruppo modula la velocità per evitare di chiudere sui battistrada troppo presto, invogliando così qualche audace a tentare un’ulteriore sortita.
All’ultimo giro il gruppo chiude la partita piombando a tutta velocità sugli attaccanti e davanti cominciano le grandi manovre per prendere le posizioni migliori per impostare la volata. La Katusha riesce a lanciare un ottimo treno per il proprio capitano Kristoff, che non spreca il lavoro dei compagni di squadra andando a centrare la vittoria davanti a Zico Waeytens e Søren Kragh Andersenl, entrambi della Giant – Alpecin.
Questa edizione del Tour dell’Oman, come si diceva, ha offerto più che altro un barlume dello stato di forma dei big in un momento in cui coloro che puntano ai grandi giri si trovano ancora nella fase iniziale della preparazione, che invece risulta più avanzata per coloro che puntano alle classiche di primavera.
In ogni caso, Nibali è apparso già in ottima forma anche se sappiamo che quest’anno i suoi obbiettivi saranno Giro d’Italia e Olimpiadi. Anche Pozzovivo e Brambilla si sono piazzati nella top ten, offrendo prestazioni discrete. Bardet è sembrato pimpante ma decisamente inferiore a Nibali, sia per forma complessiva, sia per classe. Il francese, sebbene forte e dotato di talento, deve ancora fare un salto di qualità per poter puntare al podio nelle grandi corse a tappe.
Non pervenuto Richie Porte, estremamente indietro con la preparazione.
Il prossimo banco di prova per molti big saranno la Tirreno-Adriatico e la Parigi-Nizza, prima di approdare alle classiche del nord in cui, invece, gli uomini da classiche dovranno presentarsi al meglio.
Benedetto Ciccarone
ORDINE D’ARRIVO
1 Alexander Kristoff (Nor) Katusha 3:01:18
2 Zico Waeytens (Bel) Giant-Alpecin
3 Soren Kragh Andersen (Den) Giant-Alpecin
4 Tom Van Asbroeck (Bel) LottoNL-Jumbo
5 Sam Bennett (Irl) Bora-Argon-18
6 Roy Jans (Bel) Wanty-Groupe Gobert
7 AmauryCapiot (Bel) Topsport Vlaanderen
8 Marko Kumpo (Slo) Lampre-Merida
9 Edvald Boasson Hagen (Nor) Dimension Data
10 Marco Canola (Ita) UnitedHealthcare
CLASSIFICA GENERALE
1 Vincenzo Nibali (Ita) Astana Pro Team 22:25:25
2 Romain Bardet (Fra) AG2R La Mondiale 0:00:15
3 Jakob Fuglsang (Den) Astana Pro Team 0:00:24
4 Tom Dumoulin (Ned) Team Giant-Alpecin 0:00:40
5 Rui Costa (Por) Lampre – Merida 0:00:54
6 Edvald Boasson Hagen (Nor) Dimension Data 0:01:06
7 Brendan Canty (Aus) Drapac Professional Cycling 0:01:31
8 Domenico Pozzovivo (Ita) AG2R La Mondiale 0:01:38
9 Merhawi Kudus (Eri) Dimension Data 0:01:56
10 Gianluca Brambilla (Ita) Etixx – Quick-Step 0:01:59

Per la prima volta in carriera Nibali svetta sul podio finale del Giro dell'Oman (foto Tim de Waele/TDWSport.com)