APELDOORN: ANCORA GIRO E TULIPANI

maggio 6, 2016
Categoria: News

Terza partenza dai Paesi Bassi per il Giro d’Italia che, dopo Groningen e Amsterdam, vedrà nel 2016 il suo annuale cammino aprirsi in quel di Apeldoorn. L’atto d’apertura sarà una cronometro di una decina di chilometri, un pelo più lunga dei consueti prologhi e tracciata con mano lieve, un susseguirsi di piatti rettilinei raccordati da una quindicina di facili curve. Unica insida il vento, sempre presente nelle pianeggianti lande olandesi.

E tre! Con la partenza ufficiale del Giro 2016 saranno tante le volte che la corsa rosa ha prescelto i Paesi Bassi per il “Grand Départ”, il dodicesimo che avverà fuori dai confini nazionali, una serie inaugurata nel 1965 quando si partì da San Marino. La prima volta dei Paesi Bassi al Giro è datata 1973, anno nel quale Vincenzo Torriani decise di far partire la corsa dalla cittadina belga di Verviers e, dopo un cronoprologo a coppie, far transitare la prima tappa in linea, che si concluse nella città tedesca di Colonia, per una manciata di chilometri in territorio olandese, nella zona di Maastricht. Bisognerà aspettare il 2002 per assistere alla prima frazione del Giro interamente “made in Nederland”, quando Carmine Castellano disegnò sulle strade di Groningen il cronoprologo, conquistato dallo spagnolo Juan Carlos Domínguez, atto d’apertura di un’edizione della corsa rosa che, nei giorni successivi, toccherà Germania, Belgio, Lussemburgo e Francia prima di giungere in Italia, proprio come era successo 29 anni prima. Si tornerà a partire dal suolo olandese nel 2010, stavolta con programma ampliato a tre giorni, che vide tutte le frazioni in programma scattare da Amsterdam: la prima fu una crono interamente disputata sulle strade della capitale, conquistata dal futuro vincitore del Tour Bradley Wiggins, alla quale seguirono due frazioni in linea con traguardi fissati a Utrecht e Middelburg, dove s’imposero rispettivamente lo statunitense Farrar e l’indimenticato Weylandt, il corridore belga che perse la vita al Giro dell’anno successivo, in seguito ad una drammatica caduta scendendo dal Passo del Bocco.
Nel 2016 toccherà ancora ai Paesi Bassi tenere a battesimo il Giro, che partirà seguendo un programma strutturato similmente a quello della partenza da Amsterdam e che prevederà d’affrontare una frazione contro il tempo il primo giorno e quindi due tappe per velocisti, il tutto negli scenari della provincia della Gheldria, della quale sono state selezionate quali sedi di tappa le tre principali cittadine: il capoluogo Arnhem e Nimega si alterneranno nel ruolo di apripista e traguardo delle due tappe in linea mentre ad Apeldoorn toccherà il compito più prestigioso, quello d’assegnare la prima maglia rosa. Il nome del primo corridore che la indosserà lo conosceremo dopo che tutti avranno percorso i quasi 10 Km del tracciato predisposto da Mauro Vegni sulle strade del centro olandese e che si annuncia velocissimo sia per la mancanza di difficoltà altimetriche, sia per la presenza di tre lunghi rettilinei mentre le curve in programma saranno una quindicina, nessuna delle quale pare insidiosa anche se potrebbe divenire rilevante, se i migliori saranno tutti vicini in termini di secondi, l’inversione quasi a “U” che s’incontrerà al momento d’imboccare il rettilineo d’arrivo. Forse, nei tratti più esposti di questo tracciato i principali problemi potrebbe darli il vento, sempre in agguato in una nazione prevalentemente piatta come l’Olanda, e non va esclusa la possibilità che il giorno della partenza del Giro cada la pioggia, poiché Apeldoorn è conosciuta tra gli appassioni di meteorologia come il comune più piovoso dei Paesi Bassi.
La rampa di lancio del 99° Giro d’Italia sarà collocata presso l’Omnisportcentrum, palazzetto dello sport inaugurato nel 2008 alla periferia sudorientale della città e al cui interno hanno trovato posto un campo da pallavolo, una pista d’atletica e un velodromo di 250 metri che nel 2011 ha ospitato i campionati del mondo di ciclismo su pista, edizione nella quale l’Italia conquistò due medaglie, l’argento con Elia Viviani nello scratch e il bronzo con Giorgia Bronzini nella corsa a punti.
Percorsi i primi 400 metri, i corridori imboccherano la Zutphensestraat, una delle principali strade d’accesso al centro della città, incominciando il più lungo dei tre rettilinei principali di questa cronometro, 1700 metri spezzati solo da un lievissimo flesso e all’inizio dei quali s’incontrerà l’unica “salita” prevista dal tracciato di gara, al momento di tornare alla luce del sole dove essersi infilati in un sottopasso ferroviario. Alle porte del centro una secca svolta a destra introdurrà i corridori nel tratto rivierasco di questa crono, che costeggerà per 1300 metri, coincidenti con il secondo rettifilo, il canale di Apeldoorn, corso d’acqua scavato tra il 1825 e il 1829 per stimolare i commerci e l’apertura di nuove industrie in un centro fino a quel momento privo di collegamenti fluviali e caduto in disuso dopo lo sviluppo dei trasporti su strada e ferroviari. Al termine di questo tratto si supererà il canale e, compiuto una sorta di “giro di boa”, si tornerà a pedalare in direzione del centro cittadino attraversando il cosiddetto “Parco della Resistenza”, nel cui cuore si trova un laghetto ingentilito da una fontana. Presso questo “polmone” verde avremo i primi “dispacci” dal Giro poiché è a questo punto, percorsi 4,8 Km e giunti praticamente a metà strada, che gli organizzatori hanno previsto di collocare la postazione dove i cronometristi rileveranno i tempi parziali di gara, per farci capire chi sarà partito con il piede giusto e chi, invece, si sarà schierato ai nastri di partenza con una condizione non ancora ottimale. La seconda metà del tracciato sarà un pelo meno filante rispetto alla parte fin lì percorsa e vedrà i “girini” attraversare il cuore della città, sfilando sotto le finestre del moderno edificio sede del municipio, per poi imboccare una strada che, tenendo sempre leggermente a curvare verso sinistra, costeggia un altro parco cittadino (l’Oranjepark, caratterizzato da un chiosco ottagonale sotto il quale suonano le orchestrine) puntando verso la Grote Kerk, la principale chiesa di Apeldoorn, costruita nel 1892 in stile neorinascimentale e situata a 300 metri dal traguardo di questa prima tappa, ma che per i corridori sarà più lontano perché bisognerà ancora percorrere quasi 3 Km prima di mettere fine alla prima fatica del Giro 2016.
In quest’ultimo tratto il tracciato uscirà temporaneamente dal centro cittadino per andare a imboccare il più corto dei tre rettilinei principali che s’incontreranno in questa breve cronometro, un chilometro spaccato dritto come un fuso che punta verso la colonna-obelisco posta ai margini del principale parco di Apeldoorn, il Paleispark, al cui interno si trova il più visitato monumento della città, il Palazzo di Het Loo, costruito come residenza estiva della Casa d’Orange-Nassau, la famiglia reale dei Paesi Bassi, che la utilizzò fino al 1962, l’anno della morte della regina Guglielmina, che aveva stabilito di lasciarlo in eredità allo stato, che lo fece restaurare e trasformare in un museo.
Quasi irrispettosamente, proprio di fronte all’obelisco i corridori volteranno bruscamente le spalle all’ex residenza reale per lanciarsi nei 600 conclusivi metri della tappa, quelli che incoroneranno il primo sovrano del Giro 2016.

Mauro Facoltosi

FOTOGALLERY

Omnisportcentrum

Questo sottopassaggio è l’unica “salita” prevista dal tracciato

Il tratto lungo il canale

Parco della Resistenza

La strada che fiancheggia il municipio di Apeldoorn (a sinistra)

Il chioschetto dell’Oranjepark visto dalla strada che percorreranno i “girini”

La Grote Kerk

La colonna-obelisco posta ai margini del Paleispark

Uno scorcio dell’alberato rettilineo d’arrivo

Il palazzo di Het Loo e, in trasparenza, l’altimetria della prima tappa del Giro 2016 (www.uccidiungrissino.com)

Il palazzo di Het Loo e, in trasparenza, l’altimetria della prima tappa del Giro 2016 (www.uccidiungrissino.com)

Commenta la notizia