IL TRICOLORE SFRECCIA ALLA TRE VALLI

settembre 30, 2015
Categoria: News

Vincenzo Nibali si impone in maglia di campione italiano alla Tre Valli Varesine, staccando tutti sulla salita di Bobbiate all’ultimo giro. Il siciliano conquista anche il Trittico Lombardo, in cui aveva già vinto la Bernocchi e chiuso 2° la Agostoni. Piazza d’onore alla sorpresa russa Firsanov, terzo Nizzolo. Determinante il grande lavoro della Astana, incluso quello di un Aru interamente sacrificatosi alla causa di Nibali.

La giornata di Vincenzo Nibali, cominciata meno di ventiquattro ore dopo il ritorno dagli Stati Uniti con una mezza idea di ritirarsi dalla Tre Valli Varesine alle prime avvisaglie di stanchezza, si è invece conclusa con la quarta vittoria stagionale, la seconda nel Trittico Lombardo. Smaltita la delusione di Richmond, dove nessuno si aspettava il titolo ma neppure si poteva prevedere una prova tanto anonima da parte sua, il siciliano ha ripreso nel miglior modo possibile la marcia di avvicinamento al Giro di Lombardia, grande obiettivo del finale di questo travagliato 2015.
La concorrenza – va detto – era ben diversa da quella che domenica si schiererà al via della Classica delle Foglie Morte, ma ad autorizzare ad immaginare un Nibali protagonista domenica è – più che il risultato in sé – la dimostrazione di superiorità offerta all’ultimo giro sulla salita di Bobbiate: uno scatto ai piedi della salita, rintuzzato a fatica da Nizzolo in primis e da Pinot e Rebellin in seconda battuta, e un secondo poche centinaia di metri più avanti, quando le gambe degli avversari erano impossibilitate a produrre un secondo cambio di ritmo. In cima, con 3 km scarsi ancora da percorrere, Nibali poteva vantare una decina di secondi di margine su un drappello che andava via via rinfoltendosi, nel quale Pinot tentava invano il contrattacco e nessuna formazione riusciva ad organizzare un inseguimento degno di tale nome.
La’assenza di una discesa dopo lo scollinamento ha complicato l’azione del battistrada, che non ha avuto margine per recuperare dal doppio affondo, ma quando all’ultimo chilometro il cronometro certificava un vantaggio salito a 11”, le possibilità di rientro erano ormai azzerate. Il contrattacco del sorprendente Sergey Firsanov, russo classe 1982 in forza alla RusVelo, è servito soltanto a garantirsi la piazza d’onore, relegando Nizzolo, vincitore della volata di consolazione, al terzo posto.
Grazie ai risultati di Agostoni e Bernocchi, per Nibali è arrivato anche il successo complessivo nel Trittico, ad ulteriore riprova dello stato di grazia in cui si è ripresentato alle gare dopo l’esclusione dalla Vuelta.
Come sottolineato dal vincitore stesso a caldo, con parole in questo caso non di circostanza, fondamentale ai fini del risultato è stata l’enorme mole di lavoro profusa dalla Astana nelle ore precedenti, ed in particolare da metà gara in poi, dopo la neutralizzazione di una pericolosissima fuga di diciassette uomini nata dopo 30 km, in cui si era infilato anche Thibaut Pinot. Dopo aver lasciato via libera ad una ben più addomesticabile azione a due, promossa da Pirazzi e Jeannesson, i kazaki, coadiuvati di tanto in tanto da CCC e Nippo Fantini, si sono incaricati di tenere cucita la corsa fino all’ultimo dei nove giri da percorrere a Varese, con altrettanti passaggi sulle salite del Montello e di Bobbiate. A scuotere il trenino azzurro ha provato con insistenza, nella terzultima tornata, Cesare Benedetti, prima venendo stoppato da Zardini, poi riuscendo ad avvantaggiarsi in compagnia di Scartezzini, Tonelli e Busche. Il drappello così compostosi è rientrato su Jeannesson, capace di sbarazzarsi poco prima di Pirazzi, andando a formare un quintetto che non ha comunque resistito oltre la penultima scalata del Montello.
È stato allora che la Astana ha cambiato marcia, passando dal semplice controllo della corsa ad un deciso tentativo di selezionare il gruppo grazie al forcing di Diego Rosa. Sotto l’impulso del nativo di Alba si è costituito un plotoncino di una trentina di uomini al comando, pilotato dallo stesso Rosa e da Tiralongo fino all’inizio della tornata conclusiva.
Fabio Aru, fino a quel momento rimasto coperto, ma dando sempre un’impressione di minor brillantezza rispetto a Nibali, si è a quel punto messo a completa disposizione del compagno, incaricandosi in un primo tempo di scremare ulteriormente il gruppo, e in un secondo di rintuzzare l’attacco di Andrea Fedi e la controffensiva di Felline.
Riuscita nell’intento di portare tutti assieme ai piedi dell’ascesa finale, alla corazzata kazaka è bastato a quel punto dare semaforo verde al suo leader, per il quale non sembra più così utopico il progetto di salvare una stagione complicata con il primo successo in carriera in una classica monumento. In quell’occasione, Nibali dovrà però fare a meno del supporto di Aru, cortesemente invitato (cioè obbligato) dalla dirigenza Astana a disertare il Lombardia a favore dell’imperdibile Tour of Almaty.

Matteo Novarini

ORDINE D’ARRIVO
1 Vincenzo Nibali (Ita) Astana Pro Team 4:45:08
2 Sergey Firsanov (Rus) RusVelo 0:00:08
3 Giacomo Nizzolo (Ita) Trek Factory Racing 0:00:09
4 Simone Ponzi (Ita) Southeast
5 Fabio Felline (Ita) Trek Factory Racing
6 Kristian Sbaragli (Ita) MTN – Qhubeka
7 Kenny Elissonde (Fra) FDJ.fr
8 Damiano Cunego (Ita) Nippo – Vini Fantini
9 Antonio Parrinello (Ita) d’Amico-Bottecchia
10 Francesco Gavazzi (Ita) Southeast

Vincenzo Nibali taglia il traguardo di Varese (foto Bettini)

Vincenzo Nibali taglia il traguardo di Varese (foto Bettini)

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