MALORI: DI MALE’ IN MEGLIO, SUO IL TITOLO TRICOLORE A CRONOMETRO

giugno 29, 2014
Categoria: News

Adriano Malori domina la cronometro dei Campionati Italiani, per la quale si era preparato in modo certosino, nonostante la caduta del mese scorso al Giro d’Italia nella discesa del Passo Cento Croci lo avesse rallentato un pochino. Secondo, ad oltre un minuto, si piazza Dario Cataldo mentre Alan Marangoni chiude il podio in terza posizione.

Dopo la vittoria nel 2011, Adriano Malori vince per la seconda volta la prova a cronometro dei Campionati Italiani, succedendo a Marco Pinotti, ritiratosi alla fine del 2013. Il ciclista della Movistar aveva iniziato bene la stagione 2014, vincendo in rapida successione tre tappe a cronometro al Tour de San Luis, alla Tirreno-Adriatico ed alla Route du Sud. La caduta al Giro d’Italia, nella discesa del Passo Cento Croci, gli aveva fatto perdere l’atteso appuntamento con la cronometro tra Barbaresco e Barolo del giorno dopo, quasi un pre-esame in vista della cronometro di oggi, corsa su una distanza quasi identica e dal percorso insidioso. Ma Adriano in questo mese ha recuperato bene e nonostante avesse ancora qualche benda ha offerto una prova contro il tempo – disputata tra Taio e Malè, 41,9 km – che già al primo intertempo lo poneva in prima posizione col tempo di 33 minuti e 50 secondi, unico ciclista in grado di scendere sotto i 34 minuti. Dario Cataldo (SKY), infatti, faceva segnare addirittura oltre un minuto di ritardo, con il tempo di 34 minuti e 54 secondi. Più staccati Alan Marangoni (Cannondale) e Stefano Pirazzi (Bardiani Valvole) con 35 minuti e 24 secondi, e Manuele Boaro (Tinkoff Saxo) in quinta posizione al primo rilevamento con 35 minuti e 35 secondi. Nella seconda parte della cronometro le primissime posizioni restavano inalterate e Malori faceva fermare il cronometro a 51 minuti e 26 secondi sul traguardo di Malè. Cataldo si classificava secondo chiudendo in 52 minuti e 36 secondi, mentre chiudeva il podio Alan Marangoni, che riusciva a distanziare Pirazzi, in 54 minuti e 7 secondi. Il laziale della Bardiani chiudeva in quarta posizione a 54 minuti e 19 secondi, sopravanzando per una questione di decimi di secondo Manuele Boaro, che chiudeva la top five. Privati di Vincenzo Nibali, che ha dato forfait dopo la vittoria di ieri nella prova su strada, i campionati italiani a cronometro hanno confermato così la vena di Malori, che molto probabilmente vedremo ancora per molti anni nelle prime posizioni in questa specialità, almeno tra i ciclisti italiani. Dario Cataldo ci sembra, infatti, un po’ in calando, mentre Stefano Pirazzi, magari più a suo agio nelle cronoscalate, non è riuscito a raggiungere i livelli dello scorso anno, quando giunse secondo e perse soltanto da un formidabile Pinotti.

Giuseppe Scarfone

ORDINE D’ARRIVO

1 Adriano Malori (Movistar Team) 0:51:26
2 Dario Cataldo (Team Sky) 0:01:10
3 Alan Marangoni (Cannondale) 0:02:41
4 Stefano Pirazzi (Bardiani CSF) 0:02:54
5 Manuele Boaro (Tinkoff-Saxo)
6 Valerio Conti (Lampre-Merida) 0:03:02
7 Nicola Dal Santo (Nankang – Fondriest) 0:03:09
8 Alfredo Balloni (Nankang – Fondriest) 0:03:27
9 Tiziano Dall’antonia (Androni Giocattoli) 0:04:09
10 Mattia Cattaneo (Lampre-Merida) 0:04:12
11 Gianluca Leonardi (Area Zero Pro Team) 0:04:19
12 Simone Antonini (Marchiol Emisfero) 0:05:04
13 Enrico Franzoi (Marchiol Emisfero) 0:05:09
14 Riccardo Stacchiotti (Vini Fantini Nippo) 0:05:33
15 Simone Petilli (Area Zero Pro Team) 0:05:49
16 Matteo Busato (MG Kvis – Trevigiani) 0:06:04
17 Matteo Spreafico (Team Idea) 0:06:20
18 Paolo Ciavatta (Area Zero Pro Team) 0:06:22
19 Alessandro Malaguti (Vini Fantini Nippo) 0:07:09
20 Marco Tecchio (Area Zero Pro Team) 0:07:34
21 Charly Petelin (Area Zero Pro Team) 0:07:50
22 Stefano Tonin (Area Zero Pro Team) 0:08:02
23 Silvio Giorni (Area Zero Pro Team) 0:08:44
24 Alessandro Riccardi (Vega – Hotsand) 0:09:27
25 Emiliano Faieta (Vega – Hotsand) 0:13:02

Malori pedala verso il suo secondo titolo tricolore a cronometro (foto Bettini)

Malori pedala verso il suo secondo titolo tricolore a cronometro (foto Bettini)

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