BATTAGLIN, MINI-PANTANI; TRABALLA IL ROSA DI URAN

maggio 24, 2014
Categoria: News

Il vicentino rientra nel finale su Cataldo e Pantano e rimonta in extremis l’abruzzese in volata, regalando alla Bardiani la seconda vittoria di tappa consecutiva. Tra gli uomini di classifica, l’attacco di Pozzovivo mette in difficoltà la maglia rosa Uran, che concede secondi a tutti gli avversari diretti. Migliore fra i big Nairo Quintana, che lancia finalmente il segnale atteso da inizio Giro.

Su una salita indissolubilmente legata al nome di Marco Pantani, è fin troppo forte la tentazione di evocare il ricordo della leggendaria rimonta del Pirata nel ’99 per celebrare il successo ad Oropa di Enrico Battaglin, capace di scavalcare grappoli di fuggitivi negli ultimi chilometri di ascesa, e ancora di riprendere per i capelli una volata saldamente nelle mani di Dario Cataldo fino agli ultimi 50 metri. Il paragone – va da sé – sarebbe ciclisticamente blasfemo, ma pare comunque giusto esaltare, senza suggerire paralleli impossibili, il recupero tanto entusiasmante quanto improvviso del 24enne vicentino, a lungo dimenticato da tutti lungo i quasi 12 km di ascesa verso il primo traguardo alpino del Giro.
L’alfiere della Bardiani, al secondo successo consecutivo, dopo quello di Canola ieri, era stato fra gli artefici della maxi-fuga che ha contrassegnato la tappa, insieme a Valerio Agnoli, Axel Domont, Marco Frapporti, Emanuele Sella, Martijn Keizer, Manuel Quinziato, Paolo Longo Borghini, Jarlinson Pantano, Mattia Cattaneo, Jan Polanc, Tim Wellens, Julien Vermote, Ivan Santaromita, Albert Timmer, Perrig Quéméneur, Dario Cataldo, Edvald Boasson Hagen, Nicolas Roche, Danilo Hondo e Yonathan Monsalve. I ventuno, lasciati partire dal gruppo senza grande resistenza, hanno avuto la certezza di potersi giocare la tappa quando il loro margine è schizzato oltre l’ideale barriera dei 10’, potendosi così permettere di affrontare ad andatura quasi turistica la tremenda Alpe Noveis.
Le scaramucce sulla salita di Bielmonte non hanno sortito effetti, e per vedere il primo credibile tentativo si è dovuta attendere la successiva discesa, con l’allungo di Timmer e Quinziato. Il duo si è presentato con una quarantina di secondi di vantaggio ai piedi dell’erta conclusiva, finché il bolzanino è stato costretto alla resa da un problema al cambio, occorsogli poco lontano dal punto in cui un altro inconveniente rallentò Pantani quindici anni fa. Timmer ha così pedalato solo al comando per tre quarti di scalata, prima che Cataldo e Pantano, sbarazzatisi dei compagni di viaggio, lo raggiungessero e staccassero nel giro di poche centinaia di metri.
I due si sono scattati vicendevolmente in faccia fino ad un chilometro e mezzo dal traguardo, quando la sfida di gambe ha lasciato spazio a quella di testa. Il reciproco marcamento ha però sortito l’unico effetto di consentire il rientro di Polanc e dello stesso Timmer, pur troppo appesantito per illudere anche solo per un istante di poter essere un fattore allo sprint. Lo sloveno della Lampre, non appena rientrato, ha gettato al vento qualsiasi possibilità di successo sfiancandosi in un vano forcing fino ai 300 metri finali, quando da dietro è sbucato Enrico Battaglin.
Cataldo, il più generoso lungo la scalata, è parso il più fresco anche al momento di avviare la volata, e i primi 200 metri del rettilineo finale hanno confermato la sensazione: Pantano, affiancatosi per un attimo all’abruzzese, si è piantato a metà dell’opera, mandando in fumo milioni di giochi di parole e titoli ad effetto formatisi nelle menti dei giornalisti di tutto il mondo; Battaglin, forse colpevole di aver scelto un rapporto infelice, perdeva metri apparentemente decisivi. Come all’improvviso si era materializzato in scia al drappello di testa poco prima, però, il vicentino ha nello stesso modo invertito la tendenza, ritrovando la scia di Cataldo ad una cinquantina di metri dal traguardo, per poi passarlo di slancio e prendersi il secondo successo in carriera sulle strade rosa, dopo quello di Serra San Bruno della passata edizione.
Nell’impossibilità di commentare in dettaglio la scalata di Battaglin, della quale si sono potuti seguire soltanto il primo e l’ultimo chilometro, si può comunque esprimere soddisfazione nel ritrovare al meglio un giovane di indubbio talento, ma in grave difficoltà all’inizio di un 2014 che lo ha visto ottenere solo al Giro il primo piazzamento nei dieci.
Al di là della lotta per il successo parziale, alla 14a tappa si chiedeva soprattutto di fornire qualche indicazione sullo stato di forma dei favoriti, confrontatisi sin qui soltanto (a distanza) nella cronometro di giovedì. Qualche segnale è in effetti arrivato, anche se i distacchi, a conti fatti, sono rimasti entro proporzioni molto contenute.
A limitare le differenze è stato soprattutto il passo pseudo-amatoriale tenuto dal plotone sull’Alpe Noveis e nella prima metà dell’ascesa di Bielmonte, finché il solito Pierre Rolland, coadiuvato da Thurau, non ha provveduto a ridestare la corsa dal suo torpore. L’esempio del francese ha provocato un’improvvisa epidemia di coraggio in gruppo, suscitando la pronta replica del duo Garmin Haas – Hesjedal, di Riccardo Zoidl e di Gorka Izagirre, ricongiuntisi in breve agli uomini Europcar, e quella tardiva della coppia Bardiani Pirazzi – Zardini e di Matteo Rabottini, scollinati con una quarantina di secondi di ritardo. Il gruppo della maglia rosa, costretto ad una parziale reazione, pagava in cima 1’20’’.
Salendo verso Oropa, mentre Rolland ed Hesjedal salutavano la compagnia, vedendo alla fine ripagato il loro sforzo con una manciata di secondi recuperata agli altri big, il plotone veniva finalmente scosso dal primo forcing deciso, prodotto da Julian Arredondo. La Ag2r, ancora una volta la formazione più convincente in salita, ha prodotto ulteriore selezione grazie a Dupont e Vuillermoz, finché, a 4 km dal traguardo, Domenico Pozzovivo ha portato il primo attacco eccellente di giornata. L’allungo iniziale ha fatto fuori soltanto i luogotenenti, ma il secondo ha trovato risposta dal solo Nairo Quintana, lasciando sul posto la maglia rosa e tutti gli altri favoriti.
Il duo così formatosi, che pareva poter infliggere distacchi pesanti ai rivali di classifica, non è però mai davvero decollato, a causa del totale rifiuto di collaborare da parte di Quintana, che sta forse attingendo un po’ troppo alla sapienza di Alejandro Valverde. Nel finale, la coppia ha così dovuto subire la rimonta di altri big, benché il colombiano, grazie ad uno sprint che ha reso ancor più incomprensibile l’ostruzionismo di poco prima, sia riuscito alla fine a conservare un lieve margine sugli altri: Fabio Aru ha chiuso a 4’’ dall’uomo più atteso al Giro, tagliando il traguardo in compagnia di Pozzovivo; Majka e Kelderman, rimasto a lungo sospeso fra il duo all’attacco e il drappello maglia rosa, hanno pagato 8’’.
Il vero sconfitto di giornata, benché i danni siano stati a conti fatti limitati dal punto di vista cronometro, è proprio il trionfatore di due giorni fa, Rigoberto Uran, attardato alla fine di 25’’ da Quintana, e staccato di 5’’ nel finale anche da Cadel Evans, rimasto forse un po’ troppo a lungo nella scia del capoclassifica. Un risultato di per sé allarmante ma non decisivo, che getta però delle ombre su una supremazia che solo quarantotto ore fa era parsa schiacciante. Se il sudamericano crede ai ricorsi storici, può forse consolarsi pensando che, ventuno anni or sono, perfino Miguel Indurain andò in tilt in rosa sulle stesse rampe, prima di conquistare il suo secondo Giro.
La nuova generale, sempre comandata comunque da Uran, restringe di fatto a sette uomini la lotta per la maglia rosa: fino ad Aru (+3’16’’), passando per Evans (+32’’), Majka (+1’35’’), Pozzovivo (+2’11’’), Kelderman (+2’33’’) e Quintana (+3’04’’), tutti hanno dato l’impressione, in modi e in misure diverse, di poter minacciare il capoclassifica. Dietro Poels, ottavo ma destinato con ogni probabilità ad abbandonare ambizioni di classifica per esigenze di squadra, Rolland (+5’07’’) apre un quartetto di corridori, completato da Kiserlovski, Hesjedal e Basso, che lotteranno verosimilmente per posizioni di rincalzo, sia pur con prospettive diverse: rosee per il francese ed il canadese, che potrebbero puntare a traguardi parziali e sembrano aver trovato la gamba giusta, più plumbee per il croato e il varesino, bocciati dal primo vero test in salita.
Sapremo di più fra meno di ventiquattro ore, quando il Giro proseguirà a Montecampione il suo week-end pantaniano. Chissà che le strade che decisero il Giro ’98 non ispirino quel coraggio che oggi è mancato, e che invece, come il Pirata dimostrò quell’anno, può talvolta pagare.

Matteo Novarini

ORDINE D’ARRIVO
1 Enrico Battaglin (Ita) Bardiani-CSF 4:34:41
2 Dario Cataldo (Ita) Team Sky
3 Jarlinson Pantano (Col) Colombia 0:00:07
4 Jan Polanc (Slo) Lampre-Merida 0:00:17
5 Nicolas Roche (Irl) Tinkoff-Saxo 0:00:22
6 Albert Timmer (Ned) Team Giant-Shimano 0:00:26
7 Emanuele Sella (Ita) Androni Giocattoli 0:00:28
8 Mattia Cattaneo (Ita) Lampre-Merida 0:00:33
9 Tim Wellens (Bel) Lotto Belisol 0:00:39
10 Ivan Santaromita (Ita) Orica Greenedge 0:00:54
11 Martijn Keizer (Ned) Belkin Pro Cycling Team 0:01:17
12 Jonathan Monsalve (Ven) Neri Sottoli – Yellow Fluo 0:01:46
13 Ryder Hesjedal (Can) Garmin Sharp 0:02:22
14 Pierre Rolland (Fra) Team Europcar 0:02:26
15 Nairo Alexander Quintana Rojas (Col) Movistar Team 0:02:39
16 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team 0:02:43
17 Domenico Pozzovivo (Ita) AG2R La Mondiale
18 Wilco Kelderman (Ned) Belkin Pro Cycling Team 0:02:47
19 Rafal Majka (Pol) Tinkoff-Saxo
20 Wout Poels (Ned) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 0:02:59
21 Cadel Evans (Aus) BMC Racing Team
22 Rigoberto Uran Uran (Col) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 0:03:04
23 Axel Domont (Fra) AG2R La Mondiale
24 Edvald Boasson Hagen (Nor) Team Sky 0:03:22
25 Igor Anton Hernandez (Spa) Movistar Team 0:03:27
26 Alexis Vuillermoz (Fra) AG2R La Mondiale 0:03:36
27 Valerio Agnoli (Ita) Astana Pro Team
28 Robert Kiserlovski (Cro) Trek Factory Racing
29 Mikel Landa Meana (Spa) Astana Pro Team
30 Gorka Izaguirre Insausti (Spa) Movistar Team 0:03:46
31 Riccardo Zoidl (Aut) Trek Factory Racing 0:03:53
32 Diego Ulissi (Ita) Lampre-Merida 0:04:01
33 Franco Pellizotti (Ita) Androni Giocattoli 0:04:02
34 Ivan Basso (Ita) Cannondale
35 Julien Vermote (Bel) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 0:04:05
36 Hubert Dupont (Fra) AG2R La Mondiale 0:04:16
37 Alexandre Geniez (Fra) FDJ.fr 0:04:27
38 Damiano Cunego (Ita) Lampre-Merida 0:04:54
39 Fabio Andres Duarte Arevalo (Col) Colombia
40 André Cardoso (Por) Garmin Sharp
41 HERRADA Jose’ ESP MOV
42 Philip Deignan (Irl) Team Sky
43 Sebastian Henao Gomez (Col) Team Sky
44 Matteo Rabottini (Ita) Neri Sottoli – Yellow Fluo 0:05:25
45 Maxime Monfort (Bel) Lotto Belisol 0:05:37
46 Steve Morabito (Swi) BMC Racing Team
47 Marc Goos (Ned) Belkin Pro Cycling Team 0:06:38
48 Georg Preidler (Aut) Team Giant-Shimano
49 Michael Rogers (Aus) Tinkoff-Saxo 0:08:24
50 Francesco Manuel Bongiorno (Ita) Bardiani-CSF

CLASSIFICA GENERALE
1 Rigoberto Uran Uran (Col) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 57:52:51
2 Cadel Evans (Aus) BMC Racing Team 0:00:32
3 Rafal Majka (Pol) Tinkoff-Saxo 0:01:35
4 Domenico Pozzovivo (Ita) AG2R La Mondiale 0:02:11
5 Wilco Kelderman (Ned) Belkin Pro Cycling Team 0:02:33
6 Nairo Alexander Quintana Rojas (Col) Movistar Team 0:03:04
7 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team 0:03:16
8 Wout Poels (Ned) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 0:04:01
9 Pierre Rolland (Fra) Team Europcar 0:05:07
10 Robert Kiserlovski (Cro) Trek Factory Racing 0:05:13
11 Ivan Basso (Ita) Cannondale 0:06:07
12 Ryder Hesjedal (Can) Garmin Sharp 0:06:13
13 Steve Morabito (Swi) BMC Racing Team 0:06:53
14 Diego Ulissi (Ita) Lampre-Merida 0:07:21
15 Alexis Vuillermoz (Fra) AG2R La Mondiale 0:08:08
16 Matteo Rabottini (Ita) Neri Sottoli – Yellow Fluo 0:09:09
17 Maxime Monfort (Bel) Lotto Belisol 0:09:34
18 Alexandre Geniez (Fra) FDJ.fr 0:10:31
19 Damiano Cunego (Ita) Lampre-Merida 0:10:32
20 Franco Pellizotti (Ita) Androni Giocattoli 0:10:36
21 Hubert Dupont (Fra) AG2R La Mondiale 0:11:25
22 HERRADA Jose’ ESP MOV 0:12:11
23 Fabio Andres Duarte Arevalo (Col) Colombia 0:15:13
24 Gianluca Brambilla (Ita) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 0:16:13
25 Samuel Sanchez (Spa) BMC Racing Team 0:16:56
26 Georg Preidler (Aut) Team Giant-Shimano 0:17:51
27 Michael Rogers (Aus) Tinkoff-Saxo 0:19:49
28 Davide Malacarne (Ita) Team Europcar 0:24:32
29 André Cardoso (Por) Garmin Sharp 0:27:53
30 Jarlinson Pantano (Col) Colombia 0:29:31
31 Jan Polanc (Slo) Lampre-Merida 0:29:47
32 Bjorn Thurau (Ger) Team Europcar 0:30:31
33 Serge Pauwels (Bel) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 0:30:49
34 Nicolas Roche (Irl) Tinkoff-Saxo 0:33:18
35 Ivan Santaromita (Ita) Orica Greenedge 0:33:23
36 Sebastian Henao Gomez (Col) Team Sky 0:34:00
37 Dario Cataldo (Ita) Team Sky 0:36:49
38 Francis Mourey (Fra) FDJ.fr 0:37:41
39 Mikel Landa Meana (Spa) Astana Pro Team 0:38:17
40 Maxime Bouet (Fra) AG2R La Mondiale 0:39:57
41 Pawel Poljanski (Pol) Tinkoff-Saxo 0:40:10
42 Enrico Battaglin (Ita) Bardiani-CSF 0:41:36
43 Paolo Tiralongo (Ita) Astana Pro Team 0:43:30
44 Przemyslaw Niemiec (Pol) Lampre-Merida 0:44:35
45 Daniel Moreno Fernandez (Spa) Team Katusha 0:46:46
46 Marc Goos (Ned) Belkin Pro Cycling Team 0:47:46
47 Mauro Finetto (Ita) Neri Sottoli – Yellow Fluo 0:47:48
48 Sander Armee (Bel) Lotto Belisol 0:49:27
49 Matteo Montaguti (Ita) AG2R La Mondiale 0:50:16
50 Riccardo Zoidl (Aut) Trek Factory Racing 0:50:27

Enrico Battaglin regola Cataldo ad Oropa (foto Roberto Bettini)

Enrico Battaglin regola Cataldo ad Oropa (foto Roberto Bettini)

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