HATTA-ATTACK: KITTEL CONCEDE IL BIS

febbraio 7, 2014
Categoria: News

Nella terza tappa del Dubai Tour il tedesco della Giant regola in volata un agguerrito gruppo ridotto dallo strappetto ai meno sette km dall’arrivo, in cima al quale si erano spente le residue speranze di Pliuschin, moldavo della Skydive Dubai e ultimo superstite di una fuga composta da sei ciclisti. In classifica generale Phinney resta leader e aspetta l’ultima tappa di domani per mettere il sigillo sulla prima edizione del Dubai Tour 2014.

I rilievi montuosi circondati da sabbia e sassi erano in antitesi con i paesaggi onirici e quasi surreali ammirati nei giorni scorsi, ma oggi è stata certamente la tappa più divertente del Dubai Tour. L’arrivo ad Hatta ha visto una serie di attacchi che hanno movimentato il finale ma che non hanno cambiato la sostanza rispetto a ieri. Vince per la seconda volta Marcel Kittel con uno sprint bruciante, una vittoria che gli attribuisce senza dubbio l’onore e l’onere di velocista di riferimento in questa parte iniziale della stagione. La fuga odierna era composta da sei uomini: Evan Huffman (Astana), unico rappresentante di una squadra World Tour, Diogo Nunes e Valter Pereira (Banco BIC), Ruslan Karimov (RTS – Santic Racing Team), Willie Smit (Vini Fantini), in fuga anche ieri ed a caccia di traguardi volanti, e Alexandr Pliuschin che rappresentava la squadra di casa, il SkyDive Dubai Pro Cycling Team. I sei accumulavano un vantaggio massimo che sfiorava i 6 minuti quando mancavano poco più di 100 km all’arrivo. L’americano Huffman restava leader virtuale (avendo in classifica un ritardo di 1’04” da Phinney) fino ai meno 35, quando si staccava non non riuscendo a mantenere il ritmo di Smit e Pliuschin, ultimi sopravvissuti della fuga iniziale. Anche Smit ai meno 22 alzava bandiera bianca e Pliuschin rimaneva così da solo in testa alla corsa, a cercare di arrivare da solo all’arrivo e magari pensare di conquistare la maglia blu, visto il distacco di 1’05” da Phinney. Le sue doti di pistard lo aiutavano a mantenere un vantaggio intorno ai 2 minuti per una decina di chilometri circa, ma BMC e Giant non lasciavano troppe illusioni al generoso ciclista moldavo. Quando anche Movistar e Cannondale facevano capolino lì davanti, i suoi sogni di gloria potevano dirsi ufficialmente conclusi visto che in circa tre chilometri, dai meno 10 ai meno 7, il gruppo si riportava con prepotenza su di lui. La strada, in leggera ascesa, favoriva attacchi e controattacchi. La Cannondale, oggi tutta per Sagan, era la prima a dare una potente trenata con Caruso, sul quale si riportava a sua volta Alejandro Valverde, il quale provava anche ad avvantaggiarsi nella strada in leggera discesa che caratterizzava gli ultimi 5 km. Dopo Valverde, era Tony Martin a provare l’allungo, ma BMC e Cannondale rinvenivano quasi subito sul campione del mondo a cronometro. Ultimo a provare l’attacco era quindi Rui Costa, l’altro campione del mondo, che dopo uno scatto secco manteneva un risicato vantaggio di un centinaio di metri fin sotto lo striscione dell’ultimo chilometro, quando il gruppo, composto da non più di una trentina di ciclisti, si ricompattava pronto per la volata finale. Lo spagnolo Lobato, molto attivo anche ieri, cercava di anticipare tutti anche questa volta, ma il solito Kittel metteva il turbo e lo superava con una certa facilità andando a trionfare sul traguardo di Hatta. Il tedesco ripeteva così l’exploit della seconda tappa su un percorso leggermente diverso. La stagione è appena iniziata ma Kittel già mette le cose in chiaro, soprattutto sul suo stato di forma, e lo aspettiamo con curiosità nelle corse europee in cui vedremo se ci saranno sufficienti ciclisti capaci di poterlo sfidare (il riferimento a Cavendish, Greipel e Milano Sanremo è del tutto casuale). Il terzo posto del sempre presente Sagan, alle spalle di Lobato, chiudeva il podio di giornata, mentre nella top ten non si registravano né italiani né Cavendish, ancora evidentemente lontano dalla condizione ottimale. In classifica generale i timidi passi avanti di Kittel e di Sagan non preoccupano Phinney, che nell’ultima tappa di domani, a meno di clamorose sorprese, potrà fregiarsi del titolo di primo vincitore del Dubai Tour.

Antonio Scarfone

Kittel non fa il Paganini e ripete ad Hatta lesibizione di Palm Jumeirah (foto Bettini)

Kittel non fa il Paganini e ripete ad Hatta l'esibizione di Palm Jumeirah (foto Bettini)

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