A SAN LUIS IL GRAN GIORNO DEI MOVISTAR

gennaio 25, 2014
Categoria: News

Parla ancora italiano il Tour de San Luis e dopo il successo di Nizzolo nella tappa di Juana Koslay portiamo a casa quello di Adriano Malori in una delle tappe che contano, la decisiva cronometro di San Luis. Decisiva perchè ha ribaltato i piani alti della classifica invertendo nelle posizioni lo statunitense Gaimon, leader della corsa argetina sin dalla prima tappa, e il colombiano Quintana, nuovo e molto probabilmente definitivo capoclassifica. Il corridore della Movistar, compagno di formazione di Malori, ha dalla sua il tracciato che proporrà oggi l’ultimo arrivo in salita prima della facile conclusiva prevista domenica.

Dopo la severa lezione che Quintana ha impartito l’altro giorno a tutti gli avversari, ancora soddisfazioni per la Movistar che conquista tappa e maglia: la prima con uno splendido ed attesissimo Adriano Malori e la seconda proprio con il leader colombiano che riesce ad infliggere alla ormai ex maglia “naranja” un distacco di ben trenta secondi nei venti chilometri contro il tempo previsti dalla frazione odierna.
Soddisfazione anche per il ciclismo italiano, dunque, con la seconda vittoria di tappa in cinque giorni di gara. Malori era in effetti la speranza italiana per questa frazione, ma la presenza di Taylor Phinney rendeva la sfida particolarmente appassionante. La gara non ha tradito le attese e ci ha offerto un testa a testa mozzafiato tra lo statunitense e l’emiliano, entrambi ex campioni del mondo a cronometro under 23, il primo nel 2010 e il secondo nel 2008. Al traguardo si sono registrati solo 3 secondi di differenza tra i due, a favore del nostro Malori.
La corsa ha visto il suo duello principale nelle fasi iniziali, con il vincitore che ha stabilito un tempo che nessuno riuscirà a superare, battendo anche il record del tracciato, identico a quello dello scorso anno. Il vincitore di tappa ha concluso la prova in 22 primi e 11 secondi alla media di 51,931 orari.
Abbastanza anonime le prove dei big, il migliore dei quali è stato Boonen, 7° a 57 secondi. Soprende invece Peter Sagan con un ottimo decimo posto a 1:05 dal vincitore; Scarponi è undicesimo e Nibali quattordicesimo rispettivamente a 1:08 e 1:14, comunque meglio del nuovo leader della generale Nairo Quintana che ha concluso al sedicesimo posto con un passivo di 1:18 che gli è comunque bastato per conquistare la maglia di leader, poiché Gaimon ha concluso la prova in trentatreesima posizione a 1:48 da Malori e, quindi, a 30 secondi da Quintana. Da segnalare il sesto posto di Manuel Quinziato a 53 secondi.
L’uomo nel quale erano riposte le speranze dei tifosi di casa, Giacinti, è giunto terzo con un ritardo di 29 secondi.
Si è capito subito il trend del duello per la generale e si è avuta l’impressione di una pedalata più efficace da parte del colombiano rispetto allo statunitense. Infatti, a metà gara, il divario tra i due era di 14 secondi ed ha continuato a lievitare con lo stesso trend anche nella seconda parte. Da osservare anche che la crono ha proposto una classifica di tappa completamente diversa dalla generale. Nairo Quintana, infatti, è l’unico dei primi dieci della generale ad essersi classificato nei primi venti nella tappa odierna.
La situazione della generale vede ora Quintana al comando con 26 secondi su Gaimon, più staccati gli altri con Godoy (ottimo secondo sul Cerro El Amago l’altro giorno e ieri giunto ventiquattresimo a 1:38) sul terzo gradino del podio provvisorio a 2 primi e un secondo; quarto un altro argentino, Moyano, a 2:17, mentre in quinta piazza troviamo un altro uomo che aveva animato la fuga della prima tappa, Marc de Maar, con un passivo di 2:47.
Al termine di questa tappa possiamo affermare che Quintana sembra avere solidamente in mano la vittoria finale salvo crisi sull’arrivo in salita di oggi, francamente improbabile, mentre dobbiamo dare atto a Gaimon di aver disputato un’ottima prova sino ad ora. Ha vinto la prima tappa con una splendida fuga ed ha difeso con i denti il vantaggio accumulato in quella frazione; è riuscito a resistere anche ieri all’arrambaggio di Nairo Quintana, mentre oggi ha sì ceduto il simbolo del primato, ma resta comunque secondo con un vantaggio su Godoy e Moyano che gli lascia buone speranze di salire sul podio finale.
Abbastanza demotivati i grandi con Nibali e Scarponi che hanno pesanti passivi in classifica (quindici minuti circa il primo, otto il secondo), mentre Purito Rodriguez accusa un ritardo che sfiora addirittura i trenta minuti. Migliore degli italiani nella generale è Domenico Pozzovivo che oggi ha chiuso in ventunesima posizione con un ritardo di 1:29.
Domani è in programma la tappa più lunga della corsa, 184 chilometri con arrivo in salita al Mirador del Sol e pendenze arcigne nel finale: 8,75% la media con due chilometri tra il 14% e il 15% per giungere nel lugo dove l’anno scorso si impose Alberto Contador.
Sembra un altro arrivo adatto al nuovo leader della generale, staremo a vedere se qualcuno dei grandi che finora è restato in ombra proverà a mostrare un guizzo.

Benedetto Ciccarone

Malori vola sulle strade di San Luis (foto Bettini)

Malori vola sulle strade di San Luis (foto Bettini)

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