EVANS, COLPO DA CAMPIONE
Grazie ad un’azione maiuscola sull’ultima salita posta a 10 chilometri dal traguardo, Cadel Evans (BMC) si impone nella terza tappa del Tour Down Under staccando di 15″ un gruppetto composto da una dozzina di corridori e regolato dall’australiano Nathan Hass (Garmin-Sharp) su Diego Ulissi (Lampre-Merida). Il corridore della BMC si impadronisce del primato in classifica generale, che ora conduce con 12″ di vantaggio su Simon Gerrans e 15″ su Ulissi.
La grandezza di un campione, sebbene arrivato al trentaseiesimo anno d’età , si misura anche da come reagisce alle stagioni meno vincenti: il Cadel Evans di questo primo scorcio di 2014 è un atleta magro e giá in buona forma e nelle prime due tappe della corsa australiana si é sempre piazzato ottimamente. Oggi Cadel, trovando una giornata a sé favorevole, è riuscito a staccare in salita tutti
i concorrenti per poi continuare imperterrito a pieno ritmo nella successiva discesa e infine a giungere solitario all’arrivo dove ha festeggiato a modo la sua prima vittoria stagionale. Successo che ulteriormente dimostra lo spirito combattivo che ha sempre distinto questo grande campione del ciclismo e che fa di lui un corridore ancora capace di ottenere certi risultati, nonostante sia poco probabile che possa ripetere l’annata d’oro del 2011 suggellata dal trionfo al Tour de France.
Per quanto riguarda la tappa, questa terza frazione partiva da Norwood per concludersi a Campbellown dopo aver pedalato per 145 chilometri su un percorso complessivamente nervoso, reso complicato da una salita di prima categoria posta a meno di dieci chilometri dall’arrivo e che avrebbe potuto fare la differenza.
Ad inizio tappa se ne vanno via dal gruppo in quattro: Meyer (Drapac), Grivko (Astana), Cousin (Europcar) ed il sempreverde Jens Voigt (Trek). I battistrada riescono a guadagnare fino ad un vantaggio massimo di circa tre minuti, oltre i quali il gruppo si da una svegliata ed inizia il più classico degli inseguimenti comandato dall’Orica-Greenedge, che inserisce in testa al plotone corridori del calibro di Goss e Matthews a tirare. Come si sarebbe potuto prevedere i fuggitivi non sono riusciti a sfuggire alle grinfie del gruppo, il quale ha ripreso Voigt e Grivko proprio all’inizio della salita decisiva, quando a menare le danze era la Sky di Richie Porte. Poco dopo sarebbe stata la BMC a prendere in mano la situazione con Morabito che ha alzato bruscamente il ritmo, sfoltendo di molto il gruppo, per favorire Evans. Ed è stato proprio l’australiano ad alzarsi sui pedali e a tentare lo scatto a poco più di un chilometro e mezzo dal GPM: l’unico a rispondergli è stato Porte, mentre il gruppetto dei migliori si è sparapagliato ancora di più. Il ritmo imposto da Evans è stato veramente bestiale, costringendo Porte alla resa a mille metri dalla vetta. Nel frattempo, da dietro Simon Gerrans iniziava una ormai tardiva rimonta,
perchè se da un lato era riuscito a riprendere un Richie Porte in netta difficoltà , dall’altro sarebbe stato per lui impossibile riprendere Evans. Negli ultimi chilometri Cadel ha continuato a macinare sui pedali a pieno regime, mentre alle sue
spalle la coppia Gerrans-Porte veniva raggiunta dal resto del gruppetto comprendente i vari Thomas, Ulissi, Hass e Gesink. Ma questo accadeva a due chilometri dall’arrivo, troppo tardi per organizzare un inseguimento efficace.
Il corridore australiano della BMC ha portato così a buon fine la sua avventura solitaria, lasciando tutti gli altri a 15″ e obbligando Nathan Hass ad accontentarsi della seconda posizione e Diego Ulissi della terza.
La stessa storia si è verificata in classifica generale, con Cadel Evans che ha spodestato Simon Gerrans portando in dote un vantaggio di 12″ sul portacolori dell’Orica. Prevista per domani la quarta tappa di questo Santos Tour Down Under, e verosimilmente il traguardo di Victor Harbor proporrà la prima sfida tra i velocisti, che fino ad ora non hanno potuto esprimersi, come invece accadeva negli anni scorsi, a causa di percorsi maggiormente difficoltosi.
Paolo Terzi

Con Quintana al San Luis, Evans è il primo dei grandi campioni a lasciare il segno nella stagione 2014 (foto Bettini)