BOUHANNI SORPRENDE TUTTI A QIANDIAJIAN
In una tappa apparentemente fuori dalla sua portata per via della presenza di sette gran premi della montagna il velocista francese porta a casa il suo secondo successo consecutivo dopo quello di Yanqing precedendo allo sprint Michael Matthews, Aleksey Tsatevich ed Elia Viviani e rafforzando la maglia gialla di leader. Nel finale Tony Martin prova a far saltare il banco ma senza esito e i giochi per la classifica generale si decideranno nell’arrivo in salita di Mentougou Mountain.
Foto copertina: il bis consecutivo di Bouhanni sulle strade di Cina (foto Graham Watson)
La terza tappa del Tour of Beijing, 176 km da Yanqing a Qiandiajian, si presentava come una frazione adatta a diverse possibili soluzioni per via della presenza di sette gran premi della montagna, tra cui l’impegnativa ascesa di Si Hai poco oltre metà percorso, ma anche di un finale tutto sommato agevole con la sola salita di Huang Tu Lang, 2 km al 4,3% non certo sufficienti per fare selezione, prima degli 11 km di discesa e pianura verso il traguardo. Dopo il primo sprint intermedio, nel quale il neo campione del mondo Rui Alberto Faria da Costa (Movistar) ha conquistato 1” di abbuono che potrebbe anche rivelarsi decisivo per il successo finale, è partita la fuga che ha caratterizzato la tappa ad opera di Marc Goos (Belkin), Wesley Sulzberger (Orica-GreenEdge), Hayden Roulston (RadioShack), Albert Timmer (Argos-Shimano), Manuele Boaro (Saxo-Tinkoff) e un Damiano Caruso (Cannondale) che evidentemente non è interessato alla generale, cui punterà il compagno Ivan Basso, ma che ha fatto incetta di punti sui vari GPM andando a conquistare la leadership nella graduatoria degli scalatori. In ogni caso il gruppo non ha mai lasciato loro grande spazio grazie al lavoro della Fdj della maglia rossa Nacer Bouhanni, rimasto solo in vetta dal momento che Thor Hushovd (Bmc), al quale era appaiato in classifica, è rientrato in patria per stare vicino alla figlia ricoverata in ospedale. Sebbene l’andatura non sia mai stata forsennata, tanto che il plotone si è sempre mantenuto forte di oltre 100 unità , va dato comunque atto al giovane velocista francese di aver dimostrato una tenuta in salita che non gli si conosceva: in ogni caso a circa 40 km dal traguardo i battistrada sono stati riassorbiti e in contropiede ci ha provato lo stakanovista Adam Hansen (Lotto-Belisol) – che nelle ultime due stagioni ha portato a termine Giro, Tour e Vuelta togliendosi anche la soddisfazione di vincere la tappa di Pescara nella corsa rosa 2013 – ma anche il tentativo dell’australiano è stato annullato ai piedi della salita finale. A fare il diavolo a quattro lungo un’ascesa molto pedalabile, ideale per le sue caratteristiche, è stato il vincitore delle ultime due edizioni del Tour of Beijing Tony Martin (Omega-QuickStep), che ha dapprima prodotto una progressione che ha messo in fila indiana il gruppo e soprattutto ha accelerato nella successiva discesa, tentando di replicare il colpo che nel 2012 aveva portato in quel di Men Tou Gou e grazie al quale si era aggiudicato la classifica generale malgrado l’assenza di prove a cronometro. Approfittando di un attimo di indecisione di Rui Costa, che si trovava alla sua ruota, il tedesco è riuscito ad acquisire un leggero margine di vantaggio ma quando la strada è tornata pianeggiante ha dovuto arrendersi all’inseguimento delle squadre dei velocisti, concluso ai -4 dal traguardo. Una volta avvenuto il ricongiungimento è stata proprio l’Omega-QuickStep a prendere il comando delle operazioni con Zdenek Stybar che ha portato davanti Alessandro Petacchi sul rettilineo finale. Il 39enne spezzino, rimasto anche leggermente chiuso proprio dal compagno di squadra, si è però fatto sorprendere mancando l’attimo giusto per lanciare il suo sprint e ne hanno approfittato Elia Viviani (Cannondale) e Borut Bozic (Astana) per partire davanti a tutti, ma entrambi nulla hanno potuto di fronte alla prepotente rimonta di Bouhanni, che ha conquistato il secondo successo consecutivo dopo quello di Yanqing e l’11° stagionale davanti a Michael Matthews (Orica-GreenEdge), alla sorpresa di giornata Alexey Tsatevich (Katusha), a un Viviani cui è mancata l’esplosività dei giorni migliori, a Martin Kohler (Bmc) e a Bozic. Da segnalare che nell’ultima discesa il gruppo si è spezzato in due tronconi con Matteo Ferrari (Lampre) e Yauheni Hutarovich (Fdj) giunti con 43” di ritardo insieme, tra gli altri, ad un uomo di classifica come Jean-Christophe Péraud (Ag2r). Gli altri big hanno chiuso invece nel primo troncone e si giocheranno la classifica generale – guidata al momento sempre da Bouhanni con 11” su Matthews e Maxime Bouet (Ager) e 16” su Tsatevich e Nikolas Maes (Omega-QuickStep) – nell’arrivo in salita di Men Tou Gou Mountain al termine del quale si concluderà la quarta tappa, 150,5 km con partenza da Yanqing.e gli ultimi 12,6 tutti all’insù con una pendenza media del 5,7%.
Marco Salonna