SOLO BOUHANNI NEGA LA POLE A FERRARI
Il bresciano della Lampre-Merida sfiora il primo successo stagionale ma nulla può di fronte al 23enne francese che, ben lanciato dal compagno Dominique Rollin, inizia la volata di Yanqing al comando e rimane davanti fino al traguardo, conquistando anche la leadership della generale a discapito di Thor Hushovd. 5° posto per Alessandro Petacchi mentre i pretendenti al successo finale del Tour of Beijing rimangono alla finestra in attesa delle frazioni più dure.
Foto copertina: il francese Bouhanni sconfigge Ferrari sul traguardo di Yanqing (foto AFP)
La seconda tappa del Tour of Beijing, 201,5 km da Huairou a Yanqing, presentava un percorso decisamente più impegnativo – con quattro gran premi della montagna, di cui tre di 2a categoria – rispetto alla frazione che l’ha preceduta ma comunque alla portata dei velocisti, in virtù degli ampi spazi per recuperare tra una salita e l’altra e dei 51 km, di cui oltre 40 in pianura, che separavano la vetta di Yan Shan Tian Chi, ultima ascesa di giornata, dal traguardo. Malgrado le prime due salite fossero poste nei 30 km iniziali non vi è stata grande bagarre e facilmente è nata la fuga di giornata, promossa ad 8 Km dal via da Oliver Kaisen (Lotto-Belisol), un habituè dei tentativi da lontano, cui si sono accodati Chad Beyer (Champion System), Maxime Bouet (Ag2r), il redivivo Thomas De Gendt (Vacansoleil) e il padovano Massimo Graziato (Lampre-Merida), che hanno acquisito un vantaggio massimo di 4′30” su di un gruppo nel quale la Bmc del leader della generale Thor Hushovd ha costantemente tenuto il comando delle operazioni, tenendo un ritmo blando in salita in modo da non perdere uomini per gli ultimi 40 km e accelerando nei tratti pianeggianti. Verso Yan Shan Tian Chi prima Graziato e poi Beyer e un De Gendt ancora una volta irriconoscibile hanno perso le ruote di Bouet e Kaisen che, al pari di quanto fatto dal compagno Sander Cordeel nella prima tappa, è stato l’ultimo ad arrendersi a 8 km dal traguardo mentre il francese, che potrebbe dire la sua anche in classifica generale, si è rialzato subito dopo l’ultimo sprint intermedio, posto ai -35. Nella battaglia tra i treni delle squadre dei velocisti è emersa la Fdj con Dominique Rollin che ha portato davanti Nacer Bouhanni, con Roberto Ferrari abile a prendere la ruota del francese lanciando la propria volata dalla seconda posizione. Sembrava che il bresciano ce la facesse ad avere la meglio negli ultimi metri ma il 23enne francese di origine magrebina, agevolato anche da una sede stradale piuttosto stretta, ha mantenuto la testa fino al traguardo conquistando il decimo successo nel 2013 e superando in questa graduatoria il ”gemello” e compagno di squadra Arnaud Démare, fermo a quota nove e non presente al Tour of Beijing. Ferrari ha, dunque, dovuto accontentarsi del secondo posto, ennesimo piazzamento in un’annata in cui non è ancora riuscito a mettere le proprie ruote davanti a tutti, mentre 3° ha chiuso Mitchell Docker (Orica-GreenEdge), che ha disputato lo sprint in luogo del più quotato compagno Michael Matthews rimasto nelle retrovie; 4° è giunto Matti Breschel (Saxo-Tinkoff) e 5° Alessandro Petacchi (Omega-QuickStep), unico a centrare la top five in entrambe le tappe disputate. Nulla da fare ancora una volta per Elia Viviani (Cannondale), solo 10°, mentre Hushovd non si è lanciato nella volata e per il gioco dei piazzamenti ha dovuto cedere il primato nella generale a Bouhanni: il transalpino e il norvegese hanno ora 1” di margine su Bouet, 3” su Willem Wauters (Vacansoleil) e 4” su Luka Mezgec (Argos-Shimano) e Ferrari ma la classifica cambierà radicalmente al termine della terza tappa, 176 km da Yanqing a Qiandiajian con sette gran premi della montagna, anche se il più impegnativo che porta a Si Hai è molto lontano dal traguardo e l’ultimo strappo verso Huang Tu Liang con la vetta posta a -11 è pienamente alla portata anche degli sprinter che reggono quando la strada sale.
Marco Salonna