E ALLA FINE SPUNTA HUSHOVD

ottobre 11, 2013
Categoria: News

Nono successo stagionale per l’iridato di Melbourne che, grazie a una portentosa rimonta nelle ultimissime pedalate, conquista in quel di Hairou la prima tappa del Giro di Pechino davanti allo sloveno Luka Mezgec e ai due corridori dell’Omega-QuickStep Nikolas Maes e un Alessandro Petacchi che ha iniziato lo sprint davanti a tutti ma ha pagato dazio nei metri conclusivi. Delusione per Roberto Ferrari ed Elia Viviani rispettivamente 10° e 17°.

Foto copertina: un raggiante Hushovd sul podio della prima tappa del “Giro di Pechino” (foto AFP)

Dopo il Giro di Lombardia, in cui Joaquim Rodriguez ha bissato il successo del 2012 conquistando anche la leadership della classifica del World Tour a discapito di Chris Froome, il circuito maggiore del ciclismo internazionale si conclude con il Tour of Beijing, corsa a tappe di cinque giorni giunta alla sua terza edizione dopo che le prime due sono state appannaggio di Tony Martin (Omega-QuickStep). Proprio il tedesco pluricampione mondiale a cronometro sarà la stella della manifestazione insieme al neo iridato in linea Rui Alberto Faria Da Costa (Movistar) e insieme a loro punteranno alle zone alte della classifica generale, su di un percorso decisamente più favorevole agli scalatori rispetto al passato, Carlos Betancur e Jean-Christophe Péraud (Ag2r), Janez Brajkovic (Astana), Robert Gesink e Wilco Kelderman (Belkin), Mathias Frank (Bmc), Daniel Martin (Garmin-Sharp), Jan Bakelants (RadioShack), Richie Porte (Team Sky), Michael Rogers (Saxo-Tinkoff) e un Ivan Basso (Cannondale) ancora a caccia del primo acuto stagionale mentre si concentreranno sui traguardi parziali Zdenek Stybar (Omega-QuickStep), Rinaldo Nocentini (Ag2r), Simone Ponzi (Astana), Daniele Ratto (Cannondale), Fabian Wegmann (Garmin-Sharp, Giovanni Visconti (Movistar), Cameron Meyer (Orica-GreenEdge), Juan Antonio Flecha (Vacansoleil) e i numerosi velocisti presenti, con i nostri Alessandro Petacchi (Omega-QuickStep), Elia Viviani (Cannondale) e Roberto Ferrari (Lampre-Merida) che nelle tappe meno impegnative dovranno vedersela con Yauheni Hutarovich (Ag2r), Borut Bozic (Astana), Thor Hushovd (Bmc), Nacer Bouhanni (Fdj), Michael Matthews (Orica-GreenEdge), Matti Breschel (Saxo-Tinkoff), Luka Mezgec (Argos-Shimano) e Kelly Robert Van Hummel (Vacansoleil). La prima tappa, 190,5 km da Shunyi ad Hairou, era appunto dedicata agli sprinter, caratterizzata com’era da un solo Gpm di 3a categoria posto poco prima di metà percorso, ed è vissuta a lungo sulla fuga di Willem Wauters (Vacansoleil), Sander Cordeel (Lotto-Belisol), Ryota Nishizono (Champion System) e del brianzolo Davide Viganò (Lampre-Merida), che hanno acquisito fino a 7′10” su di un plotone nel quale il grosso del lavoro è stato svolto dalla Fdj di Bouhanni e dalla Cannondale di Viviani, che si era aggiudicato nel 2012 la frazione inaugurale conclusasi nei pressi dello stadio olimpico di Pechino. Il primo a rialzarsi nel quartetto è stato Viganò, che probabilmente ha scelto di rimanere al fianco di Ferrari piuttosto che proseguire in un’azione che avrebbe avuto scarsissime probabilità di successo, mentre gli altri tre hanno proseguito di comune accordo fino all’ultimo sprint intermedio, posto a 40 km dal traguardo, in cui Nishizono e Wauters si sono dati battaglia con il giapponese che è riuscito a transitare per primo. Immediatamente dopo ha preso il largo Cordeel che ha avuto la forza di resistere all’inseguimento del gruppo fino ai -5 ed è stato solo grazie all’intervento della Bmc, e segnatamente di un Marco Pinotti che al termine della stagione chiuderà la sua carriera agonistica, che l’azione del 26enne fiammingo è stata annullata. Inevitabile, dunque, la conclusione allo sprint con Petacchi e Matthews, ottimamente supportati dai rispettivi compagni di squadra, che si sono lanciati davanti a tutti all’ingresso del breve rettilineo finale, ma la strada che tirava leggermente ha tagliato le gambe ad entrambi che sono stati superati dapprima da Mezgec e negli ultimissimi metri anche da Hushovd che per meno di mezza ruota ha avuto la meglio anche sullo sloveno, conquistando il nono successo in un 2013 che lo ha visto tornare a discreti livelli dopo una stagione precedente costellata di problemi fisici e priva di successi. Il 35enne norvegese ha preceduto nell’ordine Mezgec e un Nikolas Maes (Omega-QuickStep) che si è ritrovato a disputare una sua volata distinta da quella del compagno Petacchi sul quale ha avuto la meglio nel finale, con lo spezzino che ha chiuso 4° davanti a Matthews e ai giovani Enrique Sanchez (Movistar) e Rudiger Selig (Katusha) mentre Ferrari ha chiuso la top ten e Viviani non è andato oltre il 17° posto. Grazie agli abbuoni Hushovd guida la classifica generale con 3” su Wauters, 4” su Mezgec, 6” su Maes, 9” su Nishizono e 10” su Petacchi e il resto del gruppo alla vigilia di una seconda tappa, 201,5 km da Huairou a Yanqing, che vede nuovamente favoriti i velocisti in virtù dei diversi spazi per recuperare tra un Gpm e l’altro (ne saranno previsti 4, tre dei quali di seconda categoria) e dei 40 km conclusivi interamente pianeggianti.

Marco Salonna

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