BOUHANNI, COME DA PROGRAMMA
In contemporanea al Giro di Lombardia, sulle strade d’oltrape si disputava il Tour de Vendée, ultima prova della Coppa di Francia. I pronostici della vigilia davano favoritissimo il francese Nacer Bouhanni e l’alfiere della FdJ non si è smentito e ha fatto felice chi aveva puntato sul suo successo, conseguito bruciando allo sprint i connazionali Dumoulin e Tronet. L’italiano Alessandro Malaguti, 9° al traguardo, è stato il migliore dei nostri otto corridori al via.
Foto copertina: il podio del Tour de Vendée 2013 (foto Jean-François Quénet)
Mentre sulle strade lombarde il “cacciatore di fughe” Thomas Voeckler, fedele alla sua indole, cercava, facendo saltare il banco, di mettere in carniere la sua prima grande classica, in Vandea, regione dove lui ha stabilito la residenza e risiede anche il quartier generale del suo team, si è svolto l’omonimo Tour, sedicesima e ultima prova della Coppa di Francia.
La corsa, partita da Aizenay, vedeva una discreta starting list che comprendeva anche otto corridori di casa nostra: Mattia Gavazzi, Omar Bertazzo, Alessandro Malaguti, Giairo Ermeti, Matteo Di Serafino, Antonio Parrinello e Francesco Reda della Androni-Venezuela e Francesco Lasca della Caja Rural.
I favori del pronostico erano quasi tutti per l’ex campione di Francia Nacer Bouhanni e il francese di Epinal che indossa le insegne della FdJ ha saputo tenerne fede mettendosi alle spalle nella volata finale a Roche-sur-Yon, dopo 202 km di gara, Samuel Dumoulin (Ag2r La Mondiale) e Steven Tronet (BigMat-Auber 93).
Per i colori italiani ottima la prestazione di Alessandro Malaguti (Androni-Venezuela), che ha chiuso nono.
Ricollegandosi a quanto fatto da Voeckler nel Giro di Lombardia, la sua Europcar ha chiuso la gara che si è disputata sulle sue terre con un po’ di delusione poichè il giovane e talentuoso Bryan Coquard ha chiuso solamente sesto, nonostante le ambizioni sue e del team.
Mario Prato