MARTIN STELLARE, WIGGINS E CANCELLARA SI INCHINANO

settembre 26, 2013
Categoria: News

Ci si aspettava una lotta serrata tra i tre fuoriclasse del tic tac ma il 28enne di Cottbus conquista di prepotenza il suo terzo titolo iridato consecutivo a cronometro infliggendo lungo i 57,9 km che da Montecatini Terme portavano a Firenze 46” al britannico, venuto fuori alla distanza dopo un avvio non esaltate, e 48” all’elvetico che, al contrario, è partito alla grande ma si è spento strada facendo fino a essere superato nel finale dal campione olimpico. Ai piedi del podio Vasil Kiryienka e Taylor Phinney, entrambi medagliati a Valkenburg, che precedono la rivelazione Rasmus Quaade e i nostri Marco Pinotti ed Adriano Malori, autori di una buona prova anche se il loro distacco da Martin ha sfiorato i 3 minuti.

Foto copertina: Tony Martin esulta sul traguardo di Firenze (foto Bettini)

La gara a cronometro riservata alla categoria elite si è disputata su di un percorso di 57,9 km, lo stesso della cronosquadre e in assoluto quello dal chilometraggio più elevato nella storia delle prove contro il tempo iridato, quasi interamente pianeggiante (se si eccettua la salitella di Serravalle Pistoiese, posta dopo 7,3 km dalla partenza di Montecatini) e caratterizzato in gran parte da lunghi rettilinei prima della serie di curve finali nel centro storico di Firenze. Un tracciato dunque ideale per gli specialisti tra i quali spiccavano i nomi del tedesco Tony Martin, che si è aggiudicato le ultime due edizioni di Copenhagen e Valkenburg e ha dominato quasi tutte le crono che ha disputato in stagione, dell’elvetico Fabian Cancellara, già campione olimpico a Pechino, quattro volte iridato e reduce dal successo di Tarazona alla Vuelta davanti al tedesco, e della medaglia d’oro di Londra Bradley Wiggins, che dopo la delusione di un Giro d’Italia che lo ha visto costretto al ritiro ha preparato con cura questo appuntamento aggiudicandosi in tempi recenti le prove contro il tempo dei giri di Polonia e Gran Bretagna.
Tuttavia quella che sarebbe dovuta essere una sfida sul filo dei secondi tra i tre fuoriclasse del tic tac si è trasformata in un dominio del tedesco di Cottbus, che in cima a Serravalle Pistoiese ha fatto segnare il secondo tempo a 1” da Cancellara ma, una volta trovato il terreno ideale per le sue caratteristiche, ha fatto il vuoto dietro di sè conquistando il suo terzo titolo mondiale consecutivo e il quinto se si considerano i due delle cronometro a squadre in cui è stato determinante per i successi dell’Omega-QuickStep. E’ stata una grande prova di forza quella del tedesco, che ha riaffermato la sua leadership attuale in una specialità che era stata messa in discussione da Wiggins nel 2012 e da Cancellara alla Vuelta e vale la pena sottolineare tra l’altro come, anche se va detto che le condizioni del vento erano più favorevoli, Martin abbia fatto segnare un tempo di 1h05′36” alla media di 52,9 km/h che gli sarebbe valso il 6° posto nella prova di domenica alle spalle delle sole Omega-QuickStep, Orica-GreenEdge, Team Sky, Bmc e RadioShack. La vera lotta è stata dunque quella della medaglia d’argento e, analogamente a quanto era avvenuto nel 2011 a Copenhagen, a spuntarla è stato Wiggins che si è reso protagonista di un avvio decisamente prudente e al km 24,5 accusava 37” di ritardo da Martin e 24” da Cancellara ma nella seconda parte di gara ha tenuto un ritmo vicinissimo a quello del tedesco ed è risalito fino al 2° posto con un distacco di 46”, mentre l’elvetico ha fatto la differenza nel tratto iniziale in salita, indice comunque di una grande condizione in vista della prova in linea che rappresenta il suo vero obiettivo. In seguito, però, Cancellara è progressivamente calato e ha dovuto accontentarsi del bronzo, che comunque è la sua settima medaglia consecutiva in altrettanti campionati del mondo a cronometro cui ha partecipato, chiudendo a 48” dal miglior tempo e a 2” da quello di Wiggins.
Tutti gli altri hanno chiuso con distacchi pesanti e non hanno mai dato l’impressione di potersi inserire nella lotta per le medaglie ad eccezione di Vasil Kiryienka, che ha dimostrato che quello di un anno fa a Valkenburg, quando aveva chiuso sul gradino più basso del podio, non era stato un exploit isolato: il bielorusso è andato fortissimo nel tratto tra i 7,3 e i 24,5 km portandosi in terza posizione provvisoria ma strada facendo nulla ha potuto di fronte al ritorno di Wiggins, chiudendo 4° a 1′26”. Invece Taylor Phinney, autore di una prova strepitosa un anno fa in cui per soli 5” era stato battuto da Martin, questa volta – malgrado il tracciato fosse più adatto alle sue caratteristiche – non è andato oltre un comunque onorevole 5° posto a 2′08”. Alle spalle dello statunitense si sono piazzati la rivelazione di giornata Rasmus Quaade, neoprofessionista danese che può vantare nel suo palmares una medaglia d’argento a Copenhagen nella categoria Under 23, che malgrado una foratura intorno a metà percorso ha chiuso 6° a 2′36” davanti ai due azzurri in gara, Marco Pinotti e Adriano Malori, autori entrambi di una prestazione in crescendo dopo una partenza controllata che li ha portati rispettivamente al 7° e all’8° posto con distacchi di 2′41” e di 2′51”. In particolare il 37enne bergamasco, cui una caduta un anno fa a Valkenburg gli aveva impedito di conquistare con ogni probabilità la medaglia di bronzo, può essere molto soddisfatto in virtù del fatto che predilige percorsi più impegnativi e che è arrivato a Firenze con una condizione non certo ideale dopo il recente malanno che lo ha costretto ad abbandonare la Vuelta. Dal canto suo, il 25enne di Traversetolo, che ha comunque migliorato il 10° posto ottenuto in Olanda, può recriminare per uno stato di forma non paragonabile a quello che in primavera lo aveva portato nelle varie crono disputate a essere secondo al solo Martin, anche se va detto che una medaglia per lui sarebbe stata comunque irraggiungibile. Hanno chiuso la top ten il veterano svedese Gustav Larsson, 9° a 2′58”, e l’altro bielorusso Konstantin Siutsou, 10° a 2′59” e autore di una prova al di sopra delle aspettative. Convincenti anche le prestazioni del giovane australiano Rohan Dennis – 12° a 3′09” e giunto davanti al deludente compatriota Richie Porte (17° a 3′22”), anche se entrambi hanno perso terreno alla distanza dopo un buon avvio – e dell’irlandese Nicholas Roche che con il suo 13° posto a 3′13” ha confermato di essere cresciuto moltissimo in stagione nelle prove contro il tempo e di essere un pericoloso outsider per quanto riguarda la prova in linea al pari del connazionale e cugino Daniel Martin. Da dimenticare, invece, le prove del francese Sylvain Chavanel (dopo aver fatto segnare il terzo tempo al km 7,3, è letteralmente naufragato fino a chiudere 22° a 3′48”), dello spagnolo Luis León Sánchez (35° a 5′04”), dello statunitense Andrew Talansky (46° a 6′05”) e dell’oggetto misterioso di questo 2013 Thomas De Gendt addirittura 49° a 6′25”. Dopo una giornata di pausa la rassegna iridata di Firenze riprenderà venerdì 27 settembre con le prove in linea riservata alle categorie junior femminile e under 23 maschile.

Marco Salonna

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