SCOCCA L’ORA DEL BENELUX

settembre 25, 2013
Categoria: News

La terza giornata dei campionati mondiali di Firenze sorride a Belgio e Olanda che conquistano un titolo iridato a testa rispettivamente con Igor Decraene, che si aggiudica la crono della categoria junior davanti al danese Mathias Krigbaum e allo statunitense Zeke Mostov, e con Ellen Van Dijk, già oro nella cronosquadre con le compagne della Specialized-Lululemon, che domina nella categoria donne elite davanti alla danese naturalizzata neozelandese Linda Villumsen e alla statunitense Carmen Small che per soli 4 centesimi strappa il bronzo alla più quotata connazionale Carmen Stevens. Discreti nel complesso gli azzurri in gara con Elisa Longo Borghini che chiude al 13° posto.

Foto copertina: Ellen Van Dijk e Igor Decraene, le due medaglie d’oro della terza giornata di gare iridate (foto Bettini)

La terza giornata dei campionati mondiali di Firenze è stata dedicata alle gare a cronometro della categoria junior maschile e di quella elite femminile, disputate entrambe sul medesimo tracciato di 22,1 km, interamente pianeggiante al pari di tutti quelli affrontati per le prove contro il tempo di questa rassegna iridata, con partenza dalle Cascine e arrivo al Mandela Forum. Per primi hanno gareggiato i ragazzi e a imporsi è stato il belga Igor Decraene che, dopo essere stato beffato per solo 1” dal russo Nikolay Cherkasov agli Europei di luglio disputati ad Olomouc (Repubblica Ceca), si è preso la rivincita andando al comando fin dal primo rilevamento del km 12,7 e aumentando gradatamente il suo vantaggio sul più diretto inseguitore, il danese Mathias Krigbaum. Questi, dal canto suo, ha sempre occupato la seconda posizione in tutti gli intertempi e ha chiuso con un distacco di 8” conquistando quella medaglia che gli era sfuggita a Valkenburg quando si era piazzato 5°. Grande sorpresa, invece, quella dello statunitense Zeke Mostov, poco quotato alla vigilia e partito molto prima rispetto ai migliori, che, al termine di una prova caratterizzata anche per lui da un rendimento costante lungo tutto l’arco del percorso, si è aggiudicato il bronzo con un ritardo di 20”, 3″ in meno del tedesco Joshua Stritzinger che ha pagato una partenza non eccezionale riuscendo poi a recuperare solo in parte il gap che lo separava dalla zona podio. 5° a 30” ha chiuso il britannico Matthew Gibson, 6° e 7°, entrambi a 44”, il norvegese Ole Forfang e il francese Corentin Ermenault, 8° a 46” il kazako Dmitriy Rive, 9° a 49” un deludente Cherkasov e 10° a 53” l’altro statunitense Michael Dessau. Per quanto riguarda gli azzurri non vi erano grandi ambizioni di alla vigilia e pertanto può essere considerata tutto sommato positiva la prova del veronese Edoardo Affini, 18° a 1′12” con una discreta rimonta nella seconda parte di gara, e anche quella del verbanese Filippo Ganna, che si è piazzato 32° a 1′37” ma è stato penalizzato da una caduta dopo 3 km, senza la quale avrebbe chiuso probabilmente davanti al connazionale.

In campo femminile, alla luce delle assenze della campionessa uscente Judith Arndt e della medaglia d’oro olimpica di Londra Kristin Armstrong, che hanno entrambe abbandonato le competizioni al termine della scorsa stagione, era lecito attendersi un grande equilibrio e in effetti la lotta per il podio è stata molto serrata con 8 ragazze che hanno chiuso nello spazio di soli 18”. Davanti a loro, però, ha fatto il vuoto Ellen Van Dijk che, pedalando con un rapporto lunghissimo (che, fatte le debite proporzioni, ha ricordato quelli che utilizzava l’ucraino Sergey Gonchar), ha inflitto dopo 12,7 km un distacco già di 20” alla sua più diretta rivale, la danese naturalizzata neozelandese Linda Villumsen, divenuti 24″ al traguardo che ha tagliato con il ragguardevole tempo di 27′48”. Per la 26enne olandese si tratta del secondo titolo mondiale in tre giorni dopo quello della cronosquadre insieme alle compagne del Team Specialized-Lululemon e del terzo in carriera se si aggiunge quello conquistato nello scratch su pista in occasione della rassegna iridata di Manchester del 2008. Dal canto suo la Villumsen ha mantenuto in tutti gli intertempi la seconda posizione confermando il suo ruolo di eterna piazzata, che l’ha vista sempre sul podio nelle ultime 5 crono iridate senza però mai riuscire a vincere, mentre il bronzo è andato alla veterana statunitense Carmen Small, a sua volta 3a fin dal rilevamento dei 12,7 km, che ha chiuso con un distacco di 28” e per appena 4 centesimi ha resistito al ritorno della più quotata connazionale Evelyn Stevens, medaglia d’argento a Valkenburg. 5a a 31” ha chiuso la tedesca Trixi Worrack, cui non è bastato essere la più veloce in assoluto nei 5 km conclusivi, 6a a 39” la rivelazione danese Annika Langvad, due volte campionessa mondiale in mountain bike nella specialità marathon, 6a a 40” la russa Olga Zabelinskaya (figlia di Sergei Sukhoruchenkov, atleta dalle doti eccezionali che purtroppo ha potuto passare professionista solo in età molto avanzata a causa del blocco imposto dall’ex Urss), 7a e 8a a 42” l’ucraina Hanna Solovay, che al rientro dopo una squalifica per doping aveva recentemente conquistato il titolo europeo a cronometro nella categoria under 23 a Olomouc, e l’altra russa Tatiana Antoshina, 9a a 52” la svedese Emma Johansson, autrice di una prova un po’ al di sotto delle aspettative, e 10a a 1′04” Lisa Brennauer. L’Italia schierava due giovani di indubbio talento ma sulla carta molto più adatte alla prova in linea ovvero la non ancora 20enne di Moncalieri Rossella Ratto e la 21enne di Ornavasso Elisa Longo Borghini, non al top della condizione in virtù dei mesi di preparazione saltati per una caduta avvenuta ai campionati italiani. La sorella del professionista della Cannondale Paolo e figlia dell’ex sciatrice di fondo Guidina Dal Sasso si è comunque ben comportata chiudendo 13a a 1′23” dalla Van Dijk grazie a un finale in crescendo mentre la Ratto si è piazzata 17a con un ritardo di 1′55”. Il programma delle prove a cronometro si chiuderà con l’attesa della gara dei professionisti che, secondo le previsioni, dovrebbe vedere il campione in cara Tony Martin lottare sul filo dei secondi con Fabian Cancellara e Bradley Wiggins per la medaglia d’oro e tutti gli altri che dovranno sperare in una giornata storta di almeno uno di loro per strappare un piazzamento da podio al quale ha comunque dimostrato di poter aspirare l’Adriano Malori visto nella prima parte di stagione, mentre l’altro azzurro Marco Pinotti non si presenta all’appuntamento al top della condizione e per lui sarebbe soddisfacente un piazzamento nei primi 10.

Marco Salonna

Comments are closed.