RATTO SI SCOPRE GRIMPEUR, NIBALI SEMPRE PIU’ IN ROJA
Impresa del 23enne di Moncalieri che nella prima tappa pirenaica, contrassegnata dal maltempo, stacca i compagni d’avventura tra cui Philippe Gilbert e conquista la cima di Collada de la Gallina con un vantaggio di 2′53” sul siciliano che risponde all’attacco di Chris Horner e lo stacca negli ultimi metri portando a 50” il suo vantaggio sullo statunitense e a 1′42” su un Alejandro Valverde in difficoltà nella discesa dell’Alto de la Comella mentre naufraga Nicolas Roche che dice addio alla zona podio. Il gran freddo fa molte vittime e tra queste anche Ivan Basso che soffre di un principio di ipotermia nella discesa del Port d’Envalira ed è costretto al ritiro.
Foto copertina: trionfo sotto l’acqua per Ratto alla Collada della Gallina (foto AFP)
Dopo le due frazioni interlocutorie di Tarragona e Castelldefels la Vuelta è approdata sui Pirenei con la 14a tappa, 155,7 km da Bagà a Collada de la Gallina, nel principato di Andorra, caratterizzati dalle scalate del Port de Envalira, cima Alberto Fernández di questa edizione della corsa a tappe iberica con i suoi 2410 metri, dell’ostico Col d’Ordino, del più abbordabile Alto de la Comella e infine da un’ascesa finale di 7,2 km contrassegnata da una pendenza media dell’8% ma con tratti molto più impegnativi dai -4 al traguardo, affrontata anche nel 2012 quando ad alzare le braccia fu Alejandro Valverde che ebbe la meglio su Joaquim Rodrìguez e Alberto Contador al termine di un’emozionante battaglia. A rendere ancora più dura la corsa e influire in modo decisivo sul risultato finale è sopraggiunto inoltre il brutto tempo, con pioggia lungo tutto il percorso e temperature notevolmente più basse rispetto alle giornate precedenti, fino a toccare i 5° in cima al Port d’Envalira.
Ci si attendevano scatti e controscatti fin dalle prime battute ma il clima e il menù delle salite che attendevano i corridori ha evidentemente suggerito a molti di tirare i remi in barca e il primo tentativo di giornata, operato dal campione del mondo Philippe Gilbert (Bmc), dal torinese Daniele Ratto (Cannondale), dal francese Philippe Chainel (Ag2r) e dalla coppia del Team Belkin composta da Graeme Brown e dal decisamente più quotato in salita Luis León Sánchez, ha avuto immediatamente via libera da un gruppo nel quale l’Astana di Vincenzo Nibali ha mantenuto fin quasi in vetta all’Envalira un’andatura molto blanda, consentendo ai battistrada di accumulare fino a oltre 12 minuti di vantaggio. Lungo le rampe del valico andorrano Sánchez, Gilbert e Ratto sono rimasti soli al comando mentre in gruppo ha preso l’iniziativa la Katusha di RodrÃguez con un Luca Paolini particolarmente pimpante nel dettare un ritmo che ha fatto vittime illustri tra cui Rigoberto Urán (Team Sky) e il 9° della classifica generale Rafal Majka (Saxo-Tinkoff), paralizzati dal freddo e giunti al traguardo con un distacco superiore ai 20′. Il gruppo maglia roja si era così ridotto a una sessantina di unità , ma ulteriori sorprese sono avvenute nella successiva discesa e a farne le spese sono stati Luis Leon Sánchez, vittima anche di una caduta, e soprattutto Ivan Basso (Cannondale), che contava sulla tre giorni pirenaica per avvicinare la zona podio e che, invece, al pari dello spagnolo ha accusato un principio di ipotermia che lo ha addirittura costretto al ritiro. Al contrario, il compagno di squadra Ratto, decisamente più a suo agio con queste condizioni atmosferiche, è rimasto solo al comando distanziando un Gilbert non ancora al top della condizione. Che per il 23enne di Moncalieri fosse la giornata giusta lo si è compreso lungo le due ascese successive in cui, nonostante il ritmo sostenuto della Katusha e della RadioShack di Chris Horner, ha mantenuto un vantaggio sempre vicino ai 10 minuti, che gli ha consentito di affrontare con il proprio passo l’ascesa finale e completare un’impresa assolutamente inaspettata alla vigilia, che con ogni probabilità gli varrà la convocazione nella nazionale azzurra di Firenze.
Alle spalle del corridore della Cannondale e di Gilbert, che dal canto suo ha continuato a cedere terreno fino a essere raggiunto e staccato dai migliori sull’ascesa finale, le carte si sono rimescolate più volte con Amets Txurruka (Caja Rural) e Johannes Fröhlinger (Argos-Shimano) che hanno tentato di prendere il largo e successivamente un’azione orchestrata dall’Euskaltel per Igor Antón, che insieme ai compagni Pablo Urtasun e Egoi MartÃnez si è avvantaggiato in un tentativo che comprendeva anche José Herrada (Movistar), David Arroyo (Caja Rural), Alex Howes (Garmin-Sharp), un sorprendente – su di un percorso così impegnativo per lui – Juan Antonio Flecha (Vacansoleil) e anche l’8° della generale Thibaut Pinot (Fdj). A questi attaccanti il gruppo, comprendente ormai non più di una trentina di corridori e del quale non facevano più parte Michele Scarponi (Lampre-Merida) e Sergio Henao (Team Sky), non ha lasciato spazio. Lungo la tecnica discesa dell’Alto de la Comella Alejandro Valverde (Movistar), probabilmente anch’egli intirizzito dal freddo, ha perso terreno riuscendo a rimanere a galla grazie all’aiuto di Herrada, unico compagno rimastogli al fianco, ma iniziando comunque la salita finale con un distacco di 40” dagli altri uomini di classifica. Sulle prime rampe verso Collada della Gallina è stato un monumentale Robert Kiserlovski (RadioShack) a scandire un ritmo forsennato che ha mandato ben presto al tappeto Nicolas Roche (Saxo-Tinkoff) e diversi altri atleti finchè alla ruota del croato non sono rimasti i soli Horner e Nibali, inseguiti da RodrÃguez, Pinot, Domenico Pozzovivo (Ag2r) e da un Samuel Sánchez (Euskaltel) che giorno dopo giorno cresce di condizione. A 4 km dalla vetta il 41enne statunitense ha lanciato il suo attacco ma, a differenza di quanto era avvenuto sull’Alto de Hazallanas, Nibali ha risposto con estrema facilità e negli ultimi 200 metri ha dato un’ulteriore prova di forza con un’accelerazione che gli è valsa il secondo posto di giornata a 3′53” da Ratto e con esso 6 importanti secondi di abbuono, mentre Horner ha chiuso 3° a 3′55”, un RodrÃguez competitivo (ma lontano dai livelli dell’ultima settimana del Tour) 4° a 4′11”, Sánchez 5° a 4′19” e un tenacissimo Valverde 6° a 4′43” grazie a un ottimo finale di corsa che gli ha consentito di superare Pinot e Pozzovivo, rispettivamente 7° e 8° con un ritardo di 4′46”, mentre Roche è precipitato a 7′22” uscendo dai giochi per il podio di Madrid.
La nuova classifica generale vede Nibali – che può contare anche su un’Astana decisamente in palla con Tanel Kangert, Jacob Fuglsang e Janez Brajkovic in crescita di condizione – al comando con 50” su Horner, 1′42” su Valverde, 2′57” su RodrÃguez, 3′43” su Pozzovivo e 4′06” su Roche alla vigilia della seconda tappa pirenaica, 224,9 km da Andorra a Peyragudes con previsioni meteo che ancora non promettono nulla di buono. La fase iniziale prevede le scalate del Port del Cantò e del Port de la Bonaigua prima dell’approdo in territorio francese e del finale identico a quello del Tour di un anno fa, quando a imporsi su Valverde davanti a un Chris Froome che in quell’occasione attese Bradley Wiggins in maglia gialla favorendo di fatto l’azione del murciano: verrà scalato dapprima il Port de Balés – ascesa di 19,2 km inizialmente dolce ma che diviene via via più impegnativa fino a raggiungere pendenze costantemente intorno al 10% negli ultimi 5 km – seguito da una discesa piuttosto tecnica e dal mitico Col de Peyresourde prima di una breve picchiata e degli ultimi 3 km ancora in salita con una pendenza massima dell’11% ai -2 dal traguardo.
Marco Salonna