SUPERPIPPO ”MONDIALE” A PLOUAY

settembre 2, 2013
Categoria: News

Grand’Italia nella semiclassica bretone a partire da Filippo Pozzato che dimostra ancora una volta il suo eccellente stato di forma beffando con una superba rimonta negli ultimi metri Giacomo Nizzolo e Samuel Dumoulin e lanciando la sua prepotente candidatura a un ruolo importante nella rassegna iridata di Firenze. In grande evidenza anche Daniele Bennati ed Elia Viviani che chiudono 5° e 7° oltre a Giovanni Visconti ed Enrico Gasparotto, protagonisti nelle fasi finali della corsa.

Foto copertina: Pozzato surclassa tutti a Plouay (foto Bettini)

La 78a edizione del Gp Ouest-France di Plouay, divenuta a partire dal suo inserimento nell’allora circuito Pro Tour nel 2005 la terza corsa in linea transalpina per importanza dopo Parigi-Roubaix e Parigi-Tours, si è disputata sulla distanza di 243 km e 9 giri di un circuito di 27 km, lo stesso della passata stagione, con partenza e arrivo nel piccolo centro bretone, caratterizzato dalle ascese, in verità piuttosto pedalabili, della Côte de Lezot in avvio e dell’appena più impegnativa Côte de Ty Marrec, 1,4 km al 5,2% con la vetta posta a 4 km dal traguardo. Un percorso dunque adatto ai passisti veloci che si sono presentati al via in massa a partire da Ian Stannard e Geraint Thomas (Team Sky), leader della formazione britannica in assenza del campione uscente Edvald Boasson Hagen impegnato alla Vuelta, passando per José Joaquìn Rojas (Movistar), Alexander Kristoff (Katusha), Tony Gallopin (RadioShack), Borut Bozic (Astana), Thor Hushovd e Greg Van Avermaet (Bmc), Lars Boom (Belkin), Matti Breschel (Saxo-Tinkoff), il vincitore dell’edizione 2010 Matthew Goss (Orica-GreenEdge), Arnaud Démare (Fdj) e John Degenkolb (Argos-Shimano) con Alexandr Kolobnev (Katusha), Sylvain Chavanel e Michal Kwiatkowski (Omega-QuickStep), Christophe Riblon (Ag2r), Wilco Kelderman (Belkin), Arnold Jeannesson (Fdj), il secondo di un anno fa Rui Alberto Faria da Costa (Movistar) e Thomas Voeckler (Europcar), che ha impressionato al Tour de Poitou-Charentes aggiudicandosi la tappa a cronometro e la classifica generale, pronti a dire la loro in caso di corsa più selettiva del previsto. Anche l’Italia, che ha conquistato Plouay nel 1997 con Andrea Ferrigato, nel 2000 con Michele Bartoli e nel 2006 con un ancor giovane Vincenzo Nibali, si è presentata con diverse frecce al proprio arco quali Giovanni Visconti (Movistar), Giacomo Nizzolo (RadioShack), Francesco Gavazzi ed Enrico Gasparotto (Astana), Daniel Oss (Bmc), Filippo Pozzato e Damiano Cunego (Lampre-Merida) e Marco Marcato (Vacansoleil).
La fuga di giornata, che ha caratterizzato gran parte della corsa e che è arrivata ad avere fino a 16′30” di margine su un gruppo che ha comunque sempre controllato saldamente la situazione, è stata portata avanti da Natnael Berhane (Europcar), Vegard Stake Laengen (Bretagne-Séché), Christophe Laborie (Sojasun) e Julien Fouchard (Cofidis) con l’Astana, nelle cui fila si è distinto un Valerio Agnoli al rientro dopo una frattura a una costola che gli ha impedito di partecipare alla Vuelta, che si è incaricata dell’inseguimento coadiuvata in seguito da Bmc, Ag2r e da un’Omega-QuickStep particolarmente determinata finchè, all’inizio del penultimo giro del circuito, con i battistrada ormai senza più alcuna chance di arrivare davanti al traguardo malgrado il loro vantaggio superasse ancora i 2 minuti, è iniziata la corsa vera. Il primo ad accendere la miccia ai -50 dalla conclusione è stato Cyril Gautier (Europcar) e da quel momento in avanti innumerevoli tentativi si sono susseguiti, senza che però nessuno riuscisse a fare la differenza con il gruppo che non ha mai avuto un ritardo superiore a un centinaio di metri. Ci ha provato dapprima Pavel Brutt (Katusha), al quale si sono accodati tra gli altri Manuel Quinziato (Bmc) e Cristiano Salerno (Cannondale), poi Manuele Boaro (Saxo-Tinkoff) insieme a Luke Durbridge (Orica-GreenEdge), quindi sulla penultima ascesa alla Côte de Ty Marrec Mirko Selvaggi (Vacansoleil), autore di una bella progressione che ha sancito la fine dell’avventura dei quattro al comando e rimasto davanti a tutti per una decina di chilometri. In seguito se ne è andato un plotoncino portato via dall’astro nascente transalpino Romain Bardet (Ag2r) e dall’altro francese Fabien Schmidt (Saur-Sojasun) e, infine, all’inizio dell’ultima tornata è stata la volta Dries Devenyns (Omega-QuickStep), marcato stretto da un Tom Dumoulin (Argos-Shimano) che avendo Degenkolb alle spalle non ha collaborato facendo fallire l’attacco del belga. All’interno del gruppo, comprendente ancora almeno un centinaio di atleti, ha invece preso in mano la situazione la Lotto-Belisol di Jürgen Roelandts.
L’azione più significativa è stata quella prodotta a 14 km dal traguardo da un brillante Giovanni Visconti che si è avvantaggiato insieme a un altro ottimo passista come Kristjan Koren (Cannondale) e a Tim Wellens (Lotto-Belisol), arrivando ad avere 15” di margine ma lo scarso impulso dato dal giovane scalatore fiammingo, sempre in funzione di Roelandts, e il gran lavoro della Bmc hanno fatto in modo che il gruppo ritornasse sotto ai piedi della Côte de Ty Marrec; sul tratto più duro dell’ascesa Jérôme Pineau (Omega-QuickStep) ha operato un forcing per lanciare Kwiatkowski alla cui accelerazione hanno replicato Degenkolb, che dunque ha scelto di non attendere la volata, Van Avermaet, Breschel e i nostri Oss, Marcato e Gasparotto che, approfittando di un attimo di rallentamento, ha tentato di partire in contropiede. Il più forte tra questi atleti si è però dimostrato Van Avermaet, già grande protagonista al Giro del Colorado pur avendo dovuto fare i conti con sua maestà Peter Sagan, che si è riportato sull’ex campione italiano e ha tirato dritto, dando l’impressione di poter ripetere il numero di Boasson Hagen un anno fa. L’ultimo chilometro si è però rivelato fatale al belga che è stato riassorbito da un gruppo ancora molto nutrito nel quale Nizzolo ha lanciato per primo lo sprint ma nulla ha potuto di fronte all’incredibile rimonta di Filippo Pozzato che, dopo essere rimasto per un attimo chiuso, ha operato da oltre la 10a posizione un’accelerazione travolgente che lo ha portato a superare via via tutti quelli che lo precedevano e ad avere la meglio anche sul milanese della RadioShack negli ultimi 50 metri. Per il 31enne di Sandrigo si tratta del terzo successo stagionale, nonchè il secondo della Lampre-Merida al Gp Ouest-France dopo quello di Grega Bole nel 2011. Alla luce del grande stato di forma mostrato nell’ultimo mese in cui si è aggiudicato anche la Coppa Agostoni ed è stato protagonista all’Eneco Tour e al Gp di Amburgo, è lecito considerarlo come una pedina fondamentale nello scacchiere tricolore al Mondiale di Firenze, quantomeno in supporto ad altri possibili leader, anche se va detto che il circuito iridato è ben altra cosa rispetto a quello di Plouay e forse è troppo esigente per le caratteristiche del vicentino. La grande giornata per i colori azzurri è stata completata dal secondo posto di Nizzolo, dal 5° di Daniele Bennati (Saxo-Tinkoff) alle spalle della sorpresa di giornata Samuel Dumoulin (Ag2r), 3° davanti a Roelandts, e dal 7° di Elia Viviani che ha chiuso in scia a Hushovd mentre hanno chiuso la top ten Francisco Ventoso (Movistar), Bozic e Degenkolb. l prossimi appuntamenti con il calendario World Tour, a parte la Vuelta giunta alla sua seconda settimana, si svblgeranno in Canada dove saranno in programma, ispettivamente il 13 e il 15 settembre, i Gran Premi del Québec e di Montréal.

Marco Salonna

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