MORENO, DOPPIA DOPPIETTA: SECONDA TAPPA E MAGLIA ROSSA

settembre 1, 2013
Categoria: News

Lo scudiero di Joaquim Rodriguez stacca tutti sul muro di Valdepeñas de Jaen, sfilando per 1’’ la maglia rossa dalle spalle di Nicolas Roche, 4° a 8’’. Nel mezzo, a 4’’, Valverde e Purito. Buona difesa da parte di Nibali, giunto a 8’’ dal vincitore. Paga di più Ivan Basso, attardato di 15’’. Domani ritorno in alta montagna, con l’Alto de Monachil e traguardo sull’Alto Hazallanas.

Foto copertina: Daniel Moreno sul podio (foto Bettini)

La rampa di Valdepeñas de Jaen sembrava disegnata su misura per esaltare finalmente Joaquim Rodriguez, e invece è stato ancora una volta il Katusha di scorta a festeggiare: Daniel Moreno, già vincitore a Fisterra nella quarta tappa, bissa il successo sul muro che due anni fa incoronò Purito, impreziosendo il già notevole assolo con la conquista della maglia di leader. Il suo capitano – al momento da ritenere ancora tale in chiave graduatoria generale – ha oggi agito da scudiero, limitandosi a rintuzzare il contrattacco di Valverde, sufficiente a levare di ruota gli altri uomini di classifica, ma non a chiudere sul proiettile verde partito dopo pochi metri di salita.
La vittoria del madrileno, 32 anni fra quattro giorni, è stata il giusto premio ad un lavoro di squadra cominciato prima di metà percorso, quando la Katusha si è aggiunta alla BMC nella caccia a Luke Rowe, Lloyd Mondory, Francisco Javier Aramendia (di nuovo), Anthony Roux e Johnny Hoogerland, fuggitivi della prima ora. Il margine del quintetto, mai arrivato a superare i 7’, è stato agilmente controllato dalla coalizione russo-americana, fino al ricongiungimento – forse addirittura prematuro -, concretizzatosi a 25 km dal termine.
La scalata all’Alto de los Frailes, pedalabile antipasto dell’erta finale, è stata da subito animata dal contrattacco di Amets Txurruka, in breve raggiunto e staccato da Robert Kiserlovski; gli unici grattacapi sono stati però creati al gruppo da Edvald Boasson Hagen, partito in vista del GPM, e capace di costruire un vantaggio giunto a sfondare, nel tratto di saliscendi successivo, i 20’’. Luis Leon Sanchez ha vanamente tentato di unirsi al norvegese in discesa, venendo però riassorbito dal trenino Katusha, ormai in controllo esclusivo del plotone.
Boasson Hagen si è dovuto a sua volta arrendere a poco meno di 2 km dal termine, quando i big stavano ormai già combattendo per imboccare al meglio il muro. Paterski ha approcciato in testa l’ascesa, vedendosi però sfrecciare di fianco Moreno dopo pochi metri di scalata. Su pendenze che nel tratto centrale dello strappo arrivavano a sfiorare il 30%, lo scatto dello spagnolo poteva apparire prematuro, ed è probabilmente per questo che Valverde, già pluri-piazzato nella prima settimana, ha atteso ancora una volta qualche attimo di troppo per replicare. Rodriguez si è incollato alla ruota del murciano, negando qualsiasi collaborazione, mentre il resto del mondo, già tagliato fuori dalla lotta per la vittoria di tappa, si affannava per contenere i danni.
Moreno, beffato ieri dall’anticipo di König, è stato così premiato dal passaggio ad una strategia più aggressiva, peraltro già vincente martedì; Valverde si è dovuto accontentare della piazza d’onore, staccato di 4’’, seguito da Purito. Roche, issatosi in vetta alla generale appena ventiquattro ore fa, si è difeso più che bene, cogliendo un 4° posto di giornata, ma gli 8’’ di ritardo hanno consegnato la leadership a Moreno per un solo secondo, grazie ai dieci di abbuono. Subito dietro, accreditato dello stesso tempo, hanno tagliato il traguardo Samuel Sanchez, Rinaldo Nocentini e Vincenzo Nibali, molto più convincente rispetto all’esibizione di ieri. Philippe Gilbert, dopo la quasi-vittoria di due giorni fa, ha lanciato un ulteriore segnale di ripresa, giungendo 8° a 13’’, vittima di un buco peraltro opinabile. 11°, invece, un buon Ivan Basso, i cui 15’’ di passivo rientrano ampiamente nei limiti dell’accettabile, su una salita tutt’altro che consona alle caratteristiche del varesino.
La nuova generale vede dunque Moreno al comando su Roche, con Nibali che approfitta del mezzo passo falso di Horner (17° a 18’’ oggi, 5° a 28’’ in graduatoria) per risalire sul podio virtuale, a 20’’ dal leader. Valverde è ora 4° a 22’’, e può dire di aver quasi annullato l’handicap della cronosquadre inaugurale. Purito sale al 6° posto, a 56’’, seguito da König, Zubeldia e Uran, ancora in top 10 malgrado i quasi 50’’ pagati oggi. Entra invece nei dieci un bravissimo Santaromita, sempre più degno portatore della maglia tricolore, appena davanti ad Ivan Basso.
La nuova fisionomia della classifica è verosimilmente destinata a durare un solo giorno: alla vigilia del primo riposo, la Vuelta affronterà infatti le due ascese più dure della prima metà di corsa, l’Alto de Monachil e l’Alto de Hazallanas. La seconda ospiterà il sesto traguardo all’insù in dieci tappe, dopo 15 km e 800 metri di scalata ad una media del 5% che non rende giustizia alla difficoltà dell’ascesa, contrassegnata nella seconda parte da ripetute punte in doppia cifra. Dopo tanti arrivi buoni al massimo per rosicchiare manciate di secondi, potrebbe essere questa la prima occasione per scavare divari più consistenti.

Matteo Novarini

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