SAGAN RIPRENDE LA MARCIA E BRUCIA TUTTI ALLO SPRINT
Nella sesta tappa del Giro del Colorado la vittoria va di nuovo a Peter Sagan, che nel finale batte in volata lo sloveno Luka Megzec (Argos-Shimano) e il belga Greg Van Avermaet (BMC). Buoni piazzamenti anche per gli italiani con il quinto posto di Alessandro Bazzana (Unitedhealthcare) e il sesto di Andrea Peron (Team Novo-Nordisk). Nessun problema, invece, per Tejay Van Garderen che continua a capeggiare la classifica in attesa dell’ultima tappa.
Foto copertina: Sagan batte un tris a Fort Collins (foto Jonathan Devich/epicimages.us)
Ha vinto ancora lui, Peter Sagan, tanto per non cambiare. Lo slovacco, dicono i numeri, è alla terza vittoria di tappa in questo USA Pro Challenge e finora nessun corridore è riuscito a dargli del filo da torcere, anche se, a dirla tutta, mancano uomini veloci del calibro di Cavendish, Kittel e compagni. Una cosa bisogna comunque dirla, ovvero che mai si era visto un Peter Sagan così brillante nelle corse post Tour de France, mentre , negli anni scorsi, in questo stesso periodo non mostrava una condizione ottima come quella che ha in questi giorni. Questo significa che lo slovacco intende seriamente puntare ai prossimi Campionati del Mondo di Firenze, in programma tra un mese.
In questa sesta tappa che partiva da Loveland per terminare a Fort Collins, si doveva pedalare per 185 chilometri su un percorso molto più abbordabile rispetto alle frazioni dei giorni scorsi, ma ciò non significa che mancassero salite. Era prevista la scalata a Devils Gulch, tuttavia questo GPM era posizionato ancora nella prima parte di gara e da lì in si sarebbe incontrato un lungo tratto di discesa fino agli ultimi 50 chilometri puntellati da qualche strappetto, ma anche questi lontani dal traguardo.
Nella prima parte di gara non sono perlomeno mancati gli scatti di chi volesse andare in fuga e, dopo tanto battagliare, il gruppo concede libertà vigilata ad un gruppetto, composto da 15 corridori: Talanski, Dekker, Edmonson, Machado, Rogers, Pires e Duggan, Geschke, Megias Leal, Anthony, Duarte, Carlson, McCarty, Louder e Jones. Tuttavia il gruppo non ha mai concesso più di due minuti a questi battistrada grazie al lavoro della BMC, in funzione del leader della corsa Van Garderen, e della Cannondale, in funzione di Peter Sagan alla caccia della vittoria di tappa. Negli ultimi chilometri l’inseguimento si fa veramente serrato con tutta la Cannondale in testa in gruppo, mentre davanti manca quel minimo di accordo che fa saltare ogni tipo di speranza e tutto ciò non può che favorire il ritorno del gruppo, che avviene passato il segnale dei meno 10 chilometri all’arrivo.
Non resta quindi che assistere allo sprint finale, dove ancora una volta Peter Sagan “timbra” il proprio cartellino, a danno di Megzec e Van Avermaet, mentre si classifica appena giù dal podio Edwin Avila (Colombia). In classifica generale rimane al comando un guardingo Tejay Van Garderen, che oggi non ha voluto concedere niente nemmeno alla fuga dei 15, piazzando la squadra a tirare per annullare il tentativo. Resta ora l’ultima tappa, prevista sul circuito di Denver. Altro sprint?
Paolo Terzi