SAGAN RIPARTE CON IL BOTTO AD ASPEN

agosto 20, 2013
Categoria: News

Malgrado non avesse più corso dopo il Tour de France il fuoriclasse slovacco conquista la frazione inaugurale dell’Usa Pro Challenge precedendo in uno sprint ristretto nella nota località sciistica Greg Van Avermaet e la rivelazione di giornata Kiel Reijnen. Buona prova anche per Damiano Caruso che chiude 6° mentre escono subito dai giochi per la classifica generale Chris Froome e Richie Porte, entrambi in forte ritardo al traguardo.

Foto copertina: Sagan battezza l’edizione 2013 della corsa a tappe statunitense (foto Jonathan Devich/epicimages.us)

E’ stata una breve frazione di 97,6 km con partenza e arrivo in quel di Aspen, località nota agli appassionati di sport invernali per ospitare ogni anno una tappa della Coppa del Mondo di sci alpino, la 3a edizione dell’Usa Pro Challenge, corsa a tappe di sette giorni sulle strade del Colorado che, come già avvenuto negli anni scorsi, presenta una start list piuttosto ridotta dal punto di vista numerico con soli 132 atleti in gara ma di qualità eccelsa a partire dalle due stelle Chris Froome (Team Sky), accompagnato dal fedelissimo Richie Porte, e Peter Sagan (Cannondale), entrambi al rientro dopo un trionfale Tour de France in cui hanno portato a casa rispettivamente la maglia gialla e quella verde, che iniziano da queste strade la preparazione per il Mondiale di Firenze. Con loro al via anche le corazzate Garmin-Sharp, che schiera il campione uscente Chris Vandevelde, Tom Danielson e Andrew Talansky, e RadioShack che punta su Andy Schleck, Tony Gallopin, Andreas Klöden e Jens Voigt oltre a Tejay Van Garderen e Greg Van Avermaet (Bmc), Michael Rogers (Saxo-Tinkoff), Darwin Atapuma e Fabio Duarte (Colombia), senza dimenticare i rappresentanti delle agguerritissime formazioni Professional statunitensi sempre in grado di regalare sorprese. In casa Italia proveranno a lottare per la classifica generale Damiano Caruso e Alessandro De Marchi (Cannondale) e a centrare un successo parziale nelle frazioni meno impegnative Fabio Sabatini (Cannondale) e Alessandro Bazzana (UnitedHealtcare). La prima tappa, caratterizzata da un circuito da ripetere per tre volte comprendente gli strappi di Snowmass e McLain Flats, è vissuta sulla fuga di Craig Lewis (Champions System), Matt Cooke (Jamis-Hagens Berman) e Ian Burnett (Jelly Belly), partiti al km 8 dopo che in precedenza aveva tentato di andarsene anche lo stagista milanese della Cannondale Davide Villella, che al pari dei compagni di squadra si è poi portato in testa al gruppo per inseguire i tre battistrada che hanno acquisito un vantaggio massimo di 2′35” al termine del primo giro del circuito di Aspen. Il susseguirsi delle salite ha fatto sì che strada facendo davanti rimanesse il solo Cooke, che verrà comunque riassorbito a 15 km dal traguardo, e soprattutto che ci fosse una grande selezione nel gruppo con nomi illustri a farne le spese quali Talansky, Duarte e soprattutto Porte, che pure si è messo in evidenza nelle fasi centrali della corsa, e Froome, per la prima volta staccato in maniera significativa in questo 2013, anche se l’anglo-keniano stesso aveva dichiarato alla vigilia di essere ancora molto lontano dal top della condizione e di non puntare alla classifica generale dell’Usa Pro Challenge. Nel finale Sagan si è mosso in prima persona in compagnia di George Bennett (RadioShack), Carter Jones (Bissell), Javier Mejías Leal (Novo Nordisk), Ben Jacques-Maynes (Jamis-Hagens Berman) e Tom Zirbel (Kelly Benefit) ma successivamente, di fronte all’inseguimento condotto dalla RadioShack, ha preferito rialzarsi mentre Bennett e Jones hanno proseguito nell’azione. La scelta dello slovacco si è rivelata vincente dal momento che i due uomini al comando, pur resistendo fino a 1 km dal traguardo, sono stati ripresi dal gruppo comprendente una cinquantina di corridori mentre il fuoriclasse della Cannondale ha potuto disputare con le energie intatte uno sprint in cui ha accelerato ai -250 metri e ha conquistato agevolmente il suo 15° successo stagionale precedendo Van Avermaet e la rivelazione di giornata Kiel Reijnen (UnitedHealtcare), atleta che comunque in stagione si è aggiudicato il prestigioso Gp di Philadelphia ed è arrivato 3° nel campionato statunitense alle spalle di Fred Rodriguez e Brent Boowalter. Ai piedi del podio ha chiuso Gallopin davanti a un Van Garderen a caccia di riscatto dopo il deludente Tour de France e a un positivo Damiano Caruso. Della prima parte del gruppo facevano parte anche Danielson, Klöden e Schleck mentre, a causa di un buco creatosi negli ultimi metri, hanno chiuso con un distacco di 5” Rogers, Atapuma e Vandevelde con Froome che ha finito la tappa a 4′59” insieme a Talansky e Duarte e Porte addirittura a 6′41”. In assenza di abbuoni la classifica generale ricalca perfettamente quella dell’arrivo di tappa ma subirà significative variazioni al termine della seconda frazione, 202,9 km da Aspen a Breckenridge: l’interminabile Independence Pass che verrà scalato in partenza non potrà incidere più di tanto nell’economia della corsa ma il finale è impegnativo con l’ascesa di Hoosier Pass ai -25 dal traguardo e il breve ma strappo di Moonstone Road che presenta pendenze fino al 15% e che termina a soli 4 km dalla linea bianca.

Marco Salonna

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