RI-THOR-NO ALLA VITTORIA

luglio 30, 2013
Categoria: News

Thor Hushovd si impone nella terza tappa del Giro della Polonia, bruciando in uno sprint serrato Mark Renshaw e Steele von Hoff. Per il norvegese è il primo successo in una gara World Tour dal Tour de France 2011. Non cambia la classifica generale, dove Majka continua a guidare davanti ad Henao, Riblon e Weening. Domani altra tappa perlopiù pianeggiante.

Foto copertina: Thor Hushovd esultante al recente Giro dell’Austria (foto Mario Stiehl)

Dopo un digiuno di oltre due anni, Thor Hushovd torna a ruggire in una gara World Tour: tanto era trascorso dai due acuti in maglia arcobaleno al Tour de France 2011, cui erano seguiti alcuni successi minori nel finale di stagione, un 2012 flagellato da sfortuna e guai fisici, e un ritorno in sordina alla vittoria nella prima parte del 2013, impreziosito dal terzo titolo nazionale in linea della carriera. È ovviamente troppo presto per pensare di aver ritrovato un campione peraltro non aiutato dall’anagrafe, ma l’aver piegato sprinter non stellari ma rispettabilissimi quali Renshaw, Bole e Hutarovich è abbastanza per tenere almeno d’occhio il vichingo nella seconda metà di stagione.
La volata vecchia maniera del campione del mondo di Melbourne ha coronato il gran lavoro della BMC, complicato dall’esperimento dei soli sei corridori per squadra voluto dall’UCI per questo Giro di Polonia. Coadiuvati prima dal Team Sky e poi da Garmin, Colombia e Cannondale, i rossoneri hanno ricucito in extremis – ad un paio di chilometri dal termine – i 10 minuti circa concessi alla fuga del mattino, promossa da Aleksandr Dyachenko, Bartolomiej Matysiak, Ricardo Mestre e Mirko Selvaggi. Un peccato per l’azzurro della Vacansoleil, che – stante l’impossibilità di una controprova – aveva offerto la sensazione di essere il più pimpante fra i battistrada.
Nel finale, Hushovd si è potuto avvalere del lancio di Taylor Phinney, ma fra l’americano e il norvegese si era nel frattempo infilato Renshaw, messo così in condizione di lanciare lo sprint dalla testa. Mai così brillante negli ultimi anni in volate tradizionali, Thor ha sfilato l’australiano a centro strada, resistendo al contempo al ritorno di uno Steele von Hoff forse più forte di tutti, ma partito troppo indietro per poter cogliere qualcosa di più del gradino più basso del podio. Dietro all’ex pesce-pilota di Cavendish, meno convincente nel ruolo di velocista titolare, Bole, Van der Sande, Howard, Golas, Hutarovich, Swift e Mezgec hanno completato una top 10 prevista nei nomi, meno nell’ordine.
Alla vigilia di una tappa relativamente agevole, ma con un finale più nervoso che strizza l’occhio proprio al vincitore odierno, Rafal Majka ha intanto mantenuto senza difficoltà la testa della generale, mantenendo intatti i 4’’ di vantaggio su Sergio Henao, 6’’ su Christophe Riblon e 7’’ su Pieter Weening. Non hanno per il momento inciso gli abbuoni extra-large messi in palio dagli organizzatori per favorire la combattività, che potrebbero comunque giocare un ruolo fondamentale a partire da giovedì. Dopodomani comincerà infatti il trittico clou del Giro di Polonia, con due frazioni selettive seguite da una inusuale (per la corsa) cronometro di 37 km. Nell’attesa, i polacchi possono continuare a godersi la permanenza in giallo del padrone di casa.

Matteo Novarini

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