IL GIRO AD AMSTERDAM: UNA PARTENZA “VENEXIANA”

maggio 8, 2010
Categoria: News

Il Giro del 2010 prenderà le mosse dai Paesi Bassi, ma la tappa d’apertura presenterà ancora suggestioni veneziane, quasi non interrompendo il filo con l’edizione del centenario. I numerosi canali di Amsterdam daranno l’illusione d’esser rimasti nella città lagunare e rappresenteranno la principale attrattiva della veloce crono di 8,4 Km che assegnerà la prima maglia rosa, abbracciando alcuni tra i luoghi più caratteristici della capitale olandese: il ponte “magro” sull’Amstel, il quartiere ebraico, il NEMO, il Dam, il “beghinaggio” e si lambirà anche il celebre quartiere a luci rosse….

Il Giro del 2010 partirà da Venezia. No, direte voi, la prossima edizione scatterà dai Paesi Bassi! Ed è vero ma ai “suivers” della corsa rosa sembrerà d’esser rimasti ancora tra calli e canali della città di San Marco, grazie ai colpi d’occhio che offrirà Amsterdam – non a caso definita da più parti la “Venezia del Nord” – la località prescelta da Zomegnan per la partenza della 93a edizione del Giro e che riassume nei suoi scorci le peculiarità delle lande olandesi, terre che l’uomo ha saputo strappare, col sudore e con le mani, alle acque. Sarà la nona volta che il Giro pianterà le tende per lo start assoluto fuori dai confini nazionali, evento che i Paesi Bassi già accolsero nel 2002, quando la corsa scattò da Groningen. Oggi come allora l’atto inaugurale sarà una prova contro il tempo, da affrontare individualmente e non a squadre, essendo la prova collettiva, nelle ultime tre edizioni proposta come prima frazione, rimandata alla quarta giornata di gara, la prima che si vivrà sul suolo italiano. Ai passistoni alla Cancellara, ai quali il tracciato complessivo del Giro non è per nulla favorevole, gli 8400 metri del percorso amsterdamese offriranno l’unica reale possibilità di esibire e mettere in campo le loro potenzialità, essendo le restanti due prove individuali troppo impegnative – se non proibitive – per i loro mezzi. Rispetto al prologo che aprì il Giro di otto anni fa, conquistato dallo spagnolo Juan Carlos Domínguez a una media di circa 47,5 Km, questo si annuncia più filante, caratterizzato da una decina di curve (a Groningen erano quasi il doppio e finirono per penalizzare la velocità su di un percorso totalmente piatto) e da un’altimetria praticamente pianeggiante, con una sola e risibile difficoltà altimetrica; si gareggerrà a un’altitudine media di 5 metri sul lìvello del mare, salendo fino a 12 metri nel passaggio dal centro storico. Partenza ed arrivo saranno collocate fuori da esso, a circa 2 Km di distanza, nel cuore del quartiere residenziale sorto alla fine dell’Ottovento attorno al Museumplein, la spianata sulla quale si affacciano le principali istituzioni museali cittadine. La rampa di lancio sarà installata a pochi passi dal museo che l’amministrazione comunale ha voluto dedicare a uno dei più celebri “illustratori” di queste terre, Vincent Van Gogh, olandese di Zundert, comune del Brabante Settentrionale. Rimanendo in tema, questa frazione costituirà una sorta di “pinacoteca” per corridori, addetti ai lavori e telespettatori, poiché il tracciato andrà ad attraversare molti dei luoghi più caratteristici e fotografati della capitale, in primis i canali, dovendosi superare ben 18 ponti.
I primi colpi di pedale del Giro 2010 saranno dati sulla Van Baerlestraat, proprio di fronte al Concertgebouw, teatro considerato come una delle tre migliori sale da concerto al mondo. Quasi al termine del primo chilometro di gara si supererà il primo ponte, gettato sul Boerenwetering, e poi s’imboccherà la Ceintuurbaan, sorta di circonvallazione interna di Amsterdam, sulla quale si permarrà per un chilometro e mezzo. In questo tratto, tra i più veloci del percorso, si costeggerà il Sarphatipark, piccolo – 4,5 ettari – ma tranquillo parco in stile inglese, vera e propria oasi di pace a breve distanza dal centro urbano, voluta dal medico, urbanista e filantropo Samuel Sarphati, al quale è intitolato. Di lì a breve si giungerà sulle rive dell’Amstel, il fiume dal quale prende il nome la città (originariamente Amstelredam, ossia diga (dam) sull’Amstel), che sarà costeggiato in uno dei suoi tratti più caratteristici e fotogenici, con le sue case galleggianti e il famoso Magere Brug, ponte levatoio costruito nel 1934 in sostituzione del precedente del 1871, che a sua volta aveva soppiantato l’originale del 1691, stretto al punto da essere soprannominato “magro” (magere in olandese). 700 metri di lungofiume poi si volgeranno le spalle all’Amstel per andare a sfrecciare tra le case di quello che un tempo era il quartiere ebraico. Non cercate qua la celebre casa di Anna Frank, che si trova nel settore occidentale della città, ma potete comunque ripercorrere la storia delle comunità ebraiche in Olanda visitando lo Joods Historisch Museum, ospitato in uno splendido complesso costituito da quattro sinagoghe (la più antica è del 1671). I “girini” attraverseranno la Waterlooplein e poi transiteranno sotto le finestre dalle quali si affacciarono Rembrandt e la moglie Saskia: oggi accoglie un museo l’abitazione nella quale il grande pittore dimorò fino al 1660, quando fu costretto a metterls in vendita a causa dei debiti accumulati e della bancarotta nella quale era incappato quattro anni prima.
È giunta l’ora dei primi ragguagli: poche centinaia di metri più avanti in cronometristi annunceranno i primi resoconti numerici del Giro 2010 quando i corridori transiteranno alla spicciolata nella grande piazza del Nieuwmarkt, all’ombra del Waag, antica porta cittadina che nel ‘600 fu trasformata prima in pesa pubblica e poi in piccola dimora fortificata. È davvero un percorso tra le acque questo: poco più d’un chilometro dopo aver lasciato le rive dell’Amstel si raggiungeranno quelle del porto della capitale olandese, aperto sulle rive della baia detta “IJ”, collegata al Mare del Nord da un canale lungo 24 Km e sulla quale si affaccia il NEMO (New Metropolis), edificio progettato in forma di nave dall’architetto italiano Renzo Piano quale sede del principale centro scientifico della nazione. Il porto, invece, mantiene ancora aspetti secenteschi, nonostante le invasive e criticate trasformazioni subite a fine ‘800, quando su di un’isola artificiale realizzata proprio di fronte al centro fu innalzata la Stazione Centrale di Amsterdam, edificio che tagliò in due il porto e privò dell’originale funzione i quartieri che vi gravitavano.
Il passaggio sul fronte del porto rappresenterà anche il giro di boa di questo tracciato. Proprio dinanzi all’accesso principale alla stazione i corridori svolteranno bruscamente a sinistra, dirigendosi verso il cuore della capitale, il “Dam”, la piazza più famosa di Amsterdam. Il Dam non riveste questa funzione solo per la sua posizione elevata rispetto al resto della città (ci si giungerà affrontando mezzo chilometro di strada al 2% circa, con i primi 100 metri al 4%), ma anche per gli edifici che vi si affacciano o si trovano nelle immediate vicinanze, come la Borsa, l’Oude Kerk (chiesa vecchia), la Nieuwe Kerk (chiesa nuova) e il Palazzo Reale: i Paesi Bassi (Olanda è un toponimo inesatto, relativo in realtà a due provincie dello stato), infatti, sono una monarchia parlamentare, attualmente retta dalla regina Beatrice d’Orange-Nassau, la cui residenza ufficiale è, però, il palazzo Huis ten Bosch, che si trova a L’Aia.
Il “Dam” costituisce anche uno spartiacque simbolico tra le due anime della capitale olandese, da una parte il Begijnhof, dall’altra il De Wallen. Il primo era una sorta di città nella città, costruita nel medioevo come residenza delle “beghine”, donne vedove o non maritate che spendevano il loro tempo nella preghiera e nell’assistenza agli anziani, vestendo un abito scuro detto “bigio” (termine dal quale deriverebbe non solo il termine “beghina” ma, secondo alcuni, anche la parola “bigotto”). Tutt’altra atmosfera è quella che si respira dall’alto lato del “Dam”, in quel De Wallen che poi altro non è che il quartiere a luci rosse che ha costruito la fama odierna di Amsterdam, “attivo” fin dal XIV secolo, quando era assiduamente frequentato dai marinai del vicino porto, anche per la presenza di numerose distillerie. Verrebbe quasi da dire “Bacco, Tabacco e Venere, riducono l’uomo in cenere” e questa frase sembra calzare a pennello per una città che viene da molti considerata anche come una delle “capitali del fumo”.
Procedendo in lieve discesa sul Rokin – una delle principali strade cittadine, che corre dove un tempo s’apriva la conca portuale – si planerà nel Muntplein, slargo dominato dalla Torre della Zecca e crocevia di strade e canali: sulla destra diparte il Singel, il canale che funse da fossato alla città fino al 1585; sulla sinistra insiste uno dei quartieri architettonicamente più interessanti di Amsterdam, il cosiddetto “Gouden Bocht” (letteralmente “Gomito d’Oro”). A questo punto si abbandonerà il centro della capitale e si procederà con decisione in direzione del quartiere dei musei imboccando la Vijzelstraat, strada pianeggiante e dritta come un fuso, percorrendo la quale s’incontrerà lo striscione dell’ultimo chilometro e s’intercetteranno altri cinque corsi d’acqua, l’ultimo dei quali si chiama Singel, ma non è lo stesso incontrato prima: questo costituiva il limite esterno della città nel cosiddetto “Secolo d’oro”, come fu chiamato il XVII secolo, periodo nel quale le arti, il commercio e le scienze olandesi furono tra le più decantate al mondo.
Proprio sulle rive del Singel si dipaneranno gli ultimi 400 metri, con un ultimo canale, il Boerenwetering (che era stato anche il primo incontrato nel corso di questa cronometro), da superare a uno sputo dal traguardo, collocato sotto le finestre del Rijksmuseum.
La prima maglia dipinta di rosa sarà assegnata accanto ad “opre d’artisti incantati”, su tutte quelle di Rembrandt, del quale il museo nazionale copre un periodo di quasi quarant’anni d’attività.
In questo scenario privilegiato darà i primi vagiti il secondo secolo di vita del Giro d’Italia. Ilciclismo.it lo accompagna.

LAVORI IN CORSO
Totalmente stravolto il tracciato della crono d’apertura. Confermata la partenza dal Museumplein, il percorso sfiorerà il centro storico di Amsterdam per poi snodarsi nei quartieri periferici, in direzione dello Stadio Olimpico, presso il quale sarà collocato il traguardo. Rispetto all’originario, il nuovo percorso – che pure misurerà 8,4 Km – sarà più filante, caratterizzato da ampi tratti rettilinei e 8 curve a gomito.

Mauro Facoltosi

FOTOGALLERY
Foto copertina: il Magere Brug sull’Amstel (www.amsterdam.info)

Museo Van Gogh (http://images.voiaganto.it)

Museo Van Gogh

Concertgebouw (www.stockhausen.org)

Concertgebouw (www.stockhausen.org)

Sarphatipark

Sarphatipark

Waterlooplein e il suo mercato delle pulci (www.cafelowietje.nl)

Waterlooplein e il suo mercato delle pulci (www.cafelowietje.nl)

La casa di Rembrandt (www.parool.nl)

La casa di Rembrandt (www.parool.nl)

Il Waag (www.mzskunk.com)

Il Waag (www.mzskunk.com)

Amsterdam e la baia dello Ij (http://www.hollandorama.com)

Amsterdam e la baia dello Ij (http://www.hollandorama.com)

Il NEMO (www.galinsky.com)

Il NEMO (www.galinsky.com)

Il Dam (www.4en5mei.nl)

Il Dam (www.4en5mei.nl)

Il Begijnhof (www.amsterdamtips.com)

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De Wallen, il quartiere a luci rosse (www.searchamsterdamhotel.com)

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Il Singel… e un’immancabile bicicletta

Il Singel… e un’immancabile bicicletta

Uno scorcio del Gouden Bocht

Uno scorcio del Gouden Bocht

Rijksmuseum (www.itineraridiviaggio.it)

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